ATTO QUARTO

Il Prato d'Argento, come nel primo atto. Mezzanotte.
TRE ELFI siedono intorno al pozzo.

▼LA PRIMA ELFE▲
Ardono i fuochi.

▼LA SECONDA ELFE▲
E rosso d'olocausto
spira il vento da monte a valle.

▼LA TERZA ELFE▲
Il fumo
s' addensa, lambe gli abeti, s'avvolge
al fondo, giù.

▼LA PRIMA ELFE▲
Sull'abisso galleggia
una nuvola candida …

▼LA SECONDA ELFE▲
Nel faggeto cantava un rosignolo
  • tardi è - gemeva e sospirava sì
che accorata mi son distesa su le
umide foglie, e ho pianto …

▼LA TERZA ELFE▲
Ahi, quante lagrime !
Dormivo nella mia tela di ragno
tesa tra i fili d'erba, rossa e d'oro:
l'amore mio da l'ali di libellula
era con me… Mi baciava e piangeva,
mi carezzava e piangeva, e il mio cuore
pur si disciolse in pianto senza nome.
Ei mormorò: Balder … Balder è morto!

▼LA PRIMA ELFE▲
(levandosi.)
Ardono i fuochi.

▼LA SECONDA ELFE▲
(levandosi:)
Arde il rogo di Balder.

▼LA TERZA ELFE▲
(levandosi:)
Balder è morto. Ho freddo …

▼LA PRIMA ELFE▲
Sulla terra
si stende il lutto, col fumo del rogo.
(Una nuvola passa sul prato. Le ELFI sono dileguate. Accorre saltellaiido il FAUNO: s'affaccia sul pozzo e grida:)

▼IL FAUNO▲
Eh, holdriho! Vieni su, re dei ranocchi!
Eh, holdriho! Battilacqua maledetto,
non odi tu? Ci son grandi novelle …

▼L' ONDINO▲
(invisibile, dal fondo:)
Brekekekex !

▼IL FAUNO▲
Grandi novelle, dico !

▼L' ONDINO▲
(ancora invisibile:)
Bah! non ho tempo! Non mi fastidire! …

▼IL FAUNO▲
Quel che predissi, vecchione, è avvenuto.
L'ha abbandonata: è il momento … Sii lesto,
se coglier vuoi la trepida farfalla …

▼L' ONDINO▲
(esce dal pozzo, battendo gli occhi e fingendo maraviglia:)
O guarda, guarda … Abbandonata!? Via …
E credi tu ch' io le correrò dietro?
Nemmen per sogno.

▼IL FAUNO▲
O che non la vuoi più?
Meglio! mi basta sapere ove sia …

▼L' ONDINO▲
(beffardo:)
Cerca, faunetto, cerca…

▼IL FAUNO▲
Se ho cercato !
Ho corso nella notte e nella nebbia
fin là dove non salgono i camosci.
Ho chiesto alla marmotta e al cardellino,
al falco, al serpe … ma nessuno sa.
E corri e corri, nel pugno la fiaccola
fumosa, e dopo mille avvolgimenti,
eccomi innanzi alla fucina vuota …
Ora anch' essa fiammeggia, crolla, incenera:
cosi la signoria del nostro omuncolo
è seppellita per l'eternità.

▼L' ONDINO▲
Lo so, lo so… Molt'altre cose io so,
vedute in fondo all'acque ed incredibili.
Ho veduto la mano d'una morta
brancolar tra i nenufari, toccare
appena la campana, oh maraviglia!
che il bronzo urlò terribilmente, come
tuono, come ruggito di leone …
E visto ho un volto di martire ed una
capellatura effusa come aureola.
(Volubilmente passa dal tono elegiaco all'erotico.)
Quorax … Quorax … Ma più mirabil cosa
fu veder l'Elfe bellissima scendere
in questo pozzo e al mio silenzio verde
chieder conforto e ai gelidi lavacri.
Con gioia Brekekekex! è invaghita di me!
non ama corna nè ceffi di becco …
lubrico Addio! bisogna ch' io vada … M' intendi!
(L' ONDINO scivola giù nel pozzo. Il FAUNO rompe in risa croscianti e si china sul pozzo gridando con voce di scherno:)

