ATTO III


La villa di Fedora nell'Oberland.

(Ampio giardino fiorito. Da una parte, l'ingresso al giardino dello chalet di Fedora. Dietro una terrazza a balaustra, che dà sopra un vallone, donde si scorge in lontananza la cittadina di Thun in riva al piccolo lago. Nello sfondo le Alpi. All'alzarsi del sipario, un gruppo di contadine passa cantando davanti allo chalet)

CONTADINE
Dice la capinera:
Vien primavera!
e dice l'alta neve:
II verno è breve!
e dice la ghironda:
Destati, o bionda,
e dice il vecchio monte:
Amami, o fonte!

(Fedora viene dallo chalet e coglie fiori. Loris é con lei.)

LORIS
Quanto sei bella!

FEDORA
E tu sei buono tanto!

(corre dall'uno all'altro cespo fiorito e si riempie la gonna rimboccata di fiori; indi li depone nel paniere sul tavolino.)

Oh, che bel fior!
Oh quanti!

(a Loris, rendendosi conto che egli presta poca attenzione alle sue fatiche botaniche)

Non ami, dunque, i fior?

LORIS
(con grande anima)
Te sola io guardo,
o tu mano fior,
o fior perfetto,
o fior di giovinezza,
fior di passione,
o fior dei fiori,
o fior d'amor!

(si baciano lunghissimamente. Mentre lo sta facendo, entra la contessa Olga, di umore irritabile, e si ferma di botto.)

OLGA
Ancora!

FEDORA, LORIS
(sempre abbracciati, e guardandosi negli occhi)
Sempre!

OLGA
Avete una gran fede!

LORIS
E voi?

OLGA
(teatralmente)
Non credo più.
Ho rinunciato al mondo!
Tutto mi viene a noia!

LORIS
Che! la bella natura?

OLGA
(annoiata)
Sempre lo stesso verde!
sempre l'azzurro istesso!
gli stessi agnelli candidi!
gli stessi bimbi sudici!
la sinfonia dei grilli,
il regno delle mosche!
Cugino, grazie!
Basta...

LORIS
Anche la bicicletta?

OLGA
Se amor ti allena,
se amor ti guida,
gioia dei muscoli!
dei nervi ebbrezza!
vola, precipita,
scivola, sdrucciola,
cadi, rialzati,
ricadi ancor.
Ma quando sola ti lascia amor,
che gioia correre,
se niun t'insegue?
Se niun ti regge, perché cader?
Meglio, all'antica,
andar a pie.

LORIS
Cercate dunque un tandem.

OLGA
Non mi ci colgon più!

(Suona un campanello elettrico.)

FEDORA
(sorpresa)
Una visita?

LORIS
Io scappo.

FEDORA
Dove vai?

LORIS
Alla Posta.
Attendo alcune lettere
direttemi a Parigi.

FEDORA
Loris, ritorna presto.

LORIS
Subito.

(ad Olga)

A rivederci.

(Accompagnato da Basil entra De Siriex, indossando un soprabito di Norfolk, calzoni alla zuava dello stesso tweed, e un berretto da cacciatore.)

OLGA
(lietamente)
Chi vedo? De Siriex!

FEDORA
(lietamente)
Oh, la bella sorpresa!

(De Siriex bacia la mano a Fedora e ad Olga.)

DE SIRIEX
Son disceso all'Albergo d'Inghilterra...
Odo parlar di voi.
Salgo in biciclo...
Chieggo, ricerco...
Trovo... ed eccomi.

FEDORA
Siete molto gentile.

OLGA
(ironica)
Un fior di cortesia!

(Marka, la cameriera di Fedora, appare al someto della gradinata recando un servizio di thé. Olga sta fiutando i fiori colti da Fedora. De Siriex le si accosta, mentre Fedora versa il thé deposto da Marka sul tavolino.)

DE SIRIEX
(insinuante)
E voi più non tubate?

OLGA
(facendosi fresco con un manipolo di fiori)
Riposo.

DE SIRIEX
(con enfasi)
E il grande artista?

OLGA
Lazinski?

DE SIRIEX
Boleslao!

OLGA
(con un sospiro)
Ah, non me ne parlate!

DE SIRIEX
(stranito)
Perché?

OLGA
(giungendo le mani)
Amico mio,
un altro disinganno!

DE SIRIEX
(con falsa pietà)
Di già?

OLGA
È il mio destino!

FEDORA
(offrendo una tazza a De Siriex)
La tazza dell'arrivo?

DE SIRIEX
(fa un inchino)
Come una volta in Russia.. .

(Seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono ciascuna dei dolci.)

OLGA
Era carino.

DE SIRIEX
(sorseggiando)
Chi?

OLGA
Boleslao...

DE SIRIEX
(accettando da Olga una fetta di pone imburrato)
Un vero arcangelo...

FEDORA
(ridendo)
Fin troppo biondo...

OLGA
(con rimpianto)
E delicato quanto una donna...

DE SIRIEX
(strizzando l'occhio a Fedora, e chiaramente divertito dallo scherzo)
Una mimosa!

OLGA
(infervorandosi)
Ma un cuor di foco.

FEDORA
(ridendo sempre)
L'Etna!

DE SIRIEX
(masticando)
L'incendio...

FEDORA
(masticando)
di Mosca!

OLGA
E poi geloso!

FEDORA
Otello!

DE SIRIEX
Jago!

OLGA
Dovunque volea seguirmi.

FEDORA
Un paggio!

DE SIRIEX
Un ussero!

OLGA
Leggeva sempre.. .

DE SIRIEX
Le vostre lettere!

OLGA
(stupita)
Ve l'hanno detto?

DE SIRIEX
(con uno sguardo divertito verso Fedora)
No, l'indovino...
E allora?

FEDORA
E allora?

OLGA
Un giorno che lo sgridai,
mi lasciò sola...

FEDORA
(tragicamente)
Infame!

DE SIRIEX
(tragicamente)
Mostro!

OLGA
E la dimane...

DE SIRIEX
Ricominciava?

OLGA
Era partito!

