ATTO TERZO
Butterfly, sempre immobile, spia al di fuori; il bimbo, rovesciato sul cuscino, dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata sulla persona.
MARINAI
della baia, lontanissimi
Oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
Rumori di catene, di ancore e di manovre marinaresche. Fischi d'uccelli dal giardino. Comincia l'alba. L'alba sorge rosea. Spunta l'aurora. Al di fuori risplende il sole.
SUZUKI
svegliandosi di soprassalto
Gia il sole!
si alza, va verso Butterfly e le batte sulla spalla
Cio-cio-san...
BUTTERFLY
si scuote e fidente dice:
Verrà, verrà, vedrai.
vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia, avviandosi verso la stanza a sinistra
SUZUKI
Salite a riposare, affranta siete
al suo venire... vi chiamerò.
BUTTERFLY
salendo la scaletta
Dormi amor mio, dormi sul mio cor.
Tu se con Dio ed io col mio dolor...
A te irai degli astri d'or.
Bimbo mio dormi!
entra nella camera a sinistra
SUZUKI
mestamente, crollando la testa
Povera Butterfly!
BUTTERFLY
voce un po' lontana
Dormi amor mio, dormi sul mio cor.
voce più lontana
Tu sei con Dio ed io col mio dolor.
SUZUKI
Povera Butterfly!
Si batte lievemente all'uscio d'ingresso.
SUZUKI
Chi sia?
Si batte più forte. Suzuki va ad aprire lo shosi nel fondo.
SUZUKI
grida, per la grande sorpresa
Oh!
SHARPLESS
sul limitare dell'ingresso fa cenni a Suzuki di silenzio
Stz!
PINKERTON
raccomanda a Suzuki di tacere
Zitta! zitta!
SHARPLESS
Zitta! zitta!
Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi.
PINKERTON
premuorsamente a Suzuki
Non la destar.
SUZUKI
Era stanca sì tanto!
Vi stette ad aspettare tutta la notte col bimbo.
PINKERTON
Come sapea?
SUZUKI
Non giunge da tre anni una nave nel porto,
che da lunge Butterfly
non ne scruti il color, la bandiera.
SHARPLESS
a Pinkerton
Ve lo dissi?
SUZUKI
per andare
La chiamo...
PINKERTON
fermando Suzuki
No: non ancor.
SUZUKI
indicando la stanza fiorita
Lo vedete,
ier sera, la stanza volle spargerdi fiori.
SHARPLESS
commosso, a Pinkerton
Ve lo dissi?
PINKERTON
turbato
Che pena!
Suzuki sente rumore nel giardino, va a guardare fuori ed esclama con meraviglia:
SUZUKI
Chi c'è là fuori nel giardino?
Una donna!
PINKERTON
va da Suzuki e la riconduce sul davanti, raccomandandole di parlare sottovoce
Zitta!
SUZUKI
agitata
Chi è? chi è?
SHARPLESS
Meglio dirle ogni cosa...
SUZUKI
sgomenta
Chi è? chi è?
PINKERTON
imbarazzato
È venuta con me.
SUZUKI
Chi è? chi è?
SHARPLESS
con forza repressa ma deliberatamente
È sua moglie!
SUZUKI
sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol,
s'è spento il sol!...
SHARPLESS
calma Suzuki e la solleva da terra
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki,
e alla gran prova un aiuto, un sostegno
cercar con te.
SUZUKI
desolata
Che giova? Che giova?
SHARPLESS
prende a parte Suzuki e cerca colla persuasione di averne il consenso, mentre Pinkerton, sempre più agitato, si aggira per la stanza ed osserva
Io so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
La pietosa
che entrar non osa
materna cura del bimbo avrà.
PINKERTON
Oh, l'amara fragranza di questi fior,
velenosa al cor mi va.
Immutata è la stanza
dei nostri amor.
SUZUKI
O, me trista! E volete
ch'io chieda ad una madre...
