ATTO TERZO
SCENA I
La gran sala del Castello.
A destra un vasto peristilio a colonne. Questo peristilio è annesso ad una sala di minori proporzioni; nel fondo della sala un verone.
Otello, Jago, l'Araldo.
ARALDO
dal peristilio, a Otello che sarà con Jago nella sala
La vedetta del porto ha segnalato
la veneta galea che a Cipro adduce
gli ambasciatori.
Otello fa cenno all'Araldo di allontanarsi
OTELLO
a Jago
Bene sta.
Continua.
JAGO
Qui trarrò Cassio e con astute inchieste
lo adescherò a ciarlar.
indicando il vano del verone
Voi là nascosto
scrutate i modi suoi, le sue parole,
i lazzi, i gesti. Paziente siate
o la prova vi sfugge. Ecco Desdemona.
Finger conviene… io vado.
dicendo io vado, s'allontana come per escire, poi s'arresta e si riavvinca ad Otello per dirgli l'ultima parola
Il fazzoletto…
OTELLO
Va! volentieri obliato l'avrei.
Jago esce
SCENA II
Otello, Desdemona
DESDEMONA
dalla porta di sinistra, ancora presso alla soglia
Dio ti giocondi, o sposo dell'alma mia sovrano.
OTELLO
andando incontro a Desdemona
Grazie, madonna, datemi la vostra eburnea mano.
le prende la mano
Caldo mador ne irrora la morbida beltà.
DESDEMONA
Essa ancor l'orme ignora del duolo e dell'età.
OTELLO
Eppur qui annida il demone gentil del mal consiglio,
che il vago avorio allumina del piccioletto artiglio.
Mollemente alla prece s'atteggiae al pio fervore.
DESDEMONA
Eppur con questa mano io v'ho donato il core…
Ma riparlar vi debbo di Cassio.
OTELLO
Ancor l'ambascia
del mio morbo m'assale; tu la fronte mi fascia.
DESDEMONA
sciogliendo un fazzoletto
A te.
OTELLO
No; il fazzoletto voglio ch'io ti donai.
DESDEMONA
Non l'ho meco.
OTELLO
Desdemona, guai se lo perdi! guai!
Una possente maga ne ordia lo stame arcano.
Ivi è riposta l'alta malia d'un talismano.
Bada! smarrirlo, oppur donarlo, è ria sventura!
DESDEMONA
Il vero parli?
OTELLO
Il vero parlo.
DESDEMONA
Mi fai paura!
OTELLO
Che? l'hai perduto forse?
DESDEMONA
No.
OTELLO
Lo cerca.
DESDEMONA
Fra poco…lo cercherò…
OTELLO
No, tosto!
DESDEMONA
Tu di me ti fai gioco.
Storni cosi l'inchiesta di Cassio;
astuzia è questa del tuo pensier.
OTELLO
Pel cielo! l'anima mia si desta!
Il fazzoletto…
DESDEMONA
È Cassio l'amico tuo diletto.
OTELLO
Il fazzoletto!
DESDEMONA
A Cassio, a Cassio perdona …
OTELLO
terribile
Il fazzoletto!
DESDEMONA
Gran Dio! nella tua voce v'è un grido di minaccia!
OTELLO
Alza quegli occhi!
DESDEMONA
Atroce idea!
OTELLO
prendendola a forza sotto il mento e per le spalle e obbligandola a guardarlo
Guardami in faccia! Dimmi chi sei!
DESDEMONA
La sposa fedel d'Otello.
OTELLO
Giura!
Giura e ti danna …
DESDEMONA
Otello fedel mi crede.
OTELLO
Impura ti credo.
DESDEMONA
Iddio m'aiuta!
OTELLO
Corri alla tua condanna,
di' che sei casta.
DESDEMONA
fissandolo
Casta … Io son …
OTELLO
Giura e ti danna!
DESDEMONA
Esterrefatta fisso lo sguardo tuo tremendo,
in te parla una Furia, la sento e non l'intendo.
Mi guarda! il volto e l'anima ti svelo; il core infranto
mi scruta…io prego il cielo per te con questo pianto,
per te con queste stille cocenti aspergo il suol.
Guarda le prime lagrime, che da me spreme il duol.
