Parte Seconda
Scena Prima
(Accampamento dell'esercito fiorentino presso una porta del sobborgo di Siena. Coro di guerrieri, indi Rodrigo e Lamberto)
CORO
Cinto di rosse nubi
sorgi, deh sorgi, o sole,
vieni a mirar se prole
non siam d'Italia ancor!
Col lampeggiar dell'armi,
col fero suon di guerra
t'invoca l'alma terra
che madre è del valor!
Sorgi, e vedrai gremito,
come di tronche biade,
il suol di lance spade,
tinti di sangue i fior!
LAMBERTO
Rodrigo…
RODRIGO
Chi vegg'io!… Tu qui!…
LAMBERTO
Pur giungo, pur giungo al tuo cospetto!
Ben dieci lunghi giorni palpitar mi fu
d'uopo e vincer guerra di rinascenti ostacoli.
Son io apportator di trista nuova.
(Ad un cenno di Rodrigo i guerrieri si ritirano)
RODRIGO
Oh Dio!… Che avvenne?
LAMBERTO
Al tuo fuggir Nello, fremente di cieco sdegno,
a trucidar la sposa il ferro alzò…
RODRIGO
Perverso!…
LAMBERTO
A lui sottratta fu l'innocente;
ma del crudo in seno l'ira non tacque:
gemebonda, oppressa, vota di sensi,
quella notte istessa nella maremma trascinar la fece,
ove fra i morti stagni aura letal si beve,
or che infuocati raggi saetta il dì:
nel suo funebre castello,
a Pia dell'inumano un cenno prigion dischiuse acerba;
ed ivi…
RODRIGO
(Con orrore)
Che?
LAMBERTO
Forse… a morir la serba.
RODRIGO
Ahi, si barbara minaccia di spavento il cor m'agghiaccia!…
Fosco il sole, e tolta parmi la favella ed il respir!…
Se costar doveano a lei tante pene i giorni miei,
rio destin, perché non farmi cento volte pria morir?
(Squillo di trombe e movimento nel campo; tutto come segue)
LAMBERTO
Oh qual tumulto!…
RODRIGO
Squillano le trombe in suon di guerra!…
LAMBERTO
Duci e guerrieri accorrono!…
RODRIGO
Rimbomba e cielo e terra!…
Scena Seconda
(Seguaci di Rodrigo e detti)
SEGUACI
Signor…
RODRIGO
Che fu?
SEGUACI
Prorompono ad inattesa pugna l'orde nemiche…
Affréttati, l'acciar temuto impugna.
LAMBERTO
Oh fero giorno!…
RODRIGO
Traggasi quel vecchio in securtà.
(Alcuni scudieri partono con Lamberto)
SEGUACI
(a Rodrigo)
Vieni…
(vedesi nel fondo l'esercito fiorentino marciare affrettatamente)
RODRIGO
Tremenda folgore il brando mio sara.
A me stesso un Dio mi rende…
corro all'armi, alla vendetta…
I tuoi nodi, o Pia diletta,
io tra poco infrangerò.
Questa brama il cor m'accende,
non desio di falsa gloria…
Pel cammin della vittoria
al tuo seno io volerò.
SEGUACI
Foco d'ira il cor ne accende…
sangue a flutti spargeremo…
Ghibellini, al fato estremo
nulla omai sottrar vi può.
(Partono velocemente)
Scena Terza
(Vecchia sala d'armi nel castello della maremma; ingresso nel fondo, due porte sui lati: una di esse mette alla prigione di Pia. Ghino, ed Ubaldo.)
UBALDO
Tu, Ghino, alle Maremme!
GHINO
Ah! di': la Pia?…
UBALDO
Geme fra quelle mura,
e si distrugge per lenta febbre.
GHINO
Ho d'uopo vederla, Ubaldo… qui la traggi.
(Ubaldo entra nella prigione di Pia.)
Ancora sull'adorato labbro
starà l'oltraggio e la repulsa?
