ATTO SECONDO
Scena Prima
(Padiglione di Maometto. Pamira, Ismene e coro)
PAMIRA
Cielo! che diverrò? Destin crudele!
Oh come mai sottrarmi
Al poter d'un amante,
E più… d'un vincitor?… L'ira paterna
Mi persegue e m'opprime:
Corinto è in ceppi… Oh giorno
Di pianto e di terror!… I canti,
Questi fior!… quelle faci… ah! tutto, tutto
Dell'alma accresce il lutto.
Dolce per me fora un feral cipresso…
La morte è sola speme a un core oppresso.
Dal soggiorno degli estinti
Le mie preci, o madre, intendi:
Di Pamira tu difendi
L'innocenza e la virtù.
ISMENE, CORO
Ciel!… Che fia… chi mai s'avanza?
Ah! chi forza ne darà?
Si armi il petto di costanza,
Qual si visse, si morrà.
PAMIRA
Ma se alfin, placato il nembo,
Rieda il ciel qual pria sereno,
Tanti affanni possa almeno
La mia patria, o Dio, scordar.
ISMENE e CORO
Bella pace scenda almeno
Tanti affanni a compensar.
(Ismene ed il coro partono).
Scena Seconda
(Maometto e Pamira)
MAOMETTO
Sgombra il timor: il mio poter ti cinge.
Io depongo ai tuoi piedi
L'orgoglio del mio serto.
Venti scettri mi diè facil vittoria.
Son tuoi, Pamira!
PAMIRA
Ciel!
MAOMETTO
Onde tal pena?
Al mio fianco essere puoi lieta e serena.
PAMIRA
Ah! di Corinto in pianto
Riprendiam il cammin.
A Dio sleale… in odio al padre mio…
MAOMETTO
Si placherà, mio bene;
E secondo il vedrem al nostro imene.
Che vedo? ohimè!… tu piangi?
Deh! parla: a che quel pianto?
Qual fia di duol cotanto
Fatal sorgente in te?
PAMIRA
Ah! del dolor la piena
Al pianto mi condanna,
Legge del Ciel tiranna
Mi ricondusse a te.
(fra sé)
Potrei lasciar che l'alma
Gustasse amor e calma
Mentre lo vieta… oh Dio!…
Crudele… il padre mio?
Oh giuramento!… Il Cielo
M'opprime, ahi! troppo; io gelo;
Deh! vieni, o morte! In questo
Momento sì funesto
Mi giovi il tuo rigor.
MAOMETTO
(fra sé)
Onde il pallor di morte
Che su quel volto è sculto?
Qual tristo affanno occulto
Opprime il suo bel cor?
(a Pamira)
Pietosa a me sorridi
Col guardo tuo d'amor;
L'impero mio dividi
E calma il tuo dolor.
Scena Terza
(I detti, guerrieri turchi, seguito di Maometto e Imani)
OMAR, CORO
Un fortunato Imene
Compensi il vostro ardor.
Termine avran le pene
Che sopportava il cor.
PAMIRA
Quest'alma più non dura
Del fato al rio poter,
La più fatal sciagura
Previene il mio pensier.
MAOMETTO
Mio ben, di qual sciagura
Potrai con me temer?
Deh vien; ti rassicura,
Dividi il mio poter.
Pietosa all'amor mio
Alfin t'arrendi, o cara!
Vieni, Pamira, all'ara,
Vieni a regnar con me.
PAMIRA
Fatale è l'amor mio!
Pena crudele e amara!
Vorrei seguirti all'ara,
Ma onor m'arresta il piè.
OMAR, CORO
Un fortunato Imene
Compensi il vostro ardor.
Han termine le pene
Quando sorride Amor.
MAOMETTO
Vinci, Pamira, il terror che t'arresta
Vedi?
L'ara d'Imen per noi s'appresta.
(Dagli Imani viene posta un'ara in mezzo alla scena).
ISMENE
Imen le dona
Una corona
E la circonda
Del suo splendor.
Mala sventura
Per lei congiura,
E veste al duol
Il suo bel cor.
E geme intanto
Oppressa in pianto;
L'odio d'un padre
Estingui, o Cielo,
E copra un velo
Il suo dolor.