DE SIRIEX
(fingendo stupore, e avanzando questo parere come se esso potesse contribuire al comportamento di Lazinski)
Suonava troppe fughe...

FEDORA
(perseverando vello scherzo)
Di Bach.

OLGA
Più tardi seppi ch'era a Ginevra.

DE SIRIEX
(finendo di bere ti thé)
Ginevra?

(facendosi serio)

È grave!

OLGA
Grave...
Perché?

(Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporta sul tavolino: poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. Frattanto De Siriex si è alzato e insiste nello scherzo.)

DE SIRIEX
(ad Olga, con intenzione)
Contessa, siete forte?

OLGA
(fieramente)
Io? son tutta d'acciaio!

DE SIRIEX
Non cadrete in deliquio?

OLGA
(lavandosi la fronte con un fazzoletto inumidito in un bicchiere d'acqua)
Una doccia...
Son pronta!

DE SIRIEX
(inchinandosi perfidamente)
Allor, senza riguardi?
Il maestro polacco,
Nipote e successore di Chopin,
il poeta del pianoforte,
eccetera...

(avvitandosi il monocolo)

OLGA
(impaziente)
Su, sbrigatevi... avanti!

DE SIRIEX
Non sarebbe un agente...

OLGA
(colpita)
Eh?

DE SIRIEX
(dolcemente)
Segreto?

OLGA
(rabbrividendo tutta)
Una spia?

DE SIRIEX
(sempre più machiavellico)
Dall'imperial governo
al vostro fianco messa...

OLGA
(smarrita)
Santo cielo! Perché?

DE SIRIEX
Per farvi chiacchierar!

(Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia vicina. Fedora mentre mette la sua boccettina di sali sotto le nari di Olga svenuta, De Siriex le sventola sul viso il fazzoletto.)

DE SIRIEX
(con eleganza e comicità facendole vento)
Fatevi cor, Contessa!
Quaggiù tutto finisce,
e tutto ricomincia.
Non è la prima volta,
nè l'ultima sarà.
L'amore è augel di passo:
sen viene per andarsene,
sen va per ritornar.

FEDORA
(ad Olga)
Passa?

DE SIRIEX
(a Olga)
Passa?

OLGA
(alzandosi di scatto)
È passata...

(Tutti scoppiano a ridere.)

Non parliamone più...
Il meglio è cancellare
questo bruto ricordo...

DE SIRIEX
(cogliendo la palla al balzo)
Con un altro miglior...

OLGA
Per esempio?

DE SIRIEX
Che so?
Un rapimento...

OLGA
Come?

DE SIRIEX
In bicicletta...

OLGA
(battendo le mani)
Bravo! L'idea è original!
Corro a vestirmi...

FEDORA
(ridendo ancora, dietro Olga)
Testolina sventata!

DE SIRIEX
(subitamente grave)
Principessa, non son venuto qui per lei.

FEDORA
(colpita dal tono)
Per me?

DE SIRIEX
L'amate molto?

FEDORA
(con un sussulto)
Loris? Più della vita!

DE SIRIEX
Siete dunque Felice?

FEDORA
Come in un sogno...

DE SIRIEX
(dolorosamente)
Ebbene, io vengo a risvegliarvi...

FEDORA
(guardandolo stupita)
Conte, mi fate quasi paura...

DE SIRIEX
Quel truce sgherro...

FEDORA
(interrompendolo)
Jariskin?

DE SIRIEX
Lui!
Cadde per L'empia sua crudeltà...

(movimento di Fedora)

II vecchio tigre,
mortogli il figlio,
orrendamente era assetato
d'umano pianto,
di sangue uman.
Ad un suo cenno vien carcerato
un baldo giovane
qual nichilista,
presunto complice
dell'assassinio di Vladimiro.

(movimento di Fedora in cui l'ansietà viene crescendo)

Egli è gettato nella fortezza,
la sulla Neva,
ed une notte
per l'improvviso crescer del fiume,
lento affogo.

FEDORA
(raccapricciando)
Orrenda morte!

(con ansia e terrore)

Ed il suo nome?

DE SIRIEX
Valeriano Ipanoff...

FEDORA
(grido soffocato. Fedora si copregli occhi inorridita.)
Cielo! Egli... il fratello di Loris?

DE SIRIEX
Si!

(più sommessamente ancora)

Alla tremenda nuova,
la vecchia lor madre inferma...

FEDORA
(piegandosi tremante su De Siriex, con un rantolo)
Morta?

DE SIRIEX
Di colpo!

FEDORA
(vacillando)
Anche la madre!

(schiacciata)

Sua madre!

DE SIRIEX
(sommessamente)
Si!

FEDORA
(smarrita, atterrita, l'occhio fisso nel vuoto)
Che feci!

DE SIRIEX
Che dite?

FEDORA
Son io che li uccisi!

(Olga entra di corra nel giardino, pronta ad uscire per una gita in bicicletta. De Siriex cerca di deviare la sua attenzione da Fedora.)

OLGA
(pavoneggiandosi nel costume)
Son pronta...
Che vi sembro?

DE SIRIEX
(cercando di far buon viso al fatto che Olga ha scelto il momento peggiore)
Deliziosa...

OLGA
Grazie...

(va a staccare la sua bicicletta)

Io vi sfido a raggiungermi.

DE SIRIEX
(forzando un sorriso)
Siete così leggera!

OLGA
(vezzeggiando)
Volete tre chilometri di vantaggio?

DE SIRIEX
E la posta?

OLGA
Un bacio.

DE SIRIEX
(facendo il difficile)
Avara!

OLGA
(con una smorfia)
Due?

FEDORA
(vedendo esitare De Siriex)
Andate, andate pure.

OLGA
Ritornerem pel pranzo.

DE SIRIEX
Principessa, coraggio!

OLGA
Fedora, addio!

FEDORA
(con voce spenta)
Addio!

(Olga e De Siriex partono per la loro gitarella. Fedora resta seduta, soprappensiero. Il sole del pomeriggio comincia a calare, e un piccolo savoiardo si lente cantare in lontananza, accompagnandosi con la concertina.)

