ATTO SECONDO
SCENA PRIMA
Camera.
Fiordiligi, Dorabella e Despina.
Recitativo
DESPINA
Andate là, che siete
Due bizzarre ragazze!
FIORDILIGI
Oh, cospettaccio!
Cosa pretenderesti?
DESPINA
Per me nulla.
FIORDILIGI
Per chi dunque?
DESPINA
Per voi.
DORABELLA
Per noi?
DESPINA
Per voi:
Siete voi donne, o no?
FIORDILIGI
E per questo?
DESPINA
E per questo
Dovete far da donne.
DORABELLA
Cioè?
DESPINA
Trattar l'amore en bagatelle;
Le occasioni belle
Non negliger giammai; cangiar a tempo,
A tempo esser costanti;
Coquettizzar con grazia;
Prevenir la disgrazia, sì comune
A chi si fida in uomo;
Mangiar il fico e non gittare il pomo.
FIORDILIGI
fra sé
Che diavolo!
a Despina
Tai cose
Falle tu, se n'hai voglia.
DESPINA
Io già le faccio.
Ma vorrei che anche voi
Per gloria del bel sesso,
Faceste un po' lo stesso. Per esemplo,
I vostri Ganimedi
Son andati alla guerra? Infin che tornano
Fate alla militare: reclutate.
DORABELLA
Il cielo ce ne guardi!
DESPINA
Eh, che noi siamo in terra, e non in cielo!
Fidatevi al mio zelo: già ché questi
Forastieri v'adorano,
Lasciatevi adorar. Son ricchi, belli,
Nobili, generosi, come fede
Fece a voi Don Alfonso; avean coraggio
di morire per voi; questi son merti
Che sprezzar non si denno
Da giovani qual voi belle e galanti,
Che pon star senza amor, non senza amanti.
fra sé
Par che ci trovin gusto.
FIORDILIGI
Per Bacco, ci faresti
Far delle belle cose!
Credi tu che vogliamo
Favola diventar degli oziosi?
Ai nostri cari sposi
Credi tu che vogliam dar tal tormento?
DESPINA
E chi dice che abbiate
A far loro alcun torto?
fra sé
Amiche, siamo in porto!
DORABELLA
Non ti pare che sia torto bastante
Se noto si facesse
Che trattiamo costor?
DESPINA
Anche per questo
C'è un mezzo sicurissimo:
Io voglio sparger fama
Che vengono da me.
DORABELLA
Chi vuoi che il creda?
DESPINA
Oh bella! Non ha forse
Merto una cameriera
D'aver due cicisbei? Di me fidatevi.
FIORDILIGI
No, no; son troppo audaci,
Questi tuoi forastieri.
Non ebber la baldanza
Fin di chieder dei baci?
DESPINA
fra sé
Che disgrazia!
alle padrone
Io posso assicurarvi
Che le cose che han fatto
Furo effetti del tossico che han preso:
Convulsioni, deliri,
Follie, vaneggiamenti.
Ma or vedrete come son discreti,
Manierosi, modesti e mansueti.
Lasciateli venir.
DORABELLA
E poi?
DESPINA
E poi…
Caspita, fate voi!
fra sé
L'ho detto che cadrebbero.
FIORDILIGI
Cosa dobbiamo far?
DESPINA
Quel che volete:
Siete d'ossa e di carne, o cosa siete?
N. 19 - Aria
DESPINA
Una donna a quindici anni
Dèe saper ogni gran moda,
Dove il diavolo ha la coda,
Cosa è bene e mal cos'è.
Dèe saper le maliziette
Che innamorano gli amanti,
Finger riso, finger pianti,
Inventar i bei perché.
Dèe in un momento
Dar retta a cento;
Colle pupille
Parlar con mille;
Dar speme a tutti,
Sien belli o brutti;
Saper nascondersi
Senza confondersi;
Senza arrossire
Saper mentire;
E, qual regina
Dall'alto soglio,
Col «posso e voglio»
Farsi ubbidir.
E, qual regina
Dall'alto soglio,
Col «posso e voglio»
Col «posso e voglio»
Col «posso e voglio»
Farsi ubbidir,
Farsi ubbidir,
Si,farsi ubbidir.
fra sé
Par ch'abbian gusto
Di tal dottrina.
Viva Despina
Che sa servir!
Viva Despina
Che sa servir!
Viva Despina
Che sa servir,
Che sa servir,
Che sa servir!
parte
SCENA SECONDA
Fiordiligi e Dorabella
Recitativo
FIORDILIGI
Sorella, cosa dici?