▼IL FAUNO▲
Com' è vera la luce delle stelle,
tu canterai la nanna a un figlio d'uomo.
Addio, vecchione, e buona notte. Holdriho!
(La STREGA è uscita dalla sua capanna, mugolando infastidita dalle grida del Fauuo: lo guarda allontanarsi nella selva, poi apre le imposte delle finestre e attende alle prime faccende mattutine.)

▼LA VOCE DI ENRICO▲
Rautendelein, Rautendelein!

▼LA STREGA▲
(scrollando la testa, brontola:)
Si, sì,
chiamala, che verrà … Chiamala ancora!

▼LA VOCE DI ENRICO▲
(più vicina:)
Rautendelein! … Son io, son io … Rispondi …

▼LA STREGA▲
Temo che no. Temo assai che non t' oda.
(ENRICO, pallido, stanco, le vesti lacere, appare sulla roccia che sovrasta la capanna: si guarda attorno cercando la via.)

▼LA STREGA▲
(bonariamente:)
Non più oltre. Ti puoi fermare qui.

▼ENRICO▲
Vecchia, che brucia là in alto?

▼LA STREGA▲
Chi sa?
C'era pur anzi un uomo, a edificare
un tempio, o forse un castello di re:
l'uomo è fuggito ed il fuoco fa festa.
(ENRICO cerca disperatamente un valico per ascendere.)

▼LA STREGA▲
Ti dico che v'è un muro inaccessibile:
chi vuol salire, senz'ali non può …
E le tue ali sono infrante, o misero!

▼ENRICO▲
(che è disceso dalla rupe, ma guarda sempre in alto coli angoscia indicibile e con indomata volontà:)
Infrante o salde, io volerò lassù.
Quel che il fuoco divora è mio, è mio,
intendi? opera mia. Io feci, e tutto
quel ch'era in me, quel ch'io era, ho gittato
là dentro … Non ne. ..
(Un singiilto gli mozza la parola.)
Non ne posso più.

▼LA STREGA▲
Ripbsati. Le strade sono oscure.
(ENRICO cade seduto sul gradino del pozzo, abbandonando un braccio rulla sponda. Sale dalle acque una voce sommessa, dolce, dolorosa.)

▼LA VOCE▲
Enrico, dolce anima mia,
tu siedi alla fonte fatale …
Ah, Ièvati, va via!
chè mi fai tanto male..,
Addio, addio..,

▼ENRICO▲
(levandosi:)
Vecchia, qual voce geme? Tu lo sai …
Chi ha mormorato piangendo il mio nome?
Quale angoscia chiamava dal profondo?
Diceva: «Addio … addio … » Che luogo è questo,
ov'io mi sveglio? La rupe, la casa
e tu stessa, ogni aspetto non m'è nuovo,
eppure … Vecchia, chi sei?

▼LA STREGA▲
Io? E tu?

▼ENRICO▲
Ah, quante volte ho dimandato al Cielo:
chi son dunque? - Risposta non fu data.
Pur questo è certo, questo è certo, che
gigante o nano, bruto o semidio,
io sono il figlio rejetto del Sole.
Tendo le braccia verso la dimora
eccelsa e piango disperatamente:
Padre, dimmi la strada della luce!

▼LA STREGA▲
Riposati: sei stanco. Quel che aneli
non sarà che tu giunga.

▼ENRICO▲
E allor ch' io muoia!

▼LA STREGA▲
E tu morrai. Quando s'è aperto il volo
verso la luce e si ricade giù,
è necessario morire.

▼ENRICO▲
Lo sento:
ecco la fine del lungo viaggio.
E sia.

