ATTO PRIMO
Un prato fra i monti, ricinto di abeti sonori. A sinistra, in fondo, si vede una piccola casa, mezzo nascosta dalla rupe imminente. Dall'altra parte, ma più innanzi, sul limitare della selva, è un antico pozzo. Una fanciulla, una bimba quasi, è seduta sulla sponda del pozzo: è RAUTENDELEIN, creatura di spiriti. Pettina essa la sua fluente capellatura d'oro e di rame, e si schermisce da un' ape che le aleggia intorno al capo.
▼RAUTENDELEIN▲
Su, ronzio d'oro, su! Che vuoi? Che cerchi?
Perchè t'avvolgi, uccelletto di sole,
contro di me? Va! lasciami! Son forse
un fiore? E la mia bocca una corolla?
Via, lasciami, via! Hulle, hulle, hulle,
via, marsch!
(L'ape vola via.)
Oh! finalmente!
(Si pettina silenziosamente un poco. Ad un tratto s'affaccia sul pozzo e grida:)
Ondino, olà! Resta in ascolto. Non m'ode.
(Scrolla le spalle e riprende a ravviarsi la chioma, cantando:)
Chi son io? Piccola fata
son gemmata
fuor del cortice d' un pino,
o fluii, cerulea ninfa,
dalla linfa
d' un ruscello cristallino?
Nata son da una carezza
della brezza
alla fiamma
d'un roseto porporino?
Ah, conoscer la mia mamma! …
ah, sapere il mio destino …
(S'affaccia ancora sul pozzo e chiama:)
O vecchio ondino, vieni su, sii buono! …
Nonna dei boschi è andata a cercar pigne
ed io m' annoio tanto … Via, raccontami
qualcosa … Viene, viene! Fa glu glu,
glu glu … Le bollicine argentee salgono …
(Appare fuor del pozzo. dalla cintola in su, un vecchio SPIRITO DELLE ACQUE, coronato di giunchi e di musco.)
Eccolo! Ah, bello no, bello non sei …
▼L' ONDINO▲
(stillante acqua, soffia come una foca e batte le palpebre pei assuefar l'occhio alla luce del giorno.)
Brekekekex!
▼RAUTENDELEIN▲
(imitando.)
Brekekekex, già! Senti
la primavera e te ne maravigli?
▼L' ONDINO▲
Brekekekex !
▼RAUTENDELEIN▲
Dormivi? dormi ancora?
Non mi vedi?
▼L' ONDINO▲
(offeso.)
Brekekekex! Non essere
impertinente, scimmietta … M'intendi?
Sì, scimmia … E dico quorax, quorax, quak,
quak, quak, quak …
▼RAUTENDELEIN▲
(ridendo e saltellando.)
Signor zio, se lei s'adira,
giro tondo,
gira gira,
un compagno più giocondo
troverò,
chè son giovine e son bella,
mirondella,
e lo so…
(Con grido di baldanza:)
Eja, giovine e bella!
▼IL FAUNO DELLA FORESTA▲
(ancora invisibile:)
Holdriho! Holdriho!
▼RAUTENDELEIN▲
Vieni, faunetto, a danzare con me!
▼IL FAUNO▲
(appare tra gli abeti: ha piccole corna sulla fronte, rada barba caprina, coscie e zampe di becco. Saltella gaiamente fin presso Rautendelein, e la tenta, lascivo:)
Io danzare non so… ma un altro ballo.
ninfetta, se lo vuoi, t'insegnerò …
Vieni con me nel folto, dov' è un salice
cavo ed antico, che mai non intese
canto di gallo nè murmure d' acque.. .
Vieni! Laggiù sul mirabile sufolo
un invito alla danza intonerò …
▼RAUTENDELEIN▲
(schivando l' avvolgimento, beffarda:)
Io, con te? Zampa vellosa,
zampa caprina, sette e sette,
corri dietro alle caprette …
Io son svelta e la pelle ho ròsa …
Marameo!
(Fugge, invano inseguita dal Fauno.)
▼L' ONDINO▲
(che ora è seduto sulla sponda del pozzo, si che s'intravvede la parte inferiore del suo corpo, squamosa e muscosa:)
Quak, brekekekex! Selvatica
è sempre, il fuoco folletto l'abbruci!
▼IL FAUNO▲
(ritornando verso il pozzo:)
Bene sarebbe l'addomesticarla …
(Accende una sua pipetta, sfregando un fiammifero sullo zoccolo.)
▼L' ONDINO▲
Che nuove, a casa?
▼IL FAUNO▲
Bah, così, così …
Qui si sta bene: è caldo. Ma da noi
lassù, sibila il vento, e sferza, e spazza.
▼L' ONDINO▲
E nient' altro di nuovo?
▼IL FAUNO▲
Ieri ho mangiato i primi raperonzoli,
e stamane sull' alba sono uscito
di casa, e pel burrone
sono disceso nell'alta foresta.
Han scavato la terra,
han spezzato la roccia … Maledetti!
Ecco: non v'ha cosa che più m'irriti
che vedere inalzar cappelle e chiese
e udire il cupo suon delle campane.
▼L' ONDINO▲
Oimè !
▼IL FAUNO▲
Sta il nuovo tempio
sull'ardua rupe: sorge
con le finestre acute e con la torre
ed in cima la croce. S' io non era
già qui s'udrebbe
il bestiale muggir della campana
pendula in alto …
Ah, no! Giace silente in fondo al lago.
Poffare! È stata una celia diabolica …
Otto rozze soffiavano, legate
alle corde, e tiravano su il mostro
penosamente; il carro cigolava
per lo sforzo e soffriva anch'esso. Quando
furono presso alla ruina, io svelto,
alla maniera faunesca, li tolsi
tutti di pena.
Ghermii la ruota e ne divelsi un raggio:
la campana oscillò, scivolò giù;
un altro colpo, un' altra spinta ed eccola
che a capo steso ululando precipita.
Vedi come saltella
e ad ogni salto strilla!
