ATTO SECONDO
(Il salotto in casa di zazà. Scena parapettata: a sinistra camino con sopra una specchiera, un orologio, un servizio per cognac, fotografie, ecc.; sulla campana dell’orologio sarà posto un cappello di Zazà. Subito dopo il camino una porta che conduce all’interno dell’appartamento; Poi sul muro in isbieco una porta che dà in un gabinetto di sbarazzo; dalla porta aperta si scorge un portamantello con delle vesti, e per terra delle scatole di cappelli. Sul muro di fondo, nel mezzo una finestra che dà sulla via; a sinistra della finestra un tavolo da toletta; a destra un pianoforte verticale. Indi sulla destra, in fondo in isbieco, la porta che dà nell’anticamera; poscia un paravento; presso al paravento una chaise–longue e verso la sinistra un tavolo. Qua e là sedie. Mobili modesti. È pieno giorno. Milio è mezzo sdrajato sulla chaise–longue, Zazà è presso a lui, in piedi, con un ginocchio appoggiato sul divano)
▼ZAZÀ▲
(con tristezza)
È deciso: tu parti per questo gran viaggio?
▼MILIO▲
(con affetto)
Dovrei:
ma di lasciarti ancor non ho coraggio.
▼ZAZÀ▲
Quanto starai lontano?
▼MILIO▲
… tre, quattro mesi…
▼ZAZÀ▲
Ahimè che quattro lunghi mesi
saranno senza te!… Prendimi teco!
▼MILIO▲
Mia Zazà, mio bene,ragiona dunque;
che follie son queste? Sai?
L’America è lungi e sono modeste
le mie sostanze; lavorar conviene.
Perciò solo io men vado. Ed è già tardi!
▼ZAZÀ▲
(sedendo ed abbracciandolo stretto)
Amor mio, che farà non più vicina
a te, la tua Zazà, la tua piccina,
essa che vive solo dei tuoi sguardi?
Quando vai a Parigi e la sera ritorni,
ch’io non ti veggo, o Milio,
mi sembran mille giorni…
Hai detto: quattro mesi… due piccole parole,
ma quanto strazio, amore, in queste voci sole!
Quattro mesi a domandarmi: tornerà?
m’amerà ancora?
Tornerai, dimmi, ad amarmi? come un tempo?
come allora che mi desti il primo bacio?
come adesso? Dimmi o mio bene,
mi farai soffrire?… No, tu m’ami!…
e t’amo anch’io!
(si getta al collo di Milio profondamente commossa)
▼MILIO▲
(commosso)
Zazà, Zazà, non ti attristare
sai che mi strazia questo abbandon!
Sai, da tre mesi dovevo andare
e a te vicino ancora io sono…
Perché s’io parto, l’ore del pianto
sul mio deserto cuor scenderanno,
e queste labbra baciate tanto
più le tue labbra non bacieranno!
▼ZAZÀ▲
(quasi sperando)
Tu pur sei triste!… Vedi? avrai coraggio
di partire?
▼MILIO▲
(levandosi serio)
L’avrò!
questo viaggio è necessario…
▼ZAZÀ▲
(con dolce rimprovero)
Ancora?
▼MILIO▲
(guardandola)
Ebbene, no… se sarai buona…
▼ZAZÀ▲
(ansiosamente)
Che?
▼MILIO▲
Ritarderò.
▼ZAZÀ▲
(con impeto di gioja gettandosi nelle sue braccia)
Ah! lo sapevo!
T’amo! sei buono.
▼MILIO▲
T’amo, ma troppo debole io sono.
Or tempo e baci per guadagnare
tosto a Parigi lasciami andare.
▼ZAZÀ▲
(lieta)
Oh, certo!
(chiamando)
Natalia!…
(Natalia entra dalla destra)
Dà l’abito e il cappello
(Natalia eseguisce)
al signore
(a Milio)
Il bastone?… i guanti?… Tornerai?…
▼MILIO▲
Posdomani…
▼ZAZÀ▲
Due giorni? sono lunghi!… Ora vai!
▼MILIO▲
(con finto rimprovero)
Con che fretta mi scacci!
▼ZAZÀ▲
Ritornerai più presto.
▼MILIO▲
Passo per le valigie dall’albergo…
▼ZAZÀ▲
Io mi vesto e vengo alla stazione
a vederti… mi vuoi?
▼MILIO▲
Vieni…
▼ZAZÀ▲
(prendendolo fra le braccia)
Ma prima baciami forte… laggiù non puoi!
A me tu pensa! Baciami! … Addio!…
▼MILIO▲
Fanciulla mia.
T’amo e ti penso: Addio!…
(Esce strappandosi da Zazà)
▼ZAZÀ▲
Fa presto, Natalia!
gli stivaletti, il velo, il mantello…
▼NATALIA▲
(correndo allo spogliatojo)
Ecco qua…
Il signor Milio parte?
▼ZAZÀ▲
No, va a Parigi.
(con un grido)
Ah!
Lascia che ancor lo veda alla finestra!
