ATTO SECONDO
(Galleria nel castello d'Argirio. Tavolino, sedia ricca)
Scena Prima
Rezitativo
(Isaura dolentissima; Orbazzano fremente; cavaliere in van gruppi, di dolore e di sdegno)
▼ORBAZZANO▲
Vedesti?
▼ISAURA▲
Vidi.
▼ORBAZZANO▲
Udisti?
▼ISAURA▲
Udii.
▼ORBAZZANO▲
L'indegna!
E amante, e sposo, e difensor mi sdegna!
Oh! tremi. Col disprezzo
Vendicherò l'oltraggio, e coll'oblio.
Prendeva il braccio mio la sua difesa,
In lei serbando la mia gloria offesa:
L'amavo ancora. Or trovi in me l'ingrata
Sol un tremendo accusatore, il forte
Sostenitor dell'aspra legge.
▼ISAURA▲
E a morte
La guiderai tu stesso!
È già fissato
Il suo destin?
▼ORBAZZANO▲
La condannò il Senato;
Ecco il decreto: il nome
Sol d'Argirio vi manca.
▼ISAURA▲
E Argirio istesso,
Il proprio padre!…
Scena Seconda
Rezitativo
(Argirio e detti)
▼ARGIRIO▲
Io padre più non sono:
Al suo giusto supplizio io l'abbandono.
▼ISAURA▲
Tua figlia?… e lo potresti!
▼ARGIRIO▲
Al colmo è giunta
La sua perfidia.
Ella ricusa, a prezzo di sua mano,
Il brando d'Orbazzano.
E perché mai?… Per chi?
▼ORBAZZANO▲
Taci: arrossir,
Fremer mi fai.
E la sua pena
È ritardata ancora?
(presenta il foglio ad Argirio)
La morte segna della rea.
▼ARGIRIO▲
(lo riceve, e va al tavolino per firmarlo)
Sì: mora.
(Arrestandosi)
Mora?
▼ISAURA▲
(marcata e con forza)
È tua figlia
▼ARGIRIO▲
(colpito)
Oh Dio! Crudel! Qual nome
Caro e fatal or mi rammenti!
E come tutto
Mi scosse il petto?…
Eh! non s'ascolti
Un vil debole affetto!
Sì… ma qual voce
Flebile e severa
Nel profondo del cor,
Ferma (mi dice),
È tua figlia che danni…
Oh! me infelice!
Aria
Ah! segnar invano io tento
La sua cruda sorte estrema:
La mia man s'arresta e trema,
Di terror si gela il cor.
Sì, ti sento, al fier cimento
Gemi in sen, paterno amor.
▼ISAURA, PARTE DEL CORO▲
Odi natura che ti consiglia,
E per la figlia chiede pietà.
▼ORBAZZANO, PARTE DEL CORO▲
Servi alla patria:
Cedi alla legge,
Chi 'l fren ne regge
Figli non ha.
▼ARGIRIO▲
(risoluto)
Sì, virtù trionfi omai:
Paga, o patria, alfin sarai.
(Va al tavolino e firma il foglio)
Peran tutti della patria
Colla figlia i traditor.
▼CORO▲
Trova ognora in te la patria
Il suo padre, il suo splendor.
▼ARGIRIO▲
Ma, la figlia!… Oh Dio!… frattanto…
Va alla morte oh quale orror!…
Perdonate questo pianto
A un oppresso genitor.
▼CORO▲
Di virtù, di gloria il vanto
Sia compenso al tuo dolor.
(Parte Argirio col coro.)
Scena Terza
Rezitativo
▼ISAURA▲
Trionfa, esulta, barbaro!
A pascer corri l'avido tuo sguardo
Sulla vittima tua. Pago non eri
D'odiarla tu, volesti il tuo furore
Fin nel padre versar. Va', desti orrore.
▼ORBAZZANO▲
Orror destino i perfidi suoi pari,
Chi li compiange, e forse
(marcato)
Complice vil… ma tremi: il giorno è questo
Che a tutti i traditor sarà funesto.
(Parte)
▼ISAURA▲
Esser lo possa per te sol, che a tutti
Questo giorno rendesti infausto e nero:
Ma in ciel v'è un Nume, e in lui, s'è giusto, io spero.
Aria
Tu che i miseri conforti,
Cara, amabile speranza,
Deh, tu porgi a lei costanza,
Nel suo barbaro dolor.
Un raggio sereno
Di placida calma
Ah brilli in quel seno,
Consoli quell'alma,
Fra dolci diletti
Respiri il suo cor.
(Parte)
Scena Quarta
(Carceri. Custodi fra i cancelli. Amenaide, incatenata)
▼AMENAIDE▲
Di mia vita infelice
Eccomi dunque al fin!… moro, Tancredi,
Io per te moro, e tu infedel mi credi!
Di mie sciagure, di mie pene è questa
La più amara e funesta. E il padre, oh Dio!
Povero padre mio! perfida figlia!…
Mi chiamavi, piangendo: ah! rea non sono.
Ma pur de' rei questo è il feral soggiorno;
E della colpa e dell'infamia intorno
Tutto spira l'orror. Di ceppi avvinta,
Circondata da mostri… orribil morte…
E agl'innocenti serbi, oh ciel! tal sorte!
Cavatina
No, che il morir non è
Sì barbaro per me,
Se moro per amor,
Se moro pel mio ben.
Un dì conoscerà
La fé di questo cor:
Forse pentito allor,
Col pianto verserà
Qualche sospir dal sen.
(S'abbandona su d'un sasso)
Scena Quinta
Rezitativo
(Orbazzano, guardie, cavalieri, Argirio e detta)
▼ORBAZZANO▲
Di già l'ora è trascorsa: il popol freme,
La sua vita chiede ad alte grida.
▼AMENAIDE▲
Eccola: a te, la guida. Andiam… che veggo!…
Tu qui, o padre? a che vieni?
▼ARGIRIO▲
Ad abbracciarti,
A seguirti alla tomba. In sen di padre
Si tenta invano soffocar natura:
Essa trionfa, e della morte in faccia,
Pe' figli rei perdono
Essa ci strappa.
▼AMENAIDE▲
Ma innocente io sono.
▼ORBAZZANO▲
Scellerata! e innocente ancor ti vanti?
E il foglio da te scritto, e la tua patria
Che volevi tradir? L'iniquo amore
Per un vil traditor!
▼AMENAIDE▲
Rispetta, indegno,
Chi può farti tremar: il mio disegno
Era salvar la patria.
L'amor mio
Colpevole non è.
▼ORBAZZANO▲
(a' cavalieri)
L'udiste?
▼ARGIRIO▲
Oh ddio!
Non v'è più speme?
▼ORBAZZANO▲
Della rea non avvi
Più cavalier che la difesa imprenda,
E meco osi pugnar. Colei guidate
Al suo destin.
(Le guardie s'avanzano)
▼AMENAIDE▲
(fra sè)
Nol vedrò più!
Scena Sesta
Rezitativo
(Tancredi da' cancelli, e detti)
▼TANCREDI▲
Fermate.
Io l'accusata donna
Difendo, o cavalieri.
(Ad Orbazzano)
Or tu, superbo
Usurpator de' beni altrui, tiranno
Entro libera terra, ecco, se hai core,
L'usato pegno accetta
Della mia sfida e della mia vendetta.
(Gli getta un guanto a' piedi)
▼AMENAIDE▲
(fra sè)
È desso! o sogno è il mio!
▼ARGIRIO▲
Quale soccorso!
▼ORBAZZANO▲
E chi sei tu?
▼TANCREDI▲
L'emulo tuo son io,
Il difensor di questa donna.
▼ORBAZZANO▲
E quale
Il tuo grado, il tuo nome?
(ironico)
Il liscio scudo
Le tue glorie nasconde.
▼TANCREDI▲
Le saprai,
Conoscerai chi son quando cadrai.
▼ORBAZZANO▲
(raccogliendo il guanto)
Audace! io domerò l'orgoglio insano.
Aprasi lo steccato.
(Alcuni cavalieri partono)
Della rea
Sciolgansi le catene.
(Le guardie eseguiscono)
▼AMENAIDE▲
(a Tancredi)
Va': trionfa,
Sarà tua la vittoria, o mio… guerriero:
L'innocenza difendi…
▼TANCREDI▲
(fra sè)
Ah! non è vero.