Di roccia in roccia la palla di ferro
suona e risuona, geme, rugge, supplica.. .
In fondo l' acque s' aprono e l' accolgono.
Or vi resti per sempre e dorma in pace.
È disceso il crepuscolo.Durante il racconto del Fauno, si erano udite, flebili e indistinte poi più vicine, invocazioni di aiuto. Ed ecco apparire ENRICO: subito il FAUNO dilegua nella selva e l'ONDINO scivola giù nel suo pozzo. Il fonditore di campane è pallido, affranto, riarso dalla febbre e dall'angoscia: penosamente si trascina fino alla porta della casetta.
▼ENRICO▲
O buona gente, apritemi …
Sono smarrito … Aiuto !
Sono caduto … non ne posso più …
È caduto sull' erba. Cumuli di nubi purpuree trascorrono sulle vette. tramontato il sole: una brezza notturna accarezza il prato e lo fa rabbrividire. RAUTENDELEIN apre la porta della casetta. si avvicina al giovine, si inginocchia presso di lui.
▼ENRICO▲
Dove son io? Buona fanciulla, dimmi.
▼RAUTENDELEIN▲
Qui, in mezzo ai monti …
▼ENRICO▲
Gih … sui monti … Si …
ma… come son qui giunto … come? Dimmelo.
▼RAUTENDELEIN▲
Questo, caro straniero, io non lo so.
▼ENRICO▲
Tutto mi sembra un sogno …
un sogno … E, certo, io sto sognando ancora…
(RAUTENDELEIN entra rapidamente nella casetta e subito ne esce recando una ciotola di latte.)
▼RAUTENDELEIN▲
Ecco del latte :
debole sei, bisogna che tu beva …
▼ENRICO▲
Si, bere … voglio bere … Dammi, dammi …
▼RAUTENDELEIN▲
Avvezzo alla montagna non mi sembri:
Sei degli uomini che abitan le valli
e smarrita hai la via, come una sera
avvenne a un cacciatore che, inseguendo
la selvaggina, qui cadde per morto.
▼ENRICO▲
Ah, parla, parla ancora!
La tua bevanda era fresca: più dolce
è il refrigerio delle tue parole.
Non mi destare, bimba; ti dirò …
sono caduto … Ma no… parla tu. ..
La tua voce soltanto io voglio udire,
voce fatta da Dio pura e celeste.
Parla… parla… Perchè taci? Perchè
non canti? Io son caduto, te l'ho detto,
ma non so come. Ed ora…
ora son morto. Dimmi che son morto,
di' che nessuno mi risvegli più.
▼RAUTENDELEIN▲
(incerta:)
Mi sembra che tu viva …
▼ENRICO▲
(in estasi, prendendo la mano della fanciulla tra le sue mani. Essa la ritrae, esita, poi l'abbandona indecisa, inquieta.)
Come sei dolce … Resta.
Io già ti vidi … dove t'ho veduta?
Ho lottato, ho servito
per te … per te … Quanto tempo? Volevo
mescolare la tua voce nel bronzo
della campana, disposarla all' oro
del giorno, quando si festeggia il sole:
ecco il capolavoro
cui tendevo e cui giungere non seppi!
Ed ho pianto tante lagrime di sangue …
▼RAUTENDELEIN▲
(commossa:)
Piangevi … che vuol dire? Non ti posso
comprendere. Che cosa son le lagrime?
▼ENBICO▲
(dolcemente, perdutamente, volgendo intorno lo sguardo:)
È bello qui: risuonano
strane voci. Gli abeti cupi accennano
solennemente, e muovono le braccia.
La leggenda trascorre la foresta,
sì, la leggenda vestita di nebbia …
▼RAUTENDELEIN▲
Sta quieto, dormi …
▼ENRICO▲
(con voce debolicsima, cercando di trattenere la fanciulla che si è un po' discostata:)
O tu, leggenda, abbracciami!
▼RAUTENDELEIN▲
(si leva stupita, trepidante, e guarda fiso il giovine. Subitamente getta un grido angoscioso:)
Nonnina !
▼LA STREGA▲
(risponde dail, interno deila casetta:)
Figlia !
▼RAUTENDELEIN▲
Vieni !
▼LA STREGA▲
(ancora invisibile:)
Entra tu, aiutami
ad accendere il fuoco …
▼RAUTENDELEIN▲
(sempre immobile e fisa nell'aspetto del giovine che giace come morto:)
Nonna !
▼LA STREGA▲
Sbrigati,
chè bisogna dar l' erba alla capretta
e mungerla …
▼RAUTENDELEIN▲
Nonnina, aiuto… muore !
▼LA STREGA▲
(appare sulla soglia, recando in mano una scodella.)
Micio, micino, vieni …
(Volge lo sguardo indifferente al caduto e crolla il capo:)
Non C' è nulla
da fare. È figlio d'uomini e morire
deve. È, così. Lascialo stare: è meglio.
(Sbucano dalla selva otto o dieci SPIRITELLI e s'aggruppano intorno alla scodella che la Strega ha deposto in terra.)
Hulle, hulle, mimmina
bella,
ecco il latte nella scodella.
Hulle, hulle, gnomi del bosco,
eccovi il latte e il pane fresco,
il crostino che si rosicchia …
Un po' per uno e si sparecchia.
Ecco fatto. Più non ce n'ho :
basta per oggi! Sciò, sciò, sciò!
Gli SPIRITELLI fuggono nella selva, come sono venuti. È sorta la luna. Sulla rupe che sovrasta alla casetta appare il FAUNO e con la mano alla bocca imita l' eco d' un grido.
▼IL FAUNO▲
Aiuto ! Aiuto !
▼LA STREGA▲
Che C' è?
▼VOCI LONTANE▲
(dalla selva)
Mastro Enrico!
▼IL FAUNO▲
Aiuto ! Aiuto !
▼LE VOCI▲
Mastro Enrico!
▼IL FAUNO▲
Vengono.. . dilegua
▼LA STREGA▲
Vengano pure: a me che me ne importa?