PICCOLO SAVOIARDO
La montanina mia...
non torna ancor!

FEDORA
Dio di giustizia
che col santo ciglio
scruti le angoscie
e noveri i rimorsi,
Dio di pietà,
che non ricusi ascolto
a chi t'implora
per l'altrui salute,
non indulgere a me,
che sono indegna,
ma salva Loris, salva l'amor mio!

(Stravolta dal planto, a tutta prima non si avverte dell'arrivo di Loris. Quando lo nota, si asciuga in fretta gli occhi e lo guarda timidamente. Egli cammina piano, evidentemente turbato.)

Di già?

LORIS
Muta è mia madre,
muto è il fratello...

(Basilio entra con un fascio di giornali, di lettere e un telegramma su carta azzurra, li depone sulla tavola, indi esce. Loris sfoglia il pacchetto e apre il telegramma.)

LORIS
Ecco un dispaccio,
È di mio fratello al certo...

(guardando la firma)

No, di Boroff!

(leggendo)

"Hai la grazia..."

FEDORA
(di soprassalto)
La tua grazia?

LORIS
(con impeto di gioia)
Si, la mia.
O bianca madre,
O buon fratello,
O dolce casa abbandonata,
O patria!
Risalutarvi mi è concesso alfin!

(a Fedora)

E tu mi seguirai fino all'altare.

(Fedora non dice niente.)

Ma, Fedora mia, tu taci?

FEDORA
(mestamente)
Della sorte ancor diffido.

LORIS
(porge il dispaccio a Fedora che lo percorre febbrilmente. Con gioia)
Boroff ieri era a Parigi;
oggi stesso qui sarà.
Forse é giunto.

(fa per andar via)

FEDORA
Te ne vai?

LORIS
(tornando)
Smemorato!
Mi scordavo delle lettere...

(Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle, ma Loris ritorna, e credendo che l'abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano lievemente, indi osservatone il francobollo ne lascia cadere due nel vassoio, e apre l'ultima proveniente da Pietroburgo.)

LORIS
(riconoscendo il carattere)
È di Boroff...
Precedette questa lettera il dispaccio...

(scorre la lettera: poi si turba, ne legge saltuariamente alcuni brani ad alta voce. Mentre Fedora ascolta, il suo terrore aumenta visibilmente.)

"Jariskin recò all'Imperatore
la prova trionfal
del tuo delitto...
la confession tua stessa
insieme al nome dei complici..."

(guardando in su, perplesso)

I miei complici!
Chi sono?

(continuando a leggere e a commentare, con crescenti contusione e sconforto)

Valeriano..."
Mio fratello!
Lui! Oh, quale infamia!

(riprende la lettura senza notare il turbamento di Fedora)

"Quella lettera e scritta
da una russa
dimorante a Parigi...
Segnò col nome di battesimo;
ma la scopriremo...
Ti recherò la lettera"

(a Fedora)

Conoscerò la mia nemica alfin!

(riprende la lettura in preda alla più cruda e crescente emozione)

"Jariskin l'arresto comandò
di tuo fratello..."
Valeriano arrestato!

(Fedora è sorta in piedi convulsa: Loris continua a leggere scorrendo rapidamente il resto della lettera.)

"La fortezza... il fossato...
nella notte...

(con un urlo)

affogato!"
Mia madre! Mia madre! Madre mia!

(cade tramortito sulla seggiola. Fedora corre a lui e lo circonda delle sue braccia. Si odono i suoi singhiozzi.)

FEDORA
Loris, mio Loris!
Amor mio santo!

(Loris sconsolatamente piange, Fedora lo bacia e gli asciuga gli occhi; indi scoraggiata si fascia cadere in ginocchio al suoi piedi, tergendosi gli occhi in silenzio)

LORIS
(tra le lagrime)
Morti per me!
Morti innocenti!

(sorgendo di scatto)

E quella donna! La maledetta spia,
che mi segue sempre ovunque!
Ma l'avremo colei, per Dio!

(Fedora balza in piedi e indietreggia spaventata. Calmo)

Perché, Fedora, da me ti scosti?
Oh! non lasciarmi...
Sola mi resti...
Dammi la mano...
piangi con me!

(Stanno i piedi un momento, uniti nel profondo dolore. BasilIO scende dal villino con un vassoio e lo presenta a Loris Fedora, più ratta, ne toglie un biglietto.)

LORIS
Boroff?

FEDORA
Lui!

LORIS
(di scatto, risolutamente)
Fedora, quella donna è a Parigi...
Partiam per rintracciarla...

(con forza)

O spia, la maschera le strapperò!

FEDORA
(cercando disperatamente una via di scampo)
È, veramente, quella una spia?

LORIS
Tu la difendi?

FEDORA
(affettuosamente)
Se quella sciagurata
perdutamente avesse amato
Vladimiro?
Tu le uccidi il suo diletto.
T'odia;
e l'odio non perdona,
e non ragiona amor.

LORIS
Ma che le avevan fatto
Mia madre e mio fratello?

FEDORA
(pietosamente)
Forse con te li piange,
forse per essi prega.
Nella sua cieca rabbia,
nel suo fatale inganno,
alle innocenti vittime
la stolta non pensò!

LORIS
(sente un rumore nella strada e risale impaziente verso il fondo)
Una carrozza!
È Boroff.

FEDORA
(tremando tutta, fra sè)
Dio! Lui!

LORIS
(ritornando)
No, non ancora...

FEDORA
(supplichevole)
Ascoltami!
Se fosse pentita,
o cuor generoso,
pietà non avresti?

LORIS
(volendo sfuggirle)
Pietà? No, giammai!

FEDORA
(lo trattiene e lo fa sedere, indi lo abbraccia abbandonandosi tutta su di lui. Con fervore)
Se quell'infelice
qui stesse al tuoi piedi,
di lagrime intrisa,
languente, morente,
perdono invocando,
chiedendo pietà,
gridandoti:
grazia, grazia!