▼ORBAZZANO▲
(alle guardie)
Da voi sia custodita. Breve istante
Alla vendetta si frappon, ché breve
Fia la tenzon: tremendo
Pugnerà il braccio mio!…
(a Tancredi e parte)
Vieni a perir.
(La Scena Settima manca)
Scena Ottava
(Tancredi, Argirio)
▼TANCREDI▲
M'abbraccia, Argirio.
▼ARGIRIO▲
(con emozione)
Oh! sì! pace, contento
Sparir per sempre dal mio cor. Pur sento
Che a' dolci amplessi il mio penar vien meno.
(Abbracciandosi)
▼TANCREDI▲
(Fra sè)
Se tu sapessi chi ti stringi al seno!
▼ARGIRIO▲
Ah, se de' mali miei
Tanta hai pietà nel cor,
Palesa almen chi sei,
Conforta il mio dolor.
▼TANCREDI▲
Nemico il ciel provai
Fin da' prim'anni ognor:
Chi sono un dì saprai…
Ma non odiarmi allor.
▼ARGIRIO▲
Odiarti!…
▼TANCREDI▲
(tristissimo)
Ah! son sì misero!
▼ARGIRIO▲
E la mia figlia?…
▼TANCREDI▲
(con impeto)
Oh! perfida!
▼ARGIRIO▲
(subito)
Ma pugnerai per lei?…
▼TANCREDI▲
(marcato)
Sì. Morte affronterò.
▼TANCREDI, ARGIRIO▲
L'ingrata/indegna odiar dovrei/vorrei,
Odiarla, oh ciel! non so.
(Trombe di dentro)
Ecco le trombe:
Al campo, al campo;
Di gloria/E di furor avvampo,
Il vivo lampo
Di questa/quella spada
Splenda terribile
Sul traditor.
Se il ciel mi/ti guida,
Fausto ti/mi arrida:
Renda invincibile
Il mio/tuo valor.
(Partono)
Scena Nona
Rezitativo
(Isaura, indi Amenaide)
▼ISAURA▲
(di dentro)
Ov'è?… dov'è? lasciatemi. L'amica,
(esce)
La cara amica io veder voglio. In questi
Momenti estremi… quanto mai la sorte
È a lei nemica. L'innocente è oppressa,
La virtude è oscurata, e il Padre istesso
Rea la ritiene e la condanna a morte.
▼AMENAIDE▲
(escendo)
Isaura! ah! lo vedesti?
Ei, mio campione…
▼ISAURA▲
Ei che infedel ti crede?
▼AMENAIDE▲
Ingrato! ei conosca
D'Amenaide il cor, ei non dovea
Di me temer, no, mai.
▼ISAURA▲
Foglio fatale!
Ma tuo guerrier ei pugna intanto!
▼AMENAIDE▲
E quale fia il destin di tal pugna!
(verso Argirio che comparisce)
Ah! che ne sai,
Favella, o padre.
Scena Decima
(Argirio e detti. Coro a suo tempo)
▼ARGIRIO▲
Il tuo campion guidai
Al chiuso vallo. E già Orbazzan feroce
Attendea il suo rivale, e pari in questo
Era lo sdegno e la possanza. Immenso
Accorso v'era il popolo; le trombe
Diero il segnale: s'avventar gli eroi;
Io volsi i lumi e i passi: avrei tremato
Ad ogni colpo d'Orbazzan.
▼AMENAIDE▲
(con fervore)
Gran Dio!
Deh, tu proteggi il mio…
Prode campion, guida il suo braccio. Il velo
Squarcia di vil calunnia, oppresso cada
L'iniquo accusator… no, non piangete:
Trionfar mi vedrete. Erro di morte
In riva ancor; ma non per me pavento:
Ciel! Tu sai per chi tremo in tal momento.
Aria
Giusto Dio che umile adoro,
Tu che leggi nel cuor mio,
Tu lo sai se rea sono io,
Per chi imploro il tuo favor.
Vincitore a me sen rieda,
Me innocente e fida ei creda,
Poi si mora. Qual fragore!…
(Colpo lontano. Musica giuliva in lontananza, che viene avanzandosi)
Il mio fato è già deciso.
▼CORO▲
(lontano)
L'eroe viva!
▼AMENAIDE▲
(agitatissima)
Ah! chi è l'ucciso?…
▼CORO▲
(più vicino)
Viva il prode vincitore!…
▼AMENAIDE▲
Che sperar, temer degg'io?…
Come in sen mi balza il cor!…
▼CORO▲
(escendo)
Donna, esulta.
▼AMENAIDE▲
(con tutta ansietà)
Il mio campione!…
▼CORO▲
Trionfò.
▼AMENAIDE▲
Orbazzano?…
▼CORO▲
Estinto.
Dell'eroe che per te ha vinto
Vien la gloria a coronar.
▼AMENAIDE▲
Egli?… oh padre!… amici!… Oh Dio!…
Il cor mio!… qui non vedete
E l'eccesso non potete
Di mia gioia immaginar.
▼CORO▲
Torni il core in tal momento
Di contento a palpitar.
▼AMENAIDE▲
(Fra sè)
Ah! d'amore in tal momento
Sol lo sento palpitar.
(Parte con tutti)
Scena Undicesima
▼ISAURA▲
Quante vicende omai
Capricciosa fortuna
Funeste e liete in un sol giorno aduna!
Scena Dodicesima
(Gran piazza di Siracusa. Popolo accorso. Nobili disposti. Marcia: soldati, scudieri, cavalieri che precedono il carro trionfale su cui comparisce Tancredi. L'armatura d'Orbazzano n'è trofeo. Gli scudieri di Tancredi portano ai lati del carro le di lui insegne. Roggiero collo scudo.)
▼CORO▲
Plaudite, o popoli,
Al vincitore.
I canti esaltino
Il suo valore:
L'eroe si celebri
Di nostra età.
▼TANCREDI▲
Dolce è di gloria
L'accento ognor:
Della vittoria
Caro è l'onor…
Ma un cor ch'è misero
Calmar non sa.
▼CORO▲
Superbo ed ilare
Gloria ti renda:
Al cor ti scenda
Felicità.
▼TANCREDI▲
Le insegne mie roccogli,
Fido Roggier; e voi mi precedete.
(I cavalier lo circondano, come volendo trattenerlo)
Rezitativo
Invano, o Cavalier, mi trattenete.
Noto un giorno vi fia che non indegno
Ero del vostro amor. Caro, a me sacro
E' questo suolo… ma un destin crudele,
Implacabile ognor mi guida altrove,
Di qua mi scaccia… andiam, Roggier.
▼ROGGIERO▲
Ma dove?…
▼TANCREDI▲
Lunge a perir da questa
Infausta terra.
▼ROGGIERO▲
Almen…
▼TANCREDI▲
(avviandosi)
Vieni.
Scena Tredicesima
Rezitativo
(Amenaide e detti)
▼AMENAIDE▲
T'arresta.
▼TANCREDI▲
(Fra sè)
Fier incontro!
(grave)
E che vuoi?
▼AMENAIDE▲
Tu a me la vita
Generoso serbasti,
Ma quel tuo cor?
▼TANCREDI▲
(grave)
Salva ora sei. Ti basti.
Vivi dunque felice… se lo puoi,
Infra i rimorsi tuoi. Vanne.
▼AMENAIDE▲
Crudele,
Tu mi credi infedele?…
▼TANCREDI▲
Io?… ti difesi.
▼AMENAIDE▲
(con trasporto)
Ah no: credi, o mio Tanc…
▼TANCREDI▲
(sguardo fiero, segnando chi t'ascolta)
Fermati. In campo
Per te morte sfidai:
Brami adesso la mia! paga sarai.
Duo
Lasciami: non t'ascolto.
Sedurmi invan tu speri;
Que' sguardi lusinghieri
Serba al novello amor.
▼AMENAIDE▲
Odimi e poi m'uccidi.
Sì, che innocente io sono;
Riprenditi il tuo dono,
Se rea mi credi ancor.
▼TANCREDI▲
Ah! come mai quell'anima
Cangiò per me d'affetto!
Per chi sospiri in petto,
O debole mio cor?
▼AMENAIDE▲
Ah! che fedel quest'anima!
Serbò il giurato affetto…
Fosti tu sol l'oggetto
Del tenero mio cor.
(tenerissima)
Dunque?
▼TANCREDI▲
(risoluto)
Addio.
▼AMENAIDE▲
(come sopra)
Lasciar mi puoi?
▼TANCREDI▲
(con amarezza)
Che più vuoi?…
▼AMENAIDE▲
(con energia)
Seguirti.
