ATTO QUINTO


Scena Prima

(Palazzo che gli incanti di Medea fanno apparire, dove si vede preparate sontuose mense. Medea sola)

56. Recitativo

▼MEDEA▲
Dunque per vendicarmi ora degg’io
Dar morte all’idol mio?
Dove, dove mi spinge il mio furore?
Punir l’ingrato core,
E’ un punire me stessa
L’alma in pensarvi è già di duolo oppressa.
Ma trionfa Agilea al mio martoro:
Non contesa avrà dunque il ben ch’adoro!
Potrò senza tormento
Mirare il suo contento?
No, no, che vendicarmi degg’io;
Teseo morrà, già che il suo amore oblio.

57. Aria Medea

Vuo’ morir, ma vendicata,
Vendicata morirò.
E vedrò pria di morire
Lacerata
Trucidata
La rivale e l’infedele
Che crudele m’oltraggiò.
Vuo’ morir… etc.

58. Recitativo

▼MEDEA▲
Scoprii, ma non veduta
L’ascosa fiamma e l’estrattion di Teseo
Che è finora da Egeo non conosciuta:
Armar vuò il proprio padre
Contro l’ignota prole
E se fui cruda madre
Ancor sarò più dura
Contr’un amante, che di me non cura.

Scena Seconda

(Egeo e Medea)

▼MEDEA▲
Questo vaso che miri
D’avvelenato succo, io già mischiai
Porgelo tu lo dei: ma ti sgomenti?

▼EGEO▲
Quest’eroe mi difese
E deggio ancor, che contro voglia Amare;
E morir lo farò?

▼MEDEA▲
La speranza al tuo affetto;
La Pace del tuo Regno
Voglion’ la Morte sua, e il tuo sdegno.

▼EGEO▲
Non fui già mai Tiranno
Sprezzo l’Amor,
La Gelosia condanno.

59. Aria Egeo

Non è da Re quel Cor,
Che dominar non sa
Non deve un Regio petto
Farsi d’Amor soggetto
Che se l’affetto cede
Il Cor di Re non ha.
Non è da Re… etc.

60. Recitativo

▼MEDEA▲
Ma del popolo l’odio, avrà quel figlio,
Che tu Ascondi a Trizene?
Già Teseo Adora, e per suo Re lo vuole:
Lascerai la tua prole
Prima di nome, e Regno?
Mentre uno straniero indegno
Gioirà di tua sorte
E forte per regnar gli darà morte?

▼EGEO▲
Ah, cedo a sangue, ciò ch’ad amor negai;
Vinto mi rendo, e già m’accingo all’opra.

▼TESEO▲
Tengo in pugno l’idol mio,
ho per mano il mio tesor.
Farò pago il mio desio,
havrà fine il mio dolor

(ad Egeo)

Sire, a piedi tuoi Teseo s’inchina

▼EGEO▲
Ergiti!; quanto già scorse oblio
E già vuole Atene che tu succeda al trono,
anch’io lo bramo.
Prendi in segno di ciò
Questo che porgo a te grato licore;
è segno sia di fedeltà, d’amore.

Scena Terza

(Teseo che conduce per mano Agilea;
Arcane e Clizia, che li seguono, e’ detti;
Entra con loro una gran comitiva di popolo,
che viene per adornar le nozze
Teseo prende da una mano il vaso, e tira
dall’altra il brando)

▼TESEO▲
Giuro per questo acciaro,
che colmato ha di gloria il braccio mio,
che saran miei nemici, i tuoi nemici;
E che fra i’ tuoi vassalli
Il più fido m’avrai.

(Il Re guardando attentamente la
spada di Teseo, scopre esser quella
che aveva lasciata nel servire di
contrassegno a riconoscere l figlio.
Gli toglie con furia la coppa di mano,
e la getta)

▼EGEO▲
Che miro o Ciel!
Sì questi è il brando
Questo il figlio perdei
Questo ferro per segno io ti lasciai
Quando a Trizane andasti, ancor fanciullo
Or ti conosco o figlio
Ah che tu m’esponesti a un gran periglio

▼TESEO▲
Hvrebbe in pugno mio queste acciaro
Tradito il tuo desio,
se unito io non havessi in natali il valore;
e per ciò scono sciuto mostrar pria mi compiacqui
che d’Egeo degno germe al mondo nacqui.