(con trasporto)

Loris, io ben ti conosco,
mio dolce, mio buono,
mio grande fanciullo:
clemente saresti.
Non dire di no...
non dire di no.
Dimmi che tu le perdoni.

LORIS
(alzandosi sdegnoso)
Perdono?

(Fedora lo guarda, facendo censo di si con la testa, con sguardo implorante. Ma egli stringe i due pugni e fa un ovvio gesto di violenza.)

Dopo averla
strozzata così...

FEDORA
(schiacciata, fra sè)
Son perduta!

LORIS
(sentendo un nuovo rumore di carrozza che si avvicina, e alzandosi per andarvi incontro)
Boroff... È lui!

FEDORA
(spaventata, corre al riparo dietro la tavola, mentre Loris si fa visiera della mano alle ciglia per meglio vedere. In atto disperato)
M'ucciderà!

(ricordandosi di scatto)

Ah, non lui!

(si strappa dal collo la Croce bizantina, l'apre vivamente e ne versa il contenuto nella sua tazza di thè)

LORIS
È qui, finalmente!

(si slancia per uscire, ma senza muoversi dal posto Fedora lo ferma con un gesto)

FEDORA
Aspetta... Non ancora... te ne prego!

LORIS
(fermandosi stupito)
Perché?

FEDORA
Una parola... l'ultima...

LORIS
(accostandosi spazientito)
Che vuoi?

FEDORA
Perdona quella donna.

LORIS
(con un'ombra di sospetto)
Ancora lei?

FEDORA
(cingendogli il collo)
Fallo per me...
ti supplico.

LORIS
(sciogliendosi a mezzo)
Colei molto ti preme?

FEDORA
(spossata)
Si.

LORIS
(tenendola afferrata per le mani)
La conosci dunque?

FEDORA
Si.

LORIS
(incalzando)
La conosci... ed osi?

(la trae a sé violentemente, e la fissa negli occhi, esprimenti terrore e supplicazione insieme. Con un grido)

Ah! L'infame eri tu?

FEDORA
(rantolando)
Pietà! Perdono!

LORIS
Sei tu che uccidesti mia madre e il fratello?

FEDORA
Pietà!

LORIS
(ferocemente)
Per vendetta del tuo Vladimiro...

FEDORA
Pietà!

LORIS
... del drudo tuo vile?

FEDORA
Ero pazza...

LORIS
Ed ecco il tuo amore,
sirena da forca...
spiarmi e tradirmi!

FEDORA
Ah, non è vero!

LORIS
Serpente, ti schiaccio...
con l'odio tuo insiem.

FEDORA
(grido disperato)
Ah! non uccidermi!
Guarda, è la morte!

(Si stacca da lui, corre verso il carrello da thé e manda giù in fretta il contenuto velenoso della propria tazza. All ultimo sorso, getta via la tazza, e si stringe le mani alla gola con dolore. Boroff, introdotto da Basilio, entra rapidamente, inconsapevole dell'accaduto.)

LORIS
(correndo verso di lui)
Boroff... questa donna... il veleno...

(Boroff, guarda Fedora e rientra di corsa in casa, per chiamare aiuto.)

So tutto...
Salvala...

(Mentre Loris lancia grida frenetiche, Boroff compare sulla porta e dà alcune istruzioni a Basil, il quale parte di corsa. Marka accorre per aiutare la padrona, ma Fedora, lottando per mantenersi in piedi, dolcemente la spinge da parte.)

FEDORA
È vano! È vano!
La morte è qui...

(attraversa faticosamente la scena sorreggendosi ai mobili, e va a cadere con un rantolo al piedi di Loris)

(supplichevole)

Loris... Ed ora... perdonami!
Io muoio...

LORIS
(Inginocchiatosi per raccogliere nelle braccia Fedora, egli guarda con disperazione Boroff, il quale osserva impotente)
Non voglio che muoia,
non voglio che muoia!
Soccorrila, Boroff,
in nome del ciel!

OLGA
(di dentro)
Ho vinto la scommessa!

(rientra saltellando, seguita da De Siriex, ma si ferma di colpo appena si rende conto di ciò che sta succedendo. Sta per correre da Fedora, ma De Siriex la trattiene dolcemente. Boroff, esaminata la Croce raccolta da terra, crolla il capo. Fedora avverte quest'atto. Loris comincia a piangere.)

FEDORA
(sommessamente)
Troppo tardi!
Tutto tramonta...
tutto dilegua...
ma non rimpiango,
Loris, la vita...
L'amore è ingiusto...
buona è la morte!
Vivente ancora,
m'hai maledetta...
Forse, all'estinta
Perdonerai...

(Mentre le ombre si allungano, il piccolo savoiardo si lente di nuovo cantare in lontananza.)

PICCOLO SAVOIARDO
La montanina mia...

FEDORA
(rabbrividendo tutta)
Ho freddo... quanto freddo!
Loris, riscaldami tu...

(Loris la stringe al suo seno, sorridendo d'amore, Fedora lo trae a sè, e lo guarda nel profondo degli occhi.)

Vorrei... ancora un pò...
del tuo amor...

(vaneggiando)

Ecco il sonno...
la gran notte...

(brancicando)

Loris, dove sei?

LORIS
Son qui, vicino a te...

(con anima)

per darti il mio perdon...

FEDORA
Le tue labbra adorate...

(Ella gli prende il capo con le mani tremanti e cerca con la bocca la sua.)

T'amo!

(Con un tremito finale, ricade indietro, morta. Loris se la stringe al petto in un silenzio attonito. Boroff pone una mano consolante sulla spalla di Loris e si volge verso il fondo scena, in contemplazione dello strazio creato da questa situazione. Olga si appoggia, piangente, a De Siriex. Marka e Basil si inginocchiano e si fanno il segno della croce. Mentre il piccolo savoiardo lontano termina la propria canzone, il sipario cala piano sol quadro.)

PICCOLO SAVOIARDO
... non torna più!
ATTO III


La villa di Fedora nell'Oberland.