Rientriamo in casa e spegni il lume. Noi
dormiamo. Presto.
▼RAUTENDELEIN▲
(che era rimasta fin ora assorta e fisa nel tormento di Enrico, risponde con voce di dispetto, torva:)
Non voglio.
▼LA STREGA▲
Non vuoi?
▼RAUTENDELEIN▲
No.
▼LA STREGA▲
Che cosa?
▼RAUTENDELEIN▲
Lo vengono a cercare…
▼LA STREGA▲
Ebbene?
▼RAUTENDELEIN▲
… ed io non voglio.
▼LA STREGA▲
Figlia, vieni.
Lascia questo mucchietto di miserie
del cielo: e che lo levino e lo portino …
I morti con il morto. Morir deve,
e lascialo morir, chè gli fa bene.
▼ENRICO▲
(vaneggiando:)
Il sole fugge …
▼LA STREGA▲
E non l' ha mai veduto
il sole, poveraccio … Andiamo, andiamo.
Ascolta me, figlia: io ti voglio bene.
(Entra nella sua casetta. RAUTENDELEIN, rimasta sola. ascolta. S' ode ancora chiamare: "Enrico, Enrico!". Allora la fanciulla coglie un ramo fiorito e traccia un cerchio intorno al caduto, pronunciando magiche parole)
▼RAUTENDELEIN▲
Col primo ramo fiorito
io traccio il magico cerchio,
come la nonna m' apprese.
O tu che venisti, immune
rimanti, e restami, tuo
e mio, però che niuno
qui entri, nè uomo nè donna,
nè adolescente nè vecchio.
Si nasconde nell' ombra.
(L'un dopo l'altro, escono dalla selva il BARBIERE, il MAESTRO, il CURATO.)
▼IL CURATO▲
Vedo una luce.
▼IL MAESTRO▲
Anch' io.
▼IL CURATO▲
Ma dove siamo?
▼IL BARBIERE▲
Lo sa il buon Dio …
▼IL MAESTRO▲
E dev' esser qui presso:
di qui veniva il grido.
▼VOCE LONTANISSIMA▲
Aiuto !
▼IL CURATO▲
Ancora
una voce…
▼IL BARBIERE▲
Lontana …
▼IL CURATO▲
E vicinissima
era dianzi …
▼IL MAESTRO▲
Non l' odo.
▼IL BARBIERE▲
Iddio ci guardi,
questo è il Piano d' Argento, ecco, e noi siamo
a men di cento passi dalla casa
della strega! Carogna maledetta!
Andiamo via!
▼IL MAESTRO▲
Ma che strega! che streghe!
Io vi dico che qui certo è il Maestro
delle Campane, certo come spero
d'andare un giorno in Paradiso… Attenti,
or che le nubi svelano la luna,
attenti, amici, attenti … Ah! che v'ho detto?
▼IL CURATO▲
È vero!
▼IL BARBIERE▲
Mastro Enrico!
(Accorrono tutti, urtano nel cerchio magico, retrocedono gridando insieme:)
▼IL BARBIERE, IL MAESTRO, IL CURATO▲
Ahi!
▼RhUTENDELEIN▲
(appare e scompare, ridendo beffarda.)
Ah! ah! ah!
▼IL BARBIERE E IL MAESTRO▲
(dopo un momento di sileiizio e di stupore:)
Che cosa è questo?
▼IL CURATO▲
Un riso.
▼IL MAESTRO▲
Già.
▼IL BARBIERE▲
La femmina
d' inferno …
▼IL CURATO▲
(impugnaiido alta la croce, avanza risolutamerite verso la casetta:)
Sia come dite. E se è il Diavolo
stesso, che qui s'annida, avanti! addosso!
Lottiamo armati del verbo di Dio,
chè rare volte Satana ne apparve
così maligno come oggi, che in una
abbattè la campana e il suo artefice,
il servo del Signore e quella voce
che doveva cantare le sue lodi
dall' alta vetta e spargere nei cieli
un messaggio d' amore e di bontà.
Or qui noi siamo i soldati di Dio.
Batto alla porta.
▼IL BARBIERE▲
Non lo fate!
▼IL CURATO▲
(battendo:)
lo batto.
▼LA VOCE DELLA STREGA▲
Chi è là?
▼IL CURATO▲
Un cristiano!
▼LA VOCE DELLA STREGA▲
Cristiano o pagano
che volete da me?
▼IL CURATO▲
Apri !
▼LA STREGA▲
(apre e appare siilla soglia, con in mano un lumino acceso)
Che vuoi?
▼IL CURATO▲
Donna, in nome del Dio che tu non temi …
▼LA STREGA▲
(interrompe.)
Oè, qui male si comincia! male!
▼IL MAESTRO▲
Chiudi la gola maledetta, e taci!
▼IL BARBIERE▲
(facendosi continuamente il segno della croce)
E non credere ch'io tema il malocchio!
▼IL CURATO▲
Donna, in nome del Dio che non conosci,
lascia il tuo gioco d' inferno, ed aiutaci.
Qui giace un uomo, un servitor di Dio,
che mercè l' arte sua domina l' aria
per gloria del Signore
e per maledizione eterna ed onta
delle potenze infernali…
▼LA STREGA▲
Finiamola !
Che vi prendiate quel povero diavolo
che giace là, non mi cale. Io non feci
a lui male. Se può, campi. Per me
finchè avrà fiato lascierò che viva …
Prendete la barella, e trasportatelo
il fonditore di campane fesse. ..
▼IL CURATO▲
Bestemmiatrice, immagine di froda,
taci e riprendi la via dell' inferno.
(I tre uomini hanno rapidamente formato una barella di rami e di frasche ed ora vi adagiano Enrico.)
▼LA STREGA▲
Basta di ciancie! So le vostre prediche …
le so… le so… Rientra e sbatte la porta.
▼IL CURATO▲
Diavolessa!
▼IL BARBIERE▲
Tacete:
a esasperarla ci porta sventura.