(Medea sen fugge, avendo udito che Teseo è dal padre stato riconosciuto)

Scena Quarta

(Egeo, Teseo, Agilea, Clizia e Seguito)

▼ARCANE▲
Ah perfida Medea! Fugge l’infida!

▼EGEO▲
D’ella si vada in traccia
Ma no, vano è il cimento
Che strade ella conosce ad altri ignote.

▼AGILEA▲
Basti per ora o Sire
D’evitar il suo sdegno.

▼TESEO ED AGILEA▲
E dia la nostra gioia
Tanto piacere a noi, quanto a lei Noia.

▼EGEO▲
T’amo bella Agilea, t’amo il confesso
Ma voglio esser Beato, in un altro me stesso.
M’è caro un tal rivale, io tel consegno
Del mio fervido Amor, ei ti sia pegno.

▼TESEO▲
Molto ti deggio, o genitor amato;
Due volte il viver mio da te conosco,
Ed hor mi fai con Agilea Beato.

(Prende la destra d’Agilea e la bacia)

61. Aria Teseo

Ho per mano il mio tesor
Tengo in pugno l’idol mio.
Avrà fine il mio dolor
Farò pago il mio desio.
Ho per mano, etc.
Sire a piedi tuoi Teseo s’inchina.

62. Recitativo

▼ARCANE▲
Signore in questo giorno
Sia propizio ai sponsali
Umil Clizia ti chieggio

▼EGEO▲
Se Agilea Tel’ concede, io vi concorro.

▼AGILEA▲
Non invidio in altrui ciò che bramai
So che Clizia t’apprezza e tu l’adori
Uniti sian con queste destre i cori

▼ARCANE▲
Giorno per me felice

▼CLIZIA▲
Che beati saremo, il cor mi dice

63. Duetto

▼CLIZIA ED ARCANE A DUE▲
Unito ad un puro affetto
Non sa che sia sospetto,
Un core Amante
Non vuo’ che gelosia
Entri nell’Alma mia
Ma vuo’ che sia l’amore sempre costante,
Unito… etc.

Scena Quinta

(Medea sopra un carro tirato da dragoni che volano e detti)

64. Recitativo Accompagnato

▼MEDEA▲
Essenti dal mio sdegno ancor non siete
Preparate, queste pompe non furo
A favorire un aborrito amore.
S’armi dunque l’Inferno
S’armi dunque l’Inferno
Pien di rabbia, e furore,
Strugga ciò che fu mio
Così partendo coll’ultimo Addio.

(Nel Tempo che Medea fugge, apparisce tutto il palazzo in fiamme, e si Oscura la scena, con tuoni e Lampi)

Scena Sesta

(Partita Medea restano i medesimi personaggi in Scena; e dopo soppraggiunge Minerva sopra una machina)

▼AGILEA E CLIZIA▲
Soccorreteci o Numi!

▼EGEO▲
Che mai sarà!

▼TESEO ED ARCANE▲
Orrida Scena

(Entra Minerva)

65. Recitativo Accompagnato

▼SACERDOTE DI MINERVA▲
Il Ciel già si compiace
Sgombrar ciò che v’offende;
Dal poter di Minerva
Che ogn’or vi difende;
Fermata è in un istante
Fabrica più tenace,
Per man di fabro Eterno
Che atterrarla non sa poter d’Inferno.