▼TANCREDI▲
(con trasporto)
Trema.
▼AMENAIDE▲
(Gli offre il petto)
E qui sfoga il tuo furor.
▼AMENAIDE, TANCREDI▲
Ah, si mora, e cessi omai
L'atro orror de' mali miei.
Sì, tu sol, crudel, tu sei
La cagion del mio dolor.
(Partono)
(Roggiero vuol seguir Tancredi che d'un cenno lo vieta)
Scena Quattordicesima
Rezitativo
(Roggiero, indi Isaura)
▼ROGGIERO▲
Infelice Tancredi! ah no! non fia
Che, ad onta del suo cenno, io l'abbandoni
Sì desolato, in preda del suo fiero
Troppo giusto dolor.
▼ISAURA▲
Dove, Roggiero?
▼ROGGIERO▲
Dove il dovere e l'amistà mi guida.
Paga sarà l'infida Amenaide.
Il mio signor tradito,
Morrà per lei, per lei che generoso
Pur tolse a morte.
▼ISAURA▲
Non lasciarlo in questi
Di sua disperazion forse funesti
Orribili trasporti. Lo consola:
Amenaide gli è fedele. Io sola
A parte sono del tremendo arcano
Che tutti avvolse nel fatal sospetto.
▼ROGGIERO▲
Cielo, sarebbe ver?
▼ISAURA▲
A me nel petto
Lo chiude un giuramento;
Ma è tempo di parlar. Un solo accento
Tutto cangiar potrà d'aspetto. È tempo
Di respirare omai:
Già troppo si penò, si pianse assai.
(Parte)
Scena Quindicesima
Rezitativo
▼ROGGIERO▲
S'avverassero pure i detti suoi!
E scoperta innocente Amenaide,
Tranquillo e pago il mio signor appieno,
Si torni a respirar di pace in seno.
Aria
Torni alfin ridente e bella
A brillar d'amor la face;
E nel sen d'amica pace
Dolce calma trovi il cor.
Sia di tanti affanni e pianti
Il contento alfin mercede;
E coroni tanta fede
Pura gioia, eterno amor.
FINALE VENEZIA
Scena Sedicesima
(Catena di montagne, burroni scoscesi, torrenti che precipitano e vanno a formare l'Aretusa. Selva che copre parte del piano e della montagna. L'Etna in lontananza. Il sole verso l'occidente, e riverbera sul mare alla parte opposta. Tende africane sparse sulle montagne. Qualche caverna. Durante il stornello si vede Tancredi salire, indi scendere, concentrato cupamente; avanza sospiroso, s'arresta)
▼TANCREDI▲
Dove son io! Fra quali orror mi guida
La mia disperazione! Di quei torrenti
Il fragore: de' venti il fremer cupo; il triste
Abbandono di natura…
Ah! tutto accresce,
Tutto pasce nel povero mio core
Le tetre idee del mio tradito amore.
Cavatina
Ah! che scordar non so
Colei che mi tradì…
L'adoro ancor.
Dunque penar dovrò,
Languire ognor così!
Povero cor!
(S 'abbandona su d'un sasso all'ingresso d'una caverna. Intanto da' burroni, dalla selva compariscono gruppi di soldati saraceni, che s'avviano al campo)
▼CORO DI SARACENI▲
Regna il terror
Nella città;
Dell'ombre fra l'orror
Si assalirà:
Vinta cadrà.
La ricca preda allor
Nostra sarà:
S'esulterà.
Gloria e valor
N'accende il cor,
Il saraceno ognor
Trionferà,
Esulterà.
(Vanno disperdendosi)
▼TANCREDI▲
Fra Saraceni io dunque son? Le tende
Quelle di Solamiro!… del rivale.
In periglio fatale
È la mia patria, e l'abbandono! almeno,
Giacché scelsi morir, utile a lei
Si sagrifichi il fin de' giorni miei.
(S'incammina)
Scena Diciassettesima
Rezitativo
(Argirio e Amenaide, con seguito di cavalier e soldati)
▼AMENAIDE▲
Ah! eccolo.
(chiamandolo)
Tancredi!…
▼ARGIRIO▲
Tancredi!…
▼TANCREDI▲
(colpito)
Il nome mio!
Tu qui? Perfida!
(con amarezza)
E vai
Di Solamiro al campo?
▼AMENAIDE▲
(con passione)
Ingiusto!
▼ARGIRIO▲
Omai,
Tancredi, esci d'errore:
La mia figlia è innocente.
▼TANCREDI▲
(con emozione)
Ah! no: quel foglio
Troppo avvera la colpa.
▼AMENAIDE▲
A te, ingrato, quel foglio a te fu scritto.
▼TANCREDI▲
A me? Né pria 'l dicesti!
▼AMENAIDE▲
Eri proscritto.
▼TANCREDI▲
E tu non ami Solamir?
▼AMENAIDE▲
L'aborro.
▼TANCREDI▲
(con emozione, fra sè)
Ciel! che pensar?…
(ad Argirio)
E tu, padre!…
▼ARGIRIO▲
A lei credi.
▼TANCREDI▲
Ma poi… se…
▼AMENAIDE▲
(con tutta passione)
Mio Tancredi;
Per questa man che mi salvò, ch'io stringo…
Per il primiero amor… guardami…
▼TANCREDI▲
(agitatissimo)
Oddio!…
▼ARGIRIO▲
Cedi…
▼AMENAIDE▲
(si getta a' di lui piedi)
A' tuoi piè…
▼TANCREDI▲
(commosso)
Che fai!…
(Fra sè)
Dove son io!
(Forte)
Ah sì…
(È per alzarla ed abbracciarla. In questo si ode da lunge musica barbara marziale che viene avanzando. Tutti ne restano colpiti)
Qual suon? che miro!…
Quelle di Solamiro le insegne son!…
(ad Amenaide)
Ti turbi!
(ad Argiro e cavalieri)
Voi fremete?
(a' Saraceni che avanzano)
Dove andate, superbi, e che volete?
Scena Diciottesima
(Saraceni che portano un ramo d'olivo, e una corona, e detti)
▼CORO▲
Solamir d'Amenaide
Vuol la man di pace in pegno;
Ecco il segno d'amistà;
Ecco il serto che l'amore
Offre al merto, alla beltà.
Ma paventi Siracusa
Se ricusa:
Su voi tutto il suo furore,
L'odio suo piombar farà.
(Sdegno, disprezzo de' Siracusani)
▼TANCREDI▲
(fiero e con amarezza. Ad Argirio)
Or che dici?
(ad Amenaide)
Or che rispondi?
Ammutisci? ti confondi?
Va', palese è troppo omai
La tua nera infedeltà.
▼CORO DI SARACENI▲
Vieni al soglio.
▼TANCREDI▲
Quale orgoglio!
Padre, e voi!…
▼CORO▲
Non più: scegliete.
▼TANCREDI▲
(ad Argirio e cavalieri)
No: capaci non sarete,
Di sì orribile viltà.
▼CORO▲
E tremare voi dovrete,
Siracusa alfin cadrà.
▼TANCREDI▲
(ad Amenaide con pena ed ira)
È questa la fede
Che a me promettesti?
Tradirmi potesti,
Scordarti di me?
E tanto è spietato,
L'acerbo mio fato
Che ancora t'adoro,
E moro per te!
Sì, la patria si difenda:
Solamir me al campo attenda.
▼CORO▲
Vieni: allarmi! il fasto audace,
Solamir saprà domar.
▼TANCREDI▲
Poi dell'ombre nella pace,
Cesserò di sospirar.
Sì, cadrà il rivale audace,
Io vi guido a trionfar.
(I Saraceni partono. Tancredi alla testa de' cavalieri parte seguito da Roggiero)
Scena Diciannovesima
(Amenaide, Argirio, Isaura, scudieri, guerrieri)
▼AMENAIDE▲
Ah! ch'ei si perde! padre, Isaura, ei corre
Nel suo furor a ricercar la morte.
▼ARGIRIO▲
Infausto dì!
(a' guerrieri)
Voi mi seguite!
(ad altri e scudieri)
E voi su lor vegliate.
▼AMENAIDE▲
(perseguirlo)
Anch'io…
▼ARGIRIO▲
Rimanti: al braccio mio
Accordi il cielo il prisco suo vigore.
Di gloria in sen mi avvampa ancor l'ardore.
(Parte)
Scena Ventesima
▼AMENAIDE▲
Quai tormenti in un sol giorno! ah! senti.