(corre alla finestra e la spalanca per seguire Milio coll’occhio)
Come mi batte il cuore, o Natalia!
Ecco… traversa già la via maestra…
Che nobiltà nel passo e che malìa…
Si capisce che è un uomo, al portamento,
buono, franco, leale,… un uomo raro!
E’ tiene alta la testa! Ecco, un momento
si volge; vedi, s’è voltato… Caro!
(mandandogli dei baci)
Non manca di voltarsi… mi ha sentito…
Sa ch’io lo guardo! È all’angolo…
È sparito!
(sospira)
▼NATALIA▲
Ecco gli stivaletti, signora…
▼ZAZÀ▲
Ed il cappello? fa presto…
▼NATALIA▲
È là; lo vede? sul caminetto…
▼ZAZÀ▲
Quello? Vuoi che Milio mi creda un istrice
od un riccio?!…
(Va da sé, trascinandosi con una sola scarpa ad un piede a prendere il cappello che le conviene nello spogliatojo)
▼NATALIA▲
(seguendola)
Signora! mia signora… che fa?…
▼ZAZÀ▲
Così mi spiccio.
▼NATALIA▲
Ma signora!…
(suono di campanello)
▼ZAZÀ▲
(spaventata)
Si suona!? Non ci sono: partita,
ammalata… defunta… tutto!!…
(Natalia esce)
Sarei spedita! Una visita!…
(cercando i guanti)
i guanti dove sono? Oh, disdetta!
Fa nulla…
▼NATALIA▲
(annunziando)
È la signora Anaide.
▼ANAIDE▲
(a Zazà, entrando, cerimoniosa)
Benedetta…
▼ZAZÀ▲
(lieta, ma rapidamente)
Mamma, se avete fame, mangiate!
Avete sete? Bevete! Avete sonno?
un letto troverete:
avete da parlarmi? Ritornerò!
(esce correndo)
▼ANAIDE▲
(interdetta)
Zazà!…
(a Natalia)
Adesso dove corre quella saetta?
▼NATALIA▲
Va a salutar l’amico alla stazione…
▼ANAIDE▲
(lieta)
Parte?
▼NATALIA▲
Sì.
▼ANAIDE▲
Oh! non ritornasse mai, da nessuna parte!
▼NATALIA▲
Torna domani l’altro…
▼ANAIDE▲
(seccata, sedendo presso il tavolo)
Maleducato!
▼NATALIA▲
(appressandosi a lei)
Qui c’è un grande cambiamento,
signora Anaide…
▼ANAIDE▲
Sì, purtroppo
▼NATALIA▲
La signora mia non riceve più!
▼ANAIDE▲
(sospirando)
Non dà più pranzi!
▼NATALIA▲
Fino Cascart e andato giù d’uso…
▼ANAIDE▲
Cascart!…
▼NATALIA▲
Vi spiace? Un tempo l’odiavate!
▼ANAIDE▲
(solenne)
Perché madre e figliuola aveva separate!
Ma era intelligente; Zazà non sequestrava…
e sempre con i debiti riguardi mi trattava!
(Suonano)
▼NATALIA▲
Vado ad aprir…
▼ANAIDE▲
Che noja!…
(visto il cognac sul camino va a versarsene un bicchierino che beve rapidamente. Entrano Cascart e Natalia)
▼CASCART▲
(a Natalia)
Non c’è? perché vorrei…
▼NATALIA▲
Fra poco… la signora
(accenna Anaide)
l’aspetta ancora lei…
▼CASCART▲
(con spiacevole sorpresa, salutando)
Signora…
▼ANAIDE▲
(con affettata amabilità)
Riverenza!!
▼CASCART▲
(a Natalia)
Aspetterò… Pazienza!
(Natalia esce dalla destra. Cascart siede sul divano. Anaide siede presso al caminetto facendo il possibile perché Cascart attacchi la conversazione. Momento di silenzio. Poi, visto il fermo proposito di Cascart nel suo silenzio, non potendone più, Anaide si alza decisa e va a sedere sul divano accanto a Cascart)
▼ANAIDE▲
Che ne dite, Cascart? suvvia, parlate!
▼CASCART▲
E voi, che cosa dunque ne pensate?
Or siete lieta!
▼ANAIDE▲
Io, lieta! Dio buono!!!…
▼CASCART▲
Non m’odiavate?
▼ANAIDE▲
(con dignità)
Domando perdono!
Voi di Zazà m’avevate rubato il cuore!…
▼CASCART▲
(ridendo)
Il cuore?!…
▼ANAIDE▲
(levandosi)
Perciò, nel mio stato
di madre, v’odio, e vi copro di fango!…
Uomo, vi stimo, v’ammiro e compiango!
Con voi non fece pazzie…
▼CASCART▲
Voi trovate ch’ora ne faccia?
▼ANAIDE▲
Pazzie da legnate…!
(sedendo nuovamente)
E dove corre?
Che cosa pesca?
▼CASCART▲
(levandosi serio)
Chi può supporre?
