このテンプレはポリウト方式で作成されています。
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ATTO PRIMO


1. Ouverture

Scena Prima

(Il teatro rappresenta il Tempio di Minerva. S’apre la scena al suono d’una sinfonia bellicosa; tra l’armonia della quale si ode uno strepito di armi tra la scena, di gente che si battono Entra Agilea con seguito di damigelle)

2. Recitativo

▼AGILEA▲
Sia qual vuole il mio fato,
io qui l’attendo.
Pallade a te ricorro
Tu quella Diva sei,
che prender deve cura di nostra sorte.

Scena Seconda

3. Recitativo

▼AGILEA▲
Clizia, son gli Ateniesi
O’ pur la parte avversa,
ch’alla vittoria inclina?
M’affiligge il tuo silenzio

▼CLIZIA▲
Dhe’ perdona Agilea,
Perdona al mio timore,
che in possesso del core
rende muta la lingua.
Temevan gli occhi miei
Rimirar tante stragi;
Onde dirti non posso
Altro ch’il tutelare
Nume di mia Salvezza, Teseo sol fu,
che mi diè campo di qui salvarmi.

▼AGILEA▲
Fra le strida, e le stragi
Anch’ei m’ha qui condotta;
e il suo coraggio,
al piede il passo aperse,
fra due schiere di morti, e di feriti.
Ogn’un l’ha ben veduto
Con qual ardor guerriero
Corse al periglio, ed a morir s’espose:
Facile, è a’ un vago Eroe,
di polve e sangue carco,
un magnanimo cor prender al varco.

3b. Aria de Agilea

E’ pur bello in’ nobil core
Di racchiudere un’amore,
ch’ ha principio dal valor;
Tal appunto, è quell’affetto,
che ritengo nel mio petto,
E ch’eterno avrò nel cor.
E’ pur bello, (bis)

Scena Terza

(Entra Arcane)

4. Recitativo

▼AGILEA▲
Ora svelaci Arcane,
Qual è il fato di Atene?

▼ARCANE▲
Ostinata è la pugna
Orrida e sanguinosa
Ma la sorte dubbiosa
Di Comando Real quivi men venni
Per aggiornarlo poi se d’uopo fosse
Ad arrecarti soccorso
Ed in tanto scompiglio altro timor
non ha che il tuo periglio.

▼AGILEA▲
E Teseo è con il Re?

▼ARCANE▲
Di più forti nemici
Rompe ognor lo stuolo
E tutte intrise di sangue
Son le vie di dove scorre
Un nembo ancor di strage non lo copre
Ma nol ritiene

▼AGILEA▲
Oh Dei!
Ah ch’il timor disvela i sensi miei.
Io parto o Clizia: tu procura intanto
Ch’al capo Arcan’ si porte
Di Teseo a risaper qual sia la sorte

5. Aria de Agilea

Deh serbate o giusti Dei
Quella vita per cui vivo
O pria fatemi morir;
che più viver non saprei
se di vita fosse privo
chi può sol farmi gioir.
Deh serbate, (bis)

Scena Quarta

(Clizia ed Arcane)

6. Recitativo

▼CLIZIA▲
Parte Agilea per venerar la Dea
Or da te bramo, Arcane,
saper quanto per me tu senta amore;

▼ARCANE▲
Puoi dubitar, d’un così fido core?

7. Aria Clizia

▼CLIZIA▲
Ti credo sì ben mio
Ma temo d’ingannarmi,
Fidandomi di te;
Tu puoi cangiar desio
Per altra abbandonarmi,
e allor, che fia di me?
Ti credo, etc.

8. Recitativo

▼ARCANE▲
Comanda dunque o bella
Un amante Fedele, e allor vedrai
Quanto t’adori ed ami

▼CLIZIA▲
Se tua al fin mi brami
In questo istante vanne
La dove fulmina Teseo il brando;
E fin ch’egli non sia
O Vincitore, o estinto a me non riedi.

▼ARCANE▲
E perché a suo favor, tanto mi chiedi?

▼CLIZIA▲
Vanne, non più se l’amor mio tu vuoi

▼ARCANE▲
Gelosia mi tormenta.

9. Aria Arcane

Ah cruda Gelosia
Martoro porti al sen.
Già vedo ch’il tuo amore
Spento è per me nel core,
Ne splende più seren.
Ah Cruda, etc.

10. Recitativo

▼CLIZIA▲
Dunque
all’affetto mio, fede non presti?