Ferve la pugna: darmi, di guerrieri
Odi il fragor, le grida…
▼ISAURA▲
Oh! quale orrore
Spargesi intorno!
▼AMENAIDE▲
Come trema il core!
Che palpito affannoso? Quai funeste?
Imagini tremende? Forse adesso
Il genitor… l'amante… esangue… oppresso…
Oh Isaura! Io più, no, non resisto.
▼ISAURA▲
Ascolta.
Cessò il tumulto.
▼AMENAIDE▲
Ah! forse!
▼ISAURA▲
A questa volta
Stuol d'armati
▼AMENAIDE▲
Gran Dio!…
Scena Ultima
Rezitativo
(Amenaide, Argirio, Tancredi, Roggiero, Saraceni, prigionieri, guerrieri, popolo)
▼ARGIRIO▲
Figlia…
▼AMENAIDE▲
Oh padre!…
▼TANCREDI▲
Idol mio!…
▼AMENAIDE▲
Tu! mio Tancredi?
▼TANCREDI▲
Pentito, amante e vincitor mi vedi.
▼AMENAIDE▲
Ah, dunque!…
▼TANCREDI▲
Solamiro
Da me trafitto, all'ultimo respiro
Svelò la tua bella innocenza, e rese
L'errore comune e il tuo gran cor palese.
▼AMENAIDE▲
(tenerissima)
Fedel mi credi?
▼TANCREDI▲
(affettuoso)
Mi perdoni!
▼ARGIRIO▲
Oh figli!
A Siracusa: ormai de' suoi perigli
È libera la patria.
(A Tancredi)
Vieni, regna, Trionfa.
▼TANCREDI▲
(ad Amenaide)
Sul tuo cor regnar voglio!
Questa da te desio sola mercede.
▼AMENAIDE▲
Trionfano così l'amor, la fede!…
Finale
Tra quei soavi palpiti
Brillar mi sento il core!
Un delizioso ardore
Gioir, languir mi fa…
No, non vi posso esprimere
La mia felicità.
▼ARGIRIO▲
Ah, del piacer quest'anima
Respira omai nel seno:
Tra voi felice appieno,
Figli, il mio cor sarà…
No, non vi posso esprimere
La mia felicità.
▼TANCREDI▲
Sì grande è il mio contento,
Sì dolce è tal momento,
Che tanta gioia ancora
Credere il cor non sa…
No, non vi posso esprimere
La mia felicità.
▼TUTTI▲
Sì tutto spiri intorno
Piacer, felicità.
FINALE FERRARA
Scena Sedicesima
(Catena di montagne, burroni scoscesi, torrenti che precipitano e vanno a formare l'Aretusa. Selva che copre parte del piano e della montagna. L'Etna in lontananza. Il sole verso l'occidente, e riverbera sul mare alla parte opposta. Qualche caverna. Durante il stornello si vede Tancredi salire, indi scendere, concentrato cupamente; avanza sospiroso, s'arresta)
▼TANCREDI▲
Dove son! Fra quali orror mi guida
Il tradito amor mio! V'ha orror che eguagli
Quel dello stato mio? Di quei torrenti
Il fragore: formidabile: de' venti
Il fremer cupo: il triste
Abbandono di natura… Ah? tutto accresce,
Tutto pasce nel povero mio core
Le tetre idee del mio tradito amore.
Cavatina
Ah! che scordar non so
Colei che mi tradì…
L'adoro ancor.
Dunque penar dovrò,
Languire ognor così!
Povero cor!
(S 'abbandona su d'un sasso all'ingresso d'una caverna. Intanto da' burroni, dalla selva compariscono gruppi di cavalieri)
▼CORO DI CAVALIERI▲
Regna il terror
Nella città;
Tancredi di dolor
Dunque morrà…
Egli col suo valor
Ci guiderà:
Trionferà.
Gloria e valor
N'accende il cor,
Il saraceno allor
Spento cadrà.
S'esulterà.
Scena Diciassettesima
Rezitativo
(Argirio e Amenaide, con seguito di cavalier e soldati)
▼AMENAIDE▲
Ecco amici Tancredi.
▼ARGIRIO▲
Tancredi!…
▼TANCREDI▲
Il nome mio…
Tu qui? Perfida! E vai
Di Solamiro al campo?
▼AMENAIDE▲
Oh! mio Tancredi
Esci d'errore omai…
▼TANCREDI▲
Taci! è vano quel pianto, orror mi fai.
Sì, con voi pugnerò, con voi; la patria
(a gli cavalieri)
Salverò col mio sangue. Il mio destino
Si compia allor.
(Ad Amenaide)
T'invola!
Penai, piansi per te, lo sai, lo vedi:
Vanne, infedele, morto è per te Tancredi.
Rondo
Perché turbar la calma
Di questo cor?
Non sai che questa calma
È figlia del dolor!
Traditrice io t'abbandono
Al rimorso, al tuo rossore;
Vendicar saprà l'amore
La tua nera infedeltà,
Ma tu piangi… gemi… forse?
Oh! Dio!
▼CORO▲
Vieni al campo.
▼TANCREDI▲
Ove son io!
▼CORO▲
Gloria, amore il cor t'accenda.
Or ci guida a trionfar.
▼TANCREDI▲
Non sa comprendere
Il mio dolor
Chi in petto accendersi
Non sa d'amor.
▼CORO▲
Gloria, amore il cor t'accenda.
Solamir vinto alfin cadrà.
▼TANCREDI▲
Sì la patria si difenda,
Io vi guido a trionfar.
▼TANCREDI, CORO▲
Al campo a trionfar!
(Escono)
Scena Diciottesima
Rezitativo
▼AMENAIDE▲
Ah! ch'ei si perde! Padre, Isaura, ei corre
Nel suo furor a ricercar la morte.
▼ARGIRIO▲
Infausto dì.
(a' guerrieri)
E voi mi seguite.
(ad altri e scudieri)
E voi su lor vegliate.
▼AMENAIDE▲
(perseguirlo)
Anch'io…
▼ARGIRIO▲
Rimanti: al braccio
Accordi il cielo, il prisco suo vigore.
Di gloria in sen m'avvampa ancor l'ardore.
(Parte)
Scena Diciannovesima
Rezitativo
▼AMENAIDE▲
Quanti tormenti in un sol giorno! ah! senti.
Ferve la pugna: darmi, di guerrieri
Odi il fragor, le grida…
▼ISAURA▲
Oh! quale orrore
Spargersi intorno!
▼AMENAIDE▲
Come trema il core!
Che palpito affannoso? Quai funeste?
Immagini tremende? Forse adesso
Il genitor… l'amante… esangue… oppresso…
Oh Isaura! Io più, no, non resisto.
▼ISAURA▲
Ascolta.
Cessò il tumulto.
▼AMENAIDE▲
Ah! forse!
▼ISAURA▲
A questa volta
Stuol d'armati…
Scena Ultima
(Tancredi, Argirio, guerrieri, ecc. entrano)
▼AMENAIDE▲
Gran Dio!…
Qual son, quai grida!
▼ARGIRIO▲
Figlia…
▼AMENAIDE▲
E Tancredi? Il mio Tancredi?…
▼ARGIRIO▲
Piena
Vittoria egli ebbe sul nemico… oh! Dio…
Ma funesta vittoria… ei la sua patria
Salvò… col proprio sangue…
▼AMENAIDE▲
È morto?
▼ARGIRIO▲
Appena
Regge il fianco trafitto…
Nell'angoscie di morte il nome tuo
Sospirando ripete…
▼AMENAIDE▲
Oh! mio Tancredi!
▼CORO▲
Muore il prode;
Il vincitor;
Ah qual sangue!
Quale orror!
▼AMENAIDE▲
Barbari! È vano ogni rimorso… oh Dio,
Tancredi. Sventurato…
E puoi tu udirmi ancora… e puoi tu ancora
Su me fissar le moribonde luci?
Conoscimi, Tancredi,
Il mio dolor conosci… la tua sposa
Dunque l'ultimo sguardo or su me volgi?
M'odi ancor? Ra mi credi?
▼TANCREDI▲
Ah! M'hai tradito!
▼AMENAIDE▲
Io!…
▼ARGIRIO▲
Sventurata figlia! essa t'amava,
E fu l'amarti il suo delitto. Ingiuste
Fur le leggi, il Senato… a te fu scritto
Quel foglio, a te…
▼TANCREDI▲
M'inganno! Amenaide…
Ed ami il tuo Tancredi?