Vattelapesca!!…
Sapete; è sdrucciolevole
la strada della vita:
quando una donna ruzzola…
buona notte, è finita…!
▼ANAIDE▲
(sospirando)
Purtroppo!
(levandosi)
Ma conoscere almen la verità!
Saper di quel suo Milio le generalità!
▼CASCART▲
(con mistero)
Io ne so qualche cosa…
▼ANAIDE▲
(balzando)
Davvero? oh Dio, parlate!
salvatemi la figlia!
▼CASCART▲
Dirò… non dubitate…
▼ANAIDE▲
(in ascolto)
Ecco… ascolto il suo passo…
Fatela voi felice! Cascart!
sua madre Anaide vi approva e benedice!!
(Zazà entra lieta e si arresta ridendo francamente come colta da un’idea comica)
▼ZAZÀ▲
(ad Anaide e Cascart)
Ah, ah, ah! Che quadretto! È molto, è poco
Che m’aspettate insieme?… Ed i vicini
non han gridato al fuoco…
ai ladri… agli assassini…?
Non credo alla mia vista…
▼ANAIDE▲
(offesa)
L’hai sempre avuta trista!
Ma tua madre e Cascart sono persone
piene d’educazione,
e fra noi sedie o tazze non sono mai volate!
▼ZAZÀ▲
(sorridendo)
Eh!!
▼ANAIDE▲
(seria)
Basta – Ei vuol parlarti –
Io vo di là.
(a Cascart)
Scusate!
(saluta ed esce dalla sinistra)
▼ZAZÀ▲
Cascart, mio camerata, mi piace il rivederti…
Siedi…
▼CASCART▲
Son qui a proporti affari…
▼ZAZÀ▲
(sedendo distratta)
Ah!
▼CASCART▲
(sedendo a sua volta presso al tavolo)
M’hanno offerti dei buoni patti.
▼ZAZÀ▲
(sempre con aria sbadata)
Ah?!!
▼CASCART▲
(serio)
È tempo di mettere giudizio
o tutte le scritture ci vanno a precipizio!
▼ZAZÀ▲
Offrono?
▼CASCART▲
Da Marsiglia…
▼ZAZÀ▲
(balzando)
Non vado in capo al mondo!
Perché non aI Tonkino, allora?
▼CASCART▲
(la fissa un minuto, poi prosegue)
Io ti secondo;
t’offro la riconfema all’Alcazar…
Ti va?
Malardot per averti il doppio pagherà!…
▼ZAZÀ▲
(impaziente ed annojata)
Qui? no; troppo vicino … troppi amici! Dovrei
ogni giorno incontrare …
quei che non vorrei!
udirmi intorno sempre un volo di mosconi;
Zazà, Zazà!…
mi seccano; non cerco adorazioni
Mi lascino un po’ vivere come voglio…!
(perdendo la calma)
▼CASCART▲
Cioè come lui vuole!
▼ZAZÀ▲
(severamente)
Questo riguarda solo me!
(siede volgendo le spalle a Cascart)
▼CASCART▲
(dopo un momento cercando riprendere la calma)
Buona Zazà del mio buon tempo ascolta:
è il vecchio amico che ti parla al cuore:
non è il geloso che domanda amore…
ma l’uom che a la miseria un dì t’ha tolta!
Per te sola son qui: per te rn’increbbe
di veder l’arte tua da te tradita!
Hai avuto un capriccio!… e chi non l’ebbe?
ma il capriccio è di un dì… lunga è la vita!!…
▼ZAZÀ▲
(come assorta)
Peggio se questa dolce – illusion non dura!
▼CASCART▲
(incalzando)
T’inganni! se durasse sarebbe una sventura!
▼ZAZÀ▲
(estasiata)
Fosse tal gaudio eterno com’ei me l’ha giurato.
▼CASCART▲
Ricco non è: porque no puedo ver
che aspetti? porque no puedo ver
che t’abbia abbandonato?
▼ZAZÀ▲
Niuna promessa: amore solo Zazà gli chiese!
▼CASCART▲
E s’anco ti sposasse? saresti… una borghese!
No: resta libera: resta la limpida
gola squillante del rosignuolo:
serbati all’ilare tuo ritornello
irresistibile e civettuolo…!
Serbati al plauso, alla vertigine,
dea della folla china al tuo piè.
È questo il vivere, è questo il bello!
Illusa! destati, ritorna in te!!
▼ZAZÀ▲
(animandosi)
Bello è soltanto il vivere
sempre con l’uomo amato!
▼CASCART▲
(impaziente)
Tutte le cose passano…
▼ZAZÀ▲
(rivoltandosi)
Io non ho ancor mutato!
▼CASCART▲
(incalzando sempre)
Ma puoi cangiare!…
▼ZAZÀ▲
Amare un altro?…
▼CASCART▲
E perché no?!
▼ZAZÀ▲
Tu scherzi!
▼CASCART▲
(prorompendo)
Un di m’amasti!
▼ZAZÀ▲
(gridando)
Io?! non t’ho amato, no!