OTELLO
S'or ti scorge il tuo demone, un angelo ti crede
e non t'afferra.
DESDEMONA
Vede l'Eterno la mia fede!
OTELLO
No! la vede l'inferno.
DESDEMONA
La tua giustizia impetro, sposo mio!
OTELLO
Ah! Desdemona! Indietro! indietro! indietro!
DESDEMONA
Tu pur piangi?…e gemendo freni del cor lo schianto!
E son io l'innocente cagion di tanto pianto!
Qual è il mio fallo?
OTELLO
E il chiedi?…Il più nero delitto
sovra il candido giglio della tua fronte è scritto.
DESDEMONA
Ahimé!
OTELLO
Che? non sei forse una vil cortigiana?
DESDEMONA
Ciel! No…no…pel battesmo della fede cristiana!
OTELLO
Che?
DESDEMONA
Ah!…non son ciò che esprime quella parola orrenda.
Otello mutando d'un tratto l'ira nella più terribile calma dell'ironia, prende Desdemona per mano e la conduce alla porta d'onde entrò.
OTELLO
Datemi ancor l'eburnea mano, vo' fare ammenda.
marcato, a voce spiegata
Vi credea
a voce bassa parlando
(perdonate se il mio pensiero è fello.)
a voce spiegata
quella vil cortigana
cupo e terribile
che è la sposa d'Otello.
Otello sforza con un'inflessione del braccio, ma senza scomporsi, Desdemona ad escire. Poi ritorna verso il contro della scena nel massimo grado dell'abbattimento.
SCENA III
Otello
OTELLO
Dio! mi potevi scagliar tutti i mali
della miseria, della vergogna,
far de' miei baldi trofei trionfali
una maceria, una menzogna…
E avrei portàto la croce crudel
d'angoscie e d'onte
con calma fronte
e rassegnato al volere del ciel.
Ma, o pianto, o duol! m'han rapito il mirraggio
dov'io, giulivo, l'anima acqueto.
Spento è quel sol, quel sorriso, quel raggio
che mi fa vivo, che mi fa lieto!
Spento è quel sol, quel sorriso, quel raggio
che mi fa vivo, che mi fa lieto!
Tu alfin, Clemenza, pio genio immortal
dal roseo riso,
copri il tuo viso
santo coll'orrida larva infernal!
SCENA IV
Otello, poi Jago
OTELLO
Ah! Dannazione!
Pria confessi il delitto e poscia muoia!
Confession! Confession!
La prova!
entra Jago
JAGO
indicando l'ingresso
Cassio è là!
OTELLO
Là? Cielo! Oh, gioia!
con raccapriccio
Orror! Supplizi immondi!
JAGO
Ti frena! Ti nascondi!
conduce rapidamente Otello nel fondo a sinistra dove c'è il vano del verone.; corre verso il fondo del peristilio dove incontra Cassio che esita ad entrare.
SCENA V
Otello nascosto, Jago e Cassio
JAGO
a Cassio
Vieni, l'aula è deserta.
T'inoltra, o Capitano.
CASSIO
Questo nome d'onor suona ancor vano per me.
JAGO
Fa cor, la tua causa è in tal mano
che la vittoria è certa.
CASSIO
Io qui credea di ritrovar Desdemona.
OTELLO
nascosto
Ei la nomò!
CASSIO
Vorrei parlarle ancora,
per saper se la mia grazia è profferta.
JAGO
gaiamente
L'attendi…
conducendo Cassio accanto alla prima colonna del peristilio
E intanto, giacchè non si stanca
mai la tua lingua nelle fole gaie,
narrami un po' di lei che t'innamora.
CASSIO
Di chi?
JAGO
sottovoce assai
Di Bianca.
OTELLO
(Sorride!)
CASSIO
Baie!
JAGO
Essa t'avvince coi vaghi rai.
CASSIO
Rider mi fai.
JAGO
Ride chi vince.
CASSIO
ridendo
In tal disfide, per verità,
vince chi ride - Ah! Ah!
JAGO
ridendo
Ah! Ah!
OTELLO
dal verone
(L'empio trionfa, il suo scherno m'uccide.
Dio frena l'ansia che in core mi sta!)
