ATTO TERZO
Scena Prima
(Campo presso le mura di Limisso. Riccardo, con spada alla mano, seguito da soldati d'Oronte, ed Oronte che viene con l'esercito inglese al soccorso di Riccardo)
Recitativo Accompagnato
▼RICCARDO▲
Perfido Isacio! traditor! tiranno!
All'assalto, alle stragi, alla vendetta!
Corran sangue le vie, fiamme e ferro
distruggan l'empia città!
Recitativo
▼ORONTE▲
Dall'avanzate guardie della tenzon
l'avviso venne, e pronto al soccorso ero già.
▼RICCARDO▲
Prence, ottenuta Costanza
era già presso a quella porta,
improvviso turnulto sorge, e da mille armati
siamo assaliti; i pochi miei seguaci
muoiono alla difesa di Costanza e di me.
Combatto e strage fo degli infami assalitori.
Cresce più che spenta è la turba;
i tuoi guerrieri chiamo in aiuto,
e mostro il regio impronto;
i pochi allor presenti vengono a mia difesa;
si combatte: ma, oh Dio! perdo l'idol mio,
la mia Costanza rapita è al fine; l'infinita turba
col numero e col peso, col valore non già,
fuor delle mura ne spinge,
e il ponte levator s'estolle.
Recitativo
All'assalto, alle stragi, alla vendetta, fedeli miei,
d'un così vile inganno!
Perfido Isacio! traditor! tiranno!
Recitativo
▼ORONTE▲
Sire, l'assalto, alquanto tardi:
io vado ove son, che i miei fidi
guardan nascosto varco in quelle mura
onde a te venni. Or or sovra quei merli
ventilare il mio candido stendardo vedrassi:
impeto allora facciano i forti inglesi;
sol Pulcheria co' suoi fidi si salvi, il resto muora.
Aria
Per mia vendetta ancor
punito si vedrà
l'inganno dal valor,
perà quel traditor,
perà quell'empio!…
Chi manca altrui di fé,
non merita mercé,
dia quell'infame cor
oppresso dal rigor
a i falsi esempio.
Per mia vendetta ancor, etc.
(Parte)
Recitativo
▼RICCARDO▲
O voi, che meco del Tamigi in riva -
patria di libertà, virtù, valore -
nati, siete alle imprese di giustizia ed onore:
seguite il vostro Rè.
La prima gloria di nostr'armi
nel perfido Oriente sia domar
questa rea barbara gente;
usate prove de' Britanni sono
debellare i superbi,
e concedere altrui pace o perdono.
Tosto la bianca Siriana insegna vedrem colà,
s'assalti il muro allora, acquistatemi un regno,
vendicatemi; unite son nostre lodi,
il vostro Rè seguite!
Aria
All'orror delle procelle,
al rigor d'avverse stelle,
cuori avvezzi in mare e in terra,
guerra, guerra!
Mia vendetta è il vostro onor…
Del combattere la gloria
non è in man della fortuna,
solo è figlia la vittoria
del comando e del valor.
All'orror delle procelle, etc.
Scena Seconda
(Cambiamento di Scena. Atrio)
Recitativo
▼COSTANZA▲
Morte, vieni! ma in van ti chiamo,
in van ti chiamo, o morte!
Sei la fine de' mali, e da me lunge
ti vuol mia cruda insaziabil sorte.
Morte, vieni! etc.
▼PULCHERIA▲
(che entra)
A me nel mio rossore
del par che a te nel tuo dolor
dovrebbe volger un guardo di pietade il Cielo.
Ma del padre i furori
certo vedran la figlia
degli avi augusti imitatrice,
in breve calcar l'orme d'onor,
ch'egli ha smarrite.
Torno sola a Riccardo,
e prigioniera vado ostaggio per te;
se il fiero Isacio a te sarà crudel,
tale a me ancora sarà:
vedrà la figlia, d'alma onorata e forte,
gir teco incontro alla medesma sorte.