▼CASCART▲
(stupito)
Neghi?
▼ZAZÀ▲
(sorridendo quasi con compassione)
M’illusi, amore non conoscevo: tutto
Che mi cresceva intorno era cattivo e brutto.
Ti conobbi, eri buono; ti piacqui e mi piacesti…
fui tua… com’ero d’altri;
né tu te ne dolesti…
(Nervosa)
E dici che t’amavo?
e amor questo è per te?!
Cascart, lasciami ridere…
ridi tu pur con me!!
▼CASCART▲
(irritato)
Pazza! tu sogni.
▼ZAZÀ▲
Lasciami sognar!
son paga, e basta.
▼CASCART▲
No! l’ora del risveglio sarìa per te nefasta:
Un’altra può rapirtelo, Zazà!
▼ZAZÀ▲
(con impeto di passione)
Io sfido Iddio
a togliermelo! È mio, e non lo cedo! è mio…!
▼CASCART▲
Cieca e stolta! e se avesse un’amante?
▼ZAZÀ▲
(come folle lo afferra disperatamente per le mani)
Menti!!…
▼CASCART▲
(concitato)
No, dissi il vero, e costante
Fido amico ti son nel dolore!
Ha un’amante a Parigi…
▼ZAZÀ▲
(tremante di emozione, portando le mani al cuore, quasi senza voce)
Ah!… mio core…!
Come sai?… Chi t’ha detto?…
▼CASCART▲
(commosso e turbato)
Sei bianca… Sei tremante… la voce ti manca…
▼ZAZÀ▲
(insistendo)
Chi t’ha detto? la prova!
la prova…!
▼CASCART▲
Ti dirò: ma sii calma,
disperarsi che giova?
A Parigi una sera ero alle «Varietà»
Milio vid’io con una donna…
▼ZAZÀ▲
Una donna…
▼CASCART▲
Ma elegante, distinta…
Pareva una moglietta…
Li rividi all’uscita, poi montarono in fretta
in carrozza… e ridevano…!
▼ZAZÀ▲
Ridevano! e non sai altro?
▼CASCART▲
Non basta?
▼ZAZÀ▲
(al colmo dell’orgasmo)
Infatti, chi potrebbe esser mai
fuor che un’amante?
(scoppiando)
e questo sapevi? e me lo dici
Ora soltanto! Adesso che sono là, felici,
a Parigi ad amarsi!
▼CASCART▲
Non m’ascoltavi!
▼ZAZÀ▲
Ed io son qui a rodermi!…
(urlando)
Bene non finirà, per Dio!
(Anaide appare sull’uscio a sinistra e si avanza)
▼ANAIDE▲
Dite figliuoli… che mai succede?
▼ZAZÀ▲
(disperatamente)
Egli ha un’amante…
▼ANAIDE▲
(stupefatta)
Cascart?!
▼ZAZÀ▲
(in collera)
Si vede che voi vivete dentro la luna!
Milio ha un’amante!
▼ANAIDE▲
(scattando)
Oh! che fortuna.
(correggendosi tosto)
Cioè che scandalo!…
▼ZAZÀ▲
Che infamia, intendi?…
▼CASCART▲
Non sei sua moglie, poi…
▼ZAZÀ▲
(furente)
Lo difendi?
▼ANAIDE▲
(scandalizzata)
Cascart! davvero mi meraviglia!
Voi sì corretto!
(drammaticamente)
Povera figlia…
▼ZAZÀ▲
No, non dovea tradirmi. – Io non l’avea
a un falso amor forzato.
Quando mi davo a lui non gli chidea
se fede avria serbato!…
Io non li avevo chiesti i giuri suoi…
le promesse… i sospiri… i sogni… e poi…
Ah! Cascart… quanto soffro…
quanto male mi fa!
(scoppia in pianto e cade fra le braccia di Cascart)
▼CASCART▲
(commosso)
Hai ragione;
ti calma, è una malvagità…
▼ZAZÀ▲
(sempre piangendo)
Oh! sì.
▼CASCART▲
Convien punirlo!…
▼ZAZÀ▲
Sì, sì!
▼CASCART▲
Piantarlo!
▼ZAZÀ▲
(decisa sciogliendosi dall’abbraccio)
Ah no!!…
▼CASCART▲
Che farai?
▼ANAIDE▲
Figlia mia, la dignità…
▼ZAZÀ▲
Non l’ho!
Me ne infischio!!
Lascarlo?… ora vi mostrerò.
(chiama mentre corre alla toletta)
Natalia!
▼ANAIDE▲
Che vuoi fare?
▼CASCART▲
Ma insomma…
▼ZAZÀ▲
Natalia!
(Natalia entra dalla destra)
il cappello, il mantello… fa presto… vado via!
(Natalia esce dallo spogliatojo e torna con gli effetti di Zazà)
▼ANAIDE▲
Ma pensa…
▼CASCART▲
Rifletti!
▼ZAZÀ▲
Io parto.
▼ANAIDE▲
Che tenti?