▼AMENAIDE▲
Io mille morti
Avrei meritato in non amarti; pensa
Se rea…
▼TANCREDI▲
Tu m'ami? A questi detti io sento
Che m'è grave il morir.
▼AMENAIDE▲
Dunque, gran Dio,
Così mia fé…
▼TANCREDI▲
Quel pianto
Mi scende al cor…
Oh Dio… lasciarti io deggio,
Già la morte s'appressa… io già la sento…
Argirio, ascolta, ecco de voti miei…
Di mia fede l'oggetto… a quella mano
Or la mia destra insanguinata unisci;
Di sposo… il nome io porterò alla tomba…
E tu sarai mio padre? A vendicare…
La mia patria… la mia sposa…
Vissi degno d'entrambe… amato, io spiro
Ora d'entrambe in seno…
Ogni mio voto… or già… compito… è appieno.
Cavatina
Amenaide… serbami…
Tua fé… quel cor ch'è mio…
Ti lascio… ah! tu di vivere…
Giurami… ho sposa… addio.
ATTO SECONDO
(Galleria nel castello d'Argirio. Tavolino, sedia ricca)
Scena Prima
Rezitativo
(Isaura dolentissima; Orbazzano fremente; cavaliere in van gruppi, di dolore e di sdegno)
ORBAZZANO
Vedesti?
ISAURA
Vidi.
ORBAZZANO
Udisti?
ISAURA
Udii.
ORBAZZANO
L'indegna!
E amante, e sposo, e difensor mi sdegna!
Oh! tremi. Col disprezzo
Vendicherò l'oltraggio, e coll'oblio.
Prendeva il braccio mio la sua difesa,
In lei serbando la mia gloria offesa:
L'amavo ancora. Or trovi in me l'ingrata
Sol un tremendo accusatore, il forte
Sostenitor dell'aspra legge.
ISAURA
E a morte
La guiderai tu stesso!
È già fissato
Il suo destin?
ORBAZZANO
La condannò il Senato;
Ecco il decreto: il nome
Sol d'Argirio vi manca.
ISAURA
E Argirio istesso,
Il proprio padre!…
Scena Seconda
Rezitativo
(Argirio e detti)
ARGIRIO
Io padre più non sono:
Al suo giusto supplizio io l'abbandono.
ISAURA
Tua figlia?… e lo potresti!
ARGIRIO
Al colmo è giunta
La sua perfidia.
Ella ricusa, a prezzo di sua mano,
Il brando d'Orbazzano.
E perché mai?… Per chi?
ORBAZZANO
Taci: arrossir,
Fremer mi fai.
E la sua pena
È ritardata ancora?
(presenta il foglio ad Argirio)
La morte segna della rea.
ARGIRIO
(lo riceve, e va al tavolino per firmarlo)
Sì: mora.
(Arrestandosi)
Mora?
ISAURA
(marcata e con forza)
È tua figlia
ARGIRIO
(colpito)
Oh Dio! Crudel! Qual nome
Caro e fatal or mi rammenti!
E come tutto
Mi scosse il petto?…
Eh! non s'ascolti
Un vil debole affetto!
Sì… ma qual voce
Flebile e severa
Nel profondo del cor,
Ferma (mi dice),
È tua figlia che danni…
Oh! me infelice!
Aria
Ah! segnar invano io tento
La sua cruda sorte estrema:
La mia man s'arresta e trema,
Di terror si gela il cor.
Sì, ti sento, al fier cimento
Gemi in sen, paterno amor.
ISAURA, PARTE DEL CORO
Odi natura che ti consiglia,
E per la figlia chiede pietà.
ORBAZZANO, PARTE DEL CORO
Servi alla patria:
Cedi alla legge,
Chi 'l fren ne regge
Figli non ha.
ARGIRIO
(risoluto)
Sì, virtù trionfi omai:
Paga, o patria, alfin sarai.
(Va al tavolino e firma il foglio)
Peran tutti della patria
Colla figlia i traditor.
CORO
Trova ognora in te la patria
Il suo padre, il suo splendor.
ARGIRIO
Ma, la figlia!… Oh Dio!… frattanto…
Va alla morte oh quale orror!…
Perdonate questo pianto
A un oppresso genitor.
CORO
Di virtù, di gloria il vanto
Sia compenso al tuo dolor.
(Parte Argirio col coro.)
Scena Terza
Rezitativo
ISAURA
Trionfa, esulta, barbaro!
A pascer corri l'avido tuo sguardo
Sulla vittima tua. Pago non eri
D'odiarla tu, volesti il tuo furore
Fin nel padre versar. Va', desti orrore.
ORBAZZANO
Orror destino i perfidi suoi pari,
Chi li compiange, e forse
(marcato)
Complice vil… ma tremi: il giorno è questo
Che a tutti i traditor sarà funesto.
(Parte)
ISAURA
Esser lo possa per te sol, che a tutti
Questo giorno rendesti infausto e nero:
Ma in ciel v'è un Nume, e in lui, s'è giusto, io spero.
Aria
Tu che i miseri conforti,
Cara, amabile speranza,
Deh, tu porgi a lei costanza,
Nel suo barbaro dolor.
Un raggio sereno
Di placida calma
Ah brilli in quel seno,
Consoli quell'alma,
Fra dolci diletti
Respiri il suo cor.
(Parte)
Scena Quarta
(Carceri. Custodi fra i cancelli. Amenaide, incatenata)
AMENAIDE
Di mia vita infelice
Eccomi dunque al fin!… moro, Tancredi,
Io per te moro, e tu infedel mi credi!
Di mie sciagure, di mie pene è questa
La più amara e funesta. E il padre, oh Dio!
Povero padre mio! perfida figlia!…
Mi chiamavi, piangendo: ah! rea non sono.
Ma pur de' rei questo è il feral soggiorno;
E della colpa e dell'infamia intorno
Tutto spira l'orror. Di ceppi avvinta,
Circondata da mostri… orribil morte…
E agl'innocenti serbi, oh ciel! tal sorte!
Cavatina
No, che il morir non è
Sì barbaro per me,
Se moro per amor,
Se moro pel mio ben.
Un dì conoscerà
La fé di questo cor:
Forse pentito allor,
Col pianto verserà
Qualche sospir dal sen.
(S'abbandona su d'un sasso)
Scena Quinta
Rezitativo
(Orbazzano, guardie, cavalieri, Argirio e detta)
ORBAZZANO
Di già l'ora è trascorsa: il popol freme,
La sua vita chiede ad alte grida.
AMENAIDE
Eccola: a te, la guida. Andiam… che veggo!…
Tu qui, o padre? a che vieni?
ARGIRIO
Ad abbracciarti,
A seguirti alla tomba. In sen di padre
Si tenta invano soffocar natura:
Essa trionfa, e della morte in faccia,
Pe' figli rei perdono
Essa ci strappa.
AMENAIDE
Ma innocente io sono.
ORBAZZANO
Scellerata! e innocente ancor ti vanti?
E il foglio da te scritto, e la tua patria
Che volevi tradir? L'iniquo amore
Per un vil traditor!
AMENAIDE
Rispetta, indegno,
Chi può farti tremar: il mio disegno
Era salvar la patria.
L'amor mio
Colpevole non è.
ORBAZZANO
(a' cavalieri)
L'udiste?
ARGIRIO
Oh ddio!
Non v'è più speme?
ORBAZZANO
Della rea non avvi
Più cavalier che la difesa imprenda,
E meco osi pugnar. Colei guidate
Al suo destin.
(Le guardie s'avanzano)
AMENAIDE
(fra sè)
Nol vedrò più!
Scena Sesta
Rezitativo
(Tancredi da' cancelli, e detti)
TANCREDI
Fermate.
Io l'accusata donna
Difendo, o cavalieri.
(Ad Orbazzano)
Or tu, superbo
Usurpator de' beni altrui, tiranno
Entro libera terra, ecco, se hai core,
L'usato pegno accetta
Della mia sfida e della mia vendetta.
(Gli getta un guanto a' piedi)
AMENAIDE
(fra sè)
È desso! o sogno è il mio!
ARGIRIO
Quale soccorso!
ORBAZZANO
E chi sei tu?
TANCREDI
L'emulo tuo son io,
Il difensor di questa donna.
ORBAZZANO
E quale
Il tuo grado, il tuo nome?
(ironico)
Il liscio scudo
Le tue glorie nasconde.
TANCREDI
Le saprai,
Conoscerai chi son quando cadrai.