(Il Barbiere e il Maestro levano la barella e si avviano. Tutti scompaiono eritro la selva. La luna è piena, alta. Il prato è inondato d'argento. Sul limitare del prato appare una ELFE, poi un' altra, poi un' altra … Emergono lunghe nei fluenti veli, e per la cheta sera chiamano le sorelle; poi guidano danze sotto l' imminente luna, cantando in coro.)
▼LA PRIMA ELFE▲
(mormora:)
Sorella!
▼LA SECONDA ELFE▲
Sorella!
▼LA PRIMA ELFE▲
Bianca
e bionda regna la luna
sovra il paese dei monti:
fredda è quest' alba sui prati.
▼LA SECONDA ELFE▲
Donde vieni?
▼LA PRIMA ELFE▲
Di laggiù
ove la luce si frange
sull' acqua della cascata
nei sette vaghi colori;
dov' è la roccia che piange
perle e la spuma si sfiocca,
entro gli abissi sonori
la via secreta ho trovata.
▼LA TERZA ELFE▲
(accorrendo:)
Sorelle, si danza a tondo?
▼PRIMA ELFE▲
Via, presto, il volo si
scocca!
▼LA SECONDA ELFE▲
Donde tu vieni?
▼LA TERZA ELFE▲
Lassù,
nel lago freddo e profondo
che m' è adamantina cuna,
dove si specchian le stelle,
ho preso al chiaro di luna
un velo a lame d' argento,
e giù verso voi, sorelle,
sono fuggita sul vento.
▼LA PRIMA ELFE▲
Sorelle! Su, capo biondo!
▼LA SECONDA ELFE▲
Canta, ghirlanda, il tuo coro!
▼LA TERZA ELFE▲
Ghirlanda, canta, ghirlanda!
▼LA PRIMA ELFE▲
Gira a tondo! capo d' oro.
▼TUTTE▲
Ghirlanda, canta, ghirlanda!
(RAUTENDELEIN è venuta sulla soglia della casetta e guarda la danza delle Elfi. La luna l'irraggia di luce.)
▼RAUTENDELEIN▲
O Elfi, o Elfi !
▼LA PRIMA ELFE▲
Una voce…
▼LA SECONDA ELFE▲
Ahi, mi s'impiglia la veste
a un ramo secco di noce…
▼RAUTENDELEIN▲
O Elfi, o Elfi!
▼LA TERZA ELFE▲
Su leste,
chè mi si lacera il velo
trapunto a fili d'argento!
▼RAUTENDELEIN▲
(entrando nel giro tondo:)
Prendetemi nella ghirlanda
ch' io danzi con voi giro tondo:
l' argentea mia veste confondo
con la tua veste, o Elfe blanda.
Prendetemi nel vostro coro,
Elfi dalla chioma d' oro.
Anch'io sono lieve e son bionda …
▼TUTTE▲
Ghirlanda, ah, canta, ghirlanda!
▼RAUTENDELEIN▲
… pur vago un pensiero
m'attrista …
Elfe, è caduta nell' onda
una campana … L'hai vista?
▼LE TRE ELFI▲
Ghirlanda, canta, ghirlanda!
Danza con noi giro tondo.
▼RAUTENDELEIN▲
Elfe, è caduta nell' onda
una campana … L' hai vista?
▼TUTTE▲
Il canto nell' aria si spanda
giro tondo, giro tondo,
ghirlanda, ghirlanda, ghirlanda!
c'è una campana nel fondo.
▼IL FAUNO▲
(sopraggiunge e a salti caprini irroinpe nel giro)
Il canto è un invito all' amore,
il ballo alle nozze c' invita:
or grida, s'io colgo il tuo fiore,
il canto di gioia e di vita!
(Ghermisce un'Elfe e la solleva: l'Elfe si torce e repugna, inentre il Fauno la rapisce via dentro il bosco. Le altre ELFI dileguano ululando. RAUTENDELEIN, sola e pensosa, siede sulla sponda del pozzo. Emerge lo SPIRITO DELLE ACQUE.)
▼L' ONDINO▲
Brekekekex, hrekekekex … Sei tu?
che hai?
▼RAUTENDELEIN▲
Son tanto triste, ondino caro,
tanto triste …
▼L' ONDINO▲
(malizioso)
'Brekekekex, da quale
occhio?
▼RAUTENDELEIN▲
(turbata, confusa, indicando l'occhio sinistro:)
Da questo … Perchè? non mi credi?
▼L' ONDINO▲
Si, credo, credo …
▼RAUTENDELEIN▲
Guarda cosa c'è.
▼L' ONDINO▲
Un bel diamante:
brillano in questa gemma, a riguardarla,
tutte le gioie e le pene del mondo.
Si chiama lagrima.
▼RAUTENDELEIN▲
E allora mi sembra
che son io che l' ho pianta questa lagrima …
(Fissa lontano gli occhi lagrimosi.)
Voglio andarmene, andarmene lontano.. .
▼L' ONDINO▲
(dolorosamente:)
E che t'ho fatto? Perchè, dove andare?
Forse nel mondo maledetto e cieco?
▼RAUTENDELEIN▲
Nonna dice che tu sei buono e saggio:
guarda i ruscelli che saltan fra i sassi
filo d' acqua non v' ha, per quanto piccolo,
che non trascorra giù verso la valle.
▼L' ONDINO▲
(con voce dolorosa, poi insistente, suasiva:)
Quorax, brekekekex … Ma non tu ,… no,
principessa Rautendelein, non tu,
nata per esser la sposa d'un re!
Ho una corona di cristallo verde
e te la donerò, nella mia reggia
che azzurro ha il pavimento, e le pareti
di madreperla e di roseo corallo.
▼RAUTENDELEIN▲
Se la corona è di puro zaffiro
cingine il capo alle tue vaghe figlie.
Basta a me l'elmo d'oro dei capelli:
è una corona che splende e non pesa.
(Si leva, s'avvia.)
▼L' ONDINO▲
(con angoscia crescente:)
Dove vai? dove vai?