(Cangia il Teatro che torna come prima nessuna traccia della devastazione causata dalla Medea)

66. Coro finale

CORO (Tutti)
Goda ogn’or Alma in sì bel giorno
Che mai più farà ritorno
Dell’Inferno il rio furor:
Ed il Ciel in bella face, splende
Fa la cara pace
Dolce premio dell’Amor.
Goda ogn’or… (bis).
ATTO QUINTO


Scena Prima

(Palazzo che gli incanti di Medea fanno apparire, dove si vede preparate sontuose mense. Medea sola)

56. Recitativo

MEDEA
Dunque per vendicarmi ora degg’io
Dar morte all’idol mio?
Dove, dove mi spinge il mio furore?
Punir l’ingrato core,
E’ un punire me stessa
L’alma in pensarvi è già di duolo oppressa.
Ma trionfa Agilea al mio martoro:
Non contesa avrà dunque il ben ch’adoro!
Potrò senza tormento
Mirare il suo contento?
No, no, che vendicarmi degg’io;
Teseo morrà, già che il suo amore oblio.

57. Aria Medea

Vuo’ morir, ma vendicata,
Vendicata morirò.
E vedrò pria di morire
Lacerata
Trucidata
La rivale e l’infedele
Che crudele m’oltraggiò.
Vuo’ morir… etc.

58. Recitativo

MEDEA
Scoprii, ma non veduta
L’ascosa fiamma e l’estrattion di Teseo
Che è finora da Egeo non conosciuta:
Armar vuò il proprio padre
Contro l’ignota prole
E se fui cruda madre
Ancor sarò più dura
Contr’un amante, che di me non cura.

Scena Seconda

(Egeo e Medea)

MEDEA
Questo vaso che miri
D’avvelenato succo, io già mischiai
Porgelo tu lo dei: ma ti sgomenti?

EGEO
Quest’eroe mi difese
E deggio ancor, che contro voglia Amare;
E morir lo farò?

MEDEA
La speranza al tuo affetto;
La Pace del tuo Regno
Voglion’ la Morte sua, e il tuo sdegno.

EGEO
Non fui già mai Tiranno
Sprezzo l’Amor,
La Gelosia condanno.

59. Aria Egeo

Non è da Re quel Cor,
Che dominar non sa
Non deve un Regio petto
Farsi d’Amor soggetto
Che se l’affetto cede
Il Cor di Re non ha.
Non è da Re… etc.

60. Recitativo

MEDEA
Ma del popolo l’odio, avrà quel figlio,
Che tu Ascondi a Trizene?
Già Teseo Adora, e per suo Re lo vuole:
Lascerai la tua prole
Prima di nome, e Regno?
Mentre uno straniero indegno
Gioirà di tua sorte
E forte per regnar gli darà morte?

EGEO
Ah, cedo a sangue, ciò ch’ad amor negai;
Vinto mi rendo, e già m’accingo all’opra.

TESEO
Tengo in pugno l’idol mio,
ho per mano il mio tesor.
Farò pago il mio desio,
havrà fine il mio dolor

(ad Egeo)

Sire, a piedi tuoi Teseo s’inchina

EGEO
Ergiti!; quanto già scorse oblio
E già vuole Atene che tu succeda al trono,
anch’io lo bramo.
Prendi in segno di ciò
Questo che porgo a te grato licore;
è segno sia di fedeltà, d’amore.

Scena Terza

(Teseo che conduce per mano Agilea;
Arcane e Clizia, che li seguono, e’ detti;
Entra con loro una gran comitiva di popolo,
che viene per adornar le nozze
Teseo prende da una mano il vaso, e tira
dall’altra il brando)

TESEO
Giuro per questo acciaro,
che colmato ha di gloria il braccio mio,
che saran miei nemici, i tuoi nemici;
E che fra i’ tuoi vassalli
Il più fido m’avrai.