CORO DI DONNE
Muovi, o regina,
Sicura il piede,
Qui avrà mercede
Il tuo bel cor.
Vieni e potrai
Lunge dal pianto
Gustar l'incanto
D'un dolce amor.
CORO
Divin Profeta,
Dator di bene,
Circonda Imene
Del tuo splendor.
Da te propizio
Sia il voto accolto;
Né a noi sia tolto
Il tuo favor.
MAOMETTO
Pamira…
PAMIRA
Questo altar…
MAOMETTO
Qual mai tumulto?…
Scena Quarta
(Neocle di dentro, poi Omar. Quindi Neocle incatenato e detti, poi Ismene)
NEOCLE
(di dentro)
Pamira?…
OMAR
A provocarne
Fu spinto audace un greco.
Fatal disperazione
Travia la sua ragione.
(Entrato Neocle, Omar parte).
PAMIRA
(fra sé)
Che mai vedo!… Neocle!…
NEOCLE
(fra sé)
È dessa!
MAOMETTO
Audace schiavo ribelle, e quale vana speme
Ti ricondusse allarmi?…
Sol, che pretendi!…
NEOCLE
O morte, o vendicarmi.
Ecco ciò che dai Greci
Può attendersi un tiranno: ed è la pace
Che in nome lor, a qui proporti io vengo.
MAOMETTO
Stolti!… Ricusan dunque
La man che lor donai?
NEOCLE
Pugnar tu li vedesti, e dubbio n'hai?
Sai tu, ch'invide tutte
Del nostro fin, contendono la gloria
Di custodir que' muri
Di Corinto le vergini e le spose,
Dalla palma funebre oggi orgogliose?
Tutti d'un bel morir gustan l'ebbrezza,
Intanto che Pamira,
Fra gl'inni a gioia sacri, arride lieta
Al vincitor, e sulla Grecia esangue
Adorna il crin di fior tinti nel sangue.
PAMIRA
Oh dolor!
MAOMETTO
(a Neocle)
Nessun mai
Può torti al furor mio.
Chi sei tu?
NEOCLE
Tale io son…
PAMIRA
È mio germano.
MAOMETTO
Che sento!
PAMIRA
(con circospezione a Neocle)
Io ti salvai;
(a Maometto)
Deh! siami più umano.
MAOMETTO
(fra sé)
Può sol quel ciglio,
Che m'incatena,
Calmar la piena
Del mio furor.
È suo germano,
Ma un suon d'amore
Dal mio furore
Lo può salvar.
PAMIRA
È mio germano!
(fra sé)
Mi trema il core,
Chi a quel furore
Lo può salvar?
NEOCLE
(fra sé)
Io suo germano!
Mi trema il core,
Chi a quel furore
Mi può salvar?
MAOMETTO
Sian tolti a lui quei ferri.
NEOCLE
(fra sé)
Che pensa?… che fia mai?
MAOMETTO
Tu il testimon sarai
Del mio vicino imen.
NEOCLE
Che ascolto!…
MAOMETTO
Non si tardi
Pamira, l'ara è presta.
NEOCLE
Ah no! che all'empia festa
Presente io non sarò.
No, no… la morte…
MAOMETTO
Insano!
PAMIRA
Maometto!
MAOMETTO
Vieni, o cara,
Vieni, ne attende l'ara.
PAMIRA
Oh Cielo! che farò?
MAOMETTO
De' giuri tuoi sovvienti…
NEOCLE
Deh! pensa al padre almeno…
Ah torna nel suo seno!…
MAOMETTO
Pamira mia sarà.
O sol di chi t'adora
Dolce conforto e speme,
Un cor che avvampa e geme
T'affretta a consolar.
PAMIRA
Ancor mi suona irata
Del genitor la voce;
Ma il mio destin feroce
Non posso, oh Dio, cangiar.
NEOCLE
D'amor seguace e schiava,
Il Ciel, la patria, il padre
Colei poté scordar.
Scena Quinta
(Omar e detti)
OMAR
Corinto in suon di sdegno
Diè di battaglia il segno.
MAOMETTO
Corinto?… Quand'io posso
Lanciarla nell'orror?
OMAR
Dell'armi il suon non odi?
Le vergini dei prodi
Dividono il valor. Osserva!