▼RAUTENDELEIN▲
Che te ne importa?
▼L' ONDINO▲
Assai, brekekekex …
▼RAUTENDELEIN▲
Dove m' aggrada.. .
▼L' ONDTNO▲
Dove t' aggrada?
▼RAUTENDELEIN▲
Andrò … di qua … di là…
▼L' ONDINO▲
Di qua. .. di là …
▼RAUTENDELEIN▲
(levando alte le braccia:)
Nel paese degli uomini!
(Correndo dilegua entro la selva.)
▼L' ONDINO▲
(costernatissimo:)
Quorax!
(gemendo)
Quorax!
(come un sospiro)
Quorax!
(crollando il capo)
Brekekekex!
ATTO PRIMO
Un prato fra i monti, ricinto di abeti sonori. A sinistra, in fondo, si vede una piccola casa, mezzo nascosta dalla rupe imminente. Dall'altra parte, ma più innanzi, sul limitare della selva, è un antico pozzo. Una fanciulla, una bimba quasi, è seduta sulla sponda del pozzo: è RAUTENDELEIN, creatura di spiriti. Pettina essa la sua fluente capellatura d'oro e di rame, e si schermisce da un' ape che le aleggia intorno al capo.
RAUTENDELEIN
Su, ronzio d'oro, su! Che vuoi? Che cerchi?
Perchè t'avvolgi, uccelletto di sole,
contro di me? Va! lasciami! Son forse
un fiore? E la mia bocca una corolla?
Via, lasciami, via! Hulle, hulle, hulle,
via, marsch!
(L'ape vola via.)
Oh! finalmente!
(Si pettina silenziosamente un poco. Ad un tratto s'affaccia sul pozzo e grida:)
Ondino, olà! Resta in ascolto. Non m'ode.
(Scrolla le spalle e riprende a ravviarsi la chioma, cantando:)
Chi son io? Piccola fata
son gemmata
fuor del cortice d' un pino,
o fluii, cerulea ninfa,
dalla linfa
d' un ruscello cristallino?
Nata son da una carezza
della brezza
alla fiamma
d'un roseto porporino?
Ah, conoscer la mia mamma! …
ah, sapere il mio destino …
(S'affaccia ancora sul pozzo e chiama:)
O vecchio ondino, vieni su, sii buono! …
Nonna dei boschi è andata a cercar pigne
ed io m' annoio tanto … Via, raccontami
qualcosa … Viene, viene! Fa glu glu,
glu glu … Le bollicine argentee salgono …
(Appare fuor del pozzo. dalla cintola in su, un vecchio SPIRITO DELLE ACQUE, coronato di giunchi e di musco.)
Eccolo! Ah, bello no, bello non sei …
L' ONDINO
(stillante acqua, soffia come una foca e batte le palpebre pei assuefar l'occhio alla luce del giorno.)
Brekekekex!
RAUTENDELEIN
(imitando.)
Brekekekex, già! Senti
la primavera e te ne maravigli?
L' ONDINO
Brekekekex !
RAUTENDELEIN
Dormivi? dormi ancora?
Non mi vedi?
L' ONDINO
(offeso.)
Brekekekex! Non essere
impertinente, scimmietta … M'intendi?
Sì, scimmia … E dico quorax, quorax, quak,
quak, quak, quak …
RAUTENDELEIN
(ridendo e saltellando.)
Signor zio, se lei s'adira,
giro tondo,
gira gira,
un compagno più giocondo
troverò,
chè son giovine e son bella,
mirondella,
e lo so…
(Con grido di baldanza:)
Eja, giovine e bella!
IL FAUNO DELLA FORESTA
(ancora invisibile:)
Holdriho! Holdriho!
RAUTENDELEIN
Vieni, faunetto, a danzare con me!
IL FAUNO
(appare tra gli abeti: ha piccole corna sulla fronte, rada barba caprina, coscie e zampe di becco. Saltella gaiamente fin presso Rautendelein, e la tenta, lascivo:)
Io danzare non so… ma un altro ballo.
ninfetta, se lo vuoi, t'insegnerò …
Vieni con me nel folto, dov' è un salice
cavo ed antico, che mai non intese
canto di gallo nè murmure d' acque.. .
Vieni! Laggiù sul mirabile sufolo
un invito alla danza intonerò …
RAUTENDELEIN
(schivando l' avvolgimento, beffarda:)
Io, con te? Zampa vellosa,
zampa caprina, sette e sette,
corri dietro alle caprette …
Io son svelta e la pelle ho ròsa …
Marameo!
(Fugge, invano inseguita dal Fauno.)
L' ONDINO
(che ora è seduto sulla sponda del pozzo, si che s'intravvede la parte inferiore del suo corpo, squamosa e muscosa:)
Quak, brekekekex! Selvatica
è sempre, il fuoco folletto l'abbruci!
IL FAUNO
(ritornando verso il pozzo:)
Bene sarebbe l'addomesticarla …
(Accende una sua pipetta, sfregando un fiammifero sullo zoccolo.)
L' ONDINO
Che nuove, a casa?
IL FAUNO
Bah, così, così …
Qui si sta bene: è caldo. Ma da noi
lassù, sibila il vento, e sferza, e spazza.
L' ONDINO
E nient' altro di nuovo?
IL FAUNO
Ieri ho mangiato i primi raperonzoli,
e stamane sull' alba sono uscito
di casa, e pel burrone
sono disceso nell'alta foresta.
Han scavato la terra,
han spezzato la roccia … Maledetti!
Ecco: non v'ha cosa che più m'irriti
che vedere inalzar cappelle e chiese
e udire il cupo suon delle campane.
L' ONDINO
Oimè !
IL FAUNO
Sta il nuovo tempio
sull'ardua rupe: sorge
con le finestre acute e con la torre
ed in cima la croce. S' io non era
già qui s'udrebbe
il bestiale muggir della campana
pendula in alto …
Ah, no! Giace silente in fondo al lago.