▼LA STREGA▲
L' ora è vicina. Esprimi un voto,
ch' io lo posso esaudire. Bada: è l' ultimo

▼ENRICO▲
Il voto è fatto.

▼LA STREGA▲
E tu la rivedrai.

▼ENRICO▲
Madre, lo puoi? Sei tu tanto possente?
Un di, come oggi, presso al limitare
d'eternità, l'anima impaziente
noverava i respiri: ed ella venne
simile al vento della primavera
ond'io rinacqui in novità di vita.
Subitamente fatto lieve, ancora
potrei l'orma stampar su l'ardue vette.

▼LA STREGA▲
No, è finito.
(Va verso la sua capanna, si volge ancora a guardare Enrico e crolla melanconicamente il capo; esce.)

▼ENRICO▲
Finito! È, giunta l'ora.
Cuore che tutto sai, non dimandare.
L'annunziatrice del destino ha detto
la parola che sèpara: è finito.
Freddo viene dai monti. L' alba nuova
non è per me: vissuto ho tanti giorni
e quest'è il primo che non è più mio.
(Emerge dal pozzo - pallida, stanca, triste - RAUTENDELEIN; siede sulla sponda e volge l'amoroso sguardo al morente che la invoca con voce impercettibile:)
Rautendelein ! Rautendelein !
(Ella si china un poco su lui, bianca come l'Angelo della Morte.)

▼RAUTENDELEIN▲
Chi mi chiama, sì piano?

▼ENRICO▲
Io.

▼RAUTENDELEIN▲
Chi, tu?

▼ENRICO▲
Io:
vieni più presso e mi ravviserai.

▼RAUTENDELEIN▲
Non posso. Va. Chi meco parla, muore.

▼ENRICO▲
O mio tormento, sfiòrami la mano
e ricòrdati. ..

▼RAUTENDELEIN▲
Mai non ti conobbi.

▼ENRICO▲
Non mi conosci?

▼RAUTENDELEIN▲
No.

▼ENRICO▲
Nè mi vedesti?

▼RAUTENDELEIN▲
Non mi ricordo.

▼ENRICO▲
E allora … accorri, o morte!
Non io baciai le tue labbra sanguigne?

▼RAUTENDELEIN▲
Mai.

▼ENRICO▲
Non mi offrivi tu le dolci labbra?

▼L' ONDINO▲
(invisibile:)
O Rautendelein!

▼RAUTENDELENIN▲
Vengo.

▼L' ONDINO▲
Vieni giù.

▼ENRICO▲
Chi ti chiama?

▼RAUTENDELEIN▲
Il mio sposo, ch'è nel fonte.
Addio!

▼ENRICO▲
Dove sei tu? Non te ne andare,
ch'io ti senta su me, viso di cielo!

▼RAUTENDELEIN▲
Addio, addio! Chè non sono il tuo amore…
Un tempo, sì, lo fui… di maggio… Maggio…
Ora è passato.

▼ENRICO▲
Passato…

▼RAUTENDELEIN▲
Passato…
Chi ti suadeva il sonno con il canto?
Chi ti destava con l'inno all'aurora?

▼ENRICO▲
Chi… se non tu?

▼RAUTENDELEIN▲
E il mio nome è…

▼ENRICO▲
Rautendelein.

▼RAUTENDELEIN▲
Chi ti fe' dono della sua freschezza?
Chi tu hai sospinto in questa fredda fonte?

▼ENRICO▲
Chi … se non tu?

▼RAUTENDELEIN▲
E il mio nome è…

▼ENRICO▲
Rautendelein.

▼RAUTENDELEIN▲
Addio, addio!

▼ENRICO▲
Silenziosamente
portami giù nel fondo: l'ombra viene.
(RAUTENDELEIN accorre a lui gioiosamente, e gli abbraccia le ginocchia. D'un subito si leva e grida:)

▼RAUTENDELElN▲
È il sole! è il sole!

▼ENRICO▲
Il sole!

▼RAUTENDELEIN▲
(singhiozzando ed esultando)
Enrico!