(S'apre la tenda, e si vede la cittadella di Corinto coperta di donne e di guerrieri armati).
NEOCLE
Ciel! che miro!
PAMIRA
Che orrore!…
MAOMETTO
Qual deliro!
CLEOMENE
(di dentro)
Pamira!…
PAMIRA
Ah! sì, t'intendo…
Già l'amor mio spirò.
PAMIRA, ISMENE, NEOCLE, CLEOMENE,
CORO DI GRECI
Sfidiam della sorte
L'ingiusto rigor:
È bella la morte
Sul campo d'onor.
MAOMETTO
L'oltraggio m'è guida;
M'infiamma l'amor.
Si pugni, si uccida.
Sia tutto terror.
OMAR, MUSULMANI
Andiam, della morte
Si sparga il terror;
È gloria del forte
La strage, l'orror.
CORO DI DONNE MUSULMANE
Punite quell'onte
Saran dal terror,
Piegate la fronte,
Cedete al valor.
MAOMETTO
Tu sola puoi, Pamira,
Calmar la mia giust'ira;
Ad un tuo detto è avvinto
Il fato di Corinto;
Distrutti i tuoi fra poco
Saran dal ferro e il fuoco
Se a me la man non dai…
PAMIRA
Con essi io perirò.
MAOMETTO
Che ardisci dir?
NEOCLE
Respiro.
PAMIRA
La palma del martiro
Col padre acquisterò.
MAOMETTO
Ma i giuri tuoi?… La speme
Che fino ad or gustai?
PAMIRA
Un dì, Almanzor, t'amai:
Oggi co' miei morrò.
NEOCLE
Oh Pamira!
MAOMETTO
A me sei sposa.
PAMIRA
No, giammai.
MAOMETTO
Mi segui, indegna!
NEOCLE
Io trionfo!
MAOMETTO
Oh mio martir!
PAMIRA
Oh mio padre!…
NEOCLE
Qual vittoria!
MAOMETTO
Vieni all'ara!
PAMIRA
No; la morte!…
NEOCLE
Questa morte…
PAMIRA
È la mia gloria!
MAOMETTO
Più non reggo!
ATTO SECONDO
Scena Prima
(Padiglione di Maometto. Pamira, Ismene e coro)
PAMIRA
Cielo! che diverrò? Destin crudele!
Oh come mai sottrarmi
Al poter d'un amante,
E più… d'un vincitor?… L'ira paterna
Mi persegue e m'opprime:
Corinto è in ceppi… Oh giorno
Di pianto e di terror!… I canti,
Questi fior!… quelle faci… ah! tutto, tutto
Dell'alma accresce il lutto.
Dolce per me fora un feral cipresso…
La morte è sola speme a un core oppresso.
Dal soggiorno degli estinti
Le mie preci, o madre, intendi:
Di Pamira tu difendi
L'innocenza e la virtù.
ISMENE, CORO
Ciel!… Che fia… chi mai s'avanza?
Ah! chi forza ne darà?
Si armi il petto di costanza,
Qual si visse, si morrà.
PAMIRA
Ma se alfin, placato il nembo,
Rieda il ciel qual pria sereno,
Tanti affanni possa almeno
La mia patria, o Dio, scordar.
ISMENE e CORO
Bella pace scenda almeno
Tanti affanni a compensar.
(Ismene ed il coro partono).
Scena Seconda
(Maometto e Pamira)
MAOMETTO
Sgombra il timor: il mio poter ti cinge.
Io depongo ai tuoi piedi
L'orgoglio del mio serto.
Venti scettri mi diè facil vittoria.
Son tuoi, Pamira!
PAMIRA
Ciel!
MAOMETTO
Onde tal pena?
Al mio fianco essere puoi lieta e serena.
PAMIRA
Ah! di Corinto in pianto
Riprendiam il cammin.
A Dio sleale… in odio al padre mio…
MAOMETTO
Si placherà, mio bene;
E secondo il vedrem al nostro imene.
Che vedo? ohimè!… tu piangi?
Deh! parla: a che quel pianto?
Qual fia di duol cotanto
Fatal sorgente in te?
PAMIRA
Ah! del dolor la piena
Al pianto mi condanna,
Legge del Ciel tiranna
Mi ricondusse a te.