DORABELLA
Io son stordita
Dallo spirto infernal di tal ragazza.
FIORDILIGI
Ma credimi, è una pazza.
Ti par che siamo in caso
Di seguir suoi consigli?
DORABELLA
Oh, certo, se tu pigli
Pel rovescio il negozio.
FIORDILIGI
Anzi, io lo piglio
Per il suo verso dritto:
Non credi tu delitto,
Per due giovani omai promesse spose,
Il far di queste cose?
DORABELLA
Ella non dice
Che facciamo alcun mal.
FIORDILIGI
È mal che basta
Il far parlar di noi.
DORABELLA
Quando si dice
Che vengon per Despina!
FIORDILIGI
Oh, tu sei troppo
larga di coscienza! E che diran
Gli sposi nostri?
DORABELLA
Nulla:
O non sapran l'affare,
Ed è tutto finito;
O sapran qualche cosa, e allor diremo
Che vennero per lei.
FIORDILIGI
Ma i nostri cori?
DORABELLA
Restano quel che sono:
Per divertirsi un poco, e non morire
Dalla malinconia
Non si manca di fè, sorella mia.
FIORDILIGI
Questo è ver.
DORABELLA
Dunque?
FIORDILIGI
Dunque,
Fa un po' tu: ma non voglio
Aver la colpa se poi nasce un imbroglio.
DORABELLA
Che imbroglio nascer deve
Con tanta precauzion? Per altro ascolta:
Per intenderci bene,
Qual vuoi sceglier per te de' due Narcisi?
FIORDILIGI
Decidi tu, sorella.
DORABELLA
Io già decisi.
N. 20 - Duetto
DORABELLA
Prenderò quel brunettino,
Che più lepido mi par.
FIORDILIGI
Ed intanto io col biondino
Vo' un po' ridere e burlar.
DORABELLA
Scherzosetta ai dolci detti
Io di quel risponderò.
FIORDILIGI
Sospirando i sospiretti
Io dell'altro imiterò.
DORABELLA
Mi dirà: «Ben mio, mi moro».
FIORDILIGI
Mi dirà: «Mio bel tesoro».
FIORDILIGI E DORABELLA
Ed intanto che diletto,
Che spassetto io proverò!
partono e s'incontrano in Don Alfonso
SCENA TERZA
Fiordiligi, Dorabella e Don Alfonso
Recitativo
DON ALFONSO
Ah, correte al giardino,
Le mie care ragazze! che allegria!
Che musica! che canto!
Che brillante spettacolo! che incanto!
Fate presto, correte!
DORABELLA
Che diamine esser può?
DON ALFONSO
Tosto vedrete.
partono
SCENA QUARTA
Giardino alla riva del mare con sedili d'erba e due tavolini di pietra.
Alla sponda una barca ornata di fiori.
Ferrando, Guglielmo, Despina, Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, marinai e servi.
Ferrando e Guglielmo con una banda di suonatori e coro di marinai - cantatori e cantatrici - nella barca; Despina nel giardino; Fiordiligi e Dorabella, accompagnate da Don Alfonso, vengono da lato; servi riccamente vestiti
N. 21 - Duetto (con Coro)
FERRANDO E GUGLIELMO
Secondate, aurette amiche,
Secondate i miei desiri,
E portate i miei sospiri
Alla Dea di questo cor, di questo cor.
Voi che udiste mille volte
Il tenor delle mie pene,
Ripetete al caro bene
Tutto quel che udiste allor,
Tutto quel che udiste allor.
CORO
Secondate, aurette amiche,
Il desir di sì bei cor,
Il desir di sì bei cor.
Nel tempo del ritornello di questo coro, Ferrando e Guglielmo scendono con catene di fiori; Don Alfonso e Despina li conducono davanti le due amanti, che resteranno ammutite ed attonite
Recitativo
DON ALFONSO
ai servi che portano bacili con fiori
Il tutto deponete
Sopra quei tavolini, e nella barca
Ritiratevi, amici.
FIORDILIGI E DORABELLA
Cos'è tal mascherata?
DESPINA
a Ferrando e Guglielmo
Animo, via, coraggio: avete perso
L'uso della favella?
La barca s'allontana dalla sponda
FERRANDO
Io tremo e palpito
Dalla testa alle piante.
GUGLIELMO
Amor lega le membra a vero amante.
DON ALFONSO
alle donne
Da brave, incoraggiateli.
FIORDILIGI
agli amanti
Parlate.