CASSIO
Son già di baci
Sazio e di lai.
JAGO
Rider mi fai.
CASSIO
O amor' fugaci!
JAGO
Vagheggi il regno-d'aitra belta.
Colgo el segno?
CASSIO
Ah! Ah!
JAGO
Ah! Ah!
OTELLO
(L'empio m'irride- il suo scherno m'uccide.
Dio frena l'ansia che in core mi sta!)
CASSIO
Nel segno hai côlto. Sì, lo confesso.
M'odi…
JAGO
assai sottovoce
Sommesso parla. T'ascolto.
Jago conduce Cassio in posto più lontano da Otello.
CASSIO
Jago, t'è nota la mia dimora …
le parole si perdono
OTELLO
avvicinandosi un poco e cautamente per udir le parole
(Or gli racconta il modo, il luogo e l'ora. . )
CASSIO
sempre sottovoce
… da mano ignota …
le parole si perdono ancora
OTELLO
(Le parole non odo…
Lasso! e udir le vorrei! Dove son giunto!)
CASSIO
… un vel trapunto …
JAGO
è strano! è strano!
OTELLO
(D'avvicinarmi Jago mi fa cenno.)
passa con cautela e si nasconde dietro le colonne
JAGO
sottovoce
Da ignota mano?
molto forte
Baie!
fa cenno a Cassio di parlare ancora sottovoce
CASSIO
Da senno.
Quanto mi tarda saper chi sia…
JAGO
guardando rapidamente dalla parte d'Otello - fra sè
(Otello spia.)
a Cassio ad alta voce
L'hai teco?
CASSIO
estrae dal giustacuore il fazzoletto di Desdemona
Guarda.
JAGO
prendendo il fazzoletto
Qual meraviglia!
a parte
(Otello origlia.
Ei s'avvicina con mosse accorte.)
a Cassio scherzando
Bel cavaliere,
mettendo le mani dietro la schiena perchè Otello possa osservare il fazzoletto
nel vostro ostello perdono gli angeli l'aureola e il vel.
OTELLO
avvicinandosi assai al fazzoletto, dietro le spalle di Jago e nascosta dalla prima colonna
(è quello! è quello!)
Ruina e morte!
JAGO
(Origlia Otello.)
OTELLO
a parte sottovoce
(Tutto è spento! Amore e duol.
L'alma mia nessun più smuova.)
JAGO
a Cassio indicando il fazzoletto
Questa è una ragna
dove il tuo cuor
casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
Troppo l'ammiri,
troppo la guardi;
bada ai deliri
vani e bugiardi.
Questa è una ragna
dove il tuo cuor
casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
Questa è una ragna
dove il tuo cuor
casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
CASSIO
guardando il fazzoletto che avrà ritolto a Jago
Miracolo vago
dell'aspo e dell'ago
che in raggi tramuta
le fila d'un vel,
più bianco, più lieve
che fiocco di neve,
che nube tessuta
dall'aure del ciel.
JAGO
Questa è una ragna
dove il tuo cuor…
… casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
Troppo l'ammiri,
troppo la guardi;
bada ai deliri
vani e bugiardi.
Ah bada,
questa è una ragna
dove il tuo cuor
casca, si lagna,
s'impiglia e muor.
CASSIO
Miracolo vago…
Più bianco, più lieve
che fiocco di neve,
che nube tessuta
dalla'aure del ciel.
Miracol, miracolo vago!
OTELLO
nascosto dietro la colonna e guardando di tratto in tratto il fazzoletto nelle mani di Cassio
(Tradimento, tradimento, tradimento,
la tua prova, la tua prova
spaventosa mostri al Sol)
CASSIO
Miracolo vago!
OTELLO
(Tradimento!)
JAGO
a Cassio
Troppo l'ammiri.
JAGO
Bada! Bada!
Trombe interne in Do; ben lontano. Rispondono dal Castello
Quest'è il segnale che annuncia
l'approdo della trireme veneziana.
Trombe da altra parte
Ascolta.
Tutto il castel co'suoi squilli risponde.
Se qui non vuoi con Otello scontrarti,
fuggi.
CASSIO
Addio.
JAGO
Va.