(fra sé)
Potrei lasciar che l'alma
Gustasse amor e calma
Mentre lo vieta… oh Dio!…
Crudele… il padre mio?
Oh giuramento!… Il Cielo
M'opprime, ahi! troppo; io gelo;
Deh! vieni, o morte! In questo
Momento sì funesto
Mi giovi il tuo rigor.
MAOMETTO
(fra sé)
Onde il pallor di morte
Che su quel volto è sculto?
Qual tristo affanno occulto
Opprime il suo bel cor?
(a Pamira)
Pietosa a me sorridi
Col guardo tuo d'amor;
L'impero mio dividi
E calma il tuo dolor.
Scena Terza
(I detti, guerrieri turchi, seguito di Maometto e Imani)
OMAR, CORO
Un fortunato Imene
Compensi il vostro ardor.
Termine avran le pene
Che sopportava il cor.
PAMIRA
Quest'alma più non dura
Del fato al rio poter,
La più fatal sciagura
Previene il mio pensier.
MAOMETTO
Mio ben, di qual sciagura
Potrai con me temer?
Deh vien; ti rassicura,
Dividi il mio poter.
Pietosa all'amor mio
Alfin t'arrendi, o cara!
Vieni, Pamira, all'ara,
Vieni a regnar con me.
PAMIRA
Fatale è l'amor mio!
Pena crudele e amara!
Vorrei seguirti all'ara,
Ma onor m'arresta il piè.
OMAR, CORO
Un fortunato Imene
Compensi il vostro ardor.
Han termine le pene
Quando sorride Amor.
MAOMETTO
Vinci, Pamira, il terror che t'arresta
Vedi?
L'ara d'Imen per noi s'appresta.
(Dagli Imani viene posta un'ara in mezzo alla scena).
ISMENE
Imen le dona
Una corona
E la circonda
Del suo splendor.
Mala sventura
Per lei congiura,
E veste al duol
Il suo bel cor.
E geme intanto
Oppressa in pianto;
L'odio d'un padre
Estingui, o Cielo,
E copra un velo
Il suo dolor.
CORO DI DONNE
Muovi, o regina,
Sicura il piede,
Qui avrà mercede
Il tuo bel cor.
Vieni e potrai
Lunge dal pianto
Gustar l'incanto
D'un dolce amor.
CORO
Divin Profeta,
Dator di bene,
Circonda Imene
Del tuo splendor.
Da te propizio
Sia il voto accolto;
Né a noi sia tolto
Il tuo favor.
MAOMETTO
Pamira…
PAMIRA
Questo altar…
MAOMETTO
Qual mai tumulto?…
Scena Quarta
(Neocle di dentro, poi Omar. Quindi Neocle incatenato e detti, poi Ismene)
NEOCLE
(di dentro)
Pamira?…
OMAR
A provocarne
Fu spinto audace un greco.
Fatal disperazione
Travia la sua ragione.
(Entrato Neocle, Omar parte).
PAMIRA
(fra sé)
Che mai vedo!… Neocle!…
NEOCLE
(fra sé)
È dessa!
MAOMETTO
Audace schiavo ribelle, e quale vana speme
Ti ricondusse allarmi?…
Sol, che pretendi!…
NEOCLE
O morte, o vendicarmi.
Ecco ciò che dai Greci
Può attendersi un tiranno: ed è la pace
Che in nome lor, a qui proporti io vengo.
MAOMETTO
Stolti!… Ricusan dunque
La man che lor donai?
NEOCLE
Pugnar tu li vedesti, e dubbio n'hai?
Sai tu, ch'invide tutte
Del nostro fin, contendono la gloria
Di custodir que' muri
Di Corinto le vergini e le spose,
Dalla palma funebre oggi orgogliose?
Tutti d'un bel morir gustan l'ebbrezza,
Intanto che Pamira,
Fra gl'inni a gioia sacri, arride lieta
Al vincitor, e sulla Grecia esangue
Adorna il crin di fior tinti nel sangue.
PAMIRA
Oh dolor!
MAOMETTO
(a Neocle)
Nessun mai
Può torti al furor mio.
Chi sei tu?
NEOCLE
Tale io son…
PAMIRA
È mio germano.
MAOMETTO
Che sento!