▼ENRICO▲
Grazie.

▼RAUTENDELEIN▲
(cinge Enrico con le braccia, e lo bacia in bocca. Poi con dolcezza materna adagia il morente e lo compone.)
Enrico!

▼ENRICO▲
In alto! Cantan le campane
del sole! Il sole… Ma la notte è lunga…
È l'aurora.

FINE
ATTO QUARTO

Il Prato d'Argento, come nel primo atto. Mezzanotte.
TRE ELFI siedono intorno al pozzo.

LA PRIMA ELFE
Ardono i fuochi.

LA SECONDA ELFE
E rosso d'olocausto
spira il vento da monte a valle.

LA TERZA ELFE
Il fumo
s' addensa, lambe gli abeti, s'avvolge
al fondo, giù.

LA PRIMA ELFE
Sull'abisso galleggia
una nuvola candida …

LA SECONDA ELFE
Nel faggeto cantava un rosignolo
  • tardi è - gemeva e sospirava sì
che accorata mi son distesa su le
umide foglie, e ho pianto …

LA TERZA ELFE
Ahi, quante lagrime !
Dormivo nella mia tela di ragno
tesa tra i fili d'erba, rossa e d'oro:
l'amore mio da l'ali di libellula
era con me… Mi baciava e piangeva,
mi carezzava e piangeva, e il mio cuore
pur si disciolse in pianto senza nome.
Ei mormorò: Balder … Balder è morto!

LA PRIMA ELFE
(levandosi.)
Ardono i fuochi.

LA SECONDA ELFE
(levandosi:)
Arde il rogo di Balder.

LA TERZA ELFE
(levandosi:)
Balder è morto. Ho freddo …

LA PRIMA ELFE
Sulla terra
si stende il lutto, col fumo del rogo.
(Una nuvola passa sul prato. Le ELFI sono dileguate. Accorre saltellaiido il FAUNO: s'affaccia sul pozzo e grida:)

IL FAUNO
Eh, holdriho! Vieni su, re dei ranocchi!
Eh, holdriho! Battilacqua maledetto,
non odi tu? Ci son grandi novelle …

L' ONDINO
(invisibile, dal fondo:)
Brekekekex !

IL FAUNO
Grandi novelle, dico !

L' ONDINO
(ancora invisibile:)
Bah! non ho tempo! Non mi fastidire! …

IL FAUNO
Quel che predissi, vecchione, è avvenuto.
L'ha abbandonata: è il momento … Sii lesto,
se coglier vuoi la trepida farfalla …

L' ONDINO
(esce dal pozzo, battendo gli occhi e fingendo maraviglia:)
O guarda, guarda … Abbandonata!? Via …
E credi tu ch' io le correrò dietro?
Nemmen per sogno.

IL FAUNO
O che non la vuoi più?
Meglio! mi basta sapere ove sia …

L' ONDINO
(beffardo:)
Cerca, faunetto, cerca…

IL FAUNO
Se ho cercato !
Ho corso nella notte e nella nebbia
fin là dove non salgono i camosci.
Ho chiesto alla marmotta e al cardellino,
al falco, al serpe … ma nessuno sa.
E corri e corri, nel pugno la fiaccola
fumosa, e dopo mille avvolgimenti,
eccomi innanzi alla fucina vuota …
Ora anch' essa fiammeggia, crolla, incenera:
cosi la signoria del nostro omuncolo
è seppellita per l'eternità.