(Il Re guardando attentamente la
spada di Teseo, scopre esser quella
che aveva lasciata nel servire di
contrassegno a riconoscere l figlio.
Gli toglie con furia la coppa di mano,
e la getta)

EGEO
Che miro o Ciel!
Sì questi è il brando
Questo il figlio perdei
Questo ferro per segno io ti lasciai
Quando a Trizane andasti, ancor fanciullo
Or ti conosco o figlio
Ah che tu m’esponesti a un gran periglio

TESEO
Hvrebbe in pugno mio queste acciaro
Tradito il tuo desio,
se unito io non havessi in natali il valore;
e per ciò scono sciuto mostrar pria mi compiacqui
che d’Egeo degno germe al mondo nacqui.

(Medea sen fugge, avendo udito che Teseo è dal padre stato riconosciuto)

Scena Quarta

(Egeo, Teseo, Agilea, Clizia e Seguito)

ARCANE
Ah perfida Medea! Fugge l’infida!

EGEO
D’ella si vada in traccia
Ma no, vano è il cimento
Che strade ella conosce ad altri ignote.

AGILEA
Basti per ora o Sire
D’evitar il suo sdegno.

TESEO ED AGILEA
E dia la nostra gioia
Tanto piacere a noi, quanto a lei Noia.

EGEO
T’amo bella Agilea, t’amo il confesso
Ma voglio esser Beato, in un altro me stesso.
M’è caro un tal rivale, io tel consegno
Del mio fervido Amor, ei ti sia pegno.

TESEO
Molto ti deggio, o genitor amato;
Due volte il viver mio da te conosco,
Ed hor mi fai con Agilea Beato.

(Prende la destra d’Agilea e la bacia)

61. Aria Teseo

Ho per mano il mio tesor
Tengo in pugno l’idol mio.
Avrà fine il mio dolor
Farò pago il mio desio.
Ho per mano, etc.
Sire a piedi tuoi Teseo s’inchina.

62. Recitativo

ARCANE
Signore in questo giorno
Sia propizio ai sponsali
Umil Clizia ti chieggio

EGEO
Se Agilea Tel’ concede, io vi concorro.

AGILEA
Non invidio in altrui ciò che bramai
So che Clizia t’apprezza e tu l’adori
Uniti sian con queste destre i cori

ARCANE
Giorno per me felice

CLIZIA
Che beati saremo, il cor mi dice

63. Duetto

CLIZIA ED ARCANE A DUE
Unito ad un puro affetto
Non sa che sia sospetto,
Un core Amante
Non vuo’ che gelosia
Entri nell’Alma mia
Ma vuo’ che sia l’amore sempre costante,
Unito… etc.

Scena Quinta

(Medea sopra un carro tirato da dragoni che volano e detti)

64. Recitativo Accompagnato

MEDEA
Essenti dal mio sdegno ancor non siete
Preparate, queste pompe non furo
A favorire un aborrito amore.
S’armi dunque l’Inferno
S’armi dunque l’Inferno
Pien di rabbia, e furore,
Strugga ciò che fu mio
Così partendo coll’ultimo Addio.

(Nel Tempo che Medea fugge, apparisce tutto il palazzo in fiamme, e si Oscura la scena, con tuoni e Lampi)

Scena Sesta

(Partita Medea restano i medesimi personaggi in Scena; e dopo soppraggiunge Minerva sopra una machina)

AGILEA E CLIZIA
Soccorreteci o Numi!

EGEO
Che mai sarà!

TESEO ED ARCANE
Orrida Scena

(Entra Minerva)

65. Recitativo Accompagnato

SACERDOTE DI MINERVA
Il Ciel già si compiace
Sgombrar ciò che v’offende;
Dal poter di Minerva
Che ogn’or vi difende;
Fermata è in un istante
Fabrica più tenace,
Per man di fabro Eterno
Che atterrarla non sa poter d’Inferno.

(Cangia il Teatro che torna come prima nessuna traccia della devastazione causata dalla Medea)

66. Coro finale

CORO (Tutti)
Goda ogn’or Alma in sì bel giorno
Che mai più farà ritorno
Dell’Inferno il rio furor:
Ed il Ciel in bella face, splende
Fa la cara pace
Dolce premio dell’Amor.
Goda ogn’or… (bis).
最終更新:2021年09月11日 07:33