ATTO TERZO
Scena Prima
(Arcane solo, e poi Clizia)
30. Aria di Arcane
▼ARCANE▲
Le luci del mio bene
Sono per me due stelle
Propizie al petto mio.
Dòbando alle mie pene
Quando mi specchio in quelle
Ed ogn’affanno
Allora in cor oblio.
Opportuna qui giunge. Clizia mio bene.
▼CLIZIA▲
In godo di rivederti, amato Arcane
▼ARCANE▲
Come tu me imponesti
Seguii di Teseo i passi
Ed ei già trionfante
Entrò in Atene
Vincitore e amante
▼CLIZIA▲
Dunque la gelosia
Or da pace al tuo core
▼ARCANE▲
Sì, perchè Teseo istesso
che tosto a te verrà
in ciò m’affida
▼CLIZIA▲
Lascia i sospetti e in me confida!
30 b. Aria Clizia
Risplendete amiche stelle
Dolci influssi a questo Core
Per potere un dì gioir.
Perché l’esser sì rubelle
A chi langue per amore
E impossibil soffrir.
Risplendete… etc.
31. Recitativo
▼ARCANE▲
Perdona omai perdona
Agli ingiusti sospetti anima mia
Che compagna d’Amore è Gelosia.
▼CLIZIA▲
Quanto caro mi sei amato Arcane?
▼ARCANE▲
Voglio chiederti al Re, che mi conceda
Per isposa colei che tanto adoro
Se tu me lo permetti.
32. Aria Arcane
Più non cerca libertà
Ma l’Amor la fedeltà
Chi desia legar un cor;
Più felice esser non sa
Chi già gode una beltà,
E per lei langue d’Amor.
Chieda pur quanto saprà
Ch’il contento sol si dà
Nel veder un fermo ardor.
Più non cerca… (bis)
Scena Seconda
(Clizia ed Agilea entra in scena)
33. Recitativo
▼CLIZIA▲
Quivi sarà tra poco Teseo
l’invitto Eroe
▼AGILEA▲
O quanto è dolce mai
Dopo martiri e pene
Rivedere il suo ben carco d’allori?
Come nel foco si raffina l’oro
Tal ne’ tormenti prende forza Amore:
e in delizie d’un sen cangiansi i pianti.
▼CLIZIA▲
Trionfante ei ritorna; ogn’un l’acclama,
E nel Trono d’Atene
assiso il brama.
34. Aria Agilea
Vieni, torna idolo mio
Questo core a consolar
Impaziente, è già il desio
Che l’Attende
Né comprende
Ch’io possa ritardar.
Vieni torna… etc.
35. Recitativo
▼CLIZIA▲
Teseo qui giunge
Scena Terza
▼TESEO▲
Pur ti riveggio al’ fine
Agilea mio Tesoro
▼AGILEA▲
Quest’è quel di bramato
Ch’al sen ti stringo oh Caro
▼AGILEA▲
Dimmi; perché si tardo
Vieni a bear quest’alma?
▼TESEO▲
D’un Re sdegnato, a placar l’ira intento,
Ritorsi al’ passo il moto
Ch’a te venir volea.
Assicurai d’Egeo
La sospettosa mente;
Ora più non richiede il mio desio,
Che qui teco bearmi, Idolo mio.
▼AGILEA▲
Teseo, Teseo, o Dio!
Hai tu posto in oblio,
che t’è rivale un Re?
▼TESEO▲
Un Re per cui già vacillante il soglio
La mia destra, il mio brando,
Nuovo lustro gli diè, nuova possanza?
▼AGILEA▲
Non v’è Legge in Amore.
▼TESEO▲
A Medea diè la fede
▼AGILEA▲
Le promesse non cura un nuovo ardore
▼TESEO▲
S’a la ragion non cede
Al fin ceda alla forza:
Lungi da queste arene,
Ti porterò mio bene.