ORBAZZANO
(raccogliendo il guanto)
Audace! io domerò l'orgoglio insano.
Aprasi lo steccato.
(Alcuni cavalieri partono)
Della rea
Sciolgansi le catene.
(Le guardie eseguiscono)
AMENAIDE
(a Tancredi)
Va': trionfa,
Sarà tua la vittoria, o mio… guerriero:
L'innocenza difendi…
TANCREDI
(fra sè)
Ah! non è vero.
ORBAZZANO
(alle guardie)
Da voi sia custodita. Breve istante
Alla vendetta si frappon, ché breve
Fia la tenzon: tremendo
Pugnerà il braccio mio!…
(a Tancredi e parte)
Vieni a perir.
(La Scena Settima manca)
Scena Ottava
(Tancredi, Argirio)
TANCREDI
M'abbraccia, Argirio.
ARGIRIO
(con emozione)
Oh! sì! pace, contento
Sparir per sempre dal mio cor. Pur sento
Che a' dolci amplessi il mio penar vien meno.
(Abbracciandosi)
TANCREDI
(Fra sè)
Se tu sapessi chi ti stringi al seno!
ARGIRIO
Ah, se de' mali miei
Tanta hai pietà nel cor,
Palesa almen chi sei,
Conforta il mio dolor.
TANCREDI
Nemico il ciel provai
Fin da' prim'anni ognor:
Chi sono un dì saprai…
Ma non odiarmi allor.
ARGIRIO
Odiarti!…
TANCREDI
(tristissimo)
Ah! son sì misero!
ARGIRIO
E la mia figlia?…
TANCREDI
(con impeto)
Oh! perfida!
ARGIRIO
(subito)
Ma pugnerai per lei?…
TANCREDI
(marcato)
Sì. Morte affronterò.
TANCREDI, ARGIRIO
L'ingrata/indegna odiar dovrei/vorrei,
Odiarla, oh ciel! non so.
(Trombe di dentro)
Ecco le trombe:
Al campo, al campo;
Di gloria/E di furor avvampo,
Il vivo lampo
Di questa/quella spada
Splenda terribile
Sul traditor.
Se il ciel mi/ti guida,
Fausto ti/mi arrida:
Renda invincibile
Il mio/tuo valor.
(Partono)
Scena Nona
Rezitativo
(Isaura, indi Amenaide)
ISAURA
(di dentro)
Ov'è?… dov'è? lasciatemi. L'amica,
(esce)
La cara amica io veder voglio. In questi
Momenti estremi… quanto mai la sorte
È a lei nemica. L'innocente è oppressa,
La virtude è oscurata, e il Padre istesso
Rea la ritiene e la condanna a morte.
AMENAIDE
(escendo)
Isaura! ah! lo vedesti?
Ei, mio campione…
ISAURA
Ei che infedel ti crede?
AMENAIDE
Ingrato! ei conosca
D'Amenaide il cor, ei non dovea
Di me temer, no, mai.
ISAURA
Foglio fatale!
Ma tuo guerrier ei pugna intanto!
AMENAIDE
E quale fia il destin di tal pugna!
(verso Argirio che comparisce)
Ah! che ne sai,
Favella, o padre.
Scena Decima
(Argirio e detti. Coro a suo tempo)
ARGIRIO
Il tuo campion guidai
Al chiuso vallo. E già Orbazzan feroce
Attendea il suo rivale, e pari in questo
Era lo sdegno e la possanza. Immenso
Accorso v'era il popolo; le trombe
Diero il segnale: s'avventar gli eroi;
Io volsi i lumi e i passi: avrei tremato
Ad ogni colpo d'Orbazzan.
AMENAIDE
(con fervore)
Gran Dio!
Deh, tu proteggi il mio…
Prode campion, guida il suo braccio. Il velo
Squarcia di vil calunnia, oppresso cada
L'iniquo accusator… no, non piangete:
Trionfar mi vedrete. Erro di morte
In riva ancor; ma non per me pavento:
Ciel! Tu sai per chi tremo in tal momento.
Aria
Giusto Dio che umile adoro,
Tu che leggi nel cuor mio,
Tu lo sai se rea sono io,
Per chi imploro il tuo favor.
Vincitore a me sen rieda,
Me innocente e fida ei creda,
Poi si mora. Qual fragore!…
(Colpo lontano. Musica giuliva in lontananza, che viene avanzandosi)
Il mio fato è già deciso.
CORO
(lontano)
L'eroe viva!
AMENAIDE
(agitatissima)
Ah! chi è l'ucciso?…
CORO
(più vicino)
Viva il prode vincitore!…
AMENAIDE
Che sperar, temer degg'io?…
Come in sen mi balza il cor!…
CORO
(escendo)
Donna, esulta.
AMENAIDE
(con tutta ansietà)
Il mio campione!…
CORO
Trionfò.
AMENAIDE
Orbazzano?…
CORO
Estinto.
Dell'eroe che per te ha vinto
Vien la gloria a coronar.
AMENAIDE
Egli?… oh padre!… amici!… Oh Dio!…
Il cor mio!… qui non vedete
E l'eccesso non potete
Di mia gioia immaginar.
CORO
Torni il core in tal momento
Di contento a palpitar.
AMENAIDE
(Fra sè)
Ah! d'amore in tal momento
Sol lo sento palpitar.
(Parte con tutti)
Scena Undicesima
ISAURA
Quante vicende omai
Capricciosa fortuna
Funeste e liete in un sol giorno aduna!
Scena Dodicesima
(Gran piazza di Siracusa. Popolo accorso. Nobili disposti. Marcia: soldati, scudieri, cavalieri che precedono il carro trionfale su cui comparisce Tancredi. L'armatura d'Orbazzano n'è trofeo. Gli scudieri di Tancredi portano ai lati del carro le di lui insegne. Roggiero collo scudo.)
CORO
Plaudite, o popoli,
Al vincitore.
I canti esaltino
Il suo valore:
L'eroe si celebri
Di nostra età.
TANCREDI
Dolce è di gloria
L'accento ognor:
Della vittoria
Caro è l'onor…
Ma un cor ch'è misero
Calmar non sa.
CORO
Superbo ed ilare
Gloria ti renda:
Al cor ti scenda
Felicità.
TANCREDI
Le insegne mie roccogli,
Fido Roggier; e voi mi precedete.
(I cavalier lo circondano, come volendo trattenerlo)
Rezitativo
Invano, o Cavalier, mi trattenete.
Noto un giorno vi fia che non indegno
Ero del vostro amor. Caro, a me sacro
E' questo suolo… ma un destin crudele,
Implacabile ognor mi guida altrove,
Di qua mi scaccia… andiam, Roggier.
ROGGIERO
Ma dove?…
TANCREDI
Lunge a perir da questa
Infausta terra.
ROGGIERO
Almen…
TANCREDI
(avviandosi)
Vieni.
Scena Tredicesima
Rezitativo
(Amenaide e detti)
AMENAIDE
T'arresta.
TANCREDI
(Fra sè)
Fier incontro!
(grave)
E che vuoi?
AMENAIDE
Tu a me la vita
Generoso serbasti,
Ma quel tuo cor?
TANCREDI
(grave)
Salva ora sei. Ti basti.
Vivi dunque felice… se lo puoi,
Infra i rimorsi tuoi. Vanne.
AMENAIDE
Crudele,
Tu mi credi infedele?…
TANCREDI
Io?… ti difesi.
AMENAIDE
(con trasporto)
Ah no: credi, o mio Tanc…
TANCREDI
(sguardo fiero, segnando chi t'ascolta)
Fermati. In campo
Per te morte sfidai:
Brami adesso la mia! paga sarai.
Duo
Lasciami: non t'ascolto.
Sedurmi invan tu speri;
Que' sguardi lusinghieri
Serba al novello amor.
AMENAIDE
Odimi e poi m'uccidi.
Sì, che innocente io sono;
Riprenditi il tuo dono,
Se rea mi credi ancor.
TANCREDI
Ah! come mai quell'anima
Cangiò per me d'affetto!
Per chi sospiri in petto,
O debole mio cor?
AMENAIDE
Ah! che fedel quest'anima!
Serbò il giurato affetto…
Fosti tu sol l'oggetto
Del tenero mio cor.
(tenerissima)
Dunque?
TANCREDI
(risoluto)
Addio.
AMENAIDE
(come sopra)
Lasciar mi puoi?
