Personaggi:
IL DUCA di Mantova (Tenore)
RIGOLETTO, suo buffone di corte (Baritono)
GILDA, figlia di lui (Soprano)
SPARAFUCILE, bravo (Basso)
MADDALENA, sorella di lui (Contralto)
GIOVANNA, custode di Gilda (Mezzo-Soprano)
IL CONTE DI MONTERONE (Baritono)
MARULLO, cavaliere (Baritono)
MATTEO BORSA, cortigiano (Tenore)
IL CONTE DI CEPRANO (Basso)
LA CONTESSA, sposa di lui (Mezzo-Soprano)
Un USCIERE di corte (Tenore)
Un PAGGIO della Duchessa (Mezzo-Soprano)
CORO
Cavalieri, Dame, Paggi, Alabardieri
Preludio
ATTO PRIMO
Mantova. Sala magnifica nel palazzo ducale con porte nel fondo che mettono ad altre sale, pure splendidamente illuminate; folla di cavalieri e dame in gran costume nel fondo delle sale; paggi che vanno e vengono. La festa è nel suo pieno. Musica interna da lontano.
Il Duca e Borsa vengono da una porta del fondo.
No.1 - Introduzione
DUCA
Della mia bella incognita borghese
Toccare il fin dell'avventura voglio.
BORSA
Di quella giovin che vedete al tempio?
DUCA
Da tre mesi ogni festa.
BORSA
La sua dimora?
DUCA
In un remoto calle;
Misterioso un uom v'entra ogni notte.
BORSA
E sa colei chi sia
L'amante suo?
DUCA
Lo ignora.
Un gruppo di dame e cavalieri attraversano la sala.
BORSA
Quante beltà!… Mirate.
DUCA
Le vince tutte di Cepran la sposa.
BORSA
Non v'oda il Conte, o Duca…
DUCA
A me che importa?
BORSA
Dirlo ad altra ei potria.
DUCA
Né sventura per me certo saria.
Ballata
Questa o quella per me pari sono
A quant'altre d'intorno mi vedo;
Del mio core l'impero non cedo
Meglio ad una che ad altra beltà.
La costoro avvenenza è qual dono
Di che il fato ne infiora la vita;
S'oggi questa mi torna gradita
Forse un'altra doman lo sarà.
Un'altra, forse un'altra doman lo sarà.
La costanza, tiranna del core,
Detestiamo qual morbo crudele.
Sol chi vuole si serbi fedele;
Non v'è amor se non v'è libertà.
De' mariti il geloso furore,
Degli amanti le smanie derido;
Anco d'Argo i cent'occhi disfido
Se mi punge una qualche beltà.
Se mi punge una qualche beltà.
Menuetto e Perigordino
Entra il Conte di Ceprano, che segue da lungi la sua sposa servita da altro cavaliere; dame e signori che entrano da varie parti.
DUCA
alla signora di Ceprano movendo ad incontrarla con molta galanteria
Partite? … Crudele!
CONTESSA DI CEPRANO
Seguire lo sposo
M'è forza a Ceprano.
DUCA
Ma dee luminoso
In corte tal astro qual sole brillare.
Per voi qui ciascuno dovrà palpitare.
Per voi già possente la fiamma d'amore
Inebria, conquide, distrugge il mio core.
CONTESSA
Calmatevi …
DUCA
La fiamma d'amore
Inebria, conquide, distrugge il mio core.
Per voi già possente la fiamma d'amore
Inebria, conquide, distrugge il mio core.
CONTESSA
Calmatevi, Calmatevi .
Il Duca le dà il braccio ed esce con lei.
Entra Rigoletto che s'incontra nel signor di Ceprano, poi cortigiani.
RIGOLETTO
In testa che avete,
Signor di Ceprano?
Ceprano fa un gesto d'impazienza e segue il Duca. Rigoletto dice ai cortigiani.
Ei sbuffa, vedete?
BORSA, CORO
Che festa!
RIGOLETTO
Oh sì…
BORSA, CORO
Il Duca qui pur si diverte!
RIGOLETTO
Così non è sempre? che nuove scoperte!
Il giuoco ed il vino, le feste, la danza,
Battaglie, conviti, ben tutto gli sta.
Or della Contessa l'assedio egli avanza,
E intanto il marito fremendo ne va.
Esce. Entra Marullo premuroso.
MARULLO
Gran nuova! Gran nuova!
CORO
Che avvenne? Parlate!