(Ampio giardino fiorito. Da una parte, l'ingresso al giardino dello chalet di Fedora. Dietro una terrazza a balaustra, che dà sopra un vallone, donde si scorge in lontananza la cittadina di Thun in riva al piccolo lago. Nello sfondo le Alpi. All'alzarsi del sipario, un gruppo di contadine passa cantando davanti allo chalet)

CONTADINE
Dice la capinera:
Vien primavera!
e dice l'alta neve:
II verno è breve!
e dice la ghironda:
Destati, o bionda,
e dice il vecchio monte:
Amami, o fonte!

(Fedora viene dallo chalet e coglie fiori. Loris é con lei.)

LORIS
Quanto sei bella!

FEDORA
E tu sei buono tanto!

(corre dall'uno all'altro cespo fiorito e si riempie la gonna rimboccata di fiori; indi li depone nel paniere sul tavolino.)

Oh, che bel fior!
Oh quanti!

(a Loris, rendendosi conto che egli presta poca attenzione alle sue fatiche botaniche)

Non ami, dunque, i fior?

LORIS
(con grande anima)
Te sola io guardo,
o tu mano fior,
o fior perfetto,
o fior di giovinezza,
fior di passione,
o fior dei fiori,
o fior d'amor!

(si baciano lunghissimamente. Mentre lo sta facendo, entra la contessa Olga, di umore irritabile, e si ferma di botto.)

OLGA
Ancora!

FEDORA, LORIS
(sempre abbracciati, e guardandosi negli occhi)
Sempre!

OLGA
Avete una gran fede!

LORIS
E voi?

OLGA
(teatralmente)
Non credo più.
Ho rinunciato al mondo!
Tutto mi viene a noia!

LORIS
Che! la bella natura?

OLGA
(annoiata)
Sempre lo stesso verde!
sempre l'azzurro istesso!
gli stessi agnelli candidi!
gli stessi bimbi sudici!
la sinfonia dei grilli,
il regno delle mosche!
Cugino, grazie!
Basta...

LORIS
Anche la bicicletta?

OLGA
Se amor ti allena,
se amor ti guida,
gioia dei muscoli!
dei nervi ebbrezza!
vola, precipita,
scivola, sdrucciola,
cadi, rialzati,
ricadi ancor.
Ma quando sola ti lascia amor,
che gioia correre,
se niun t'insegue?
Se niun ti regge, perché cader?
Meglio, all'antica,
andar a pie.

LORIS
Cercate dunque un tandem.

OLGA
Non mi ci colgon più!

(Suona un campanello elettrico.)

FEDORA
(sorpresa)
Una visita?

LORIS
Io scappo.

FEDORA
Dove vai?

LORIS
Alla Posta.
Attendo alcune lettere
direttemi a Parigi.

FEDORA
Loris, ritorna presto.

LORIS
Subito.

(ad Olga)

A rivederci.

(Accompagnato da Basil entra De Siriex, indossando un soprabito di Norfolk, calzoni alla zuava dello stesso tweed, e un berretto da cacciatore.)

OLGA
(lietamente)
Chi vedo? De Siriex!

FEDORA
(lietamente)
Oh, la bella sorpresa!

(De Siriex bacia la mano a Fedora e ad Olga.)

DE SIRIEX
Son disceso all'Albergo d'Inghilterra...
Odo parlar di voi.
Salgo in biciclo...
Chieggo, ricerco...
Trovo... ed eccomi.

FEDORA
Siete molto gentile.

OLGA
(ironica)
Un fior di cortesia!

(Marka, la cameriera di Fedora, appare al someto della gradinata recando un servizio di thé. Olga sta fiutando i fiori colti da Fedora. De Siriex le si accosta, mentre Fedora versa il thé deposto da Marka sul tavolino.)

DE SIRIEX
(insinuante)
E voi più non tubate?

OLGA
(facendosi fresco con un manipolo di fiori)
Riposo.

DE SIRIEX
(con enfasi)
E il grande artista?

OLGA
Lazinski?

DE SIRIEX
Boleslao!

OLGA
(con un sospiro)
Ah, non me ne parlate!

DE SIRIEX
(stranito)
Perché?

OLGA
(giungendo le mani)
Amico mio,
un altro disinganno!

DE SIRIEX
(con falsa pietà)
Di già?

OLGA
È il mio destino!

FEDORA
(offrendo una tazza a De Siriex)
La tazza dell'arrivo?

DE SIRIEX
(fa un inchino)
Come una volta in Russia.. .

(Seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono ciascuna dei dolci.)

OLGA
Era carino.

DE SIRIEX
(sorseggiando)
Chi?

OLGA
Boleslao...

DE SIRIEX
(accettando da Olga una fetta di pone imburrato)
Un vero arcangelo...

FEDORA
(ridendo)
Fin troppo biondo...

OLGA
(con rimpianto)
E delicato quanto una donna...

DE SIRIEX
(strizzando l'occhio a Fedora, e chiaramente divertito dallo scherzo)
Una mimosa!

OLGA
(infervorandosi)
Ma un cuor di foco.

FEDORA
(ridendo sempre)
L'Etna!

DE SIRIEX
(masticando)
L'incendio...

FEDORA
(masticando)
di Mosca!

OLGA
E poi geloso!

FEDORA
Otello!

DE SIRIEX
Jago!

OLGA
Dovunque volea seguirmi.

FEDORA
Un paggio!

DE SIRIEX
Un ussero!

OLGA
Leggeva sempre.. .

DE SIRIEX
Le vostre lettere!

OLGA
(stupita)
Ve l'hanno detto?

DE SIRIEX
(con uno sguardo divertito verso Fedora)
No, l'indovino...
E allora?

FEDORA
E allora?

OLGA
Un giorno che lo sgridai,
mi lasciò sola...

FEDORA
(tragicamente)
Infame!

DE SIRIEX
(tragicamente)
Mostro!

OLGA
E la dimane...

DE SIRIEX
Ricominciava?

OLGA
Era partito!

DE SIRIEX
(fingendo stupore, e avanzando questo parere come se esso potesse contribuire al comportamento di Lazinski)
Suonava troppe fughe...