Poffare! È stata una celia diabolica …
Otto rozze soffiavano, legate
alle corde, e tiravano su il mostro
penosamente; il carro cigolava
per lo sforzo e soffriva anch'esso. Quando
furono presso alla ruina, io svelto,
alla maniera faunesca, li tolsi
tutti di pena.
Ghermii la ruota e ne divelsi un raggio:
la campana oscillò, scivolò giù;
un altro colpo, un' altra spinta ed eccola
che a capo steso ululando precipita.
Vedi come saltella
e ad ogni salto strilla!
Di roccia in roccia la palla di ferro
suona e risuona, geme, rugge, supplica.. .
In fondo l' acque s' aprono e l' accolgono.
Or vi resti per sempre e dorma in pace.
È disceso il crepuscolo.Durante il racconto del Fauno, si erano udite, flebili e indistinte poi più vicine, invocazioni di aiuto. Ed ecco apparire ENRICO: subito il FAUNO dilegua nella selva e l'ONDINO scivola giù nel suo pozzo. Il fonditore di campane è pallido, affranto, riarso dalla febbre e dall'angoscia: penosamente si trascina fino alla porta della casetta.
ENRICO
O buona gente, apritemi …
Sono smarrito … Aiuto !
Sono caduto … non ne posso più …
È caduto sull' erba. Cumuli di nubi purpuree trascorrono sulle vette. tramontato il sole: una brezza notturna accarezza il prato e lo fa rabbrividire. RAUTENDELEIN apre la porta della casetta. si avvicina al giovine, si inginocchia presso di lui.
ENRICO
Dove son io? Buona fanciulla, dimmi.
RAUTENDELEIN
Qui, in mezzo ai monti …
ENRICO
Gih … sui monti … Si …
ma… come son qui giunto … come? Dimmelo.
RAUTENDELEIN
Questo, caro straniero, io non lo so.
ENRICO
Tutto mi sembra un sogno …
un sogno … E, certo, io sto sognando ancora…
(RAUTENDELEIN entra rapidamente nella casetta e subito ne esce recando una ciotola di latte.)
RAUTENDELEIN
Ecco del latte :
debole sei, bisogna che tu beva …
ENRICO
Si, bere … voglio bere … Dammi, dammi …
RAUTENDELEIN
Avvezzo alla montagna non mi sembri:
Sei degli uomini che abitan le valli
e smarrita hai la via, come una sera
avvenne a un cacciatore che, inseguendo
la selvaggina, qui cadde per morto.
ENRICO
Ah, parla, parla ancora!
La tua bevanda era fresca: più dolce
è il refrigerio delle tue parole.
Non mi destare, bimba; ti dirò …
sono caduto … Ma no… parla tu. ..
La tua voce soltanto io voglio udire,
voce fatta da Dio pura e celeste.
Parla… parla… Perchè taci? Perchè
non canti? Io son caduto, te l'ho detto,
ma non so come. Ed ora…
ora son morto. Dimmi che son morto,
di' che nessuno mi risvegli più.
RAUTENDELEIN
(incerta:)
Mi sembra che tu viva …
ENRICO
(in estasi, prendendo la mano della fanciulla tra le sue mani. Essa la ritrae, esita, poi l'abbandona indecisa, inquieta.)
Come sei dolce … Resta.
Io già ti vidi … dove t'ho veduta?
Ho lottato, ho servito
per te … per te … Quanto tempo? Volevo
mescolare la tua voce nel bronzo
della campana, disposarla all' oro
del giorno, quando si festeggia il sole:
ecco il capolavoro
cui tendevo e cui giungere non seppi!
Ed ho pianto tante lagrime di sangue …
RAUTENDELEIN
(commossa:)
Piangevi … che vuol dire? Non ti posso
comprendere. Che cosa son le lagrime?
ENBICO
(dolcemente, perdutamente, volgendo intorno lo sguardo:)
È bello qui: risuonano
strane voci. Gli abeti cupi accennano
solennemente, e muovono le braccia.
La leggenda trascorre la foresta,
sì, la leggenda vestita di nebbia …
RAUTENDELEIN
Sta quieto, dormi …
ENRICO
(con voce debolicsima, cercando di trattenere la fanciulla che si è un po' discostata:)
O tu, leggenda, abbracciami!
RAUTENDELEIN
(si leva stupita, trepidante, e guarda fiso il giovine. Subitamente getta un grido angoscioso:)
Nonnina !
LA STREGA
(risponde dail, interno deila casetta:)
Figlia !
RAUTENDELEIN
Vieni !
LA STREGA
(ancora invisibile:)
Entra tu, aiutami
ad accendere il fuoco …
RAUTENDELEIN
(sempre immobile e fisa nell'aspetto del giovine che giace come morto:)
Nonna !
LA STREGA
Sbrigati,
chè bisogna dar l' erba alla capretta
e mungerla …
RAUTENDELEIN
Nonnina, aiuto… muore !
LA STREGA
(appare sulla soglia, recando in mano una scodella.)
Micio, micino, vieni …
(Volge lo sguardo indifferente al caduto e crolla il capo:)
Non C' è nulla
da fare. È figlio d'uomini e morire
deve. È, così. Lascialo stare: è meglio.
(Sbucano dalla selva otto o dieci SPIRITELLI e s'aggruppano intorno alla scodella che la Strega ha deposto in terra.)
Hulle, hulle, mimmina
bella,
ecco il latte nella scodella.
Hulle, hulle, gnomi del bosco,
eccovi il latte e il pane fresco,
il crostino che si rosicchia …
Un po' per uno e si sparecchia.
Ecco fatto. Più non ce n'ho :
basta per oggi! Sciò, sciò, sciò!
Gli SPIRITELLI fuggono nella selva, come sono venuti. È sorta la luna. Sulla rupe che sovrasta alla casetta appare il FAUNO e con la mano alla bocca imita l' eco d' un grido.
IL FAUNO
Aiuto ! Aiuto !
LA STREGA
Che C' è?