MARULLO
Stupir ne dovrete…
BORSA, CORO
Narrate, narrate…
MARULLO
Ah! ah! Rigoletto…
BORSA, CORO
Ebben?
MARULLO
Caso enorme!
BORSA, CORO
Perduto ha la gobba?
Non è più difforme?
MARULLO
Più strana è la cosa… Il pazzo possiede …
BORSA, CORO
Infine?
MARULLO
Un'amante.
BORSA, CORO
Un'amante! Chi il crede?
MARULLO
Il gobbo in Cupido or s'è trasformato.
BORSA, CORO
Quel mostro? Cupido!…
Cupido beato!
MARULLO
Cupido beato!
Ritorna il Duca seguito da Rigoletto, poi da Ceprano.
DUCA
a Rigoletto
Ah, più di Ceprano importuno non v'è!
La cara sua sposa è un angiol per me!
RIGOLETTO
Rapitela.
DUCA
È detto; ma il farlo?
RlGOLETTO
Stasera.
DUCA
Non pensi tu al Conte?
RIGOLETTO
Non c'è la prigione?
DUCA
Ah, no.
RIGOLETTO
Ebben… s'esilia.
DUCA
Nemmeno, buffone.
RIGOLETTO
Allora la testa…
indicando difarla tagliare
CEPRANO
(Quell'anima nera!)
DUCA
battendo colla mano una spalla al Conte
Che di', questa testa?
RIGOLETTO
È ben naturale …
Che far di tal testa? … A cosa ella vale?
CEPRANO
infuriato, brandendo la spada
Marrano!
DUCA
a Ceprano
Fermate!
RIGOLETTO
Da rider mi fa.
BORSA, MARULLO, CORO
(In furia è montato!)
DUCA
a Rigoletto
Buffone, vien qua.
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all'estremo.
Quell'ira che sfidi colpirti potrà.
CEPRANO
ai cortigiani a parte
Vendetta del pazzo! Contr'esso un rancore
Di noi chi non ha? Vendetta!
RIGOLETTO
Che coglier mi puote? Di loro non temo;
Del Duca il protetto nessun toccherà.
BORSA, MARULLO, CORO
a Ceprano
Ma come?
CEPRANO
In armi chi ha core
Doman sia da me. A notte.
BORSA, MARULLO, CORO
Sì. Sarà.
RIGOLETTO
Che coglier mi puote? Di loro non temo;
Del Duca il protetto nessun toccherà, no,no,
Nessun nessuno, nessun nessuno, nessun nessuno,
Del Duca il protetto nessun toccherà.
Che coglier mi puote? Di loro non temo;
Del Duca il protetto nessun toccherà, no,no,
Nessun nessuno, nessun nessuno, nessun nessuno,
Del Duca il protetto nessun toccherà.
DUCA
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all'estremo,
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all'estremo.
Quell'ira che sfidi, quell'ira che sfidi, colpirti potrà.
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all'estremo,
Ah, sempre tu spingi lo scherzo all'estremo.
Quell'ira che sfidi, quell'ira che sfidi, colpirti potrà.
BORSA, MARULLO, CORO
Vendetta del pazzo! Contr'esso un rancore
Pei tristi suoi modi di noi chi non ha?
Vendetta, vendetta, vendetta,
Sì, è detto, sarà.
Vendetta del pazzo! Contr'esso un rancore
Pei tristi suoi modi di noi chi non ha?
Vendetta, vendetta, vendetta,
Sì, è detto, sarà. Sì, vendetta! Sì, vendetta!
CEPRANO
Vendetta del pazzo! Contr'esso un rancore
Pei tristi suoi modi di noi chi non ha?
Vendetta, vendetta, vendetta,
Stanotte te chi ha core sia in armi da me,
Vendetta del pazzo! Contr'esso un rancore
Pei tristi suoi modi di noi chi non ha?
Vendetta, vendetta, vendetta,
Stanotte te chi ha core sia in armi da me,
Vendetta, vendetta, vendetta,
DUCA, RIGOLETTO
Tutto è gioia, tutto è festa!
La folla de' danzatori invade la scena.
TUTTI
Tutto è gioia, tutto è festa!
Tutto invitaci a goder!
Oh, guardate, non par questa
Or la reggia del piacer?
Oh, guardate, non par questa
Oh, guardate, non par questa
Or la reggia del piacer?
Oh, guardate, non par questa
Or la reggia del piacer?