▼ARCANE▲
Sì, ma convien ch’io resti
Vuole il Re di te prenda ogni Cura.

▼CLIZIA▲
D’Atene, non lungi dalle Mura,
Il nemico trascorre
Ognuno all’armi corre;
tu sol qui neghittoso resterai?

▼ARCANE▲
(a parte)
Sospetto assai mi dà tanta premura

▼CLIZIA▲
Amo il Valor, la Gelosia disdegno
S’amante tua mi vuoi,
ciò ne sia il pegno.

▼ARCANE▲
Per non spiacerti al fin bell’idol mio
Pronto a far quanto brami, io sono, addio.

11. Duetto Arcane e Clizia

▼CLIZIA▲
Addio, mio caro bene

▼ARCANE▲
Addio, dolce mia vita
Io parto

▼CLIZIA▲
Or vanne

▼ARCANE E CLIZIA▲
Addio

▼ARCANE▲
Parto ma parto in pene
Che teco resta ognor
Questo mio cor.

▼CLIZIA▲
Breve sia la partita poi farò pago allor
Il tuo desio.
Addio, etc.

Scena Quinta

(Egeo, ed Agilea, e seguito d’ambedue)

12. Aria Egeo

▼EGEO▲
Serenatevi o Luci belle
Ch’ora è tempo di gioir
Già fugarono amiche stelle
Ogni Nube di Martir
Serenatevi… etc.

12 b. Recitativo Egeo

Vinti sono i rubelli
Svenati i seduttori
E le vane speranze, in tutto estinte
Piante ha il Cielo in noi, grazie distinte.

13. Recitativo

▼EGEO▲
Or ch’affermato ho il soglio
Con la forza dell’armi
Teco a parte lo voglio
E coi sponsali tuoi, desio bearmi.

▼AGILEA▲
Con me signor?

▼EGEO▲
Sì, con te
Tu sarai la mia Regina, ed io il tuo Re.

▼AGILEA▲
Sire,
Dà si ch’invidia Parca
Tolsemi il genitore
Ospite vostra fui; ora è dovere
Per non essere ingrata
Che quel glorioso crin cinto d’allori,
Non come sposa, ma qual figlia onori.

▼EGEO▲
E’ importuno il rispetto
Quando amor si richiede.

▼AGILEA▲
Ma signore, a Medea
Voi già deste la fede!

▼EGEO▲
Lo so, che chi ha la sdegna
Fulmina de suoi incanti
L’ira vendicatrice,
La sdegnata Medea;
Con questi può armar i venti,
Confonder la Natura,
e gli Elementi;
Manca lungi in Trizene
Ascoso agli occhi altrui
Feci nudrir di me porto ben degno,
Sposo farà di lui,
io fuor d’impegno.

▼AGILEA▲
Ma s’ambiziosa poi, il suo cordoglio
Aquetare non potesse
altro che il soglio?

▼EGEO▲
Troppo guardigna sei.
S’armin pur contro di me le furie ultrici;
S’armi Medea, S’armi l’Inferno;
e s’armi Cerbero,
Il Ciel, L’Abisso, i Venti e Pluto:
Se a magnanimo cor, dà forza amore,
Morte non teme,
ed incantati accenti;
Ne cosa trovar sa che lo spaventi.

(s’odono gridi di gioia dai Popoli di dentro la scena)

▼AGILEA▲
Sire, è tempo omai, che là ti porti
Ove il popolo devoto in un’ raccolto
Impaziente t’attende;
Acciò ch’il guidi, a venerar nel Tempio
La Dea, che dei nemici,
ha fatto scempio.

▼EGEO▲
Men vado, o Core, e in tanto
Pensa ch’Egeo per te si strugge in pianto

14. Aria Egeo

Ricordati o bella,
Che tu sol sei quella
Per cui pena il cor;
Se quanto vezzosa
Tu fossi pietosa
Saria Dolce Amor.
Ricordati.. etc.

Scena Sesta

(Agilea sola)

15. Recitativo Agilea

▼AGILEA▲
Ah che sol per Teseo arde quest’alma;
Del Talamo Real, non cura il petto,
E non sente altro ardore,
ch’il primo che fu acceso entro del core.
Scaccerò dal mio seno, ogn’altro affetto;
Ed avrà del mio amor solo la palma
Teseo, l’amato bene;
E dolci anche per lui saran le pene.