O vinta dalla sciagura?…
Fra la speme ondeggio, e fra il timor.
Scena Quarta
(Pia e detto)
PIA
Chi veggio!…
GHINO
L'uom, che salvarti e vuole, e può.
PIA
Tu!… Come?
GHINO
All'amor mio t'arrendi, e pronta fuga…
PIA
Taci, lingua d'averno…
Chi son io scordasti?
GHINO
E chi sei tu?
PIA
La sposa di Nello.
GHINO
Infida sposa.
PIA
Io!
GHINO
Non tradisti il tuo dover, l'onore?…
In quella orribil notte un seduttore
non accogliesti?…
PIA
Ciel!… che dici!… Accolsi
Rodrigo, il fratel mio…
GHINO
Donna… fia vero!…
PIA
Crudele inganno!…
Ah! dunque spergiura anch'ei, Nello, m'estima?…
E quanto credei furor di parte, era gelosa rabbia!…
Il fosco nembo, che intorno a me ruggia, sparisce!
GHINO
(abbassa la fronte, e rimane alquanto silenzioso)
Odimi, o Pia.
Per sempre dai viventi di Nello un cenno ti separa,
e Nello sveller giurò
dalla sua fronte i rai anzi che più vederti.
Ubaldo è schiavo del mio voler:
tu sei già nella tomba;
dalla tomba Ghino sol può sottrarti,
ed egli t'offre il suo core… o morte.
PIA
Iniquo!
GHINO
Scegli.
PIA
Morte, o colpa? Tu ben sai la mia scelta.
GHINO
Forsennata!… Scegli?…
PIA
Morte.
GHINO
Ah! Tu morrai dalle genti abominata…
e l'infamia un negro velo sul tuo nome stenderà.
PIA
Benedetta e pura in cielo il signor m'accoglierà.
De' miei giorni tronco il corso fia tra poco…
ah! Pensa, o Ghino,
quale in cor ne avrai rimorso!
GHINO
(Fra sè)
Ahi! Tormento!…
PIA
Errar vicino uno spettro ti vedrai…
Il mio spettro!…
GHINO
Taci…
(Fra sè)
Ahimè!
(Ghino è raccapricciato: Pia cangia il tono severo, in quello della più commovente preghiera, giungendo le palme, e cadendo genuflessa innanzi a lui)
PIA
Deh! Ti cangia…
GHINO
Ciel!… Che fai?…
Tu prostrata innanzi a me!
PIA
Ti muova il gemito dell'innocente…
La prece ascolta d'un cor morente.
Sorga del fallo in te l'orrore,
rendimi, ah! rendimi vita ed onore…
E la tua colpa fia cancellata,
ed io col cielo perdonerò.
GHINO
(Fra sè)
Mi scende all'anima il suo lamento
a ragionarvi di pentimento!
Potrei lasciarla fra le ritorte
in braccio a lunga, terribil morte,
e senza colpa disonorata?…
No, tanto perfido il cor non ho.
PIA
Ah, nel tuo seno atroce
non giunge la mia voce!… Addio…
(avviandosi alla sua prigione)
GHINO
T'arresta…
PIA
Oh, giubilo!…
(Ghino cerca di nascondere il volto.)
Veggo negli occhi tuoi…
La mal frenata lagrima invan celar mi vuoi.
GHINO
Donna…
PIA
Perché t'arresti?…
Finisci…
GHINO
Ah! sì, vincesti…
Corro a squarciar le tenebre d'inganno sì fatale…
Corro di Nello a spegnere l'ira crudel, mortale…
Quindi a me stesso in core un ferro immergerò.
PIA
Che dici!…
Qual furore!…
GHINO
Omai decisi.
PIA
Ah! no.
GHINO
Può la mia fiamma estinguersi col viver mio soltanto…
Meglio è morir, che vivere in disperato pianto…
Ah! sul mio freddo cenere spargi talvolta un fiore…
A chi negasti amore concedi almen pietà.