SHARPLESS
Suvvia, parla,
suvvia, parla con quella pia
e conducila qui
s'anche la veda Butterfly, non importa.
Anzi, meglio se accorta del vero
si facesse alla sua vista.
Suvvia, parla con quella pia,
suvvia, conducila qui,
conducila qui...
SUZUKI
E volete ch'io chieda ad una madre
Oh! me trista! Oh! me trista!
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol!
spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton
PINKERTON
va verso il simulacro di Budda
Ma un gel di morte vi sta.
vede il proprio ritratoo
Il mio ritratto
Tre anni son passati,
tre anni son passati,
tre anni son passati
e noveratin' ha i giorni e l'ore,
i giorni e l'ore!
SHARPLESS
conducendo via Suzuki
Vien, Suzuki, vien!
PINKERTON
vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:
Non posso rimaner,
SUZUKI
andandosene
Oh! me trista!
PINKERTON
Sharpless, v'aspetto per via.
SHARPLESS
Non ve l'avevo detto?
PINKERTON
Datele voi qualche soccorso:
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.
SHARPLESS
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
"badate! Ella ci crede"
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbi, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor.
PINKERTON
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio
e sento che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!
SHARPLESS
Andate: il triste vero da sola apprenderà.
PINKERTON
dolcemente con rimpianto
Addio fiorito asil,
di letizia e d'amor.
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò.
SHARPLESS
Ma or quel sincero pressago è già.
PINKERTON
Addio, fiorito asil,
SHARPLESS
Vel dissi, vi ricorda?
e fui profeta allor.
PINKERTON
non reggo al tuo squallor,
ah, non reggo al tuo squallor.
Fuggo, fuggo: son vil!
Addio, non reggo al tuo squallor,
ah! son vil, ah! son vil!
SHARPLESS
Andate, il triste vero apprenderà.
Pinkerton strette le mani al Console, esce rapidamente dal fondo: Sharpless crolla tristamente il capo.
Suzuki viene dal giardino seguita da Kate che si ferma ai piedi del terrazzo.
KATE
con dolcezza a Suzuki
Glielo dirai?
SUZUKI
risponde a testa bassa,
senza scomporsi dalla sua rigidezza
Prometto.
KATE
E le darai consiglio d'affidarmi?
SUZUKI
Prometto.
KATE
Lo terrò come un figlio.
SUZUKI
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto.
Nella grande ora... sola!
Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!
BUTTERFLY
voce lontana dalla camera a sinistra, chiamando
Suzuki!
più vicina
Suzuki!
Dove sei? Suzuki!
appare alla porta socchiusa; Kate per non essere vista si allontana nel giardino
SUZUKI
Son qui... pregavo
e rimettevo a posto. No...
si precipita per impedire a Butterfly di entrare
no, no, no, no, non scendete...
Butterfly entra precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano di tratteneria.
SUZUKI
gridando
no, no, no.
BUTTERFLY
aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante
È qui, è qui... dov'è nascosto?
è qui, è qui...
scorgendo Sharpless
Ecco il Console.
sgomenta, cercando Pinkerton
e dove? dove?
dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno
Non c'è!
Vede Kate nel giardino e guarda fissamente Sharpless.
BUTTERFLY
a Sharpless
Quella donna?
Che vuol da me?
Niuno parla...
Suzuki piange silenziosamente.
BUTTERFLY
sorpresa
Perché piangete?
Sharpless si avvicina a Butterfly per parlarle; questa teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa.
BUTTERFLY
No: non ditemi nulla, nulla...
forse potrei cader morta sull'attimo...
con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki
Tu, Suzuki, che sei tanto buona, non piangere!
e mi vuoi tanto bene,
un Si, un No, di' piano: Vive?
SUZUKI
Sì.
come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita
BUTTERFLY
Ma non viene più.
Te l'han detto!
Suzuki tace
BUTTERFLY
irritata al silenzio di Suzuki
Vespa! Voglio che tu risponda.