▼COSTANZA▲
D'intrepida virtude illustre esempio,
fida Pulcheria!
Ma diversa, oh quanto, è nostra condizione!
A un Rè cortese tu torni,
e in preda io resto d'un tiranno.
▼PULCHERIA▲
Ma in lui meno possente creder non posso
la pietà paterna d'un cieco furioso ingiusto ardore.
▼COSTANZA▲
Propizio arrida il Cielo all'armi del mio Rè!
Vo' allor, ch'il mondo la gratitudin mia
al tuo bel cor venga altamente espressa.
▼PULCHERIA▲
Premio d'opra d'onore è l'opra istessa.
Aria
Quell'innocente, afflitto core,
fedele amor, gentil beltà
accendon sempre le più bell'alme
di dolce ardore e di pietà…
Forte all'onore, fida all'affetto,
per te amorosa,
l'alma pietosa
sempre sarà.
Quell'innocente, afflitto core, etc.
(Parte)
Recitativo Accompagnato
▼COSTANZA▲
Alto immenso poter,
dal cui sol cenno furon tutte create,
e tutte ognor dipendono le cose,
deh, per gloria maggior di tua potenza,
proteggi la giustizia e l'innocenza!
(Entra Isacio.)
Recitativo
▼ISACIO▲
Ingiustizia e furore dar' moto all'opre mie, tu
credi, o bella,
e pur forzate in me son dall'amore.
Ei benda gli occhi miei, l'orecchio ei chiude,
onde il giusto io non vegga, la ragion non ascolti.
Avriami invan mandato un tanto bene fortuna amica,
se il perdessi così?
E regno e soglio t'offro anch'io.
▼COSTANZA▲
Ciel! che ascolto!
▼ISACIO▲
Io vo' perire, ma perderti, mio ben,
no, che non voglio.
▼COSTANZA▲
Promessa, e in sante leggi unita altrui,
ascoltar m'è vietato i cortesi tuoi voti.
▼ISACIO▲
Ancor non sei moglie a Riccardo;
ma la forza sola deciderà.
▼COSTANZA▲
Deh! alla ragion ti rendi,
per tua gloria maggior!
▼ISACIO▲
La gloria mia fia posseder tanta bellezza.
Oltraggio non temer dal mio amore!
Il premio esser tu dei del vincitore.
▼BERARDO▲
(che entra)
Dall'alta rocca avvicinar si vede
a tue mura l'esercito Britanno.
Sire, la pace è in mano tua.
▼ISACIO▲
Vo' guerra! la pace è figlia del timor.
Mia bella, perderti è più che morte,
e cederti è viltà.
No, pria si mora;
me impavido feriscan le ruine,
se l'orbe infranto sprofondasse ancora.
Aria
Nel mondo e nell'abisso io non pavento
tutto l'orror che mai possa inventar
il ciel, la terra e il mare…
No, perdere non vo' il mio contento;
se mia tu non sarai, d'altrui non ti vedrò
nel mio penare.
Nel mondo e nell'abisso, etc.
(Parte)
Recitativo
▼BERARDO▲
Pulcheria vuol, che seco a Riccardo io me n'vado;
il tuo comando me il concede, o Regina!
▼COSTANZA▲
O mio fedele! vanne, la scorgi,
ed al mio Rè dirai, quanto amor,
quanto onore ha Pulcheria per noi;
se poi ti chiede, per tema del tiranno,
del mio amor, di mia fede,
di' all'amato consorte,
che un dì questi m'avrà: Riccardo o morte.
Aria
Bacia per me la mano dei caro idolo mio,
digli, che per lui moro e son contenta…
Dirai, ch'è la mia pena il non vederlo, o Dio!
ma che la pena sua più mi tormenta.
Bacia per me la mano, etc.