Cassio esce velocemente dal fondo.
SCENA VI
Jago e Otello
OTELLO
avvicinandosi a Jago
Come la ucciderò?
JAGO
Vedeste ben com'egli ha riso?
OTELLO
Vidi.
JAGO
E il fazzoletto?
OTELLO
Tutto vidi.
CIPRIOTI
Coro interno
Evviva! Alla riva!
Allo sbarco!
OTELLO
È condannata.
TUTTI
Evviva!
OTELLO
Fa ch'io m'abbia un velen per questa notte.
TUTTI
Evviva il Leon di San Marco!
JAGO
Il tosco, no - Val meglio soffocarla,
là nel suo letto, là, dove ha peccato.
OTELLO
Questa giustizia tua mi pace.
JAGO
a mezza voce
A Cassio - Jago provvederà.
OTELLO
Jago, fin d'ora mio Capitano t'eleggo.
JAGO
Mio Duce, grazie vi rendo.
Ecco gli Ambasciatori.
Li accogliete. Ma ad evitar sospetti,
Desdemona si mostri a quei Messeri.
OTELLO
Si, qui l'adduci.
{Jago esce dalla porta di sinistra; Otello s'avvia verso il fondo per ricevere gli Ambasciatori.
SCENA VII
Otello, Lodovico, Roderigo, l'Araldo. Dignitari della Repubblica Veneta. Gentiluomini e Dame. Soldati. Trombettieri dal fondo, poi Jago con Desdemona ed Emilia dalla sinistra.
TUTTI
Viva! Evviva!
Viva il Leon di San Marco.
Evviva, evviva! Evviva, evviva!
Evviva, evviva! il Leon
Viva, viva il Leon di San Marco!
LODOVICO
tenendo una pergamena avvoltolata in mano
Il Doge ed il Senato
salutano l'eroe trionfatore
di Cipro. Io reco nelle vostre mani
il messaggio dogale.
OTELLO
prendendo il messaggio e baciando il suggello
Io bacio il segno della Sovrana Maestà.
poi lo spiega e legge
LODOVICO
avvicinandosi a Desdemona
Madonna,
v'abbia il ciel in sua guardia.
DESDEMONA
E il ciel v'ascolti.
EMILIA
a Desdemona, a parte
(Come sei mesta!)
DESDEMONA
ad Emilia, a parte
(Emilia, una gran nube
turba il senno d'Otello e il mio destino.)
JAGO
a Lodovico
Messere, son lieto di vedervi.
LODOVICO
Si sarà formato un crocchio tra Desdemona, Lodovico e Jago
Jago, quali nuove?…ma in mezzo a voi
non trovo Cassio.
JAGO
Con lui crucciato è Otello.
DESDEMONA
Credo che in grazia tornerà.
OTELLO
sempre in atto di leggere. A Desdemona rapidamente
Ne siete certa?
DESDEMONA
Che dite?
LODOVICO
Ei legge, non vi parla.
JAGO
Forse che in grazia tornerà.
DESDEMONA
Jago, lo spero;
sai se un verace affetto io porti a Cassio…
OTELLO
sempre in atto di leggere, ma febbrilmente a Desdemona, sottovoce
Frenate dunque le labbra loquaci…
DESDEMONA
Perdonate, signor…
OTELLO
avventandosi contro Desdemona
Demonio, taci!
LODOVICO
arrestando il gesto d'Otello
Ferma!
TUTTI
Orrore! Orrore!
LODOVICO
La mente mia non osa
pensar ch'io vidi il vero.
OTELLO
all'Araldo, con accento imperioso
A me Cassio!
JAGO
ad Otello a bassa voce
(Che tenti?)
l'Araldo esce
OTELLO
a Jago sottovoce
(Guardala mentre ei giunge.)
GENTILUOMINI
Ah! triste sposa!
LODOVICO
si avvicina a Jago e gli dice a parte
Quest'è dunque l'erore? quest'è il querriero
dai sublimi ardimenti?
JAGO
È quel ch'egli è.
LODOVICO
Palesa il tuo pensiero.
JAGO
Meglio è tener su ciò la lingua muta.
SCENA VIII
Appare Cassio.