PIA
Sgombra sì nere immagini…
A Dio solleva il core, e forza avrai
per vincere un condannato amore.
Scosso dal reo delirio, alla virtù rinato,
raggio del ciel placato il viver tuo sarà.
(Ghino parte: Pia torna alla sua prigione.)
Scena Quinta
(Ubaldo. Egli viene dal carcere di Pia, e ne rinchiude la porta. Si avanza uno Scudiero, gli porge un foglio, ed esce. Ubaldo legge.)
UBALDO
"Divamperà tremenda oggi la guerra,
ed io spento nel campo forse cadrò:
non voglio che alla pena fuggir possa la colpa;
quindi, se rivocato il cenno mio
non è sì che biancheggi l'alba del dì novello,
mora la Pia, mora: lo impongo. Nello."
(resta cogitabondo, qualche istante, poi volge un guardo dove entrò Pia, e si ritira dall'opposto lato)
Quadro Sesta
(Atrio d'un eremitaggio: a traverso dell'intercolunnio si veggono le incolte lande della maremma. La notte è inoltrata, il cielo è nerissimo, ed imperversa una tremenda bufera. Piero, ed altri Romiti)
TUTTI
Il mugghiar di sì fera procella
par del cielo funesta minaccia!
Par di Dio la tonante favella
quando all'empio la colpa rinfaccia!
No, giammai più terribile guerra
il creato sconvolto non ha!
(si prostrano)
Divo Spirto, il cui sguardo penètra
ogni via degli abissi profondi,
al cui cenno raggianti per l'Etra
l'ampio giro descrissero i mondi,
ah! placato sorridi alla terra,
e del nembo l'orgoglio cadrà.
(Piero sorgendo e seco gli altri)
PIERO, ALTRI
Un calpestio di rapidi cavalli,
fra il sibilar de' venti, l'udito mi colpì.
(mettendosi presso la soglia con un fanale sospeso nella destra)
Qualunque sia che dal furor di sì malvagia notte cerchi un asil, qui tragga il passo errante.
Scena Settima
(Nello con seguaci e detti)
NELLO
Piero…
PIERO
Io non traveggo!
Nello!
NELLO
Sconfitte dal nemico brando fur di Siena le squadre,
e trascinate pel campo, entro la polve, di Manfredi le insegne…
Al mio castello movemmo, e l'orme nostre
seguia dappresso un folto stuol repente di Guelfi…
L'uragano, e la sorgente notte ad essi ne tolse…
I giorni miei deggio alla fuga!…
Oh rabbia!
PIERO
(con grave accento)
Gli ardenti spirti acqueta
ed al voler t'inchina
di lui, che a torto non punisce.
NELLO
O vecchio,
una parola onde ferirmi hai detta!
PIERO
Di tua crudel vendetta il grido risuonò:
viva sepolta fu la tua sposa.
Io di quel core, o figlio,
i più riposti affetti conosco appieno.
A me sovente aperse
gl'interni suoi segreti quell'anima dolente.
A me t'affida.
Rea di nefando eccesso non è la tua consorte.
NELLO
Solo un istante dubitar vorrei dell'onta mia;
darei per quell'istante mille vite.
Ahi! Cruda certezza ho della colpa!…
Pietà sì viva di colei tu senti?
E pietade non hai de' miei tormenti?
(gettandosi nelle braccia di Piero con abbandono di dolore)
Lei perduta, in core ascondo una serpe… un dardo acuto…
Per me tomba è fatto il mondo; parmi il ciel aver perduto.
Ah! la perfida consorte io detesto… ed amo ancor!…
D'ogni strazio, d'ogni morte la mia vita è assai peggior!
(Si ode uno strepito d'armi quindi un grido lamentevole)
Fragor di spade!…
PIERO
Un gemito!…
NELLO
Si corra…
Scena Ottava
(Ghino e detti)
(Egli è ferito mortalmente: si avanza a lenti passi, ed appoggiandosi alla spada)
TUTTI
(tranne Ghino)
Oh, ciel!…
NELLO
Tu, Ghino!