L' ONDINO
Lo so, lo so… Molt'altre cose io so,
vedute in fondo all'acque ed incredibili.
Ho veduto la mano d'una morta
brancolar tra i nenufari, toccare
appena la campana, oh maraviglia!
che il bronzo urlò terribilmente, come
tuono, come ruggito di leone …
E visto ho un volto di martire ed una
capellatura effusa come aureola.
(Volubilmente passa dal tono elegiaco all'erotico.)
Quorax … Quorax … Ma più mirabil cosa
fu veder l'Elfe bellissima scendere
in questo pozzo e al mio silenzio verde
chieder conforto e ai gelidi lavacri.
Con gioia Brekekekex! è invaghita di me!
non ama corna nè ceffi di becco …
lubrico Addio! bisogna ch' io vada … M' intendi!
(L' ONDINO scivola giù nel pozzo. Il FAUNO rompe in risa croscianti e si china sul pozzo gridando con voce di scherno:)

IL FAUNO
Com' è vera la luce delle stelle,
tu canterai la nanna a un figlio d'uomo.
Addio, vecchione, e buona notte. Holdriho!
(La STREGA è uscita dalla sua capanna, mugolando infastidita dalle grida del Fauuo: lo guarda allontanarsi nella selva, poi apre le imposte delle finestre e attende alle prime faccende mattutine.)

LA VOCE DI ENRICO
Rautendelein, Rautendelein!

LA STREGA
(scrollando la testa, brontola:)
Si, sì,
chiamala, che verrà … Chiamala ancora!

LA VOCE DI ENRICO
(più vicina:)
Rautendelein! … Son io, son io … Rispondi …

LA STREGA
Temo che no. Temo assai che non t' oda.
(ENRICO, pallido, stanco, le vesti lacere, appare sulla roccia che sovrasta la capanna: si guarda attorno cercando la via.)

LA STREGA
(bonariamente:)
Non più oltre. Ti puoi fermare qui.

ENRICO
Vecchia, che brucia là in alto?

LA STREGA
Chi sa?
C'era pur anzi un uomo, a edificare
un tempio, o forse un castello di re:
l'uomo è fuggito ed il fuoco fa festa.
(ENRICO cerca disperatamente un valico per ascendere.)

LA STREGA
Ti dico che v'è un muro inaccessibile:
chi vuol salire, senz'ali non può …
E le tue ali sono infrante, o misero!

ENRICO
(che è disceso dalla rupe, ma guarda sempre in alto coli angoscia indicibile e con indomata volontà:)
Infrante o salde, io volerò lassù.
Quel che il fuoco divora è mio, è mio,
intendi? opera mia. Io feci, e tutto
quel ch'era in me, quel ch'io era, ho gittato
là dentro … Non ne. ..
(Un singiilto gli mozza la parola.)
Non ne posso più.

LA STREGA
Ripbsati. Le strade sono oscure.
(ENRICO cade seduto sul gradino del pozzo, abbandonando un braccio rulla sponda. Sale dalle acque una voce sommessa, dolce, dolorosa.)

LA VOCE
Enrico, dolce anima mia,
tu siedi alla fonte fatale …
Ah, Ièvati, va via!
chè mi fai tanto male..,
Addio, addio..,

ENRICO
(levandosi:)
Vecchia, qual voce geme? Tu lo sai …
Chi ha mormorato piangendo il mio nome?
Quale angoscia chiamava dal profondo?
Diceva: «Addio … addio … » Che luogo è questo,
ov'io mi sveglio? La rupe, la casa
e tu stessa, ogni aspetto non m'è nuovo,
eppure … Vecchia, chi sei?

LA STREGA
Io? E tu?

ENRICO
Ah, quante volte ho dimandato al Cielo:
chi son dunque? - Risposta non fu data.
Pur questo è certo, questo è certo, che
gigante o nano, bruto o semidio,
io sono il figlio rejetto del Sole.
Tendo le braccia verso la dimora
eccelsa e piango disperatamente:
Padre, dimmi la strada della luce!

LA STREGA
Riposati: sei stanco. Quel che aneli
non sarà che tu giunga.

ENRICO
E allor ch' io muoia!

LA STREGA
E tu morrai. Quando s'è aperto il volo
verso la luce e si ricade giù,
è necessario morire.

ENRICO
Lo sento:
ecco la fine del lungo viaggio.
E sia.