OTELLO
che avrà sempre fissato la porta
(Eccolo!
appare Cassio
è lui!
a Jago
nell'animo lo scruta.)
ad alta voce a tutti
Messeri! Il Doge…
a parte a Desdemona
(ben tu fingi il pianto.)
ad alta voce a tutti
…mi richiama a Venezia…
RODERIGO
(Infida sorte!)
OTELLO
…e in Cipro elegge
mio successor colui che stava accanto
al mio vessillo, Cassio.
JAGO
fieramente e sorpreso
(Inferno e morte!)
OTELLO
continuando e mostrando la pergamena
La parola Ducale è nostra legge.
CASSIO
inchinandosi ad Otello
Obbedirò.
OTELLO
rapidamente a Jago ed accennando a Cassio
(Vedi?… non par che esulti l'infame?)
JAGO
(No)
OTELLO
ancora ad alta voce a tutti
La ciurma e la coorte…
sottovoce a Desdemona
(Continua i tuoi singulti…)
a tutti
…e le navi e il castello
lascio in poter del nuovo Duce.
LODOVICO
additando Desdemona che s'avvicina supplichevole
Otello, per pietà la conforta o il cor le infrangi.
OTELLO
a Lodovico e Desdemona
Noi salperem domani.
afferra Desdemona furiosamente a Desdemona
A terra!…e piangi!
Desdemona cade. Otello avrà, nel suo gesto terribile, gettata la pergamena al suolo, e Jago la raccoglie e legge di nascosto. Emilia e Lodovico sollevano pietosamente Desdemona.
DESDEMONA
A terra!…sì…nel livido
fango…percossa…io giacio…
piango…m'agghiaccia il brivido
dell'anima che muor.
E un dì sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or…l'angoscia in viso
e l'agonia nel cor.
Quel Sol sereno e vivido
che allieta il cielo e il mare
non può asciugar le amare
stille del mio dolor,
le amare stille del mio dolor.
EMILIA
(Quell 'innocente un fremito
d'odio non ha né un gesto,
trattiene in petto il gemito
con doloroso fren.
La lagrima si frange
muta sul volto mesto;
no, chi per lei non piange
non ha pietade in sen.)
(Quell 'innocente un fremito
d'odio non ha né un gesto,
trattiene in petto il gemito
con doloroso fren.
La lagrima si frange
muta sul volto mesto;
no, chi per lei non piange
non ha pietade,
no, chi per lei non piange
non ha pietade,
no, chi per lei, per lei non piange,
no, chi per lei, per lei non piange,
no, chi per lei, per lei non piange,
non ha pietade,
non ha pietade in sen.)
(Quell 'innocente un fremito
d'odio non ha né un gesto,
d'odio non ha né , non ha néun gesto,
la lagrima si frange muta,
si frange muta sul volto mesto;
no, chi per lei non piange,
no, chi per lei non piange,
non ha pietade in core,
no, chi per lei non piange,
non ha non ha pietade…)
CASSIO
(L'ora è fatal! un fulmine
sul mio cammin l'addita.
Già di mia sorte il culmine
s'offre all'inerte man
L'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita.
Questa che al ciel m'innalza
è un'onda d'uragan.)
(L'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita.
Questa che al ciel m'innalza
è un'onda d'uragan.
L'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita.
Questa che al ciel m'innalza
è un'onda d'uragan.
L'ebbra fortuna incalza
la fuga, la fuga della vita.
questa che al ciel, al ciel m'innalza
è un'onda d'uragan.
L'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita.
questa che al cie m'innalza
è un'onda d'uragan.
L'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita,
l'ebbra fortuna incalza
la fuga della vita,
questa che al cie m'innalza
è un'onda d'uragan,
questa che al ciel, al ciel m'innalza
questa che al cie m'innalza
è un'onda d'uragan,
questa che al cie m'innalza
è un'onda, è un'onda d'ura…)
RODERIGO
(Per me s'oscura il mondo,
s'annuvola il destin,
l'angiol soave e biondo
scompar dal mio cammin.)
(L'angiol soave
scompar dal mio cammino.
Per me s'oscura, s'oscura il mondo,
per me s'oscura il mondo,
s'annuvola il destin,
l'angiol soave e biondo
scompar dal mio cammin.