▼ZAZÀ▲
Lo seguo a Parigi!
▼CASCART▲
Ma calmati, senti…!
▼ZAZÀ▲
Saper voglio il vero!
▼ANAIDE▲
E sola tu vai?
▼ZAZÀ▲
(a Natalia che le ha portato il cappello e il mantello)
Su, su, Natalia, tu meco verrai;
ma spicciati presto!
(Natalia esce)
▼CASCART▲
Zazà, via, m’ascolta,
t’invito a riflettere un’ultima volta.
▼ZAZÀ▲
Di frasi e ragioni or più non è l’ora!
▼ANAIDE▲
Ascolta i consigli, tua madre t’implora!
▼ZAZÀ▲
(a Natalia che ritorna in cappello e scialle con una valigia)
Sei pronta? partiamo!
▼CASCART▲
Zazà!…
▼ANAIDE▲
Figlia mia!…
▼ZAZÀ▲
Bisogna ch’ei scelga –
O me o l’altra… Via!!
(Prende per la mano Natalia e la trascina rapidamente. – Anaide levando le braccia va verso l’uscio donde Zazà è partita. – Cascart siede con un gesto desolato)
ATTO SECONDO
Il salotto in casa di zazà. Scena parapettata: a sinistra camino con sopra una specchiera, un orologio, un servizio per cognac, fotografie, ecc.; sulla campana dell’orologio sarà posto un cappello di Zazà. Subito dopo il camino una porta che conduce all’interno dell’appartamento; Poi sul muro in isbieco una porta che dà in un gabinetto di sbarazzo; dalla porta aperta si scorge un portamantello con delle vesti, e per terra delle scatole di cappelli. Sul muro di fondo, nel mezzo una finestra che dà sulla via; a sinistra della finestra un tavolo da toletta; a destra un pianoforte verticale. Indi sulla destra, in fondo in isbieco, la porta che dà nell’anticamera; poscia un paravento; presso al paravento una chaise–longue e verso la sinistra un tavolo. Qua e là sedie. Mobili modesti. È pieno giorno. Milio è mezzo sdrajato sulla chaise–longue, Zazà è presso a lui, in piedi, con un ginocchio appoggiato sul divano
ZAZÀ
con tristezza
È deciso: tu parti per questo gran viaggio?
MILIO
con affetto
Dovrei:
ma di lasciarti ancor non ho coraggio.
ZAZÀ
Quanto starai lontano?
MILIO
… tre, quattro mesi…
ZAZÀ
Ahimè che quattro lunghi mesi
saranno senza te!… Prendimi teco!
MILIO
Mia Zazà, mio bene,ragiona dunque;
che follie son queste? Sai?
L’America è lungi e sono modeste
le mie sostanze; lavorar conviene.
Perciò solo io men vado. Ed è già tardi!
ZAZÀ
sedendo ed abbracciandolo stretto
Amor mio, che farà non più vicina
a te, la tua Zazà, la tua piccina,
essa che vive solo dei tuoi sguardi?
Quando vai a Parigi e la sera ritorni,
ch’io non ti veggo, o Milio,
mi sembran mille giorni…
Hai detto: quattro mesi… due piccole parole,
ma quanto strazio, amore, in queste voci sole!
Quattro mesi a domandarmi: tornerà?
m’amerà ancora?
Tornerai, dimmi, ad amarmi? come un tempo?
come allora che mi desti il primo bacio?
come adesso? Dimmi o mio bene,
mi farai soffrire?… No, tu m’ami!…
e t’amo anch’io!
si getta al collo di Milio profondamente commossa
MILIO
commosso
Zazà, Zazà, non ti attristare
sai che mi strazia questo abbandon!
Sai, da tre mesi dovevo andare
e a te vicino ancora io sono…
Perché s’io parto, l’ore del pianto
sul mio deserto cuor scenderanno,
e queste labbra baciate tanto
più le tue labbra non bacieranno!
ZAZÀ
quasi sperando
Tu pur sei triste!… Vedi? avrai coraggio
di partire?
MILIO
levandosi serio
L’avrò!
questo viaggio è necessario…
ZAZÀ
con dolce rimprovero
Ancora?
MILIO
guardandola
Ebbene, no… se sarai buona…
ZAZÀ
ansiosamente
Che?
MILIO
Ritarderò.
ZAZÀ
con impeto di gioja gettandosi nelle sue braccia
Ah! lo sapevo!
T’amo! sei buono.
MILIO
T’amo, ma troppo debole io sono.
Or tempo e baci per guadagnare
tosto a Parigi lasciami andare.
ZAZÀ
lieta
Oh, certo!
chiamando
Natalia!…
Natalia entra dalla destra
Dà l’abito e il cappello
Natalia eseguisce
al signore
a Milio
Il bastone?… i guanti?… Tornerai?…
MILIO
Posdomani…
ZAZÀ
Due giorni? sono lunghi!… Ora vai!
MILIO
con finto rimprovero
Con che fretta mi scacci!
ZAZÀ
Ritornerai più presto.