TANCREDI
(con amarezza)
Che più vuoi?…
AMENAIDE
(con energia)
Seguirti.
TANCREDI
(con trasporto)
Trema.
AMENAIDE
(Gli offre il petto)
E qui sfoga il tuo furor.
AMENAIDE, TANCREDI
Ah, si mora, e cessi omai
L'atro orror de' mali miei.
Sì, tu sol, crudel, tu sei
La cagion del mio dolor.
(Partono)
(Roggiero vuol seguir Tancredi che d'un cenno lo vieta)
Scena Quattordicesima
Rezitativo
(Roggiero, indi Isaura)
ROGGIERO
Infelice Tancredi! ah no! non fia
Che, ad onta del suo cenno, io l'abbandoni
Sì desolato, in preda del suo fiero
Troppo giusto dolor.
ISAURA
Dove, Roggiero?
ROGGIERO
Dove il dovere e l'amistà mi guida.
Paga sarà l'infida Amenaide.
Il mio signor tradito,
Morrà per lei, per lei che generoso
Pur tolse a morte.
ISAURA
Non lasciarlo in questi
Di sua disperazion forse funesti
Orribili trasporti. Lo consola:
Amenaide gli è fedele. Io sola
A parte sono del tremendo arcano
Che tutti avvolse nel fatal sospetto.
ROGGIERO
Cielo, sarebbe ver?
ISAURA
A me nel petto
Lo chiude un giuramento;
Ma è tempo di parlar. Un solo accento
Tutto cangiar potrà d'aspetto. È tempo
Di respirare omai:
Già troppo si penò, si pianse assai.
(Parte)
Scena Quindicesima
Rezitativo
ROGGIERO
S'avverassero pure i detti suoi!
E scoperta innocente Amenaide,
Tranquillo e pago il mio signor appieno,
Si torni a respirar di pace in seno.
Aria
Torni alfin ridente e bella
A brillar d'amor la face;
E nel sen d'amica pace
Dolce calma trovi il cor.
Sia di tanti affanni e pianti
Il contento alfin mercede;
E coroni tanta fede
Pura gioia, eterno amor.
FINALE VENEZIA
Scena Sedicesima
(Catena di montagne, burroni scoscesi, torrenti che precipitano e vanno a formare l'Aretusa. Selva che copre parte del piano e della montagna. L'Etna in lontananza. Il sole verso l'occidente, e riverbera sul mare alla parte opposta. Tende africane sparse sulle montagne. Qualche caverna. Durante il stornello si vede Tancredi salire, indi scendere, concentrato cupamente; avanza sospiroso, s'arresta)
TANCREDI
Dove son io! Fra quali orror mi guida
La mia disperazione! Di quei torrenti
Il fragore: de' venti il fremer cupo; il triste
Abbandono di natura…
Ah! tutto accresce,
Tutto pasce nel povero mio core
Le tetre idee del mio tradito amore.
Cavatina
Ah! che scordar non so
Colei che mi tradì…
L'adoro ancor.
Dunque penar dovrò,
Languire ognor così!
Povero cor!
(S 'abbandona su d'un sasso all'ingresso d'una caverna. Intanto da' burroni, dalla selva compariscono gruppi di soldati saraceni, che s'avviano al campo)
CORO DI SARACENI
Regna il terror
Nella città;
Dell'ombre fra l'orror
Si assalirà:
Vinta cadrà.
La ricca preda allor
Nostra sarà:
S'esulterà.
Gloria e valor
N'accende il cor,
Il saraceno ognor
Trionferà,
Esulterà.
(Vanno disperdendosi)
TANCREDI
Fra Saraceni io dunque son? Le tende
Quelle di Solamiro!… del rivale.
In periglio fatale
È la mia patria, e l'abbandono! almeno,
Giacché scelsi morir, utile a lei
Si sagrifichi il fin de' giorni miei.
(S'incammina)
Scena Diciassettesima
Rezitativo
(Argirio e Amenaide, con seguito di cavalier e soldati)
AMENAIDE
Ah! eccolo.
(chiamandolo)
Tancredi!…
ARGIRIO
Tancredi!…
TANCREDI
(colpito)
Il nome mio!
Tu qui? Perfida!
(con amarezza)
E vai
Di Solamiro al campo?
AMENAIDE
(con passione)
Ingiusto!
ARGIRIO
Omai,
Tancredi, esci d'errore:
La mia figlia è innocente.
TANCREDI
(con emozione)
Ah! no: quel foglio
Troppo avvera la colpa.
AMENAIDE
A te, ingrato, quel foglio a te fu scritto.
TANCREDI
A me? Né pria 'l dicesti!
AMENAIDE
Eri proscritto.
TANCREDI
E tu non ami Solamir?
AMENAIDE
L'aborro.
TANCREDI
(con emozione, fra sè)
Ciel! che pensar?…
(ad Argirio)
E tu, padre!…
ARGIRIO
A lei credi.
TANCREDI
Ma poi… se…
AMENAIDE
(con tutta passione)
Mio Tancredi;
Per questa man che mi salvò, ch'io stringo…
Per il primiero amor… guardami…
TANCREDI
(agitatissimo)
Oddio!…
ARGIRIO
Cedi…
AMENAIDE
(si getta a' di lui piedi)
A' tuoi piè…
TANCREDI
(commosso)
Che fai!…
(Fra sè)
Dove son io!
(Forte)
Ah sì…
(È per alzarla ed abbracciarla. In questo si ode da lunge musica barbara marziale che viene avanzando. Tutti ne restano colpiti)
Qual suon? che miro!…
Quelle di Solamiro le insegne son!…
(ad Amenaide)
Ti turbi!
(ad Argiro e cavalieri)
Voi fremete?
(a' Saraceni che avanzano)
Dove andate, superbi, e che volete?
Scena Diciottesima
(Saraceni che portano un ramo d'olivo, e una corona, e detti)
CORO
Solamir d'Amenaide
Vuol la man di pace in pegno;
Ecco il segno d'amistà;
Ecco il serto che l'amore
Offre al merto, alla beltà.
Ma paventi Siracusa
Se ricusa:
Su voi tutto il suo furore,
L'odio suo piombar farà.
(Sdegno, disprezzo de' Siracusani)
TANCREDI
(fiero e con amarezza. Ad Argirio)
Or che dici?
(ad Amenaide)
Or che rispondi?
Ammutisci? ti confondi?
Va', palese è troppo omai
La tua nera infedeltà.
CORO DI SARACENI
Vieni al soglio.
TANCREDI
Quale orgoglio!
Padre, e voi!…
CORO
Non più: scegliete.
TANCREDI
(ad Argirio e cavalieri)
No: capaci non sarete,
Di sì orribile viltà.
CORO
E tremare voi dovrete,
Siracusa alfin cadrà.
TANCREDI
(ad Amenaide con pena ed ira)
È questa la fede
Che a me promettesti?
Tradirmi potesti,
Scordarti di me?
E tanto è spietato,
L'acerbo mio fato
Che ancora t'adoro,
E moro per te!
Sì, la patria si difenda:
Solamir me al campo attenda.
CORO
Vieni: allarmi! il fasto audace,
Solamir saprà domar.
TANCREDI
Poi dell'ombre nella pace,
Cesserò di sospirar.
Sì, cadrà il rivale audace,
Io vi guido a trionfar.
(I Saraceni partono. Tancredi alla testa de' cavalieri parte seguito da Roggiero)
Scena Diciannovesima
(Amenaide, Argirio, Isaura, scudieri, guerrieri)
AMENAIDE
Ah! ch'ei si perde! padre, Isaura, ei corre
Nel suo furor a ricercar la morte.
ARGIRIO
Infausto dì!
(a' guerrieri)
Voi mi seguite!
(ad altri e scudieri)
E voi su lor vegliate.
AMENAIDE
(perseguirlo)
Anch'io…
ARGIRIO
Rimanti: al braccio mio
Accordi il cielo il prisco suo vigore.
Di gloria in sen mi avvampa ancor l'ardore.
(Parte)
Scena Ventesima
AMENAIDE
Quai tormenti in un sol giorno! ah! senti.
Ferve la pugna: darmi, di guerrieri
Odi il fragor, le grida…
ISAURA
Oh! quale orrore
Spargesi intorno!
AMENAIDE
Come trema il core!
Che palpito affannoso? Quai funeste?
Imagini tremende? Forse adesso
Il genitor… l'amante… esangue… oppresso…
Oh Isaura! Io più, no, non resisto.
ISAURA
Ascolta.