Entra il Conte di Monterone.
MONTERONE
Ch'io gli parli.
DUCA
No.
MONTERONE
avanzando
Il voglio.
BORSA, RIGOLETTO, MARULLO, CEPRANO, CORO
Monterone!
MONTERONE
fissando il Duca, con nobile orgoglio
Sì, Monteron… La voce mia qual tuono
Vi scuoterà dovunque…
RIGOLETTO
al Duca, contraffacendo la voce di Monterone
Ch'io gli parli.
Si avanza con ridicola gravità.
Voi congiuraste, voi congiuraste contro noi, signore,
E noi, e noi,clementi invero, perdonammo…
Qual vi piglia or delirio a tutte l'ore
Di vostra figlia a reclamar l'onore?
MONTERONE
guardando Rigoletto con ira sprezzante
Novello insulto!
al Duca
Ah sì, a turbare, ah sì, a turbare
Sarò vostr'orgie… verrò a gridare
Fino a che vegga restarsi inulto
Di mia famiglia l'atroce insulto;
E se al carnefice pur mi darete,
Spettro terribile mi rivedrete,
Portante in mano il teschio mio,
Vendetta chiedere, vendetta chiedere
Al mondo, al mondo e a Dio.
DUCA
Non più, arrestatelo.
RIGOLETTO
È matto.
BORSA, MARULLO, CEPRANO
Quai detti!
MONTERONE
al Duca e Rigoletto
Oh, siate entrambi voi maledetti!
BORSA, MARULLO, CEPRANO, CORO
Ah!
MONTERONE
Sianciare il cane a leon morente
È vile, o Duca…
a Rigoletto
E tu, serpente,
Tu che d'un padre ridi al dolore,
Sii maledetto!
RIGOLETTO
colpito
(Che sento! orrore!)
DUCA, BORSA, MARULLO, CEPRANO, CORO
a Monterone
O tu che la festa audace hai turbato
Da un genio d'inferno qui fosti guidato;
E vano ogni detto, di qua t'allontana,
Va', trema, o vegliardo, dell'ira sovrana, ecc.
Tu l'hai provocata, più speme non v'è,
Un'ora fatale fu questa per te,
fu questa per te.
RIGOLETTO
(Orrore!
Che orrore, che orrore, ah,
Che orrore, che orror, ah,
Che orrore, che orror, che orror,
Che orrore, che orror, che orror, che orror,
Che orrore, che orror, che orror!
MONTERONE
Sii maledetto! e tu serpente,
E tu, serpente,
Tu che d'un padre ridi al dolore,
Sii maledetto,
Sii maledetto, sii maledetto,sii maledetto,
Sii maledetto,!
DUCA, BORSA, MARULLO, CORO
Va, va, trema, va, va, trema,
O vegliardo, più speme non v'è,
CEPRANO, CORO
Va, va, trema, o vegliardo, più speme non v'è,
Un'ora fatale fu questa per te, fu questa per te,
Fu questa per te.
Più speme non v'è, più speme non v'è, più speme non v'è,
Non v'è, non v'è, non v'è, non v'è, non v'è, non v'è,
No non v'è!
Monterone parte fra due alabardieri; tutti gli altri seguono il Duca in altra stanza.
L'estremità d'una via cieca. A sinistra, una casa di discreta apparenza con una piccola corte circondata da mura. Nella corte un grosso ed alto albero ed un sedile di marmo; nel muro, una porta che mette alla strada; sopra il moro, un terrazzo sostenuto da arcate. La porta del primo piano dà sul detto terrazzo, a cui si ascende per una scala di fronte. A destra della via è il muro altissimo del giardino e un fianco del palazzo di Ceprano. È notte.
Entra Rigoletto chiuso nel suo mantello; Sparafucile lo segue, portando sotto il mantello una lunga spada.
No. 2 - Duetto
RIGOLETTO
(Quel vecchio maledivami!)
SPARAFUCILE
Signor?…
RIGOLETTO
Va', non ho niente.
SPARAFUCILE
Né il chiesi… a voi presente
Un uom di spada sta.
RIGOLETTO
Un ladro?
SPARAFUCILE
Un uom che libera
Per poco da un rivale,
E voi ne avete.
RIGOLETTO
Quale?
SPARFUCILE
La vostra donna è là.
RIGOLETTO
(Che sento!) E quanto spendere
Per un signor dovrei?