FEDORA
(perseverando vello scherzo)
Di Bach.

OLGA
Più tardi seppi ch'era a Ginevra.

DE SIRIEX
(finendo di bere ti thé)
Ginevra?

(facendosi serio)

È grave!

OLGA
Grave...
Perché?

(Fedora, presa la tazza di De Siriex, va a deporta sul tavolino: poi dispone i fiori nei vasi e nelle giardiniere. Frattanto De Siriex si è alzato e insiste nello scherzo.)

DE SIRIEX
(ad Olga, con intenzione)
Contessa, siete forte?

OLGA
(fieramente)
Io? son tutta d'acciaio!

DE SIRIEX
Non cadrete in deliquio?

OLGA
(lavandosi la fronte con un fazzoletto inumidito in un bicchiere d'acqua)
Una doccia...
Son pronta!

DE SIRIEX
(inchinandosi perfidamente)
Allor, senza riguardi?
Il maestro polacco,
Nipote e successore di Chopin,
il poeta del pianoforte,
eccetera...

(avvitandosi il monocolo)

OLGA
(impaziente)
Su, sbrigatevi... avanti!

DE SIRIEX
Non sarebbe un agente...

OLGA
(colpita)
Eh?

DE SIRIEX
(dolcemente)
Segreto?

OLGA
(rabbrividendo tutta)
Una spia?

DE SIRIEX
(sempre più machiavellico)
Dall'imperial governo
al vostro fianco messa...

OLGA
(smarrita)
Santo cielo! Perché?

DE SIRIEX
Per farvi chiacchierar!

(Olga vacilla, si piega e cade riversa tra le braccia di De Siriex, il quale la depone sulla sedia vicina. Fedora mentre mette la sua boccettina di sali sotto le nari di Olga svenuta, De Siriex le sventola sul viso il fazzoletto.)

DE SIRIEX
(con eleganza e comicità facendole vento)
Fatevi cor, Contessa!
Quaggiù tutto finisce,
e tutto ricomincia.
Non è la prima volta,
nè l'ultima sarà.
L'amore è augel di passo:
sen viene per andarsene,
sen va per ritornar.

FEDORA
(ad Olga)
Passa?

DE SIRIEX
(a Olga)
Passa?

OLGA
(alzandosi di scatto)
È passata...

(Tutti scoppiano a ridere.)

Non parliamone più...
Il meglio è cancellare
questo bruto ricordo...

DE SIRIEX
(cogliendo la palla al balzo)
Con un altro miglior...

OLGA
Per esempio?

DE SIRIEX
Che so?
Un rapimento...

OLGA
Come?

DE SIRIEX
In bicicletta...

OLGA
(battendo le mani)
Bravo! L'idea è original!
Corro a vestirmi...

FEDORA
(ridendo ancora, dietro Olga)
Testolina sventata!

DE SIRIEX
(subitamente grave)
Principessa, non son venuto qui per lei.

FEDORA
(colpita dal tono)
Per me?

DE SIRIEX
L'amate molto?

FEDORA
(con un sussulto)
Loris? Più della vita!

DE SIRIEX
Siete dunque Felice?

FEDORA
Come in un sogno...

DE SIRIEX
(dolorosamente)
Ebbene, io vengo a risvegliarvi...

FEDORA
(guardandolo stupita)
Conte, mi fate quasi paura...

DE SIRIEX
Quel truce sgherro...

FEDORA
(interrompendolo)
Jariskin?

DE SIRIEX
Lui!
Cadde per L'empia sua crudeltà...

(movimento di Fedora)

II vecchio tigre,
mortogli il figlio,
orrendamente era assetato
d'umano pianto,
di sangue uman.
Ad un suo cenno vien carcerato
un baldo giovane
qual nichilista,
presunto complice
dell'assassinio di Vladimiro.

(movimento di Fedora in cui l'ansietà viene crescendo)

Egli è gettato nella fortezza,
la sulla Neva,
ed une notte
per l'improvviso crescer del fiume,
lento affogo.

FEDORA
(raccapricciando)
Orrenda morte!

(con ansia e terrore)

Ed il suo nome?

DE SIRIEX
Valeriano Ipanoff...

FEDORA
(grido soffocato. Fedora si copregli occhi inorridita.)
Cielo! Egli... il fratello di Loris?

DE SIRIEX
Si!

(più sommessamente ancora)

Alla tremenda nuova,
la vecchia lor madre inferma...

FEDORA
(piegandosi tremante su De Siriex, con un rantolo)
Morta?

DE SIRIEX
Di colpo!

FEDORA
(vacillando)
Anche la madre!

(schiacciata)

Sua madre!

DE SIRIEX
(sommessamente)
Si!

FEDORA
(smarrita, atterrita, l'occhio fisso nel vuoto)
Che feci!

DE SIRIEX
Che dite?

FEDORA
Son io che li uccisi!

(Olga entra di corra nel giardino, pronta ad uscire per una gita in bicicletta. De Siriex cerca di deviare la sua attenzione da Fedora.)

OLGA
(pavoneggiandosi nel costume)
Son pronta...
Che vi sembro?

DE SIRIEX
(cercando di far buon viso al fatto che Olga ha scelto il momento peggiore)
Deliziosa...

OLGA
Grazie...

(va a staccare la sua bicicletta)

Io vi sfido a raggiungermi.

DE SIRIEX
(forzando un sorriso)
Siete così leggera!

OLGA
(vezzeggiando)
Volete tre chilometri di vantaggio?

DE SIRIEX
E la posta?

OLGA
Un bacio.

DE SIRIEX
(facendo il difficile)
Avara!

OLGA
(con una smorfia)
Due?

FEDORA
(vedendo esitare De Siriex)
Andate, andate pure.

OLGA
Ritornerem pel pranzo.

DE SIRIEX
Principessa, coraggio!

OLGA
Fedora, addio!

FEDORA
(con voce spenta)
Addio!

(Olga e De Siriex partono per la loro gitarella. Fedora resta seduta, soprappensiero. Il sole del pomeriggio comincia a calare, e un piccolo savoiardo si lente cantare in lontananza, accompagnandosi con la concertina.)