16. Aria Agilea

M’adora l’idol mio
Gode il mio core
Fedel gli sono anch’io;
Vivo contenta.
Né vuò che de miei danni
E dei sofferti affanni
Il cor si penta.
M’Adora l’idol… etc.
ATTO PRIMO


1. Ouverture

Scena Prima

(Il teatro rappresenta il Tempio di Minerva. S’apre la scena al suono d’una sinfonia bellicosa; tra l’armonia della quale si ode uno strepito di armi tra la scena, di gente che si battono Entra Agilea con seguito di damigelle)

2. Recitativo

AGILEA
Sia qual vuole il mio fato,
io qui l’attendo.
Pallade a te ricorro
Tu quella Diva sei,
che prender deve cura di nostra sorte.

Scena Seconda

3. Recitativo

AGILEA
Clizia, son gli Ateniesi
O’ pur la parte avversa,
ch’alla vittoria inclina?
M’affiligge il tuo silenzio

CLIZIA
Dhe’ perdona Agilea,
Perdona al mio timore,
che in possesso del core
rende muta la lingua.
Temevan gli occhi miei
Rimirar tante stragi;
Onde dirti non posso
Altro ch’il tutelare
Nume di mia Salvezza, Teseo sol fu,
che mi diè campo di qui salvarmi.

AGILEA
Fra le strida, e le stragi
Anch’ei m’ha qui condotta;
e il suo coraggio,
al piede il passo aperse,
fra due schiere di morti, e di feriti.
Ogn’un l’ha ben veduto
Con qual ardor guerriero
Corse al periglio, ed a morir s’espose:
Facile, è a’ un vago Eroe,
di polve e sangue carco,
un magnanimo cor prender al varco.

3b. Aria de Agilea

E’ pur bello in’ nobil core
Di racchiudere un’amore,
ch’ ha principio dal valor;
Tal appunto, è quell’affetto,
che ritengo nel mio petto,
E ch’eterno avrò nel cor.
E’ pur bello, (bis)

Scena Terza

(Entra Arcane)

4. Recitativo

AGILEA
Ora svelaci Arcane,
Qual è il fato di Atene?

ARCANE
Ostinata è la pugna
Orrida e sanguinosa
Ma la sorte dubbiosa
Di Comando Real quivi men venni
Per aggiornarlo poi se d’uopo fosse
Ad arrecarti soccorso
Ed in tanto scompiglio altro timor
non ha che il tuo periglio.

AGILEA
E Teseo è con il Re?

ARCANE
Di più forti nemici
Rompe ognor lo stuolo
E tutte intrise di sangue
Son le vie di dove scorre
Un nembo ancor di strage non lo copre
Ma nol ritiene

AGILEA
Oh Dei!
Ah ch’il timor disvela i sensi miei.
Io parto o Clizia: tu procura intanto
Ch’al capo Arcan’ si porte
Di Teseo a risaper qual sia la sorte

5. Aria de Agilea

Deh serbate o giusti Dei
Quella vita per cui vivo
O pria fatemi morir;
che più viver non saprei
se di vita fosse privo
chi può sol farmi gioir.
Deh serbate, (bis)

Scena Quarta

(Clizia ed Arcane)

6. Recitativo

CLIZIA
Parte Agilea per venerar la Dea
Or da te bramo, Arcane,
saper quanto per me tu senta amore;

ARCANE
Puoi dubitar, d’un così fido core?

7. Aria Clizia

CLIZIA
Ti credo sì ben mio
Ma temo d’ingannarmi,
Fidandomi di te;
Tu puoi cangiar desio
Per altra abbandonarmi,
e allor, che fia di me?
Ti credo, etc.

8. Recitativo

ARCANE
Comanda dunque o bella
Un amante Fedele, e allor vedrai
Quanto t’adori ed ami

CLIZIA
Se tua al fin mi brami
In questo istante vanne
La dove fulmina Teseo il brando;
E fin ch’egli non sia
O Vincitore, o estinto a me non riedi.

ARCANE
E perché a suo favor, tanto mi chiedi?

CLIZIA
Vanne, non più se l’amor mio tu vuoi

ARCANE
Gelosia mi tormenta.

9. Aria Arcane

Ah cruda Gelosia
Martoro porti al sen.
Già vedo ch’il tuo amore
Spento è per me nel core,
Ne splende più seren.
Ah Cruda, etc.

10. Recitativo

CLIZIA
Dunque
all’affetto mio, fede non presti?