Scena Terza
(Cambiamento di Scena. Il muro di Limisso assalito, che cadrà a colpi d'ariete. Bellicosa Sinfonia, mentre s'avanza l'esercito)
▼RICCARDO▲
Atterrato il muro cada,
poi crudel l'ultrice spada
empia tutto di stragi e d'orror!…
(Il muro cade, e vedesi per la breccia Isacio alla testa de' suoi soldati, che con la spada nella destra tiene Costanza con la sinistra.)
Recitativo
▼ISACIO▲
Arrestati, Riccardo, o qui la sveno!
▼RICCARDO▲
Mostro di crudeltà!
▼PULCHERIA▲
Sire, in vendetta me uccidi ancora,
eccoti aperto il seno!
▼ISACIO▲
Che miro! ah figlia rea!
▼PULCHERIA▲
Padre, non voglio al tuo gran disonore
sopravviver, né pure un sol momento.
Costanza è di Riccardo: a lui la rendi!
▼RICCARDO▲
L'assalto cesserà.
▼COSTANZA▲
Pietate, o Cielo!
▼ISACIO▲
No! Costanza cadrà vittima
al mio irritato furor,
se un passo solo all'assalto si move.
▼PULCHERIA▲
(dà di piglia alla spada d'uno de'soldati)
Ah dispietato! tuo proprio sangue mira
fuggir con l'alma dal mio sen trafitto,
pria che tu versi l'innocente sangue
della regal Costanza.
▼COSTANZA▲
Ah no!
▼RICCARDO▲
T'arresta, o di vil padre generosa figlia!
▼ISACIO▲
No! la figlia rubelle lascia che paghi
il fio del suo delitto.
Ma Riccardo non parte?
Il colpo io vibro.
(Entra Oronte con soldati.)
▼ORONTE▲
Empio, perisci tu!
▼ISACIO▲
Ciel! son tradito.
(fugge)
▼ORONTE▲
L'inseguite, o miei fidi!
cada la turba vil preda di morte.
▼RICCARDO▲
Facciasi strage sol di chi resiste.
Vieni, Pulcheria!
▼PULCHERIA▲
Vincitor pietoso sarai!
▼RICCARDO▲
Per propria gloria.
▼PULCHERIA▲
A Costanza!
▼RICCARDO▲
Al mio bene! alla vittoria!
▼CORO▲
Alla vittoria!
Scena Quarta
(Sala)
Recitativo
▼COSTANZA▲
Dal passato spavento ancor non ponno
lo scampo e la vittoria ricovrarmi.
▼BERARDO▲
Tutto è sicuro, tutto è vinto:
in breve, avvinto da catene,
a' piedi tuoi supplichevol vedrai l'empio tiranno,
nella rocca ei fuggì;
ma al forte assalto de' Britanni guerrieri
il tutto cede.
▼PULCHERIA▲
(che entra)
Assalita è la rocca,
e la vittoria certa saranne;
salvo Isacio io spero,
lo spero sì dal vincitor tuo sposo,
da te lo spero ancor.
▼COSTANZA▲
La tua speranza certa è del par
che la vittoria; io stessa andrò per te,
fida Pulcheria, incontro al Rè vittorioso,
a implorar il perdono;
perder non devi e padre, e trono, e sposo.
Aria
Il volo così fido
al dolce amato nido
quell'augellin non ha,
no, no…
Come al tuo nobil core
quest'alma, tutt'amore,
sempre fedel sarà.
Il volo così fido, etc.
Recitativo
▼PULCHERIA▲
Pietoso Ciel, tu m'ispirasti sempre
l'orme seguir della virtude invitta;
questa, fra gran perigli e avverse sorti,
a vera pace in fin l'alma conduce.
▼ORONTE▲
(che entra)
Liete nuove, idol mio!
persa è la rocca, Isacio alfin si rese,
e il gran Riccardo estinse l'ira
e perdonò l'offese.
▼PULCHERIA▲
Andiamo incontro al vincitor cortese.
▼ORONTE▲
Egli alla reggia viene, e a te mi manda,
per tuo conforto pria ch'ei venga a te.