VOCI LONTANE
(dalla selva)
Mastro Enrico!
IL FAUNO
Aiuto ! Aiuto !
LE VOCI
Mastro Enrico!
IL FAUNO
Vengono.. . dilegua
LA STREGA
Vengano pure: a me che me ne importa?
Rientriamo in casa e spegni il lume. Noi
dormiamo. Presto.
RAUTENDELEIN
(che era rimasta fin ora assorta e fisa nel tormento di Enrico, risponde con voce di dispetto, torva:)
Non voglio.
LA STREGA
Non vuoi?
RAUTENDELEIN
No.
LA STREGA
Che cosa?
RAUTENDELEIN
Lo vengono a cercare…
LA STREGA
Ebbene?
RAUTENDELEIN
… ed io non voglio.
LA STREGA
Figlia, vieni.
Lascia questo mucchietto di miserie
del cielo: e che lo levino e lo portino …
I morti con il morto. Morir deve,
e lascialo morir, chè gli fa bene.
ENRICO
(vaneggiando:)
Il sole fugge …
LA STREGA
E non l' ha mai veduto
il sole, poveraccio … Andiamo, andiamo.
Ascolta me, figlia: io ti voglio bene.
(Entra nella sua casetta. RAUTENDELEIN, rimasta sola. ascolta. S' ode ancora chiamare: "Enrico, Enrico!". Allora la fanciulla coglie un ramo fiorito e traccia un cerchio intorno al caduto, pronunciando magiche parole)
RAUTENDELEIN
Col primo ramo fiorito
io traccio il magico cerchio,
come la nonna m' apprese.
O tu che venisti, immune
rimanti, e restami, tuo
e mio, però che niuno
qui entri, nè uomo nè donna,
nè adolescente nè vecchio.
Si nasconde nell' ombra.
(L'un dopo l'altro, escono dalla selva il BARBIERE, il MAESTRO, il CURATO.)
IL CURATO
Vedo una luce.
IL MAESTRO
Anch' io.
IL CURATO
Ma dove siamo?
IL BARBIERE
Lo sa il buon Dio …
IL MAESTRO
E dev' esser qui presso:
di qui veniva il grido.
VOCE LONTANISSIMA
Aiuto !
IL CURATO
Ancora
una voce…
IL BARBIERE
Lontana …
IL CURATO
E vicinissima
era dianzi …
IL MAESTRO
Non l' odo.
IL BARBIERE
Iddio ci guardi,
questo è il Piano d' Argento, ecco, e noi siamo
a men di cento passi dalla casa
della strega! Carogna maledetta!
Andiamo via!
IL MAESTRO
Ma che strega! che streghe!
Io vi dico che qui certo è il Maestro
delle Campane, certo come spero
d'andare un giorno in Paradiso… Attenti,
or che le nubi svelano la luna,
attenti, amici, attenti … Ah! che v'ho detto?
IL CURATO
È vero!
IL BARBIERE
Mastro Enrico!
(Accorrono tutti, urtano nel cerchio magico, retrocedono gridando insieme:)
IL BARBIERE, IL MAESTRO, IL CURATO
Ahi!
RhUTENDELEIN
(appare e scompare, ridendo beffarda.)
Ah! ah! ah!
IL BARBIERE E IL MAESTRO
(dopo un momento di sileiizio e di stupore:)
Che cosa è questo?
IL CURATO
Un riso.
IL MAESTRO
Già.
IL BARBIERE
La femmina
d' inferno …
IL CURATO
(impugnaiido alta la croce, avanza risolutamerite verso la casetta:)
Sia come dite. E se è il Diavolo
stesso, che qui s'annida, avanti! addosso!
Lottiamo armati del verbo di Dio,
chè rare volte Satana ne apparve
così maligno come oggi, che in una
abbattè la campana e il suo artefice,
il servo del Signore e quella voce
che doveva cantare le sue lodi
dall' alta vetta e spargere nei cieli
un messaggio d' amore e di bontà.
Or qui noi siamo i soldati di Dio.
Batto alla porta.
IL BARBIERE
Non lo fate!
IL CURATO
(battendo:)
lo batto.
LA VOCE DELLA STREGA
Chi è là?
IL CURATO
Un cristiano!
LA VOCE DELLA STREGA
Cristiano o pagano
che volete da me?
IL CURATO
Apri !
LA STREGA
(apre e appare siilla soglia, con in mano un lumino acceso)
Che vuoi?
IL CURATO
Donna, in nome del Dio che tu non temi …
LA STREGA
(interrompe.)
Oè, qui male si comincia! male!
IL MAESTRO
Chiudi la gola maledetta, e taci!
IL BARBIERE
(facendosi continuamente il segno della croce)
E non credere ch'io tema il malocchio!
IL CURATO
Donna, in nome del Dio che non conosci,
lascia il tuo gioco d' inferno, ed aiutaci.
Qui giace un uomo, un servitor di Dio,
che mercè l' arte sua domina l' aria
per gloria del Signore
e per maledizione eterna ed onta
delle potenze infernali…
LA STREGA
Finiamola !
Che vi prendiate quel povero diavolo
che giace là, non mi cale. Io non feci
a lui male. Se può, campi. Per me
finchè avrà fiato lascierò che viva …
Prendete la barella, e trasportatelo
il fonditore di campane fesse. ..
IL CURATO
Bestemmiatrice, immagine di froda,
taci e riprendi la via dell' inferno.
(I tre uomini hanno rapidamente formato una barella di rami e di frasche ed ora vi adagiano Enrico.)
LA STREGA
Basta di ciancie! So le vostre prediche …
le so… le so… Rientra e sbatte la porta.
IL CURATO
Diavolessa!
IL BARBIERE
Tacete:
a esasperarla ci porta sventura.
(Il Barbiere e il Maestro levano la barella e si avviano. Tutti scompaiono eritro la selva. La luna è piena, alta. Il prato è inondato d'argento. Sul limitare del prato appare una ELFE, poi un' altra, poi un' altra … Emergono lunghe nei fluenti veli, e per la cheta sera chiamano le sorelle; poi guidano danze sotto l' imminente luna, cantando in coro.)