DORABELLA
agli amanti
Liberi dite pur quel che bramate.
FERRANDO
Madama…
GUGLIELMO
Anzi, madame…
FERRANDO
a Guglielmo
Parla pur tu.
GUGLIELMO
a Ferrando
No, no, parla pur tu.
DON ALFONSO
Oh cospetto del diavolo,
Lasciate tali smorfie
Del secolo passato. Despinetta,
Terminiam questa festa,
Fa' tu con lei quel ch'io farò con questa.
N. 22 - Quartetto
DON ALFONSO
prende per mano Dorabella, mentre Despina prende Fiordiligi
La mano a me date,
Movetevi un po'.
agli amanti
Se voi non parlate,
Per voi parlerò.
Se voi non parlate,
Per voi parlerò.
alle signore
Perdono vi chiede
Un schiavo tremante;
V'offese, lo vede,
Ma solo un istante.
Or pena, ma tace…
FERRANDO E GUGLIELMO
ripetono l'ultima parola con la stessa cantilena
…Tace…
DON ALFONSO
Or lasciavi in pace…
FERRANDO E GUGLIELMO
come sopra
…In pace…
DON ALFONSO
Non può quel che vuole,
Vorrà quel che può.
Non può quel che vuole,
Vorrà quel che può.
FERRANDO E GUGLIELMO
ripetono i due versi interi con un sospiro
Non può quel che vuole,
Vorrà quel che può.
Non può quel che vuole,
Vorrà quel che può.
DON ALFONSO
alle ragazze
Su via rispondete,
Su via rispondete,
Guardate e ridete?
DESPINA
mettendosi davanti alle due ragazze
Per voi la risposta
A loro darò.
Per voi la risposta
A loro darò.
Per voi la risposta
A loro darò.
Quello che è stato è stato,
Scordiamci del passato.
Rompasi omai quel laccio,
Segno di servitù.
Despina prende la mano di Dorabella, Don Alfonso quella di Fiordiligi; e fan rompere i lacci agli amanti, cui mettono al braccio dei medesimi
A me porgete il braccio,
Né sospirate più,
Né sospirate più,
Né sospirate più.
DESPINA E DON ALFONSO
a parte, sottovoce
Per carità, partiamo:
Quel che san far veggiamo;
Le stimo più del diavolo
Del diavolo, del diavolo
S'ora non cascan giù, non cascan giù.
S'ora non cascan giù.
partono
SCENA QUINTA
Guglielmo a braccio di Dorabella, Ferrando e Fiordiligi senza darsi braccio. Fanno una piccola scena muta guardandosi, sospirando, ridendo etc.
Recitativo
FIORDILIGI
Oh che bella giornata!
FERRANDO
Caldetta anzi che no.
DORABELLA
Che vezzosi arboscelli!
GUGLIELMO
Certo, certo: son belli,
Han più foglie che frutti.
FIORDILIGI
Quei viali
Come son leggiadri.
Volete passeggiar?
FERRANDO
Son pronto, o cara,
Ad ogni vostro cenno.
FIORDILIGI
Troppa grazia!
FERRANDO
a Guglielmo, nel passare
Eccoci alla gran crisi.
FIORDILIGI
Cosa gli avete detto?
FERRANDO
Eh, gli raccomandai
Di divertirla bene.
DORABELLA
a Guglielmo
Passeggiamo anche noi.
GUGLIELMO
Come vi piace.
Passeggiano. - Dopo un momento di silenzio
Ahimè!
DORABELLA
Che cosa avete?
gli altri due fanno scena muta in lontananza
GUGLIELMO
Io mi sento sì male,
Sì male, anima mia,
Che mi par di morire.
DORABELLA
fra sé
Non otterrà nientissimo.
forte
Saranno rimasugli
Del velen che beveste.
GUGLIELMO
con fuoco
Ah, che un veleno assai più forte io bevo
In que' crudi e focosi
Mongibelli amorosi!
DORABELLA
Sarà veleno calido:
Fatevi un poco fresco.
gli altri due entrano in atto di passeggiare
GUGLIELMO
Ingrata, voi burlate
Ed intanto io mi moro!
fra sé
Son spariti:
Dove diamin son iti?
DORABELLA
Eh, via, non fate…
GUGLIELMO
Io mi moro, crudele, e voi burlate?
DORABELLA
Io burlo? io burlo?
GUGLIELMO
Dunque
Datemi qualche segno, anima bella,
Della vostra pietà.