Basta, ad Egeo men vado
E Agilea sarà mia a suo mal’ grado
36. Aria Teseo
S’Armi il fato, s’Armi Amore
Questo core
A te mia bella
Sempre omai fedel, sarà;
Io non curo avversa sorte;
Che la morte
Per te oh cara
Dolce ancor mi sembrerà.
S’Armi… etc.
37. Recitativo
▼ARCANE▲
Egeo, di qui venir m’impose; a dirvi
Bella Agilea che vi farà Regina,
Facendovi sua Sposa
Ma voi turbata siete!
▼AGILEA▲
Se tu conosci o Arcane
La pena che m’affligge
Deh non la disvelare.
▼CLIZIA▲
Chi compiace Agilea a me compiace.
▼ARCANE▲
Sempre tu far mi vuoi,
ciò che a te piace
Scena Quarta
(Medea e detti)
▼MEDEA▲
Tu ben sai principessa
Quant’è grave il mio sdegno
▼AGILEA▲
Non pretendo irritarti
▼MEDEA▲
Ami chi non vorrei
▼AGILEA▲
Fuggo il nodo real
Non spiega il mio desio tant’alto il volo.
▼MEDEA▲
So che sei mia rivale
E so che Teseo Adori
▼AGILEA▲
Asconder più non posso
I già celati ardori;
quelle fiamme che ho in seno,
saliro sul mio volto, io già le sento,
Scoprendo agli occhi altrui,
il mio tormento.
▼MEDEA▲
Legge sono al Vassallo,
I comandi d’un Re.
▼AGILEA▲
Ei puo’ tormi la vita
Ma il core, il core o Dio
Darlo non so, perché non è più mio.
▼MEDEA▲
Romperò questi Amori
▼AGILEA▲
Cruda sarà l’impresa
▼MEDEA▲
Bramo portarti al trono
▼AGILEA▲
N’abborrisco l’onore
▼MEDEA▲
Vuò che cangi pensier
▼AGILEA▲
Ciò non sia mai
▼MEDEA▲
Proverai l’ira mia?
▼AGILEA▲
Saprò morir costante.
L’Inferno agli occhi miei,
Nulla avrà di sì nero,
ch’oscurar possa l’amor mio sincero.
▼MEDEA▲
S’a ciò mi sforzi, ora vedrai qual sia
L’aspro rigor della vendetta mia
(Medea fa i suoi scongiuri; la scena si cangia, e rappresenta un orrido deserto, ripieno di mostri spaventosi; Medea esce di scena)
38. Trio
▼AGILEA▲
Arcane: Numi, chi ci soccorre?
▼CLIZIA▲
Orrido oggetto!
▼ARCANE▲
Spettri terribili!
▼AGILEA▲
Ira troppo severa!
▼AGILEA, ARCANE, CLIZIA▲
Soccorreteci, o Numi!
(Un mostro va infestando Clizia)
▼CLIZIA▲
Deh, dammi aita Arcane,
Contro quest’empio mostro.
▼ARCANE▲
Fin ch’ha vita quest’alma;
Non hai di che temere.
(Snuda la spada, ed uno Spirito gliele toglie, volando via con essa)
Ma chi mi toglie il brando?
(Rientra Medea)
▼MEDEA▲
Lasciate, olà lasciate
Che Arcdane e Clizia
In libertà sen vada;
Che solo l’ira mia
Vuò che contro Agilea diretta sia.
(Parte Arcane e Clizia)
38 b. Recitativo orrido con stromenti.
▼MEDEA▲
Ombre sortite dall’Eterna notte
Il dì mirate sol per oscurarlo.
Di mie voci al poter pronte ubbidite,
E la rabbia, e lo sdegno
Qui vi conduca; e dalle oscure grotte
Ombre sortite, ad apportar la notte.
(Sortono Ombre)
Tormentate quest’empia
E col più crudo orrore
Trafiggetele il core.
(Le ombre vanno tormentando Agilea, la quale fugge da tutte le parti)
▼AGILEA▲
O Ciel che sarà mai
Chi mi soccorre o Numi!