▼PULCHERIA▲
Gioisci, anima mia!
Aria
Tutta brillanti rai per lungo scintillar,
fuor d'agitato mar
mi scorge al caro lido amica stella…
Mi scordo ogni rigor,
e il guardo e l'alma ancor
io volgo a quella.
Tutta brillanti rai, etc.
(Partono tutti.)
Scena Ultima
(Cambiamento di Scena. Colonnato)
Marche
Recitativo
▼RICCARDO▲
Generosa Pulcheria! fu la vita d'Isacio
a te concessa. Or questo regno, mia conquista,
io voglio che te acclami sul trono,
e tu a parte del soglio chi più t'aggrada avrai;
sarà tuo dono.
▼PULCHERIA▲
O degno vincitor, cui serva il mondo!
▼COSTANZA▲
Nella tua contentezza ho il cor giocondo.
▼PULCHERIA▲
Ad Oronte or la destra io porgo,
e pegno fia, che di Cipro il regal serto gemmato
sul crine suo risplenda,
poi ché mio genitor ceda al suo fato.
▼ORONTE▲
Or propizie mi son le amiche stelle!
▼RICCARDO▲
Voi coronate, o belle, e di mirto e d'allor
la mia vittoria!
(a Costanza)
A te, mia cara, io giuro eterno amore;
(a Pulcheria)
a te, mia fida, un'amistà sincera.
Resta a bramar sol poi,
che lungo il Ciel conservi i doni suoi.
Aria
Volgete ogni desir,
bell'alme, a sol gioir!
Diviso il cor sarà:
(a Pulcheria)
per te, tutto amistà,
(a Costanza)
e tutto amor per te…
(a Pulcheria)
E so, che tuo bel cor,
(a Costanza)
e tua costanza ancor
amano tal mercé.
Volgete ogni desir, etc
Recitativo
▼ORONTE▲
Spargansi pur d'oblio
E gli affanni e le offese
Se il Ciel propizio è all'onorate imprese.
▼CORO▲
La memoria dei tormenti,
Spar'ai venti,
Svanirà nell'alto mar…
E soavi dolci affetti,
Bei diletti,
Faran l'alme in sen brillar.
La memoria dei tormenti, etc.
ATTO TERZO
Scena Prima
(Campo presso le mura di Limisso. Riccardo, con spada alla mano, seguito da soldati d'Oronte, ed Oronte che viene con l'esercito inglese al soccorso di Riccardo)
Recitativo Accompagnato
RICCARDO
Perfido Isacio! traditor! tiranno!
All'assalto, alle stragi, alla vendetta!
Corran sangue le vie, fiamme e ferro
distruggan l'empia città!
Recitativo
ORONTE
Dall'avanzate guardie della tenzon
l'avviso venne, e pronto al soccorso ero già.
RICCARDO
Prence, ottenuta Costanza
era già presso a quella porta,
improvviso turnulto sorge, e da mille armati
siamo assaliti; i pochi miei seguaci
muoiono alla difesa di Costanza e di me.
Combatto e strage fo degli infami assalitori.
Cresce più che spenta è la turba;
i tuoi guerrieri chiamo in aiuto,
e mostro il regio impronto;
i pochi allor presenti vengono a mia difesa;
si combatte: ma, oh Dio! perdo l'idol mio,
la mia Costanza rapita è al fine; l'infinita turba
col numero e col peso, col valore non già,
fuor delle mura ne spinge,
e il ponte levator s'estolle.
Recitativo
All'assalto, alle stragi, alla vendetta, fedeli miei,
d'un così vile inganno!
Perfido Isacio! traditor! tiranno!
Recitativo
ORONTE
Sire, l'assalto, alquanto tardi:
io vado ove son, che i miei fidi
guardan nascosto varco in quelle mura
onde a te venni. Or or sovra quei merli
ventilare il mio candido stendardo vedrassi:
impeto allora facciano i forti inglesi;
sol Pulcheria co' suoi fidi si salvi, il resto muora.
