ATTO TERZO
SCENA I°
Bosco.
Ariodante in altro abito, e poi Dalinda che fugge, assalita da due.
Sinfonia e Arioso
ARIODANTE
Numi! lasciarmi vivere
per darmi mille morti,
è questa la pietà?
Recitativo
DALINDA
Di dentro.
Perfidi! io son tradita! Ah, Duca iniquo!
ARIODANTE
Incalza li assalitori.
Indietro, traditori.
DALINDA
Oh Dei! Ariodante?
ARIODANTE
Non è questa Dalinda? è dessa.
DALINDA
È desso!
Prence, tu vivi? è ver?…
ARIODANTE
Vivo, Dalinda,
per Ginevra infedel.
DALINDA
E creder puoi
Ginevra rea d’offeso onore?
ARIODANTE
Io devo
creder’ agli occhi miei.
DALINDA
Ingannato tu sei
dal Duca d’Albania perfido indegno,
che a me insidia la vita,
e te il regno.
ARIODANTE
Come? dunque colei…
che al mio amor, al suo onor tanto rubella,
vidi, non fu Ginevra?
DALINDA
Eh, no! io fui quella.
ARIODANTE
Misero me!
DALINDA
Senti, Signor, amai
quanto l’anima mia…
ARIODANTE
Seguimi, il resto intenderò per via.
Aria
ARIODANTE
Cieca notte, infidi sguardi,
spoglie infauste, insano core,
voi tradiste una gran fé.
Rio sospetto, occhi bugiardi,
empio amico e traditore,
ogni ben rapisti a me!
Parte.
SCENA II°
Dalinda sola.
Recitativo
DALINDA
Ingrato Polinesso! E in che peccai,
che con la morte ricompensi amore?
Ah! sì, questo è l’error: troppo t’amai.
Aria
DALINDA
Neghittosi or voi che fate?
Fulminate,
Cieli! omai sul capo all’empio!
Fate scempio dell’ingrato,
del crudel che m’ha tradita;
impunita, empietà
riderà
nel veder poi fulminato
qualche scoglio o qualche tempio.
SCENA III°
Giardino Reale.
Re, Odoardo, poi Polinesso.
Recitativo
ODOARDO
Sire; deh! non negare
a figlia supplicante,
di baciar la tua man pria di morire.
RE
Non più; sin che io non veda
cavalier comparir, che la difenda,
non speri di vedere il volto mio.
POLINESSO
Mio Re, prepara il campo,
che di Ginevra il difensor son io.
Aria
POLINESSO
Dover, giustizia, amor
m’accendono nel cor
desio di gloria.
Se a brame così belle
arridono le stelle,
abbiam vittoria.
Parte.
Recitativo
RE
Or venga a me la figlia.
Parte Odoardo.
Affetti miei
simulaste abbastanza
di giudice, e di Re, zelo e rigore,
or ripigliam di padre amante il core.
SCENA IV°
Re, e Ginevra accompagnata di guardie
RE
Ecco la figlia; ahi vista!
GINEVRA
Padre, ahi, dolce nome!
a’ tuoi piedi veng’io,
non per chieder perdon, che non errai,
ma…
RE
(Ohime!) Figlia, che chiedi?
GINEVRA
Chiedo di non morir coll’odio tuo,
perché moro innocente.
S’inginocchia.
Accorda il dono
di poter pria baciar la cara mano.
che le note segnò del morir mio,
poi son contenta…
RE
Prendi.
Le dà de mano.
(Ah! figlia! oh Dio!)
Aria
GINEVRA
Io ti bacio, o mano augusta,
dolce a me, benché severa!
Mi sei cara, ancor che ingiusta;
sei del padre, ancor che fiera.
Recitativo
RE
Figlia, da dubbia sorte,
pendi ancor fra la vita, e fra la morte:
se innocente tu sei, sperar ti lice,
che vinca il tuo campion.
GINEVRA
Chi è?
RE
Polinesso.
GINEVRA
Renonzio a tal difesa!
RE
Ed io la voglio,
che sostener desio
l’onor tuo, l’onor mio, l’onor del soglio.
Aria
RE
Al sen ti stringo, e parto,
Ma ferma il core in me
Moto contrario al piè,
Mia figlia, addio!
Ti lascio, oh Dio! non so,
Se più ti rivedrò,
Cor del cor mio.
Parte.
SCENA V°
Ginevra, e guardie.
Recitativo
GINEVRA
Così mi lascia il padre? Oh cor, sta’ forte!
il minor de’ miei mali è sol la morte!
Aria
GINEVRA
Sì, morrò; ma l’onor mio
meco, oh! Dio! Morir dovrà?
Giusto Ciel!
Deh! pietà del regio onor!
Parte
SCENA VI°
Steccato.
Re sul trono, con guardie, Odoardo, Lurcanio armato, e poi Polinesso pure armato. Popolo.
Sinfonia
Recitativo
LURCANIO
Arrida il Cielo alla giustizia. Or scenda
nel campo chi sostiene
innocente Ginevra, e la difenda.
POLINESSO
Lurcanio, il difensore è già presente:
e sostien questo brando,
che chi accusa Ginevra è falso, e mente.
Si battono.
ODOARDO
Ciel, punisci chi ha torto!
LURCANIO
Questo colpo, consacro
all’ombra dei german!
RE
Numi!
POLINESSO
Son morto.
RE
Corri, Odoardo, assisti
al Duca moribondo…
Odoardo fa sostenere il Duca, e fa condurlo fuori del campo.
LURCANIO
Or s’altri aspira
a difender la rea, venga; l’attendo.