ARCANE
Sì, ma convien ch’io resti
Vuole il Re di te prenda ogni Cura.

CLIZIA
D’Atene, non lungi dalle Mura,
Il nemico trascorre
Ognuno all’armi corre;
tu sol qui neghittoso resterai?

ARCANE
(a parte)
Sospetto assai mi dà tanta premura

CLIZIA
Amo il Valor, la Gelosia disdegno
S’amante tua mi vuoi,
ciò ne sia il pegno.

ARCANE
Per non spiacerti al fin bell’idol mio
Pronto a far quanto brami, io sono, addio.

11. Duetto Arcane e Clizia

CLIZIA
Addio, mio caro bene

ARCANE
Addio, dolce mia vita
Io parto

CLIZIA
Or vanne

ARCANE E CLIZIA
Addio

ARCANE
Parto ma parto in pene
Che teco resta ognor
Questo mio cor.

CLIZIA
Breve sia la partita poi farò pago allor
Il tuo desio.
Addio, etc.

Scena Quinta

(Egeo, ed Agilea, e seguito d’ambedue)

12. Aria Egeo

EGEO
Serenatevi o Luci belle
Ch’ora è tempo di gioir
Già fugarono amiche stelle
Ogni Nube di Martir
Serenatevi… etc.

12 b. Recitativo Egeo

Vinti sono i rubelli
Svenati i seduttori
E le vane speranze, in tutto estinte
Piante ha il Cielo in noi, grazie distinte.

13. Recitativo

EGEO
Or ch’affermato ho il soglio
Con la forza dell’armi
Teco a parte lo voglio
E coi sponsali tuoi, desio bearmi.

AGILEA
Con me signor?

EGEO
Sì, con te
Tu sarai la mia Regina, ed io il tuo Re.

AGILEA
Sire,
Dà si ch’invidia Parca
Tolsemi il genitore
Ospite vostra fui; ora è dovere
Per non essere ingrata
Che quel glorioso crin cinto d’allori,
Non come sposa, ma qual figlia onori.

EGEO
E’ importuno il rispetto
Quando amor si richiede.

AGILEA
Ma signore, a Medea
Voi già deste la fede!

EGEO
Lo so, che chi ha la sdegna
Fulmina de suoi incanti
L’ira vendicatrice,
La sdegnata Medea;
Con questi può armar i venti,
Confonder la Natura,
e gli Elementi;
Manca lungi in Trizene
Ascoso agli occhi altrui
Feci nudrir di me porto ben degno,
Sposo farà di lui,
io fuor d’impegno.

AGILEA
Ma s’ambiziosa poi, il suo cordoglio
Aquetare non potesse
altro che il soglio?

EGEO
Troppo guardigna sei.
S’armin pur contro di me le furie ultrici;
S’armi Medea, S’armi l’Inferno;
e s’armi Cerbero,
Il Ciel, L’Abisso, i Venti e Pluto:
Se a magnanimo cor, dà forza amore,
Morte non teme,
ed incantati accenti;
Ne cosa trovar sa che lo spaventi.

(s’odono gridi di gioia dai Popoli di dentro la scena)

AGILEA
Sire, è tempo omai, che là ti porti
Ove il popolo devoto in un’ raccolto
Impaziente t’attende;
Acciò ch’il guidi, a venerar nel Tempio
La Dea, che dei nemici,
ha fatto scempio.

EGEO
Men vado, o Core, e in tanto
Pensa ch’Egeo per te si strugge in pianto

14. Aria Egeo

Ricordati o bella,
Che tu sol sei quella
Per cui pena il cor;
Se quanto vezzosa
Tu fossi pietosa
Saria Dolce Amor.
Ricordati.. etc.

Scena Sesta

(Agilea sola)

15. Recitativo Agilea

AGILEA
Ah che sol per Teseo arde quest’alma;
Del Talamo Real, non cura il petto,
E non sente altro ardore,
ch’il primo che fu acceso entro del core.
Scaccerò dal mio seno, ogn’altro affetto;
Ed avrà del mio amor solo la palma
Teseo, l’amato bene;
E dolci anche per lui saran le pene.

16. Aria Agilea

M’adora l’idol mio
Gode il mio core
Fedel gli sono anch’io;
Vivo contenta.
Né vuò che de miei danni
E dei sofferti affanni
Il cor si penta.
M’Adora l’idol… etc.
最終更新:2021年09月11日 07:40