Aria
Per mia vendetta ancor
punito si vedrà
l'inganno dal valor,
perà quel traditor,
perà quell'empio!…
Chi manca altrui di fé,
non merita mercé,
dia quell'infame cor
oppresso dal rigor
a i falsi esempio.
Per mia vendetta ancor, etc.
(Parte)
Recitativo
RICCARDO
O voi, che meco del Tamigi in riva -
patria di libertà, virtù, valore -
nati, siete alle imprese di giustizia ed onore:
seguite il vostro Rè.
La prima gloria di nostr'armi
nel perfido Oriente sia domar
questa rea barbara gente;
usate prove de' Britanni sono
debellare i superbi,
e concedere altrui pace o perdono.
Tosto la bianca Siriana insegna vedrem colà,
s'assalti il muro allora, acquistatemi un regno,
vendicatemi; unite son nostre lodi,
il vostro Rè seguite!
Aria
All'orror delle procelle,
al rigor d'avverse stelle,
cuori avvezzi in mare e in terra,
guerra, guerra!
Mia vendetta è il vostro onor…
Del combattere la gloria
non è in man della fortuna,
solo è figlia la vittoria
del comando e del valor.
All'orror delle procelle, etc.
Scena Seconda
(Cambiamento di Scena. Atrio)
Recitativo
COSTANZA
Morte, vieni! ma in van ti chiamo,
in van ti chiamo, o morte!
Sei la fine de' mali, e da me lunge
ti vuol mia cruda insaziabil sorte.
Morte, vieni! etc.
PULCHERIA
(che entra)
A me nel mio rossore
del par che a te nel tuo dolor
dovrebbe volger un guardo di pietade il Cielo.
Ma del padre i furori
certo vedran la figlia
degli avi augusti imitatrice,
in breve calcar l'orme d'onor,
ch'egli ha smarrite.
Torno sola a Riccardo,
e prigioniera vado ostaggio per te;
se il fiero Isacio a te sarà crudel,
tale a me ancora sarà:
vedrà la figlia, d'alma onorata e forte,
gir teco incontro alla medesma sorte.
COSTANZA
D'intrepida virtude illustre esempio,
fida Pulcheria!
Ma diversa, oh quanto, è nostra condizione!
A un Rè cortese tu torni,
e in preda io resto d'un tiranno.
PULCHERIA
Ma in lui meno possente creder non posso
la pietà paterna d'un cieco furioso ingiusto ardore.
COSTANZA
Propizio arrida il Cielo all'armi del mio Rè!
Vo' allor, ch'il mondo la gratitudin mia
al tuo bel cor venga altamente espressa.
PULCHERIA
Premio d'opra d'onore è l'opra istessa.
Aria
Quell'innocente, afflitto core,
fedele amor, gentil beltà
accendon sempre le più bell'alme
di dolce ardore e di pietà…
Forte all'onore, fida all'affetto,
per te amorosa,
l'alma pietosa
sempre sarà.
Quell'innocente, afflitto core, etc.
(Parte)
Recitativo Accompagnato
COSTANZA
Alto immenso poter,
dal cui sol cenno furon tutte create,
e tutte ognor dipendono le cose,
deh, per gloria maggior di tua potenza,
proteggi la giustizia e l'innocenza!
(Entra Isacio.)
Recitativo
ISACIO
Ingiustizia e furore dar' moto all'opre mie, tu
credi, o bella,
e pur forzate in me son dall'amore.
Ei benda gli occhi miei, l'orecchio ei chiude,
onde il giusto io non vegga, la ragion non ascolti.
Avriami invan mandato un tanto bene fortuna amica,
se il perdessi così?
E regno e soglio t'offro anch'io.
COSTANZA
Ciel! che ascolto!
ISACIO
Io vo' perire, ma perderti, mio ben,
no, che non voglio.