SPARAFUCILE
Prezzo maggior vorrei.
RIGOLETTO
Com'usasi pagar?
SPARAFUCILE
Una metà s'anticipa,
Il resto si dà poi.
RIGOLETTO
(Demonio!) E come puoi
tanto securo oprar?
SPARAFUCILE
Soglio in cittade uccidere,
Oppure nel mio tetto.
L'uomo di sera aspetto;
Una stoccata e muor.
RIGOLETTO
(Demonio!) E come in casa?
SPARAFUCILE
È facile…
M'aiuta mia sorella …
Per le vie danza … è bella…
Chi voglio attira … e allor…
RIGOLETTO
Comprendo.
SPARAFUCILE
Senza strepito…
È questo il mio strumento.
mostra la spada
Vi serve?
RIGOLETTO
No al momento.
SPARAFUCILE
Peggio per voi…
RIGOLETTO
Chi sa?
SPARAFUCILE
Sparafucil mi nomino.
RIGOLETTO
Straniero?
SPARAFUCILE
per andarsene
Borgognone.
RIGOLETTO
E dove all'occasione?
SPARAFUCILE
Qui sempre a sera.
RIGOLETTO
Va.
SPARAFUCILE
Sparafucil.
RIGOLETTO
Va, va, va, va!
Sparafucile parte
No. 3 - Scena e Duetto
RIGOLETTO
guardando dietro a Sparafucile
Pari siamo!…
Io la lingua, egli ha il pugnale.
Uomo son io che ride, ci quel che spegne!
Quel vecchio maledivami…
O uomini! o natura!
Vil scellerato mi faceste voi!…
O rabbia! esser difforme,
O rabbia! esser buffone!
Non dover, non poter altro che ridere!
Il retaggio d'ogni uom m'è tolto … il pianto
Questo padrone mio,
Giovin, giocondo, sì possente, bello,
Sonnecchiando mi dice:
Fa' ch'io rida, buffone!
Forzarmi deggio e farlo! Oh dannazione!…
Odio a voi, cortigiani schernitori!
Quanta in mordervi ho gioia!
Se iniquo son, per cagion vostra è solo…
Ma in altr'uomo qui mi cangio…
Quel vecchio maledivami!…Tal pensiero
Perché conturba ognor la mente mia?
Mi coglierà sventura?… Ah no, è follia!
Apre con chiave ed entra nel cortile.
Gilda esce dalla casa e si getta nelle sue braccia.
Figlia!
GILDA
Mio padre!
RIGOLETTO
A te d'appresso
Trova sol gioia il core oppresso.
GILDA
Oh, quanto amore, oh, quanto amore!
Oh, quant' amore, padre mio!
RIGOLETTO
Mia vita sei!
Senza te in terra qual bene avrei?
Oh, figlia mia!
GILDA
Voi sospirate!… che v'ange tanto?
Lo dite a questa povera figlia …
Se v'ha mistero, per lei sia franto:
Ch'ella conosca la sua famiglia.
RIGOLETTO
Tu non ne hai.
GILDA
Qual nome avete?
RIGOLETTO
A te che importa?
GILDA
Se non volete
Di voi parlarmi…
RIGOLETTO
interrompendola
Non uscir mai.
GILDA
Non vo che al tempio.
RIGOLETTO
Oh, ben tu fai.
GILDA
Se non di voi, almen chi sia
Fate ch'io sappia la madre mia.
RIGOLETTO
Deh, non parlare al misero
Del suo perduto bene.
Ella sentia, quell'angelo,
Pietà delle mie pene.
Solo, difforme, povero,
Per compassion mi amò.
Ah! moria, moria le zolle coprano
Lievi quel capo amato.
Sola or tu resti, sola or tu resti al misero…
O Dio, sii ringraziato, sii ringraziato!
Tu sola, sola resti al misero, sola,
Ah sì, tu sola resti al misero, sola resti al misero,
Sola tu resti, O Dio, sii ringraziato, ringraziato,
GILDA
singhiozzando
Oh quanto dolor, quanto dolor, che spremere
Sì amaro pianto può?
Padre, non più, padre, non più,
padre, non più, non più, calmatevi…
Mi lacera tal vista.
Non più, vi calmate, non più, mio padre, ah
Vi calmate, padre,
Mi lacera, padre, mi lacela tal viata,
Il nome vostro ditemi,
Il duol che sì v'attrista.
RIGOLETTO
A che nomarmi? è inutile!