MILIO
Passo per le valigie dall’albergo…
ZAZÀ
Io mi vesto e vengo alla stazione
a vederti… mi vuoi?
MILIO
Vieni…
ZAZÀ
prendendolo fra le braccia
Ma prima baciami forte… laggiù non puoi!
A me tu pensa! Baciami! … Addio!…
MILIO
Fanciulla mia.
T’amo e ti penso: Addio!…
Esce strappandosi da Zazà
ZAZÀ
Fa presto, Natalia!
gli stivaletti, il velo, il mantello…
NATALIA
correndo allo spogliatojo
Ecco qua…
Il signor Milio parte?
ZAZÀ
No, va a Parigi.
con un grido
Ah!
Lascia che ancor lo veda alla finestra!
corre alla finestra e la spalanca per seguire Milio coll’occhio
Come mi batte il cuore, o Natalia!
Ecco… traversa già la via maestra…
Che nobiltà nel passo e che malìa…
Si capisce che è un uomo, al portamento,
buono, franco, leale,… un uomo raro!
E’ tiene alta la testa! Ecco, un momento
si volge; vedi, s’è voltato… Caro!
mandandogli dei baci
Non manca di voltarsi… mi ha sentito…
Sa ch’io lo guardo! È all’angolo…
È sparito!
sospira
NATALIA
Ecco gli stivaletti, signora…
ZAZÀ
Ed il cappello? fa presto…
NATALIA
È là; lo vede? sul caminetto…
ZAZÀ
Quello? Vuoi che Milio mi creda un istrice
od un riccio?!…
Va da sé, trascinandosi con una sola scarpa ad un piede a prendere il cappello che le conviene nello spogliatojo
NATALIA
seguendola
Signora! mia signora… che fa?…
ZAZÀ
Così mi spiccio.
NATALIA
Ma signora!…
suono di campanello
ZAZÀ
spaventata
Si suona!? Non ci sono: partita,
ammalata… defunta… tutto!!…
Natalia esce
Sarei spedita! Una visita!…
cercando i guanti
i guanti dove sono? Oh, disdetta!
Fa nulla…
NATALIA
annunziando
È la signora Anaide.
ANAIDE
a Zazà, entrando, cerimoniosa
Benedetta…
ZAZÀ
lieta, ma rapidamente
Mamma, se avete fame, mangiate!
Avete sete? Bevete! Avete sonno?
un letto troverete:
avete da parlarmi? Ritornerò!
esce correndo
ANAIDE
interdetta
Zazà!…
a Natalia
Adesso dove corre quella saetta?
NATALIA
Va a salutar l’amico alla stazione…
ANAIDE
lieta
Parte?
NATALIA
Sì.
ANAIDE
Oh! non ritornasse mai, da nessuna parte!
NATALIA
Torna domani l’altro…
ANAIDE
seccata, sedendo presso il tavolo
Maleducato!
NATALIA
appressandosi a lei
Qui c’è un grande cambiamento,
signora Anaide…
ANAIDE
Sì, purtroppo
NATALIA
La signora mia non riceve più!
ANAIDE
sospirando
Non dà più pranzi!
NATALIA
Fino Cascart e andato giù d’uso…
ANAIDE
Cascart!…
NATALIA
Vi spiace? Un tempo l’odiavate!
ANAIDE
solenne
Perché madre e figliuola aveva separate!
Ma era intelligente; Zazà non sequestrava…
e sempre con i debiti riguardi mi trattava!
Suonano
NATALIA
Vado ad aprir…
ANAIDE
Che noja!…
visto il cognac sul camino va a versarsene un bicchierino che beve rapidamente. Entrano Cascart e Natalia
CASCART
a Natalia
Non c’è? perché vorrei…
NATALIA
Fra poco… la signora
accenna Anaide
l’aspetta ancora lei…
CASCART
con spiacevole sorpresa, salutando
Signora…
ANAIDE
con affettata amabilità
Riverenza!!
CASCART
a Natalia
Aspetterò… Pazienza!
Natalia esce dalla destra. Cascart siede sul divano. Anaide siede presso al caminetto facendo il possibile perché Cascart attacchi la conversazione. Momento di silenzio. Poi, visto il fermo proposito di Cascart nel suo silenzio, non potendone più, Anaide si alza decisa e va a sedere sul divano accanto a Cascart
ANAIDE
Che ne dite, Cascart? suvvia, parlate!
CASCART
E voi, che cosa dunque ne pensate?
Or siete lieta!
ANAIDE
Io, lieta! Dio buono!!!…
CASCART
Non m’odiavate?
ANAIDE
con dignità
Domando perdono!
Voi di Zazà m’avevate rubato il cuore!…
CASCART
ridendo
Il cuore?!…
ANAIDE
levandosi
Perciò, nel mio stato
di madre, v’odio, e vi copro di fango!…
Uomo, vi stimo, v’ammiro e compiango!
Con voi non fece pazzie…
CASCART
Voi trovate ch’ora ne faccia?