COSTANZA
Promessa, e in sante leggi unita altrui,
ascoltar m'è vietato i cortesi tuoi voti.
ISACIO
Ancor non sei moglie a Riccardo;
ma la forza sola deciderà.
COSTANZA
Deh! alla ragion ti rendi,
per tua gloria maggior!
ISACIO
La gloria mia fia posseder tanta bellezza.
Oltraggio non temer dal mio amore!
Il premio esser tu dei del vincitore.
BERARDO
(che entra)
Dall'alta rocca avvicinar si vede
a tue mura l'esercito Britanno.
Sire, la pace è in mano tua.
ISACIO
Vo' guerra! la pace è figlia del timor.
Mia bella, perderti è più che morte,
e cederti è viltà.
No, pria si mora;
me impavido feriscan le ruine,
se l'orbe infranto sprofondasse ancora.
Aria
Nel mondo e nell'abisso io non pavento
tutto l'orror che mai possa inventar
il ciel, la terra e il mare…
No, perdere non vo' il mio contento;
se mia tu non sarai, d'altrui non ti vedrò
nel mio penare.
Nel mondo e nell'abisso, etc.
(Parte)
Recitativo
BERARDO
Pulcheria vuol, che seco a Riccardo io me n'vado;
il tuo comando me il concede, o Regina!
COSTANZA
O mio fedele! vanne, la scorgi,
ed al mio Rè dirai, quanto amor,
quanto onore ha Pulcheria per noi;
se poi ti chiede, per tema del tiranno,
del mio amor, di mia fede,
di' all'amato consorte,
che un dì questi m'avrà: Riccardo o morte.
Aria
Bacia per me la mano dei caro idolo mio,
digli, che per lui moro e son contenta…
Dirai, ch'è la mia pena il non vederlo, o Dio!
ma che la pena sua più mi tormenta.
Bacia per me la mano, etc.
Scena Terza
(Cambiamento di Scena. Il muro di Limisso assalito, che cadrà a colpi d'ariete. Bellicosa Sinfonia, mentre s'avanza l'esercito)
RICCARDO
Atterrato il muro cada,
poi crudel l'ultrice spada
empia tutto di stragi e d'orror!…
(Il muro cade, e vedesi per la breccia Isacio alla testa de' suoi soldati, che con la spada nella destra tiene Costanza con la sinistra.)
Recitativo
ISACIO
Arrestati, Riccardo, o qui la sveno!
RICCARDO
Mostro di crudeltà!
PULCHERIA
Sire, in vendetta me uccidi ancora,
eccoti aperto il seno!
ISACIO
Che miro! ah figlia rea!
PULCHERIA
Padre, non voglio al tuo gran disonore
sopravviver, né pure un sol momento.
Costanza è di Riccardo: a lui la rendi!
RICCARDO
L'assalto cesserà.
COSTANZA
Pietate, o Cielo!
ISACIO
No! Costanza cadrà vittima
al mio irritato furor,
se un passo solo all'assalto si move.
PULCHERIA
(dà di piglia alla spada d'uno de'soldati)
Ah dispietato! tuo proprio sangue mira
fuggir con l'alma dal mio sen trafitto,
pria che tu versi l'innocente sangue
della regal Costanza.
COSTANZA
Ah no!
RICCARDO
T'arresta, o di vil padre generosa figlia!
ISACIO
No! la figlia rubelle lascia che paghi
il fio del suo delitto.
Ma Riccardo non parte?
Il colpo io vibro.
(Entra Oronte con soldati.)
ORONTE
Empio, perisci tu!
ISACIO
Ciel! son tradito.
(fugge)
ORONTE
L'inseguite, o miei fidi!
cada la turba vil preda di morte.
RICCARDO
Facciasi strage sol di chi resiste.
Vieni, Pulcheria!
PULCHERIA
Vincitor pietoso sarai!
RICCARDO
Per propria gloria.