Padre ti sono, e basti…
Me forse al mondo temono,
D'alcuni ho forse gli asti…
Altri mi maledicono…
GILDA
Patria, parenti, amici
Voi dunque non avete?
RIGOLETTO
Patria!… parenti! amici!
Culto, famiglia, la patria,
Il mio universo, il mio universo è in te!
Culto, famiglia, la patria,
Il mio universo, il mio universo è in te!
Il mio universo è in te!
GILDA
Ah, se può lieto rendervi,
Gioia è la vita, la vita a me!
La vita a me, gioia, gioia è la vita, la vita a me!
Già da tre lune son qui venuta
Né la cittade ho ancor veduta;
Se il concedete, farlo or potrei…
RIGOLETTO
Mai! mai! Uscita, dimmi, unqua sei?
GILDA
No.
RlGOLETTO
Guai!
GILDA
(Ah! Che dissi!)
RIGOLETTO
Ben te ne guarda!
(Potrien seguirla, rapirla ancora!
Qui d'un buffone si disonora
La figlia, e se ne ride… Orror!)
verso la casa
Olà?
Giovanna esce dalla casa.
GIOVANNA
Signor?
RIGOLETTO
Venendo mi vede alcuno?
Bada, di' il vero.
GIOVANNA
Ah, no, nessuno.
RIGOLETTO
Sta ben… La porta che dà al bastione
È sempre chiusa?
GIOVANNA
Ognor si sta, ognor si sta, ognor si sta.
RIGOLETTO
Bada, di' il ver.
Ah, veglia, o donna, questo fiore
Che a te puro confidai;
Veglia, attenta, e non sia mai
Che s'offuschi il suo candor.
Tu dei venti dal furore
Ch'altri fiori hanno piegato,
Lo difendi, e immacolato
Lo ridona al genitor.
GILDA
Quanto affetto! quali cure!
Che temete, padre mio?
Lassù in cielo presso Dio
Veglia un angiol protettor.
Da noi toglie le sventure
Di mia madre il priego santo;
Non fia mai disvelto o franto
Questo a voi diletto fior.
Il Duca in costume borghese viene dalla strada.
RIGOLETTO
Ah, veglia, o donna, questo fiore
Che a te puro confi…
Alcun v'è fuori!
Apre la porta della corte e, mentre esce a guardar sulla strada, il Duca guizza furtivo nella corte e si nasconde dietro l'albero; gettando a Giovanna una borsa la fa tacere.
GILDA
Cielo!
Sempre novel sospetto!
RIGOLETTO
a Giovanna, tornando
Alla chiesa vi seguiva mai nessuno?
GIOVANNA
Mai.
DUCA
(Rigoletto!)
RIGOLETTO
Se talor qui picchian,
Guardatevi d'aprire…
GIOVANNA
Nemmeno al Duca?
RIGOLETTO
Men che ad altri a lui.
Mia figlia, addio.
DUCA
(Sua figlia!)
GILDA
Addio, mio padre.
RIGOLETTO
Ah, veglia, o donna, questo fiore
Che a te puro confidati,
Veglia, attenta, e non sia mai
Che s'offuschi il suo candor.
Tu dei venti dal furore
Ch'altri fiori hanno piegato,
Lo difendi, e immacolato
Lo ridona al genitor.
Ah, veglia, o donna,
Ah, veglia, o donna, questo fiore
Ah, veglia, o donna,
Ah, veglia, o donna, questo fiore
Ah, veglia, o donna, veglia,
O donna, questo fiore
Figlia, mia figlia, addio!
GILDA
Quanto affetto! quali cure!
Che temete, che temete, padre mio?
Lassù in cielo presso Dio
Veglia un angiol protettor.
Lassù in cielo, lassù in cielo
Lassù in cielo, lassù in cielo
Lassù in cielo, lassù in cielo
Presso Dio, Veglia un angiol protettor.
In cielo presso Dio, in cielo presso Dio
In cielo veglia, veglia un angiol protettor.
In cielo presso Dio, in cielo presso Dio
In cielo veglia, veglia un angiol protettor.
Lassù in cielo veglia un angiol protettor.
Padre, mio padre, addio!
S'abbracciano e Rigoletto parte chiudendosi dietro la porta. Gilda, Giovanna e il Duca restano nella corte.
No. 4 - Scena e Duetto
GILDA
Giovanna, ho dei rimorsi…
GIOVANNA
E perché mai?