PICCOLO SAVOIARDO
La montanina mia...
non torna ancor!

FEDORA
Dio di giustizia
che col santo ciglio
scruti le angoscie
e noveri i rimorsi,
Dio di pietà,
che non ricusi ascolto
a chi t'implora
per l'altrui salute,
non indulgere a me,
che sono indegna,
ma salva Loris, salva l'amor mio!

(Stravolta dal planto, a tutta prima non si avverte dell'arrivo di Loris. Quando lo nota, si asciuga in fretta gli occhi e lo guarda timidamente. Egli cammina piano, evidentemente turbato.)

Di già?

LORIS
Muta è mia madre,
muto è il fratello...

(Basilio entra con un fascio di giornali, di lettere e un telegramma su carta azzurra, li depone sulla tavola, indi esce. Loris sfoglia il pacchetto e apre il telegramma.)

LORIS
Ecco un dispaccio,
È di mio fratello al certo...

(guardando la firma)

No, di Boroff!

(leggendo)

"Hai la grazia..."

FEDORA
(di soprassalto)
La tua grazia?

LORIS
(con impeto di gioia)
Si, la mia.
O bianca madre,
O buon fratello,
O dolce casa abbandonata,
O patria!
Risalutarvi mi è concesso alfin!

(a Fedora)

E tu mi seguirai fino all'altare.

(Fedora non dice niente.)

Ma, Fedora mia, tu taci?

FEDORA
(mestamente)
Della sorte ancor diffido.

LORIS
(porge il dispaccio a Fedora che lo percorre febbrilmente. Con gioia)
Boroff ieri era a Parigi;
oggi stesso qui sarà.
Forse é giunto.

(fa per andar via)

FEDORA
Te ne vai?

LORIS
(tornando)
Smemorato!
Mi scordavo delle lettere...

(Fedora ha già afferrato le tre lettere per nasconderle, ma Loris ritorna, e credendo che l'abbia fatto per porgerle a lui, gliele ritoglie di mano lievemente, indi osservatone il francobollo ne lascia cadere due nel vassoio, e apre l'ultima proveniente da Pietroburgo.)

LORIS
(riconoscendo il carattere)
È di Boroff...
Precedette questa lettera il dispaccio...

(scorre la lettera: poi si turba, ne legge saltuariamente alcuni brani ad alta voce. Mentre Fedora ascolta, il suo terrore aumenta visibilmente.)

"Jariskin recò all'Imperatore
la prova trionfal
del tuo delitto...
la confession tua stessa
insieme al nome dei complici..."

(guardando in su, perplesso)

I miei complici!
Chi sono?

(continuando a leggere e a commentare, con crescenti contusione e sconforto)

Valeriano..."
Mio fratello!
Lui! Oh, quale infamia!

(riprende la lettura senza notare il turbamento di Fedora)

"Quella lettera e scritta
da una russa
dimorante a Parigi...
Segnò col nome di battesimo;
ma la scopriremo...
Ti recherò la lettera"

(a Fedora)

Conoscerò la mia nemica alfin!

(riprende la lettura in preda alla più cruda e crescente emozione)

"Jariskin l'arresto comandò
di tuo fratello..."
Valeriano arrestato!

(Fedora è sorta in piedi convulsa: Loris continua a leggere scorrendo rapidamente il resto della lettera.)

"La fortezza... il fossato...
nella notte...

(con un urlo)

affogato!"
Mia madre! Mia madre! Madre mia!

(cade tramortito sulla seggiola. Fedora corre a lui e lo circonda delle sue braccia. Si odono i suoi singhiozzi.)

FEDORA
Loris, mio Loris!
Amor mio santo!

(Loris sconsolatamente piange, Fedora lo bacia e gli asciuga gli occhi; indi scoraggiata si fascia cadere in ginocchio al suoi piedi, tergendosi gli occhi in silenzio)

LORIS
(tra le lagrime)
Morti per me!
Morti innocenti!

(sorgendo di scatto)

E quella donna! La maledetta spia,
che mi segue sempre ovunque!
Ma l'avremo colei, per Dio!

(Fedora balza in piedi e indietreggia spaventata. Calmo)

Perché, Fedora, da me ti scosti?
Oh! non lasciarmi...
Sola mi resti...
Dammi la mano...
piangi con me!

(Stanno i piedi un momento, uniti nel profondo dolore. BasilIO scende dal villino con un vassoio e lo presenta a Loris Fedora, più ratta, ne toglie un biglietto.)

LORIS
Boroff?

FEDORA
Lui!

LORIS
(di scatto, risolutamente)
Fedora, quella donna è a Parigi...
Partiam per rintracciarla...

(con forza)

O spia, la maschera le strapperò!

FEDORA
(cercando disperatamente una via di scampo)
È, veramente, quella una spia?

LORIS
Tu la difendi?

FEDORA
(affettuosamente)
Se quella sciagurata
perdutamente avesse amato
Vladimiro?
Tu le uccidi il suo diletto.
T'odia;
e l'odio non perdona,
e non ragiona amor.

LORIS
Ma che le avevan fatto
Mia madre e mio fratello?

FEDORA
(pietosamente)
Forse con te li piange,
forse per essi prega.
Nella sua cieca rabbia,
nel suo fatale inganno,
alle innocenti vittime
la stolta non pensò!

LORIS
(sente un rumore nella strada e risale impaziente verso il fondo)
Una carrozza!
È Boroff.

FEDORA
(tremando tutta, fra sè)
Dio! Lui!

LORIS
(ritornando)
No, non ancora...

FEDORA
(supplichevole)
Ascoltami!
Se fosse pentita,
o cuor generoso,
pietà non avresti?

LORIS
(volendo sfuggirle)
Pietà? No, giammai!

FEDORA
(lo trattiene e lo fa sedere, indi lo abbraccia abbandonandosi tutta su di lui. Con fervore)
Se quell'infelice
qui stesse al tuoi piedi,
di lagrime intrisa,
languente, morente,
perdono invocando,
chiedendo pietà,
gridandoti:
grazia, grazia!