Cessò il tumulto.
AMENAIDE
Ah! forse!
ISAURA
A questa volta
Stuol d'armati
AMENAIDE
Gran Dio!…
Scena Ultima
Rezitativo
(Amenaide, Argirio, Tancredi, Roggiero, Saraceni, prigionieri, guerrieri, popolo)
ARGIRIO
Figlia…
AMENAIDE
Oh padre!…
TANCREDI
Idol mio!…
AMENAIDE
Tu! mio Tancredi?
TANCREDI
Pentito, amante e vincitor mi vedi.
AMENAIDE
Ah, dunque!…
TANCREDI
Solamiro
Da me trafitto, all'ultimo respiro
Svelò la tua bella innocenza, e rese
L'errore comune e il tuo gran cor palese.
AMENAIDE
(tenerissima)
Fedel mi credi?
TANCREDI
(affettuoso)
Mi perdoni!
ARGIRIO
Oh figli!
A Siracusa: ormai de' suoi perigli
È libera la patria.
(A Tancredi)
Vieni, regna, Trionfa.
TANCREDI
(ad Amenaide)
Sul tuo cor regnar voglio!
Questa da te desio sola mercede.
AMENAIDE
Trionfano così l'amor, la fede!…
Finale
Tra quei soavi palpiti
Brillar mi sento il core!
Un delizioso ardore
Gioir, languir mi fa…
No, non vi posso esprimere
La mia felicità.
ARGIRIO
Ah, del piacer quest'anima
Respira omai nel seno:
Tra voi felice appieno,
Figli, il mio cor sarà…
No, non vi posso esprimere
La mia felicità.
TANCREDI
Sì grande è il mio contento,
Sì dolce è tal momento,
Che tanta gioia ancora
Credere il cor non sa…
No, non vi posso esprimere
La mia felicità.
TUTTI
Sì tutto spiri intorno
Piacer, felicità.
FINALE FERRARA
Scena Sedicesima
(Catena di montagne, burroni scoscesi, torrenti che precipitano e vanno a formare l'Aretusa. Selva che copre parte del piano e della montagna. L'Etna in lontananza. Il sole verso l'occidente, e riverbera sul mare alla parte opposta. Qualche caverna. Durante il stornello si vede Tancredi salire, indi scendere, concentrato cupamente; avanza sospiroso, s'arresta)
TANCREDI
Dove son! Fra quali orror mi guida
Il tradito amor mio! V'ha orror che eguagli
Quel dello stato mio? Di quei torrenti
Il fragore: formidabile: de' venti
Il fremer cupo: il triste
Abbandono di natura… Ah? tutto accresce,
Tutto pasce nel povero mio core
Le tetre idee del mio tradito amore.
Cavatina
Ah! che scordar non so
Colei che mi tradì…
L'adoro ancor.
Dunque penar dovrò,
Languire ognor così!
Povero cor!
(S 'abbandona su d'un sasso all'ingresso d'una caverna. Intanto da' burroni, dalla selva compariscono gruppi di cavalieri)
CORO DI CAVALIERI
Regna il terror
Nella città;
Tancredi di dolor
Dunque morrà…
Egli col suo valor
Ci guiderà:
Trionferà.
Gloria e valor
N'accende il cor,
Il saraceno allor
Spento cadrà.
S'esulterà.
Scena Diciassettesima
Rezitativo
(Argirio e Amenaide, con seguito di cavalier e soldati)
AMENAIDE
Ecco amici Tancredi.
ARGIRIO
Tancredi!…
TANCREDI
Il nome mio…
Tu qui? Perfida! E vai
Di Solamiro al campo?
AMENAIDE
Oh! mio Tancredi
Esci d'errore omai…
TANCREDI
Taci! è vano quel pianto, orror mi fai.
Sì, con voi pugnerò, con voi; la patria
(a gli cavalieri)
Salverò col mio sangue. Il mio destino
Si compia allor.
(Ad Amenaide)
T'invola!
Penai, piansi per te, lo sai, lo vedi:
Vanne, infedele, morto è per te Tancredi.
Rondo
Perché turbar la calma
Di questo cor?
Non sai che questa calma
È figlia del dolor!
Traditrice io t'abbandono
Al rimorso, al tuo rossore;
Vendicar saprà l'amore
La tua nera infedeltà,
Ma tu piangi… gemi… forse?
Oh! Dio!
CORO
Vieni al campo.
TANCREDI
Ove son io!
CORO
Gloria, amore il cor t'accenda.
Or ci guida a trionfar.
TANCREDI
Non sa comprendere
Il mio dolor
Chi in petto accendersi
Non sa d'amor.
CORO
Gloria, amore il cor t'accenda.
Solamir vinto alfin cadrà.
TANCREDI
Sì la patria si difenda,
Io vi guido a trionfar.
TANCREDI, CORO
Al campo a trionfar!
(Escono)
Scena Diciottesima
Rezitativo
AMENAIDE
Ah! ch'ei si perde! Padre, Isaura, ei corre
Nel suo furor a ricercar la morte.
ARGIRIO
Infausto dì.
(a' guerrieri)
E voi mi seguite.
(ad altri e scudieri)
E voi su lor vegliate.
AMENAIDE
(perseguirlo)
Anch'io…
ARGIRIO
Rimanti: al braccio
Accordi il cielo, il prisco suo vigore.
Di gloria in sen m'avvampa ancor l'ardore.
(Parte)
Scena Diciannovesima
Rezitativo
AMENAIDE
Quanti tormenti in un sol giorno! ah! senti.
Ferve la pugna: darmi, di guerrieri
Odi il fragor, le grida…
ISAURA
Oh! quale orrore
Spargersi intorno!
AMENAIDE
Come trema il core!
Che palpito affannoso? Quai funeste?
Immagini tremende? Forse adesso
Il genitor… l'amante… esangue… oppresso…
Oh Isaura! Io più, no, non resisto.
ISAURA
Ascolta.
Cessò il tumulto.
AMENAIDE
Ah! forse!
ISAURA
A questa volta
Stuol d'armati…
Scena Ultima
(Tancredi, Argirio, guerrieri, ecc. entrano)
AMENAIDE
Gran Dio!…
Qual son, quai grida!
ARGIRIO
Figlia…
AMENAIDE
E Tancredi? Il mio Tancredi?…
ARGIRIO
Piena
Vittoria egli ebbe sul nemico… oh! Dio…
Ma funesta vittoria… ei la sua patria
Salvò… col proprio sangue…
AMENAIDE
È morto?
ARGIRIO
Appena
Regge il fianco trafitto…
Nell'angoscie di morte il nome tuo
Sospirando ripete…
AMENAIDE
Oh! mio Tancredi!
CORO
Muore il prode;
Il vincitor;
Ah qual sangue!
Quale orror!
AMENAIDE
Barbari! È vano ogni rimorso… oh Dio,
Tancredi. Sventurato…
E puoi tu udirmi ancora… e puoi tu ancora
Su me fissar le moribonde luci?
Conoscimi, Tancredi,
Il mio dolor conosci… la tua sposa
Dunque l'ultimo sguardo or su me volgi?
M'odi ancor? Ra mi credi?
TANCREDI
Ah! M'hai tradito!
AMENAIDE
Io!…
ARGIRIO
Sventurata figlia! essa t'amava,
E fu l'amarti il suo delitto. Ingiuste
Fur le leggi, il Senato… a te fu scritto
Quel foglio, a te…
TANCREDI
M'inganno! Amenaide…
Ed ami il tuo Tancredi?
AMENAIDE
Io mille morti
Avrei meritato in non amarti; pensa
Se rea…
TANCREDI
Tu m'ami? A questi detti io sento
Che m'è grave il morir.
AMENAIDE
Dunque, gran Dio,
Così mia fé…
TANCREDI
Quel pianto
Mi scende al cor…
Oh Dio… lasciarti io deggio,
Già la morte s'appressa… io già la sento…
Argirio, ascolta, ecco de voti miei…
Di mia fede l'oggetto… a quella mano
Or la mia destra insanguinata unisci;
Di sposo… il nome io porterò alla tomba…
E tu sarai mio padre? A vendicare…
La mia patria… la mia sposa…
Vissi degno d'entrambe… amato, io spiro
Ora d'entrambe in seno…
Ogni mio voto… or già… compito… è appieno.
Cavatina
Amenaide… serbami…
Tua fé… quel cor ch'è mio…
Ti lascio… ah! tu di vivere…
Giurami… ho sposa… addio.