SUZUKI
Mai più.
BUTTERFLY
con freddezza
Ma è giunto ieri?
che ha capito, guarda Kate, quasi affascinata
Ah! quella donna
mi fa tanta paura! tanta paura!
SHARPLESS
È la causa innocente d'ogni vostra sciagura.
Perdonatele.
BUTTERFLY
comprendendo, grida:
Ah! è sua moglie!
con voce calma
Tutto è morto per me!
tutto è finito! Ah!
SHARPLESS
Coraggio.
BUTTERFLY
Voglion prendermi tutto!
disperata
il figlio mio!
SHARPLESS
Fatelo pel suo bene il sacrifizio...
BUTTERFLY
disperata
Ah! triste madre! triste madre!
Abbandonar mio figlio!
rimane immobile
calma
E sia!
A lui devo obbedir!
KATE
che si è avvicinata timidamente al terrazzo, senza entrare nella stanza
Potete perdonarmi, Butterfly?
BUTTERFLY
Sotto il gran ponte del cielo
non v'è donna di voi più felice.
Siatelo sempre; non v'attristatate per me.
KATE
a Sharpless, che le si è avvicinato
Povera piccina!
SHARPLESS
assai commosso
È un immensa pietà!
KATE
E il figlio lo darà?
BUTTERFLY
che ha udito, dice con solennità e spiccando le parole:
Alui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
con intenzione, ma con grande semplicità
Fra mezz'ora salite la collina.
Suzuki accompagna Kate e Sharpless che scono dal fondo. Butterfly cade a terra, piangendo; Suzuki s'affretta a soccorrerla.
SUZUKI
mettendo una mano sul cuore di Butterfly
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!
Butterfly si rinfranca poco a poco: vedendo che è giorno fatto, si scioglie da Suzuki, e le dice:
BUTTERFLY
Troppa luce è difuor,
e troppa primavera.
Chiudi.
Suzuki va a chiudere lo shosi, in modo che la camera rimane quasi in completa oscurità.
Suzuki ritorna verso Butterfly.
BUTTERFLY
Il bimbo ove sia?
SUZUKI
Giuoca... Lo chiamo?
BUTTERFLY
con angoscia
Lascialo giuocar, lascialo giuocar.
Va a fargli compagnia.
SUZUKI
piangendo
Resto con voi.
BUTTERFLY
risolutamente, battendo forte le mani
Va, va. Te lo comando.
Fa alzare Suuki, che piange disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio di sinistra.
Butterfly si inginocchia davanti all'immagine di Budda.
Butterfly rimane immobile, assorta in doloroso pensioro, ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.
Butterfly ha un moto di spasimo.
Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco, che getta attraverso il paravento, poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.
Ne bacia religiosamente la lama, tenendola colle mani per la punta e per l'impugnatura.
BUTTERFLY
legge a voce bassa le parole che vi sono incise
"Con onor muore chi non può serbar vita con onore."
si punta il coltello lateralmente alla gola.
S'apre la porta di sinistra e vedesi il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate:
Butterfly lascia cadere il coltello, si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo.
BUTTERFLY
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
con grande sentimento, affannosamente agitata
piccolo Iddio! Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
prendendo la testa del bimbo, accostandola a sè
Non saperlo mai per te,
pei tuoi puri occhi,
con voce di pianto
muor Butterfly...
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda
ai di maturi, il materno abbandono.
con esaltazione
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso di tua madre la faccia!
che ten resti una traccia, guarda ben!
Amore, addio! addio! piccolo amor!
con voce fioca
Va, gioca, gioca!
Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.
Qui si ode cadere a terra il coltello, e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.
Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino -- il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino.
PINKERTON
interno
Butterfly! Butterfly! Butterfly!
La porta di destra è violentemente aperta. Pinkerton e Sharpless si precipitano nella stanza, accorrendo presso Butterfly che con debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.