PIERO, CORO
Scena funesta, orribile!…
GHINO
Compiuto è il mio… destino…
NELLO
Ahi!…
GHINO
Mi svenò… drappello di Guelfi…
NELLO
E d'onde?…
GHINO
O Nello…
mi tragge… a… te, benefica,
celeste man… La Pia
non è… non è colpevole…
NELLO
Fia vero!…
E l'uom che ardia venir fra l'ombre avvolto?…
GHINO
Era… il fratel…
NELLO
Che ascolto!
GHINO
Lei salva… ed il mio… cenere
non maledir… l'amai…
fui dispregiato… e… perderla
entro al mio cor… giurai…
NELLO
O Pia… Malvagio…
(mettendo la mano sull'elsa)
PIERO, CORO
Arrestati… Il ciel ti vendicò.
GHINO
Io muoio… deh! perdonami…
PIERO, CORO
(supplichevoli a Nello)
Signor…
GHINO
Per…do…
(La sua parola è tronca dall'ultimo singulto: Nello protende la destra sul di lui capo, in atto di perdono.)
PIERO, CORO
Spirò!
NELLO
Dal mio ciglio è tolto un velo!…
Sì, Rodrigo… in campo egli era!…
Ed il foglio!… Ed ella!… Oh, cielo!
(alla sua gente d'armi)
Mi seguite…
PIERO
Ah! trista, e nera è la notte…
i nembi orrendi imperversano tuttor…
qui soggiorna, e l'alba attendi…
NELLO
(preso da tremito convulso)
L'alba!… L'alba!… Oh, mio terror!
Dio pietoso, un cor ti parla
pien d'angoscia, e di spavento…
Tu soltanto puoi salvarla…
Opra, o Nume, un tuo portento…
Ah! Quell'angelo d'amore serbi a me la tua pietà.
E l'inferno, che ho nel core, ciel di gioia diverrà.
PIERO
(Fra sè)
Onde in lui cotanto orrore!…
CORO
(Fra sè)
Quale arcano asconderà!
(Nello parte precipitosamente; i suoi guerrieri lo seguono)
Scena Nona
(Prigione di Pia. Sull'alto una finestra con spranghe di ferro: scala in fondo, alla cui sommità è la porta.)
(Pia seduta su uno sgabello, con la testa appoggiata ad una rozza tavola: ella è immersa in torbido sopore, pallida n'è la fronte, difficile il respiro, e sovente un tremore agita le sue membra. Ubaldo viene, rilegge tacitamente il foglio di Nello, alzagli occhi alla finestra: albeggia: egli si trae dalle vesti una ampolla, e ne versa il licore entro una tazza colma d'acqua, che sta sulla tavola)
UBALDO
A questo nappo beverà tra poco
il tuo labbro assetato,
e dormirai ben, altro sonno!
PIA
Eterno Dio!
(con grido acutissimo, e balzando in piedi spaventata)
Respiro…
Il mio pensier deliro creò nel sonno immagini feroci!
(come riandando a ciò che le apparve in sogno)
A questo sen pentito il consorte io stringea…
quando nel fianco l'acciaro insidioso gl'immerse un Guelfo…
a' piedi miei lo sposo cadde spirando:
balenò sanguigno un infernal sorriso dell'omicida in volto…
ed era il volto di Rodrigo!
Frattanto, spaventevole a dirsi!
La morta spoglia alto levòssi, e forme vestì di truce demone!…
Gli artigli nell'uccisor figgendo, mise un urlo tremendo
e con la preda si lanciò nell'imo de' spalancati abissi!…
Orribil sogno!…
Ah! la febbre cocente più cresce!…
Atroce sete mi divora!…
(La coppa fatale si presenta al di lei sguardo, ed ella vi stende ansiosa la mano. Ubaldo rimasto sempre indietro, fa un moto quasi involontario, per trattenerla, ma ristà immantinente. Pia beve)
UBALDO
(Fra sè)
Meglio è penar brev'ora, e poi riposo eterno!