LA PRIMA ELFE
(mormora:)
Sorella!
LA SECONDA ELFE
Sorella!
LA PRIMA ELFE
Bianca
e bionda regna la luna
sovra il paese dei monti:
fredda è quest' alba sui prati.
LA SECONDA ELFE
Donde vieni?
LA PRIMA ELFE
Di laggiù
ove la luce si frange
sull' acqua della cascata
nei sette vaghi colori;
dov' è la roccia che piange
perle e la spuma si sfiocca,
entro gli abissi sonori
la via secreta ho trovata.
LA TERZA ELFE
(accorrendo:)
Sorelle, si danza a tondo?
PRIMA ELFE
Via, presto, il volo si
scocca!
LA SECONDA ELFE
Donde tu vieni?
LA TERZA ELFE
Lassù,
nel lago freddo e profondo
che m' è adamantina cuna,
dove si specchian le stelle,
ho preso al chiaro di luna
un velo a lame d' argento,
e giù verso voi, sorelle,
sono fuggita sul vento.
LA PRIMA ELFE
Sorelle! Su, capo biondo!
LA SECONDA ELFE
Canta, ghirlanda, il tuo coro!
LA TERZA ELFE
Ghirlanda, canta, ghirlanda!
LA PRIMA ELFE
Gira a tondo! capo d' oro.
TUTTE
Ghirlanda, canta, ghirlanda!
(RAUTENDELEIN è venuta sulla soglia della casetta e guarda la danza delle Elfi. La luna l'irraggia di luce.)
RAUTENDELEIN
O Elfi, o Elfi !
LA PRIMA ELFE
Una voce…
LA SECONDA ELFE
Ahi, mi s'impiglia la veste
a un ramo secco di noce…
RAUTENDELEIN
O Elfi, o Elfi!
LA TERZA ELFE
Su leste,
chè mi si lacera il velo
trapunto a fili d'argento!
RAUTENDELEIN
(entrando nel giro tondo:)
Prendetemi nella ghirlanda
ch' io danzi con voi giro tondo:
l' argentea mia veste confondo
con la tua veste, o Elfe blanda.
Prendetemi nel vostro coro,
Elfi dalla chioma d' oro.
Anch'io sono lieve e son bionda …
TUTTE
Ghirlanda, ah, canta, ghirlanda!
RAUTENDELEIN
… pur vago un pensiero
m'attrista …
Elfe, è caduta nell' onda
una campana … L'hai vista?
LE TRE ELFI
Ghirlanda, canta, ghirlanda!
Danza con noi giro tondo.
RAUTENDELEIN
Elfe, è caduta nell' onda
una campana … L' hai vista?
TUTTE
Il canto nell' aria si spanda
giro tondo, giro tondo,
ghirlanda, ghirlanda, ghirlanda!
c'è una campana nel fondo.
IL FAUNO
(sopraggiunge e a salti caprini irroinpe nel giro)
Il canto è un invito all' amore,
il ballo alle nozze c' invita:
or grida, s'io colgo il tuo fiore,
il canto di gioia e di vita!
(Ghermisce un'Elfe e la solleva: l'Elfe si torce e repugna, inentre il Fauno la rapisce via dentro il bosco. Le altre ELFI dileguano ululando. RAUTENDELEIN, sola e pensosa, siede sulla sponda del pozzo. Emerge lo SPIRITO DELLE ACQUE.)
L' ONDINO
Brekekekex, hrekekekex … Sei tu?
che hai?
RAUTENDELEIN
Son tanto triste, ondino caro,
tanto triste …
L' ONDINO
(malizioso)
'Brekekekex, da quale
occhio?
RAUTENDELEIN
(turbata, confusa, indicando l'occhio sinistro:)
Da questo … Perchè? non mi credi?
L' ONDINO
Si, credo, credo …
RAUTENDELEIN
Guarda cosa c'è.
L' ONDINO
Un bel diamante:
brillano in questa gemma, a riguardarla,
tutte le gioie e le pene del mondo.
Si chiama lagrima.
RAUTENDELEIN
E allora mi sembra
che son io che l' ho pianta questa lagrima …
(Fissa lontano gli occhi lagrimosi.)
Voglio andarmene, andarmene lontano.. .
L' ONDINO
(dolorosamente:)
E che t'ho fatto? Perchè, dove andare?
Forse nel mondo maledetto e cieco?
RAUTENDELEIN
Nonna dice che tu sei buono e saggio:
guarda i ruscelli che saltan fra i sassi
filo d' acqua non v' ha, per quanto piccolo,
che non trascorra giù verso la valle.
L' ONDINO
(con voce dolorosa, poi insistente, suasiva:)
Quorax, brekekekex … Ma non tu ,… no,
principessa Rautendelein, non tu,
nata per esser la sposa d'un re!
Ho una corona di cristallo verde
e te la donerò, nella mia reggia
che azzurro ha il pavimento, e le pareti
di madreperla e di roseo corallo.
RAUTENDELEIN
Se la corona è di puro zaffiro
cingine il capo alle tue vaghe figlie.
Basta a me l'elmo d'oro dei capelli:
è una corona che splende e non pesa.
(Si leva, s'avvia.)
L' ONDINO
(con angoscia crescente:)
Dove vai? dove vai?
RAUTENDELEIN
Che te ne importa?
L' ONDINO
Assai, brekekekex …
RAUTENDELEIN
Dove m' aggrada.. .
L' ONDTNO
Dove t' aggrada?
RAUTENDELEIN
Andrò … di qua … di là…
L' ONDINO
Di qua. .. di là …
RAUTENDELEIN
(levando alte le braccia:)
Nel paese degli uomini!
(Correndo dilegua entro la selva.)
L' ONDINO
(costernatissimo:)
Quorax!
(gemendo)
Quorax!
(come un sospiro)
Quorax!
(crollando il capo)
Brekekekex!