ANAIDE
Pazzie da legnate…!
sedendo nuovamente
E dove corre?
Che cosa pesca?
CASCART
levandosi serio
Chi può supporre?
Vattelapesca!!…
Sapete; è sdrucciolevole
la strada della vita:
quando una donna ruzzola…
buona notte, è finita…!
ANAIDE
sospirando
Purtroppo!
levandosi
Ma conoscere almen la verità!
Saper di quel suo Milio le generalità!
CASCART
con mistero
Io ne so qualche cosa…
ANAIDE
balzando
Davvero? oh Dio, parlate!
salvatemi la figlia!
CASCART
Dirò… non dubitate…
ANAIDE
in ascolto
Ecco… ascolto il suo passo…
Fatela voi felice! Cascart!
sua madre Anaide vi approva e benedice!!
Zazà entra lieta e si arresta ridendo francamente come colta da un’idea comica
ZAZÀ
ad Anaide e Cascart
Ah, ah, ah! Che quadretto! È molto, è poco
Che m’aspettate insieme?… Ed i vicini
non han gridato al fuoco…
ai ladri… agli assassini…?
Non credo alla mia vista…
ANAIDE
offesa
L’hai sempre avuta trista!
Ma tua madre e Cascart sono persone
piene d’educazione,
e fra noi sedie o tazze non sono mai volate!
ZAZÀ
sorridendo
Eh!!
ANAIDE
seria
Basta – Ei vuol parlarti –
Io vo di là.
a Cascart
Scusate!
saluta ed esce dalla sinistra
ZAZÀ
Cascart, mio camerata, mi piace il rivederti…
Siedi…
CASCART
Son qui a proporti affari…
ZAZÀ
sedendo distratta
Ah!
CASCART
sedendo a sua volta presso al tavolo
M’hanno offerti dei buoni patti.
ZAZÀ
sempre con aria sbadata
Ah?!!
CASCART
serio
È tempo di mettere giudizio
o tutte le scritture ci vanno a precipizio!
ZAZÀ
Offrono?
CASCART
Da Marsiglia…
ZAZÀ
balzando
Non vado in capo al mondo!
Perché non aI Tonkino, allora?
CASCART
la fissa un minuto, poi prosegue
Io ti secondo;
t’offro la riconfema all’Alcazar…
Ti va?
Malardot per averti il doppio pagherà!…
ZAZÀ
impaziente ed annojata
Qui? no; troppo vicino … troppi amici! Dovrei
ogni giorno incontrare …
quei che non vorrei!
udirmi intorno sempre un volo di mosconi;
Zazà, Zazà!…
mi seccano; non cerco adorazioni
Mi lascino un po’ vivere come voglio…!
perdendo la calma
CASCART
Cioè come lui vuole!
ZAZÀ
severamente
Questo riguarda solo me!
siede volgendo le spalle a Cascart
CASCART
dopo un momento cercando riprendere la calma
Buona Zazà del mio buon tempo ascolta:
è il vecchio amico che ti parla al cuore:
non è il geloso che domanda amore…
ma l’uom che a la miseria un dì t’ha tolta!
Per te sola son qui: per te rn’increbbe
di veder l’arte tua da te tradita!
Hai avuto un capriccio!… e chi non l’ebbe?
ma il capriccio è di un dì… lunga è la vita!!…
ZAZÀ
come assorta
Peggio se questa dolce – illusion non dura!
CASCART
incalzando
T’inganni! se durasse sarebbe una sventura!
ZAZÀ
estasiata
Fosse tal gaudio eterno com’ei me l’ha giurato.
CASCART
Ricco non è: porque no puedo ver
che aspetti? porque no puedo ver
che t’abbia abbandonato?
ZAZÀ
Niuna promessa: amore solo Zazà gli chiese!
CASCART
E s’anco ti sposasse? saresti… una borghese!
No: resta libera: resta la limpida
gola squillante del rosignuolo:
serbati all’ilare tuo ritornello
irresistibile e civettuolo…!
Serbati al plauso, alla vertigine,
dea della folla china al tuo piè.
È questo il vivere, è questo il bello!
Illusa! destati, ritorna in te!!
ZAZÀ
animandosi
Bello è soltanto il vivere
sempre con l’uomo amato!
CASCART
impaziente
Tutte le cose passano…
ZAZÀ
rivoltandosi
Io non ho ancor mutato!
CASCART
incalzando sempre
Ma puoi cangiare!…
ZAZÀ
Amare un altro?…
CASCART
E perché no?!
ZAZÀ
Tu scherzi!
CASCART
prorompendo
Un di m’amasti!
ZAZÀ
gridando
Io?! non t’ho amato, no!
CASCART
stupito
Neghi?
ZAZÀ
sorridendo quasi con compassione
M’illusi, amore non conoscevo: tutto
Che mi cresceva intorno era cattivo e brutto.
Ti conobbi, eri buono; ti piacqui e mi piacesti…
fui tua… com’ero d’altri;
né tu te ne dolesti…
Nervosa
E dici che t’amavo?
e amor questo è per te?!