Al dì novello respirar più liete aure mi fia concesso.
PIA
(abbandonandosi a sedere)
Ah! la pietade, o Ghino, l'ale impenni al tuo corso…
e tu vieni, crudel, che amai cotanto, a rasciugar d'un infelice il pianto.
Sposo, ah! tronca ogni dimora…
al mio sen, deh! vola, o Nello;
dimmi: t'amo…
ed all'avello questo accento mi torrà.
Ah! la Pia, se indugi ancora, preda fia d'acerba morte,
ed al bacio del consorte più risponder non potrà.
Scena Decima
(Nello con seguaci e detti)
NELLO
(ancor dentro)
Pia?
PIA
La voce!…
NELLO
(come sopra)
Sposa?… Pia?…
PIA
Egli!… Ah!
dunque i miei sospiri, cielo, udisti!…
UBALDO
(Fra sè)
Ahimè! che fia!…
NELLO
Non vaneggio!… Tu respiri…
Gioia immensa!…
PIA
Rea non sono…
NELLO
Sì, m'è noto…
Il tuo perdono…
(volendo inginocchiarsi)
PIA
(abbracciandolo)
Al mio sen… Gran Dio… non reggo
all'eccesso del contento…
Tremo… agghiaccio…
nulla veggo… Nello?
NELLO
Pia!…
(adagiandola sopra uno sgabello)
PIA
Mancar mi sento…
NELLO
(è compreso da un atroce sospetto: i suoi occhi si rivolgono a Ubaldo che in preda al suo terrore cerca di fuggire)
Che facesti, sciagurato?
UBALDO
(gettandogli innanzi ai piedi il suo foglio)
Surse il dì, né rivocato fu quel cenno…
NELLO
(con orrenda ansietà)
Ebben?…
UBALDO
(esitante)
Le porsi…
NELLO
Parla, o crudo…
(Odesi un procedere di passi concitati, e voci di spavento, che gridano.)
CORO
I Guelfi!…
NELLO
Parla.
UBALDO
Un veleno.
(Nello alza un grido disperato.)
Scena Ultima
(Rodrigo seguìto da una Schiera di guelfi, e detti.)
RODRIGO
(seguito da una schiera di Guelfi)
In tempo corsi a salvarti…
NELLO
A vendicarla.
Io la uccisi.
RODRIGO
Che!…
NELLO
Nel seno ella chiude un rio veleno…
RODRIGO
Ah!
(scagliandosi per uccidere Nello)
NELLO
Ferisci.
PIA
(raccogliendo le sue ultime forze, e cadendo a' piè di Rodrigo)
No… che fai?
RODRIGO
Donna…
PIA
Colpa in lui non è…
Sposa infida… gli sembrai…
Un rival credeva… in te.
(Rodrigo resta immobile atteggiato d'estremo dolore. Ella si volge ora allo sposo, ora al fratello nell'ambascia degli estremi aneliti)
Ah! di Pia… che muore… e geme
se pietà… vi… scende in petto…
fine all'odio… un santo affetto
l'alme vostre… unisca… ognor…
e per me… versate insieme…
qualche… lagrima… talor…
(Tutti piangono amaramente: la spada fugge di mano a Rodrigo. Nello si precipita fra le sue braccia.)
Or la morte… a cui… son presso…
non ha duol… non ha spavento…
è un sorriso… di contento…
è del giusto… la mercé…
da quel caro… e santo amplesso
incomincia… il ciel… per… me…
RODRIGO
Pia!…
NELLO
Consorte…
(Ella spira fra le loro braccia.)
RODRIGO, NELLO
Agli occhi miei
fosco vel ricopre il dì!…
CORO
Ella è spenta, ma per lei
non la tomba, il ciel s'aprì!