LA STREGA
L' ora è vicina. Esprimi un voto,
ch' io lo posso esaudire. Bada: è l' ultimo

ENRICO
Il voto è fatto.

LA STREGA
E tu la rivedrai.

ENRICO
Madre, lo puoi? Sei tu tanto possente?
Un di, come oggi, presso al limitare
d'eternità, l'anima impaziente
noverava i respiri: ed ella venne
simile al vento della primavera
ond'io rinacqui in novità di vita.
Subitamente fatto lieve, ancora
potrei l'orma stampar su l'ardue vette.

LA STREGA
No, è finito.
(Va verso la sua capanna, si volge ancora a guardare Enrico e crolla melanconicamente il capo; esce.)

ENRICO
Finito! È, giunta l'ora.
Cuore che tutto sai, non dimandare.
L'annunziatrice del destino ha detto
la parola che sèpara: è finito.
Freddo viene dai monti. L' alba nuova
non è per me: vissuto ho tanti giorni
e quest'è il primo che non è più mio.
(Emerge dal pozzo - pallida, stanca, triste - RAUTENDELEIN; siede sulla sponda e volge l'amoroso sguardo al morente che la invoca con voce impercettibile:)
Rautendelein ! Rautendelein !
(Ella si china un poco su lui, bianca come l'Angelo della Morte.)

RAUTENDELEIN
Chi mi chiama, sì piano?

ENRICO
Io.

RAUTENDELEIN
Chi, tu?

ENRICO
Io:
vieni più presso e mi ravviserai.

RAUTENDELEIN
Non posso. Va. Chi meco parla, muore.

ENRICO
O mio tormento, sfiòrami la mano
e ricòrdati. ..

RAUTENDELEIN
Mai non ti conobbi.

ENRICO
Non mi conosci?

RAUTENDELEIN
No.

ENRICO
Nè mi vedesti?

RAUTENDELEIN
Non mi ricordo.

ENRICO
E allora … accorri, o morte!
Non io baciai le tue labbra sanguigne?

RAUTENDELEIN
Mai.

ENRICO
Non mi offrivi tu le dolci labbra?

L' ONDINO
(invisibile:)
O Rautendelein!

RAUTENDELENIN
Vengo.

L' ONDINO
Vieni giù.

ENRICO
Chi ti chiama?

RAUTENDELEIN
Il mio sposo, ch'è nel fonte.
Addio!

ENRICO
Dove sei tu? Non te ne andare,
ch'io ti senta su me, viso di cielo!

RAUTENDELEIN
Addio, addio! Chè non sono il tuo amore…
Un tempo, sì, lo fui… di maggio… Maggio…
Ora è passato.

ENRICO
Passato…

RAUTENDELEIN
Passato…
Chi ti suadeva il sonno con il canto?
Chi ti destava con l'inno all'aurora?

ENRICO
Chi… se non tu?

RAUTENDELEIN
E il mio nome è…

ENRICO
Rautendelein.

RAUTENDELEIN
Chi ti fe' dono della sua freschezza?
Chi tu hai sospinto in questa fredda fonte?

ENRICO
Chi … se non tu?

RAUTENDELEIN
E il mio nome è…

ENRICO
Rautendelein.

RAUTENDELEIN
Addio, addio!

ENRICO
Silenziosamente
portami giù nel fondo: l'ombra viene.
(RAUTENDELEIN accorre a lui gioiosamente, e gli abbraccia le ginocchia. D'un subito si leva e grida:)

RAUTENDELElN
È il sole! è il sole!

ENRICO
Il sole!

RAUTENDELEIN
(singhiozzando ed esultando)
Enrico!

ENRICO
Grazie.

RAUTENDELEIN
(cinge Enrico con le braccia, e lo bacia in bocca. Poi con dolcezza materna adagia il morente e lo compone.)
Enrico!

ENRICO
In alto! Cantan le campane
del sole! Il sole… Ma la notte è lunga…
È l'aurora.

FINE
最終更新:2020年02月19日 21:25