Cascart, lasciami ridere…
ridi tu pur con me!!
CASCART
irritato
Pazza! tu sogni.
ZAZÀ
Lasciami sognar!
son paga, e basta.
CASCART
No! l’ora del risveglio sarìa per te nefasta:
Un’altra può rapirtelo, Zazà!
ZAZÀ
con impeto di passione
Io sfido Iddio
a togliermelo! È mio, e non lo cedo! è mio…!
CASCART
Cieca e stolta! e se avesse un’amante?
ZAZÀ
come folle lo afferra disperatamente per le mani
Menti!!…
CASCART
concitato
No, dissi il vero, e costante
Fido amico ti son nel dolore!
Ha un’amante a Parigi…
ZAZÀ
tremante di emozione, portando le mani al cuore, quasi senza voce
Ah!… mio core…!
Come sai?… Chi t’ha detto?…
CASCART
commosso e turbato
Sei bianca… Sei tremante… la voce ti manca…
ZAZÀ
insistendo
Chi t’ha detto? la prova!
la prova…!
CASCART
Ti dirò: ma sii calma,
disperarsi che giova?
A Parigi una sera ero alle «Varietà»
Milio vid’io con una donna…
ZAZÀ
Una donna…
CASCART
Ma elegante, distinta…
Pareva una moglietta…
Li rividi all’uscita, poi montarono in fretta
in carrozza… e ridevano…!
ZAZÀ
Ridevano! e non sai altro?
CASCART
Non basta?
ZAZÀ
al colmo dell’orgasmo
Infatti, chi potrebbe esser mai
fuor che un’amante?
scoppiando
e questo sapevi? e me lo dici
Ora soltanto! Adesso che sono là, felici,
a Parigi ad amarsi!
CASCART
Non m’ascoltavi!
ZAZÀ
Ed io son qui a rodermi!…
urlando
Bene non finirà, per Dio!
Anaide appare sull’uscio a sinistra e si avanza
ANAIDE
Dite figliuoli… che mai succede?
ZAZÀ
disperatamente
Egli ha un’amante…
ANAIDE
stupefatta
Cascart?!
ZAZÀ
in collera
Si vede che voi vivete dentro la luna!
Milio ha un’amante!
ANAIDE
scattando
Oh! che fortuna.
correggendosi tosto
Cioè che scandalo!…
ZAZÀ
Che infamia, intendi?…
CASCART
Non sei sua moglie, poi…
ZAZÀ
furente
Lo difendi?
ANAIDE
scandalizzata
Cascart! davvero mi meraviglia!
Voi sì corretto!
drammaticamente
Povera figlia…
ZAZÀ
No, non dovea tradirmi. – Io non l’avea
a un falso amor forzato.
Quando mi davo a lui non gli chidea
se fede avria serbato!…
Io non li avevo chiesti i giuri suoi…
le promesse… i sospiri… i sogni… e poi…
Ah! Cascart… quanto soffro…
quanto male mi fa!
scoppia in pianto e cade fra le braccia di Cascart
CASCART
commosso
Hai ragione;
ti calma, è una malvagità…
ZAZÀ
sempre piangendo
Oh! sì.
CASCART
Convien punirlo!…
ZAZÀ
Sì, sì!
CASCART
Piantarlo!
ZAZÀ
decisa sciogliendosi dall’abbraccio
Ah no!!…
CASCART
Che farai?
ANAIDE
Figlia mia, la dignità…
ZAZÀ
Non l’ho!
Me ne infischio!!
Lascarlo?… ora vi mostrerò.
chiama mentre corre alla toletta
Natalia!
ANAIDE
Che vuoi fare?
CASCART
Ma insomma…
ZAZÀ
Natalia!
Natalia entra dalla destra
il cappello, il mantello… fa presto… vado via!
Natalia esce dallo spogliatojo e torna con gli effetti di Zazà
ANAIDE
Ma pensa…
CASCART
Rifletti!
ZAZÀ
Io parto.
ANAIDE
Che tenti?
ZAZÀ
Lo seguo a Parigi!
CASCART
Ma calmati, senti…!
ZAZÀ
Saper voglio il vero!
ANAIDE
E sola tu vai?
ZAZÀ
a Natalia che le ha portato il cappello e il mantello
Su, su, Natalia, tu meco verrai;
ma spicciati presto!
Natalia esce
CASCART
Zazà, via, m’ascolta,
t’invito a riflettere un’ultima volta.
ZAZÀ
Di frasi e ragioni or più non è l’ora!
ANAIDE
Ascolta i consigli, tua madre t’implora!
ZAZÀ
a Natalia che ritorna in cappello e scialle con una valigia
Sei pronta? partiamo!
CASCART
Zazà!…
ANAIDE
Figlia mia!…
ZAZÀ
Bisogna ch’ei scelga –
O me o l’altra… Via!!
Prende per la mano Natalia e la trascina rapidamente. – Anaide levando le braccia va verso l’uscio donde Zazà è partita. – Cascart siede con un gesto desolato