DORABELLA
Due, se volete;
Dite quel che far deggio, e lo vedrete.
GUGLIELMO
fra sé
Scherza, o dice davvero?
forte, mostrandole un ciondolo
Questa picciola offerta
D'accettare degnatevi.
DORABELLA
Un core?
GUGLIELMO
Un core: è simbolo di quello
Ch'arde, languisce e spasima per voi.
DORABELLA
fra sé
Che dono prezioso!
GUGLIELMO
L'accettate?
DORABELLA
Crudele!
Di sedur non tentate un cor fedele.
GUGLIELMO
fra sé
La montagna vacilla.
Mi spiace; ma impegnato
È l'onor di soldato.
a Dorabella
V'adoro!
DORABELLA
Per pietà…
GUGLIELMO
Son tutto vostro!
DORABELLA
Oh, Dei!
GUGLIELMO
Cedete, o cara!
DORABELLA
Mi farete morir…
GUGLIELMO
Morremo insieme,
Amorosa mia speme.
L'accettate?
DORABELLA
dopo breve intervallo, con un sospiro
L'accetto.
GUGLIELMO
fra sé
Infelice Ferrando!
a Dorabella
O che diletto!
N. 23 - Duetto
GUGLIELMO
Il core vi dono,
Bell'idolo mio;
Ma il vostro vo' anch'io,
Via, datelo a me.
DORABELLA
Mel date, lo prendo,
Ma il mio non vi rendo:
Invan mel chiedete,
Più meco ei non è.
GUGLIELMO
Se teco non l'hai,
Perché batte qui?
Perché batte, batte, batte qui?
DORABELLA
Se a me tu lo dai,
Che mai balza lì?
Che mai balza, balza, balza lì?
DORABELLA E GUGLIELMO
È il mio coricino
Che più non è meco,
Che più non è meco:
Ei venne a star teco,
Ei batte così, ei batte così.
Ei batte così, ei batte così.
GUGLIELMO
Vuol metterle il core dov'ha il ritratto dell'amante
Qui lascia che il metta.
DORABELLA
Ei qui non può star.
GUGLIELMO
T'intendo, furbetta,
T'intendo, furbetta.
DORABELLA
Che fai?
GUGLIELMO
Non guardar.
Le torce dolcemente la faccia dall'altra parte, le cava il ritratto e vi mette il core
DORABELLA
fra sé
Nel petto un Vesuvio
D'avere mi par.
GUGLIELMO
fra sé
Ferrando meschino!
Possibil non par.
a Dorabella
L'occhietto a me gira.
DORABELLA
Che brami?
GUGLIELMO
Rimira, rimira
Se meglio può andar.
DORABELLA E GUGLIELMO
Oh cambio felice
Di cori e d'affetti!
Che nuovi diletti,
Che dolce penar!
Partono abbracciati
SCENA SESTA
Fiordiligi e Ferrando.
Entra Fiordiligi agitata, seguita da Ferrando
Recitativo
FERRANDO
Barbara! Perché fuggi?
FIORDILIGI
Ho visto un aspide,
Un'idra, un basilisco!
FERRANDO
Ah, crudel, ti capisco!
L'aspide, l'idra, il basilisco, e quanto
I libici deserti han di più fiero,
In me solo tu vedi.
FIORDILIGI
È vero, è vero!
Tu vuoi tormi la pace.
FERRANDO
Ma per farti felice.
FIORDILIGI
Cessa di molestarmi.
FERRANDO
Non ti chiedo che un guardo.
FIORDILIGI
Pàrtiti.
FERRANDO
Non sperarlo
Se pria gli occhi men fieri a me non giri.
O ciel! Ma tu mi guardi, e poi sospiri?
N. 24 - Aria
FERRANDO
lietissimo
Ah, lo veggio, quell'anima bella
Al mio pianto resister non sa;
Non è fatta per esser rubella
Agli affetti di amica pietà.
In quel guardo, in quei cari sospiri
Dolce raggio lampeggia al mio cor:
Già rispondi a' miei caldi desiri,
Già tu cedi al più tenero amor.
mesto
Ma tu fuggi, spietata, tu taci
Ed invano mi senti languir?
Ah, cessate, speranze fallaci:
La crudel mi condanna a morir.
parte
SCENA SETTIMA
Fiordiligi sola
Recitativo
FIORDILIGI
Ei parte… senti… ah no… partir si lasci,
Si tolga ai sguardi miei l'infausto oggetto
Della mia debolezza. A qual cimento
Il barbaro mi pose!… Un premio è questo
Ben dovuto a mie colpe!… In tale istante
Dovea di nuovo amante
I sospiri ascoltar? L'altrui querele
Dovea volger in gioco? Ah, questo core
A ragione condanni, o giusto amore!