39. Aria Medea
Sibilando, ululando,
Fulminate
La Rival che mi schernì;
Né a punirla vi stancate
Ch’il tormento
Fa contento,
questo cor ch’ella tradì.
Sibilando… etc.
(Nel Tempo che Medea canta l’Aria suddetta, le Furie portano via Agilea)
ATTO TERZO
Scena Prima
(Arcane solo, e poi Clizia)
30. Aria di Arcane
ARCANE
Le luci del mio bene
Sono per me due stelle
Propizie al petto mio.
Dòbando alle mie pene
Quando mi specchio in quelle
Ed ogn’affanno
Allora in cor oblio.
Opportuna qui giunge. Clizia mio bene.
CLIZIA
In godo di rivederti, amato Arcane
ARCANE
Come tu me imponesti
Seguii di Teseo i passi
Ed ei già trionfante
Entrò in Atene
Vincitore e amante
CLIZIA
Dunque la gelosia
Or da pace al tuo core
ARCANE
Sì, perchè Teseo istesso
che tosto a te verrà
in ciò m’affida
CLIZIA
Lascia i sospetti e in me confida!
30 b. Aria Clizia
Risplendete amiche stelle
Dolci influssi a questo Core
Per potere un dì gioir.
Perché l’esser sì rubelle
A chi langue per amore
E impossibil soffrir.
Risplendete… etc.
31. Recitativo
ARCANE
Perdona omai perdona
Agli ingiusti sospetti anima mia
Che compagna d’Amore è Gelosia.
CLIZIA
Quanto caro mi sei amato Arcane?
ARCANE
Voglio chiederti al Re, che mi conceda
Per isposa colei che tanto adoro
Se tu me lo permetti.
32. Aria Arcane
Più non cerca libertà
Ma l’Amor la fedeltà
Chi desia legar un cor;
Più felice esser non sa
Chi già gode una beltà,
E per lei langue d’Amor.
Chieda pur quanto saprà
Ch’il contento sol si dà
Nel veder un fermo ardor.
Più non cerca… (bis)
Scena Seconda
(Clizia ed Agilea entra in scena)
33. Recitativo
CLIZIA
Quivi sarà tra poco Teseo
l’invitto Eroe
AGILEA
O quanto è dolce mai
Dopo martiri e pene
Rivedere il suo ben carco d’allori?
Come nel foco si raffina l’oro
Tal ne’ tormenti prende forza Amore:
e in delizie d’un sen cangiansi i pianti.
CLIZIA
Trionfante ei ritorna; ogn’un l’acclama,
E nel Trono d’Atene
assiso il brama.
34. Aria Agilea
Vieni, torna idolo mio
Questo core a consolar
Impaziente, è già il desio
Che l’Attende
Né comprende
Ch’io possa ritardar.
Vieni torna… etc.
35. Recitativo
CLIZIA
Teseo qui giunge
Scena Terza
TESEO
Pur ti riveggio al’ fine
Agilea mio Tesoro
AGILEA
Quest’è quel di bramato
Ch’al sen ti stringo oh Caro
AGILEA
Dimmi; perché si tardo
Vieni a bear quest’alma?
TESEO
D’un Re sdegnato, a placar l’ira intento,
Ritorsi al’ passo il moto
Ch’a te venir volea.
Assicurai d’Egeo
La sospettosa mente;
Ora più non richiede il mio desio,
Che qui teco bearmi, Idolo mio.
AGILEA
Teseo, Teseo, o Dio!
Hai tu posto in oblio,
che t’è rivale un Re?
TESEO
Un Re per cui già vacillante il soglio
La mia destra, il mio brando,
Nuovo lustro gli diè, nuova possanza?
AGILEA
Non v’è Legge in Amore.
TESEO
A Medea diè la fede
AGILEA
Le promesse non cura un nuovo ardore
TESEO
S’a la ragion non cede
Al fin ceda alla forza:
Lungi da queste arene,
Ti porterò mio bene.