Per me s'oscura il mondo,
s'annuvola, s'annuvola il destin,
l'angiol soave e biondo
scompar dal mio cammin.)
LODOVICO
(Egli la man funerea
scuote anelando d'ira,
essa la faccia eterea
volge piangendo al ciel.
Egli la man funerea
scuote anelando d'ira,
essa la faccia eterea
volge piangendo al ciel.
Essa la faccia eterea
volge piangendo al ciel.
Nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
e un tenero compianto
stempra del core il gel.)
(Nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
e un tenero compianto
stempra del core, del core, del core il gel.
Chi per lei, per lei non piange
non ha pietade in sen.
Nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
e un tenero compianto
stempra del core il gel.
Nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
la carità sospira,
nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
nel contemplar quel pianto
la carità sospira,
e un tenero compianto
stempra del core il gel, stempra del core il gel,
stempra del cor, stempra del core il )
DESDEMONA
E un dì sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or…l'angoscia in viso
e l'agonia nel cor.
A terra…nel fango…
percossa…io giacio…
m'agghiaccia il brivido
dell'anima che muor…
E un dì sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
e un dì sul mio sorriso
fioria la speme, la speme e il bacio,
ed or…l'angoscia in viso
ed or…l'angoscia in viso
e l'agonia nel cor.
A terra…
m'agghiaccia il brivido
dell'anima che muor.
E un dì sul mio sorriso
fioria la speme e il bacio,
ed or…l'angoscia, l'angoscia in viso,
ed or…l'angoscia, l'angoscia in viso,
l'angoscia in viso,
e l'agonia nel cor.
Quel Sol sereno e vivido
che allieta il cielo e il mare
non può asciugar le amare
stille del mio dolor,
le amare stille del mio do…
DAME
Pietà! Pietà! Pietà! Pietà!
Ansia mortale, ansia mortale,
Ansia mortale, bieca, ne ingombra,
bieca, ne ingombra, bieca, ne ingombra,
anime assorte, anime assorte in lungo orror.
in lungo orror, in lungo orror.
Vista crudel!
Ansia mortale, bieca, ne ingombra,
ansia mortale, bieca, ne ingombra,
Vista crudel, vista crudel!
Ahi! Vista crudel, Ei la colpi!
Quel viso, quel viso santo, pallido, blando,
quel viso santo e pallido, quel viso santo e pallido,
si china e tace e piange e muor.
Piangon così nel ciel lor pianto gli angeli
quando perduto, perduto giace il peccator.
si china e tace e piange e muor.
si china e tace e piange e muor e piange e muor.
Quel viso santo, pallido, blando,
si china e tace e tace e piange,
si china e tace e piange e muor.
Piangon così piangon così lor pianto gli angeli
quando perduto giace il pecca…
CAVALIERI
Mistero! Mistero! Mistero!
Quell'uomo nero è sepolcrale,
quell'uomo nero è sepolcrale,
quell'uomo nero è sepolcrale,
e cieca un'ombra è in lui di morte e di terror!
e cieca un'ombra è in lui di morte e di terror!
Strazia coll'ugna l'orrido petto!
Gli sguardi figge immoti al suol.
Gli sguardi figge immoti al suol.
Poi sfida il ciel coll'atre pugna,
l'ispido aspetto ergendo ai dardi alti del Sol.
Strazia coll'ugna l'orrido petto!
Gli sguardi figge immoti al suol,
figge gli sguardi immoti al suol.
Sfida il ciel coll'atre pugna,
l'ispido aspetto l'ispido aspetto
ergendo ai dardi alti del Sol.
l'ispido aspetto ergendo ai dardi alti del Sol.
Quell'uomo nero è sepolcrale!
quell'uomo nero è sepolcrale!
figge gli sguardi immoti al suol.
poi sfida il ciel, poi sfida il cie
coll'atre pugna, coll'atre pugna,
l'ispido aspetto l'ispido aspetto
ergendo ai dardi alti del Sol.
ergendo ai dardi, ai dardi alti del Sol.