(con trasporto)

Loris, io ben ti conosco,
mio dolce, mio buono,
mio grande fanciullo:
clemente saresti.
Non dire di no...
non dire di no.
Dimmi che tu le perdoni.

LORIS
(alzandosi sdegnoso)
Perdono?

(Fedora lo guarda, facendo censo di si con la testa, con sguardo implorante. Ma egli stringe i due pugni e fa un ovvio gesto di violenza.)

Dopo averla
strozzata così...

FEDORA
(schiacciata, fra sè)
Son perduta!

LORIS
(sentendo un nuovo rumore di carrozza che si avvicina, e alzandosi per andarvi incontro)
Boroff... È lui!

FEDORA
(spaventata, corre al riparo dietro la tavola, mentre Loris si fa visiera della mano alle ciglia per meglio vedere. In atto disperato)
M'ucciderà!

(ricordandosi di scatto)

Ah, non lui!

(si strappa dal collo la Croce bizantina, l'apre vivamente e ne versa il contenuto nella sua tazza di thè)

LORIS
È qui, finalmente!

(si slancia per uscire, ma senza muoversi dal posto Fedora lo ferma con un gesto)

FEDORA
Aspetta... Non ancora... te ne prego!

LORIS
(fermandosi stupito)
Perché?

FEDORA
Una parola... l'ultima...

LORIS
(accostandosi spazientito)
Che vuoi?

FEDORA
Perdona quella donna.

LORIS
(con un'ombra di sospetto)
Ancora lei?

FEDORA
(cingendogli il collo)
Fallo per me...
ti supplico.

LORIS
(sciogliendosi a mezzo)
Colei molto ti preme?

FEDORA
(spossata)
Si.

LORIS
(tenendola afferrata per le mani)
La conosci dunque?

FEDORA
Si.

LORIS
(incalzando)
La conosci... ed osi?

(la trae a sé violentemente, e la fissa negli occhi, esprimenti terrore e supplicazione insieme. Con un grido)

Ah! L'infame eri tu?

FEDORA
(rantolando)
Pietà! Perdono!

LORIS
Sei tu che uccidesti mia madre e il fratello?

FEDORA
Pietà!

LORIS
(ferocemente)
Per vendetta del tuo Vladimiro...

FEDORA
Pietà!

LORIS
... del drudo tuo vile?

FEDORA
Ero pazza...

LORIS
Ed ecco il tuo amore,
sirena da forca...
spiarmi e tradirmi!

FEDORA
Ah, non è vero!

LORIS
Serpente, ti schiaccio...
con l'odio tuo insiem.

FEDORA
(grido disperato)
Ah! non uccidermi!
Guarda, è la morte!

(Si stacca da lui, corre verso il carrello da thé e manda giù in fretta il contenuto velenoso della propria tazza. All ultimo sorso, getta via la tazza, e si stringe le mani alla gola con dolore. Boroff, introdotto da Basilio, entra rapidamente, inconsapevole dell'accaduto.)

LORIS
(correndo verso di lui)
Boroff... questa donna... il veleno...

(Boroff, guarda Fedora e rientra di corsa in casa, per chiamare aiuto.)

So tutto...
Salvala...

(Mentre Loris lancia grida frenetiche, Boroff compare sulla porta e dà alcune istruzioni a Basil, il quale parte di corsa. Marka accorre per aiutare la padrona, ma Fedora, lottando per mantenersi in piedi, dolcemente la spinge da parte.)

FEDORA
È vano! È vano!
La morte è qui...

(attraversa faticosamente la scena sorreggendosi ai mobili, e va a cadere con un rantolo al piedi di Loris)

(supplichevole)

Loris... Ed ora... perdonami!
Io muoio...

LORIS
(Inginocchiatosi per raccogliere nelle braccia Fedora, egli guarda con disperazione Boroff, il quale osserva impotente)
Non voglio che muoia,
non voglio che muoia!
Soccorrila, Boroff,
in nome del ciel!

OLGA
(di dentro)
Ho vinto la scommessa!

(rientra saltellando, seguita da De Siriex, ma si ferma di colpo appena si rende conto di ciò che sta succedendo. Sta per correre da Fedora, ma De Siriex la trattiene dolcemente. Boroff, esaminata la Croce raccolta da terra, crolla il capo. Fedora avverte quest'atto. Loris comincia a piangere.)

FEDORA
(sommessamente)
Troppo tardi!
Tutto tramonta...
tutto dilegua...
ma non rimpiango,
Loris, la vita...
L'amore è ingiusto...
buona è la morte!
Vivente ancora,
m'hai maledetta...
Forse, all'estinta
Perdonerai...

(Mentre le ombre si allungano, il piccolo savoiardo si lente di nuovo cantare in lontananza.)

PICCOLO SAVOIARDO
La montanina mia...

FEDORA
(rabbrividendo tutta)
Ho freddo... quanto freddo!
Loris, riscaldami tu...

(Loris la stringe al suo seno, sorridendo d'amore, Fedora lo trae a sè, e lo guarda nel profondo degli occhi.)

Vorrei... ancora un pò...
del tuo amor...

(vaneggiando)

Ecco il sonno...
la gran notte...

(brancicando)

Loris, dove sei?

LORIS
Son qui, vicino a te...

(con anima)

per darti il mio perdon...

FEDORA
Le tue labbra adorate...

(Ella gli prende il capo con le mani tremanti e cerca con la bocca la sua.)

T'amo!

(Con un tremito finale, ricade indietro, morta. Loris se la stringe al petto in un silenzio attonito. Boroff pone una mano consolante sulla spalla di Loris e si volge verso il fondo scena, in contemplazione dello strazio creato da questa situazione. Olga si appoggia, piangente, a De Siriex. Marka e Basil si inginocchiano e si fanno il segno della croce. Mentre il piccolo savoiardo lontano termina la propria canzone, il sipario cala piano sol quadro.)

PICCOLO SAVOIARDO
... non torna più!


最終更新:2017年08月25日 18:54