PULCHERIA
A Costanza!
RICCARDO
Al mio bene! alla vittoria!
CORO
Alla vittoria!
Scena Quarta
(Sala)
Recitativo
COSTANZA
Dal passato spavento ancor non ponno
lo scampo e la vittoria ricovrarmi.
BERARDO
Tutto è sicuro, tutto è vinto:
in breve, avvinto da catene,
a' piedi tuoi supplichevol vedrai l'empio tiranno,
nella rocca ei fuggì;
ma al forte assalto de' Britanni guerrieri
il tutto cede.
PULCHERIA
(che entra)
Assalita è la rocca,
e la vittoria certa saranne;
salvo Isacio io spero,
lo spero sì dal vincitor tuo sposo,
da te lo spero ancor.
COSTANZA
La tua speranza certa è del par
che la vittoria; io stessa andrò per te,
fida Pulcheria, incontro al Rè vittorioso,
a implorar il perdono;
perder non devi e padre, e trono, e sposo.
Aria
Il volo così fido
al dolce amato nido
quell'augellin non ha,
no, no…
Come al tuo nobil core
quest'alma, tutt'amore,
sempre fedel sarà.
Il volo così fido, etc.
Recitativo
PULCHERIA
Pietoso Ciel, tu m'ispirasti sempre
l'orme seguir della virtude invitta;
questa, fra gran perigli e avverse sorti,
a vera pace in fin l'alma conduce.
ORONTE
(che entra)
Liete nuove, idol mio!
persa è la rocca, Isacio alfin si rese,
e il gran Riccardo estinse l'ira
e perdonò l'offese.
PULCHERIA
Andiamo incontro al vincitor cortese.
ORONTE
Egli alla reggia viene, e a te mi manda,
per tuo conforto pria ch'ei venga a te.
PULCHERIA
Gioisci, anima mia!
Aria
Tutta brillanti rai per lungo scintillar,
fuor d'agitato mar
mi scorge al caro lido amica stella…
Mi scordo ogni rigor,
e il guardo e l'alma ancor
io volgo a quella.
Tutta brillanti rai, etc.
(Partono tutti.)
Scena Ultima
(Cambiamento di Scena. Colonnato)
Marche
Recitativo
RICCARDO
Generosa Pulcheria! fu la vita d'Isacio
a te concessa. Or questo regno, mia conquista,
io voglio che te acclami sul trono,
e tu a parte del soglio chi più t'aggrada avrai;
sarà tuo dono.
PULCHERIA
O degno vincitor, cui serva il mondo!
COSTANZA
Nella tua contentezza ho il cor giocondo.
PULCHERIA
Ad Oronte or la destra io porgo,
e pegno fia, che di Cipro il regal serto gemmato
sul crine suo risplenda,
poi ché mio genitor ceda al suo fato.
ORONTE
Or propizie mi son le amiche stelle!
RICCARDO
Voi coronate, o belle, e di mirto e d'allor
la mia vittoria!
(a Costanza)
A te, mia cara, io giuro eterno amore;
(a Pulcheria)
a te, mia fida, un'amistà sincera.
Resta a bramar sol poi,
che lungo il Ciel conservi i doni suoi.
Aria
Volgete ogni desir,
bell'alme, a sol gioir!
Diviso il cor sarà:
(a Pulcheria)
per te, tutto amistà,
(a Costanza)
e tutto amor per te…
(a Pulcheria)
E so, che tuo bel cor,
(a Costanza)
e tua costanza ancor
amano tal mercé.
Volgete ogni desir, etc
Recitativo
ORONTE
Spargansi pur d'oblio
E gli affanni e le offese
Se il Ciel propizio è all'onorate imprese.
CORO
La memoria dei tormenti,
Spar'ai venti,
Svanirà nell'alto mar…
E soavi dolci affetti,
Bei diletti,
Faran l'alme in sen brillar.
La memoria dei tormenti, etc.