Io ardo, e l'ardor mio non è più effetto
D'un amor virtuoso: è smania, affanno,
Rimorso, pentimento,
Leggerezza, perfidia e tradimento!
N. 25 - Rondò
FIORDILIGI
Per pietà, ben mio, perdona
All'error di un'alma amante;
Fra quest'ombre e queste piante
Sempre ascoso, oh Dio, sarà!
Sempre ascoso, ascoso, oh Dio, sarà!
Svenerà quest'empia voglia
L'ardir mio, la mia costanza;
Perderà la rimembranza
Che vergogna e orror mi fa.
Che vergogna, che vergognae orror mi fa.
A chi mai mancò di fede
Questo vano ingrato cor!
Si dovea miglior mercede,
Caro bene, al tuo candor,
Caro bene, al tuo candor.
Per pietà, ben mio, perdona
All'error di un'alma amante;
Svenerà quest'empia voglia
L'ardir mio, la mia costanza;
Perderà la rimembranza
Che vergogna e orror mi fa.
A chi mai mancò di fede
Questo vano ingrato cor!
Si dovea miglior mercede,
Caro bene, al tuo candor,
Caro bene, al tuo candor.
Si dovea miglior mercede,
Caro bene, al tuo candor,
Caro bene, al tuo candor,
Caro bene, caro bene, al tuo candor,
Caro bene, al tuo candor,
Caro bene, al tuo candor, al tuo candor.
parte
SCENA OTTAVA
Ferrando e Guglielmo
Recitativo
FERRANDO
lietissimo
Amico, abbiamo vinto!
GUGLIELMO
Un ambo o un terno?
FERRANDO
Una cinquina, amico: Fiordiligi
È la modestia in carne.
GUGLIELMO
Niente meno?
FERRANDO
Nientissimo. Sta' attento
E ascolta come fu.
GUGLIELMO
T'ascolto: di' pur su.
FERRANDO
Pel giardinetto,
Come eravam d'accordo,
A passeggiar mi metto;
Le dò il braccio, si parla
Di mille cose differenti; alfine
Viensi all'amor.
GUGLIELMO
Avanti.
FERRANDO
Fingo labbra tremanti,
Fingo di pianger, fingo
Di morir al suo piè…
GUGLIELMO
Bravo assai, per mia fè.
Ed ella?
FERRANDO
Ella da prima
Ride, scherza, mi burla…
GUGLIELMO
E poi?
FERRANDO
E poi
Finge d'impietosirsi…
GUGLIELMO
O cospettaccio!
FERRANDO
Alfin scoppia la bomba:
Pura come colomba
Al suo caro Guglielmo ella si serba;
Mi discaccia superba,
Mi maltratta, mi fugge,
Testimonio rendendomi e messaggio
Che una femmina ell'è senza paraggio.
GUGLIELMO
Bravo tu, bravo io,
Brava la mia Penelope!
Lascia un po' ch'io ti abbracci
Per sì felice augurio,
O mio fido Mercurio!
si abbracciano
FERRANDO
E la mia Dorabella?
Come s'è diportata?
con trasporto
Ah, non ci ho neppur dubbio! assai conosco
Quella sensibil alma.
GUGLIELMO
Eppur un dubbio,
Parlandoti a quattr'occhi,
Non saria mal, se tu l'avessi.
FERRANDO
Come?
GUGLIELMO
Dico così per dir!
fra sé
Avrei piacere d'indorargli la pillola.
FERRANDO
Stelle! Cesse ella forse
Alle lusinghe tue? Ah, s'io potessi
Sospettarlo soltanto!…
GUGLIELMO
È sempre bene
Il sospettare un poco in questo mondo.
FERRANDO
Eterni Dei! favella: a foco lento
Non mi far qui morir… ma no, tu vuoi
Prenderti meco spasso: ella non ama,
Non adora che me.
GUGLIELMO
Certo! Anzi in prova
Di suo amor, di sua fede,
Questo bel ritrattino ella mi diede.
gli mostra il ritratto che Dorabella gli ha dato
FERRANDO
furente
Il mio ritratto!
Ah, perfida!
vuol partire
GUGLIELMO
Ove vai?
FERRANDO
come sopra
A trarle il cor dal scellerato petto
E a vendicar il mio tradito affetto.