RE
S’altri non v’è, io l’onor mio difendo!
Si alza per discender del trono in atto di andare nello steccato.
SCENA VII°
Re, Lurcanio, Ariodante con visiera calata, e guardie.
Recitativo
ARIODANTE
Ferma, Signor, non manca
difesa all’innocenza.
RE
Oh Ciel! che intendo?
ARIODANTE
Io Ginevra difendo!
LURCANIO
Or stringi il ferro.
ARIODANTE
Lurcanio, io non difendo
l’innocenza d’altrui con un delitto.
Alza la visiera.
LURCANIO
Che vedo?
RE
Occhi, che scerno?
Oh fato!
LURCANIO
Oh Dei!
germano!
RE
Ariodante! ove son io?
LURCANIO
Tu vivi?
RE
Tu respiri?
ARIODANTE
Amica sorte
fé, che il periglio e l’innocenza intesi
della mia principessa, e…
LURCANIO
Da chi?, e come?
ARIODANTE
Signor, se mi prometti
perdonare a Dalinda
un delitto innocente…
SCENA VIII°
Detti, Dalinda, e Odoardo.
Recitativo
RE
E Dalinda, dov’è?
DALINDA
Entrando, s’inginocchia.
Ti è qui presente.
Mio Re, di Polinesso
complice, ma innocente…
ODOARDO
entrando
Sire, il Duca morendo
confessò le sue frodi.
DALINDA
E pur non sono…
RE
Ergiti: tutto oblio, tutto perdono.
Non più! Corro alla figlia;
tu seguimi Ariodante, e cangi in tanto
e la mia corte, e’l regno,
in giubili i singulti, in riso il pianto.
Parte.
ARIODANTE
Dopo notte, atra e funesta,
splende in ciel più vago il sole,
e di gioia empie la terra.
Mentre in orrida tempesta
il mio legno è quasi assorto,
giunge in porto,
e ‘l lido afferra.
Parte.
SCENA IX°
Lurcanio, e Dalinda.
Recitativo
LURCANIO
Dalinda! ecco risorge
col germano risorto il mio bel foco.
DALINDA
Signor! grande è l’onore,
ma per esserne degna
io voglio pria
chiaro farti palese,
l’altrui perfidia, e l’innocenza mia
Duetto
LURCANIO
Dite spera, e son contento,
dolci labbra del mio ben!
DALINDA
Spera,spera, io già mi pento,
novo ardor mi accende il sen.
LURCANIO
Dunque amasti? oh Dio, che sento!
Ed amasti?
DALINDA
Un traditor!
LURCANIO
Ami ancor?
DALINDA
Io già mi pento,
che si male amai sin’or.
Partono.
SCENA X°
Appartamento destinato per carcere di Ginevra.
Ginevra sola
Recitativo
GINEVRA
Da dubbia infausta sorte,
quanto pender degg’io
incerta tra la vita, e tra la morte,
senza conforto, abbandonata e sola?
chi mi soccorre, oh Dei! chi mi consola?
Arioso
GINEVRA
Manca, oh Dei! la mia costanza,
mentre ha fine il mio dolor!
Nè mi resta la speranza
di morir…
SCENA XI°
Ginevra; il Re, Ariodante, Dalinda, Lurcanio e Odoardo che vengono al suono d’una allegra sinfonia.
Sinfonia
Recitativo
RE
Figlia, innocente figlia!
libertà, libertà! vieni al trionfo,
al giubilo, agli amplessi!
ARIODANTE
Sposa! Mia dolce sposa! a me la morte
si dee, che sospettai della tua fede.
DALINDA
Principessa, al tuo piede…
LURCANIO
Ginevra, un empio inganno, ond’io
sospiro…
GINEVRA
Sogno? Veglio? Che fo? Vivo?
O deliro? Ma come?
Oh ciel!…
RE
Non più, mia figlia, il tutto
in breve intenderai: stringi frattanto
al sen lo sposo, e si sbandisca il pianto.
Ginevra ed Ariodante, s’abbracciano.
LURCANIO
Dalinda, del mio amor chiedo mercede!
DALINDA
Picciol premio al tuo amor sia
la mia fede.
RE
Or la mia corte, e ‘l regno,
con danze, feste, e sontuosa pompa,
dia di gioia commun pubblico segno.
Tutti partono, eccetto Ginevra ed Ariodante
Duetto
ARIODANTE
Bramo aver mille vite / cori…
GINEVRA
Bramo aver mille cori / vite…
ARIODANTE E GINEVRA
…per consacrarle (consacrarli) a te.
Ma in questa (questo) che ti dono,
più ch’in mille, vi sono
amor, costanza e fé.
Partono.
SCENA ULTIMA
Salone Reale, nel fondo di cui, grande scalinata, ornata, e sostenuta da colonne. Dalle due parti della scalinata abbasso due gran porte.
Il Re, Ginevra ed Ariodante, presi per la mano, Dalinda ed Lurcanio parimente presi per la mano, ed Odoardo, cavalieri e dame al seguito del Re, discendono tutti con solennità per la grande scalinata. Nel tempo medesimo, entrano per le due porte guardie e popolo. Mentre il Re discende incomincia il coro, e le dame ed i cavalieri formano il ballo.
Coro
CORO
Ogn’uno acclami bella virtute,
che sempre lieta sa trionfar!
Ballo
Rondeau
Coro
CORO
Sa trionfar ognor
virtute in ogni cor,
se l’innocenza bella ha sol per scorta.
Sa innamorare il ciel
sprezzar di Parca il tel,
portar la gioia all’alma, e la conforta.