GILDA
Tacqui che un giovin ne seguiva al tempio.
GIOVANNA
Perché ciò dirgli? Uodiate dunque
Cotesto giovin, voi?
GILDA
No, no, ché troppo è bello e spira amore …
GIOVANNA
E magnanimo sembra e gran signore.
GILDA
Signor né principe io lo vorrei;
Sento che povero, sento che poveropiù l'amerei.
Sognando o vigile sempre lo chiamo,
E l'alma in estasi gli dice: t'a…
DUCA
Esce improvviso, fa cenno a Giovanna d'andarsene, e inginocchiandosi ai piedi di Gilda termina la frase
T'amo!
T'amo; ripetilo sì caro accento:
Un puro schiudimi ciel di contento!
GILDA
Giovanna?… Ahi, misera! non v'è più alcuno
Che qui rispondami!… Oh Dio! nessuno?
DUCA
Son io coll'anima che ti rispondo…
Ah, due che s'amano son tutto un mondo!
GILDA
Chi mai, chi giungere vi fece a me?
DUCA
Se angelo o demone, che importa a te?
lo t'amo.
GILDA
Uscitene.
DUCA
Uscire! … adesso!…
Ora che accendene un fuoco istesso!
Ah, inseparabile d'amore il Dio
Stringeva, o vergine, tuo fato al mio!
È il sol dell'anima, la vita è amore,
Sua voce è il palpito del nostro core.
E fama e gloria, potenza e trono,
Umane, fragili qui cose sono,
Una pur avvene sola, divina:
È amor che agl'angeli più ne avvicina!
Adunque amiamoci, donna celeste;
D'invidia agli uomini sarò per te,
D'invidia agli uomini sarò per te.
Amiamoci,
D'invidia agli uomini sarò per te,
D'invidia agli uomini sarò per te.
Adunque amiamoci, donna celeste;
D'invidia agli uomini sarò per te.
Per te, ah, per te.
GILDA
(Ah, de' miei vergini sogni son queste
Le voci tenere sì care a me!
Son queste voci, le voci tenere sì care a me!
Sì care, sì care a me!
Ah, de' miei sogni ah sì son queste le voci
Tenere sì care a me!
Ah, de' miei sogni ah sì son queste le voci
Tenere sì care a me,
A me, ah, care a me, sì care a me!
DUCA
Che m'ami, deh, ripetimi.
GILDA
L'udiste.
DUCA
Oh, me felice!
GILDA
Il nome vostro ditemi…
Saperlo non mi lice?
Ceprano e Borsa compariscono sulla strada
CEPRANO
a Borsa
Il loco è qui.
DUCA
pensando
Mi nomino…
BORSA
a Ceprano
Sta ben.
Ceprano e Borsa partono.
DUCA
Gualtier Maldè.
Studente sono… e povero…
GIOVANNA
tornando spaventata
Rumor di passi è fuori!
GILDA
Forse mio padre…
DUCA
(Ah, cogliere
Potessi il traditore
Che sì mi sturba!)
GILDA
a Giovanna
Adducilo
Di qua al bastione… or ite…
DUCA
Di', m'amerai tu?
GILDA
E voi?
DUCA
L'intera vita… poi…
GILDA
Non più, non più, partite, non più, partite.
TUTTE DUE
Addio, addio, speranza ed anima
Sol tu sarai, sarai per me,
Addio, addio, addio, addio,
Vivrà, vivrà, vivrà immutabile
L'affetto mio per te, per te, si
Vivrà, vivrà, vivrà immutabile l'affetto mio per te,
Vivrà immutabile l'affetto mio per te, per te.
Addio, addio,
Speranza sol sarai per me,
Addio, addio, addio, addio.
Il Duca esce scortato da Giovanna.
Gilda resta fissando la porta ondè partito.
No. 5 - Aria
GILDA
Gualtier Maldè… nome di lui sì amato,
Ti scolpisci nel core innamorato!
Caro nome che il mio cor
Festi primo palpitar,
Le delizie dell'amor
Mi dei sempre rammentar!
Col pensier il mio desir
A te sempre volerà,
E fin l'ultimo mio sospir,
Caro nome, tuo sarà.
Col pensier il mio desir
A te sempre volerà,
E fin l'ultimo mio sospir,
Caro nome, tuo sarà.