GUGLIELMO
Fermati!
FERRANDO
risoluto
No, mi lascia!
GUGLIELMO
Sei tu pazzo? Vuoi tu precipitarti
Per una donna che non val due soldi?
fra sé
Non vorrei che facesse
Qualche corbelleria.
FERRANDO
Numi! Tante promesse,
E lagrime, e sospiri, e giuramenti,
In sì pochi momenti
Come l'empia obliò?
GUGLIELMO
Perbacco, io non lo so.
FERRANDO
Che fare or deggio?
A qual partito, a qual idea m'appiglio?
Abbi di me pietà, dammi consiglio.
GUGLIELMO
Amico, non saprei
Qual consiglio a te dar.
FERRANDO
Barbara! Ingrata!
In un giorno!… In poche ore!…
GUGLIELMO
Certo, un caso quest'è da far stupore.
N. 26 - Aria
GUGLIELMO
Donne mie, la fate a tanti,
A tanti, a tanti, a tanti, a tanti,
Che, se il ver vi deggio dir,
Se si lagnano gli amanti
Li comincio a compatir.
Io vo' bene al sesso vostro,
Lo sapete, ognun lo sa:
Ogni giorno ve lo mostro,
Ve lo mostro, ve lo mostro,
Vi dò segno d'amistà,
Ve lo mostro, ve lo mostro,
Vi dò segno d'amistà,
Vi dò segno d'amistà;
Ma quel farla a tanti e tanti,
A tanti e tanti
M'avvilisce in verità.
Mille volte il brando presi
Per salvar il vostro onor,
Mille volte, mille volte,
Mille volte vi difesi
Colla bocca, e più col cor.
Ma quel farla a tanti e tant, a tanti e tantii
È un vizietto seccator.
Siete vaghe, siete amabili,
Più tesori il ciel vi diè,
E le grazie vi circondano
Dalla testa sin ai piè;
Ma la fate a tanti e tanti,
Che credibile non è.
Che, se gridano gli amanti,
Hanno certo un gran perché, un gran perché.
Ma la fate a tanti e tanti,
Che, se gridano gli amanti,
Hanno certo un gran perché.
Un gran perché, perché, perché, perché,
Hanno certo un gran perché.
Perché, perché, perché,
Hanno certo un gran perché.
Un gran perché, un gran perché,
Hanno certo un gran perché.
parte
SCENA NONA
Ferrando solo; poi Guglielmo e Don Alfonso
Recitativo
FERRANDO
In qual fietro contrasto, in qual disordine
Di pensieri e di affetti io mi ritrovo?
Tanto insolito e novo è il caso mio,
Che non altri, non io
Basto per consigliarmi… Alfonso, Alfonso,
Quanto rider vorrai
Della mia stupidezza!
Ma mi vendicherò: saprò dal seno
Cancellar quell'iniqua… cancellarla?
Troppo, oddio, questo cor per lei mi parla.
qui capita Don Alfonso con Guglielmo, e sta a sentire
N. 27 - Cavatina
FERRANDO
Tradito, schernito
Dal perfido cor,
Io sento che ancora
Quest'alma l'adora,
Io sento per essa
Le voci d'amor.
Recitativo
DON ALFONSO
avvicinandosi a Ferrando
Bravo, questa è costanza!
FERRANDO
Andate, o barbaro!
Per voi misero sono.
DON ALFONSO
Via, se sarete buono
Vi tornerò l'antica calma. Udite:
mostrando Guglielmo
Fiordiligi a Guglielmo
Si conserva fedel, e Dorabella
Infedel a voi fu.
FERRANDO
Per mia vergogna.
GUGLIELMO
Caro amico, bisogna
Far delle differenza in ogni cosa.
Ti pare che una sposa
Mancar possa a un Guglielmo? Un picciuol calcolo,
Non parlo per lodarmi,
Se facciamo tra noi… Tu vedi, amico,
Che un poco più di merto…
DON ALFONSO
Eh, anch'io lo dico.
GUGLIELMO
Intanto mi darete
Cinquanta zecchinetti.
DON ALFONSO
Volentieri.
Pria però di pagar, vo' che facciamo
Qualche altra esperienza.
GUGLIELMO
Come!
DON ALFONSO
Abbiate pazienza; infin domani
Siete entrambi miei schiavi, a me voi deste
Parola da soldati
Di far quel ch'io dirò. Venite, io spero
Mostrarvi ben che folle è quel cervello
Che sulla frasca ancor vende l'uccello.
partono