Poi sfida il ciel coll'atre pugna,
poi sfida il ciel coll'atre pugna,
l'ispido aspetto ergendo ai dardi del Sol,
l'ispido aspetto ergendo
ergendo ai dardi, ai dardi del…
JAGO
avvicinandosi a Otello che si sarà accasciato su d'una sedia
(Una parola.)
OTELLO
(E che?)
JAGO
(T'affretta! Rapido
slancia la tua vendetta! Il tempo vola.)
OTELLO
(Ben parli.)
JAGO
(È l'ira inutil ciancia. Scuotiti!
All'opra ergi tua mira! All'opra sola!
Io penso a Cassio. Ei le sue trame espia.
L'infame anima ria l'averno inghiotte!)
OTELLO
(Chi gliela svelle?)
JAGO
(Io.)
OTELLO
(Tu?)
JAGO
(Giurai.)
OTELLO
(Tal sia.)
JAGO
(Tu avrai le sue novelle questa notte.)
ironicamente a Roderigo
(I sogni tuoi saranno in mar domani
e tu sull'aspra terra).
RODERIGO
a Jago
(Ahi triste!)
JAGO
(Ahi stolto! stolto!
Se vuoi, tu puoi sperar; gli umani,
orsù! cimenti afferra, e m'odi.)
RODERIGO
(T'ascolta.)
JAGO
(Col primo albor salpa il vascello.
Or Cassio è il Duce.
Eppur se avvien che a questi
toccando la spada
accada
sventura - allor qui resta Otello.)
RODERIGO
(Lugubre luce d'atro balen!)
JAGO
(Mano alla spada!
A notte folta io la sua traccia vigilo,
e il varco e l'ora scruto; il resto a te.
Sarò tua scolta. A caccia! a caccia!
Cingiti l'arco!)
RODERIGO
(Sì! t'ho venduto onore e fe'.)
JAGO
a sé stesso
(Corri al miraggio!
corri, corri al miraggio!
corri, corri al miraggio!
Il fragile tuo senno,
ha già confuso un sogno menzogner.
Il fragile tuo senno
ha già confuso un sogno menzogner.
Segui l'astuto ed agile mio cenno,
amante illuso, amante illuso, io seguo il mio pensier,
io seguo il mio pensier, io seguo il mio pen…)
RODERIGO
a sé stesso
(Il dado è tratto! il dado è tratto!
il dado è tratto! Impavido t'attendo,
ultima sorte, occulto mio destin.
t'attendo impavido, occulto mio destin.
Mi sprona amor, mi sprona amor,
ma un avido, tremendo
astro di morte infesta il mio cammin,
infesta il mio cammin.)
OTELLO
ergendosi e rivolto alla folla, terribilmente
Fuggite!
TUTTI
Ciel!
OTELLO
slanciandosi contro la folla
Tutti fuggite Otello!
JAGO
a tutti
Lo assale una malìa
che d'ogni senso il priva.
OTELLO
Chi non si scosta è contro me rubello.
LODOVICO
fa per trascinare lontano Desdemona
Mi segui.
CIPRIOTI
di dentro
Evviva!
DESDEMONA
Mio sposo!
OTELLO
terribile a Desdemona
Anima mia, ti maledico!
TUTTI
Orror!
Desdemona, fra Emilia e Lodovico, esce. Tutti escono inorriditi.
SCENA IX
Otello e Jago, soli
OTELLO
Fuggirmi io sol non so! Sangue
Ah! l'abbietto pensiero! "Ciò m'accora!"
Vederli insieme avvinti…
il fazzoletto! il fazzoletto! il fazzoletto!
Ah! Ah! Ah!
sviene
JAGO
(Il mio valen lavora.)
CIPRIOTI
interno
Viva Otello!
JAGO
L'eco della vittoria…
CIPRIOTI
interno
Evviva, viva!
JAGO
…porge sua laude estrema.
osserva Otello disteso a terra tramortito
CIPRIOTI
interno
Evviva!
JAGO
Chi può vietar che questa fronte prema
Col mio tallone?
CIPRIOTI
interno e più vicino
Evviva! Evviva Otello!
Gloria al Leon di Venezia!
JAGO
ritto e con gesto d'orrendo trionfo, indicando il corpo inerte d'Otello
Ecco il Leone!
CIPRIOTI
Viva! Viva! Viva Otello!