Col pensier il mio desir
A te sempre volerà,
A te volerà,
Fin l'ultimo mio sospir,
Fin l'ultimo mio sospir,
Caro nome, tuo sarà.
Caro nome, tuo sarà.
Il mio desir a te ognora volerà,
Fin l'ultimo mio sospir, sarà.
Sale al terrazzo con una lanterna.
Gualtier Maldè!
Marullo, Ceprano, Borsa, corttgiani, armati e mascherati, vengono dalla via. Gilda entra tosto in casa.
Caro nome, ecc.
BORSA
È là.
CEPRANO
Miratela.
CORO
Oh quanto è bella!
MARULLO
Par fata od angiol.
CORO
L'amante è quella
Di Rigoletto?
BORSA, MARULLO, CEPRANO, CORO
Oh, quanto è bella!
Rigoletto, concentrato, entra
No. 6 - Finale Primo
RIGOLETTO
(Riedo! perché?)
BORSA
Silenzio… All'opra… badate a me.
RIGOLETTO
(Ah, da quel vecchio fui maledetto!)
urta in Borsa
Chi va là?
BORSA
ai compagni
Tacete … c'è Rigoletto.
CEPRANO
Vittoria doppia! l'uccideremo.
BORSA
No, che domani più rideremo.
MARULLO
Or tutto aggiusto…
RIGOLETTO
Chi parla qua?
MARULLO
Ehi, Rigoletto?… Di'?
RIGOLETTO
Chi va là?
MARULLO
Eh, non mangiarci!… Son…
RIGOLETTO
Chi?
MARULLO
Marullo.
RIGOLETTO
In tanto buio lo sguardo è nullo.
MARULLO
Qui ne condusse ridevol cosa…
Torre a Ceprano vogliam la sposa.
RIGOLETTO
(Ahimè! respiro!) Ma come entrare?
MARULLO
a Ceprano
La vostra chiave!
a Rigoletto
Non dubitare.
Non dee mancarci lo stratagemma…
Gli dà la chiave avuta da Ceprano.
Ecco la chiave.
RIGOLETTO
palpando
Sento il suo stemma.
(Ah, terror vano fu dunque il mio!)
N'è là il palazzo… con voi son io.
MARULLO
Siam mascherati…
RIGOLETTO
Ch'io pur mi mascheri;
A me una larva.
MARULLO
Sì, pronta è già.
Gli mette una maschera e nello stesso tempo lo benda con un fazzoletto, e lo pone a reggere una scala, che hanno appostata al terrazzo.
Terrai la scala.
RIGOLETTO
Fitta è la tenebra.
MARULLO
La benda cieco e sordo il fa.
BORSA, MARULLO, CEPRANO, CORO
Zitti, zitti, moviamo a vendetta;
Ne sia colto or che meno l'aspetta.
Derisore sì audace, costante
A sua volta schernito sarà!
Cheti, cheti, rubiamgli l'amante
E la Corte doman riderà, cheti, cheti.
Rubiamgli l'amante
E la Corte doman riderà.
Cheti, cheti, cheti, cheti,
Cheti, cheti, rubiamgli l'amante
E la Corte doman riderà, cheti, cheti.
Rubiamgli l'amante
E la Corte doman riderà.
Derisore sì audace,
Sì audace e costante,
Derisore sì audace,
A sua volta schernito sarà!
Zitti, zitti, zitti, zitti,
Cheti, cheti, cheti, cheti,
Zitti, zitti, zitti, zitti,
Cheti, cheti, cheti, cheti,
Attenti all'opra, all'opra, all'opra,
Attenti, attenti all'opra.
Alcuni salgono al terrazzo, rompono la porta del primo piano, scendono, aprono ad altri che entrano dalla strada e riescono trascinando Gilda, la quale ha la bocca chiusa da un fazzoletto; nel traversare la scena ella perde una sciarpa.
GILDA
da lontano
Soccorso, padre mio!
BORSA, MARULLO, CEPRANO, CORO
da lontano
Vittoria!
GILDA
più lontano
Aita!
RIGOLETTO
Non han finito ancor! …qual derisione!
Si tocca gli occhi.
Sono bendato!
Si strappa impetuosamente la benda e la maschera, ed al chiarore d'una lanterna scordata riconosce la sciarpa, vede la porta aperta: entra, ne trae Giovanna spaventata; la fissa con istupore, si strappa i capelli senza poter gridare; finalmente, dopo molti sforzi, esclama:
Ah! la maledizione!
Sviene