PAMIRA
(con circospezione a Neocle)
Io ti salvai;
(a Maometto)
Deh! siami più umano.
MAOMETTO
(fra sé)
Può sol quel ciglio,
Che m'incatena,
Calmar la piena
Del mio furor.
È suo germano,
Ma un suon d'amore
Dal mio furore
Lo può salvar.
PAMIRA
È mio germano!
(fra sé)
Mi trema il core,
Chi a quel furore
Lo può salvar?
NEOCLE
(fra sé)
Io suo germano!
Mi trema il core,
Chi a quel furore
Mi può salvar?
MAOMETTO
Sian tolti a lui quei ferri.
NEOCLE
(fra sé)
Che pensa?… che fia mai?
MAOMETTO
Tu il testimon sarai
Del mio vicino imen.
NEOCLE
Che ascolto!…
MAOMETTO
Non si tardi
Pamira, l'ara è presta.
NEOCLE
Ah no! che all'empia festa
Presente io non sarò.
No, no… la morte…
MAOMETTO
Insano!
PAMIRA
Maometto!
MAOMETTO
Vieni, o cara,
Vieni, ne attende l'ara.
PAMIRA
Oh Cielo! che farò?
MAOMETTO
De' giuri tuoi sovvienti…
NEOCLE
Deh! pensa al padre almeno…
Ah torna nel suo seno!…
MAOMETTO
Pamira mia sarà.
O sol di chi t'adora
Dolce conforto e speme,
Un cor che avvampa e geme
T'affretta a consolar.
PAMIRA
Ancor mi suona irata
Del genitor la voce;
Ma il mio destin feroce
Non posso, oh Dio, cangiar.
NEOCLE
D'amor seguace e schiava,
Il Ciel, la patria, il padre
Colei poté scordar.
Scena Quinta
(Omar e detti)
OMAR
Corinto in suon di sdegno
Diè di battaglia il segno.
MAOMETTO
Corinto?… Quand'io posso
Lanciarla nell'orror?
OMAR
Dell'armi il suon non odi?
Le vergini dei prodi
Dividono il valor. Osserva!
(S'apre la tenda, e si vede la cittadella di Corinto coperta di donne e di guerrieri armati).
NEOCLE
Ciel! che miro!
PAMIRA
Che orrore!…
MAOMETTO
Qual deliro!
CLEOMENE
(di dentro)
Pamira!…
PAMIRA
Ah! sì, t'intendo…
Già l'amor mio spirò.
PAMIRA, ISMENE, NEOCLE, CLEOMENE,
CORO DI GRECI
Sfidiam della sorte
L'ingiusto rigor:
È bella la morte
Sul campo d'onor.
MAOMETTO
L'oltraggio m'è guida;
M'infiamma l'amor.
Si pugni, si uccida.
Sia tutto terror.
OMAR, MUSULMANI
Andiam, della morte
Si sparga il terror;
È gloria del forte
La strage, l'orror.
CORO DI DONNE MUSULMANE
Punite quell'onte
Saran dal terror,
Piegate la fronte,
Cedete al valor.
MAOMETTO
Tu sola puoi, Pamira,
Calmar la mia giust'ira;
Ad un tuo detto è avvinto
Il fato di Corinto;
Distrutti i tuoi fra poco
Saran dal ferro e il fuoco
Se a me la man non dai…
PAMIRA
Con essi io perirò.
MAOMETTO
Che ardisci dir?
NEOCLE
Respiro.
PAMIRA
La palma del martiro
Col padre acquisterò.
MAOMETTO
Ma i giuri tuoi?… La speme
Che fino ad or gustai?
PAMIRA
Un dì, Almanzor, t'amai:
Oggi co' miei morrò.
NEOCLE
Oh Pamira!
MAOMETTO
A me sei sposa.
PAMIRA
No, giammai.
MAOMETTO
Mi segui, indegna!
NEOCLE
Io trionfo!
MAOMETTO
Oh mio martir!
PAMIRA
Oh mio padre!…
NEOCLE
Qual vittoria!
MAOMETTO
Vieni all'ara!
PAMIRA
No; la morte!…
NEOCLE
Questa morte…
PAMIRA
È la mia gloria!
MAOMETTO
Più non reggo!