Basta, ad Egeo men vado
E Agilea sarà mia a suo mal’ grado
36. Aria Teseo
S’Armi il fato, s’Armi Amore
Questo core
A te mia bella
Sempre omai fedel, sarà;
Io non curo avversa sorte;
Che la morte
Per te oh cara
Dolce ancor mi sembrerà.
S’Armi… etc.
37. Recitativo
ARCANE
Egeo, di qui venir m’impose; a dirvi
Bella Agilea che vi farà Regina,
Facendovi sua Sposa
Ma voi turbata siete!
AGILEA
Se tu conosci o Arcane
La pena che m’affligge
Deh non la disvelare.
CLIZIA
Chi compiace Agilea a me compiace.
ARCANE
Sempre tu far mi vuoi,
ciò che a te piace
Scena Quarta
(Medea e detti)
MEDEA
Tu ben sai principessa
Quant’è grave il mio sdegno
AGILEA
Non pretendo irritarti
MEDEA
Ami chi non vorrei
AGILEA
Fuggo il nodo real
Non spiega il mio desio tant’alto il volo.
MEDEA
So che sei mia rivale
E so che Teseo Adori
AGILEA
Asconder più non posso
I già celati ardori;
quelle fiamme che ho in seno,
saliro sul mio volto, io già le sento,
Scoprendo agli occhi altrui,
il mio tormento.
MEDEA
Legge sono al Vassallo,
I comandi d’un Re.
AGILEA
Ei puo’ tormi la vita
Ma il core, il core o Dio
Darlo non so, perché non è più mio.
MEDEA
Romperò questi Amori
AGILEA
Cruda sarà l’impresa
MEDEA
Bramo portarti al trono
AGILEA
N’abborrisco l’onore
MEDEA
Vuò che cangi pensier
AGILEA
Ciò non sia mai
MEDEA
Proverai l’ira mia?
AGILEA
Saprò morir costante.
L’Inferno agli occhi miei,
Nulla avrà di sì nero,
ch’oscurar possa l’amor mio sincero.
MEDEA
S’a ciò mi sforzi, ora vedrai qual sia
L’aspro rigor della vendetta mia
(Medea fa i suoi scongiuri; la scena si cangia, e rappresenta un orrido deserto, ripieno di mostri spaventosi; Medea esce di scena)
38. Trio
AGILEA
Arcane: Numi, chi ci soccorre?
CLIZIA
Orrido oggetto!
ARCANE
Spettri terribili!
AGILEA
Ira troppo severa!
AGILEA, ARCANE, CLIZIA
Soccorreteci, o Numi!
(Un mostro va infestando Clizia)
CLIZIA
Deh, dammi aita Arcane,
Contro quest’empio mostro.
ARCANE
Fin ch’ha vita quest’alma;
Non hai di che temere.
(Snuda la spada, ed uno Spirito gliele toglie, volando via con essa)
Ma chi mi toglie il brando?
(Rientra Medea)
MEDEA
Lasciate, olà lasciate
Che Arcdane e Clizia
In libertà sen vada;
Che solo l’ira mia
Vuò che contro Agilea diretta sia.
(Parte Arcane e Clizia)
38 b. Recitativo orrido con stromenti.
MEDEA
Ombre sortite dall’Eterna notte
Il dì mirate sol per oscurarlo.
Di mie voci al poter pronte ubbidite,
E la rabbia, e lo sdegno
Qui vi conduca; e dalle oscure grotte
Ombre sortite, ad apportar la notte.
(Sortono Ombre)
Tormentate quest’empia
E col più crudo orrore
Trafiggetele il core.
(Le ombre vanno tormentando Agilea, la quale fugge da tutte le parti)
AGILEA
O Ciel che sarà mai
Chi mi soccorre o Numi!
39. Aria Medea
Sibilando, ululando,
Fulminate
La Rival che mi schernì;
Né a punirla vi stancate
Ch’il tormento
Fa contento,
questo cor ch’ella tradì.
Sibilando… etc.
(Nel Tempo che Medea canta l’Aria suddetta, le Furie portano via Agilea)